venerdì 28 gennaio 2011

Il purcit...

Del maiale non si butta niente... ma questo lo vogliamo buttare tutto intero con annessi e connessi.
Peccato per l'altro maiale. Quello al quale bisognerebbe chiedere scusa ogni volta che ne associamo il nome con la peggior tipologia di ominide che possiamo immaginare. Quello che un luogo comune difficile da sradicare ci presenta come un animale che ama ruzzolare nello sporco e non è nemmeno dotato di troppa intelligenza.
Evidentemente la Sacra Scrittura ha contribuito a far calare un alone negativo su questo povero animale e, magari, nei secoli lo si è voluto dipingere così per sentire meno rimorso quanto lo si addenta e lo si gusta.
Allora, tanto per non fare confusione, io chiamo "purcìt" l'animale e "blatta" l'ominide.
E la blatta mi ispira unicamente sentimenti di disgusto e di repulsione.
Del purcit invece, quasi quasi, mi spiace postare una ricetta... ma garantisco che è davvero buono.
La ricetta è una ricetta "povera" della mia Terra di Carnia: Luianie cul brût di polente (salsiccia con "brodo" di polenta) e probabilmente la variante che conosco io è una variante "casalinga".

Si pone a cuocere una salsiccia alla quale preventivamente è stata bucherellata la pelle con un po' di strutto. Nel frattempo, in un altro tegame si porta a bollore dell'acqua con sale. Quando bolle, si aggiunge a pioggia, mescolando con energia per evitare che si formino grumi, della farina fino ad ottenere una sorta di besciamella piuttosto liquida che si aggiunge alla salsiccia portando a cottura.

Questo piatto veniva accompagnato da polenta (per cui si prelevava direttamente dal paiolo un paio di mestoli del primo brodetto che si otteneva prima di terminare di mettere la farina) e patate in teglia.

E dopo aver pubblicamente rivelato di essere una schiappa in cucina... dedico questo post ad un'iniziativa UMANITARIA che appoggio con tutte le mie forze.

Con questo post, dunque, ADERISCO al "contest irrinunciabile" promosso da Madama Bavareisa.









P.S.:
preparo questo post mentre ascolto la notizia che l'affaire del porcile arcoriano è di competenza del Tribunale dei Ministri.

Sono scandalizzata.
E anche stupefatta che una laureata con 110 e lode, madrelingua inglese, che ha lavorato per pagarsi gli studi e merita pienamente il posto di consigliere regionale, non abbia capito che le veniva affidata la custodia di una persona importante per le nostre relazioni internazionali. Infatti, appena ha potuto, l'ha a sua volta affidata a una prostituta che, nella sua rubrica telefonica, identificava così la "nipotina di Mubarack": Rubi troia. Ovviamente confondendosi sulla Nazionalità...

giovedì 27 gennaio 2011

Lebens unwerten... per non dimenticare!

Nella vigilia della celebrazione della "Giornata della Memoria" ho letto un breve articolo... e ho pianto.
Era un'anticipazione dello spettacolo che, proprio per onorare tale circostanza, Marco Paolini terrà (ha tenuto la sera del 26) con messa in onda su La7.
A parte che Marco Paolini mi piace in modo smisurato e i miei giudizi sui suoi lavori sono favorevoli anche senza averli visti... quello che racconta non lascia indifferenti.
Ve ne riporto alcuni stralci. L'articolo completo lo trovate qui. Chi ha La7 magari ha avuto la possibilità di vederlo...


Tra il 1939 e il 1945 nel territorio del Reich furono ammazzati centinaia di migliaia di cittadini tedeschi, persone disabili e malati di mente. Le prime vittime del nazismo furono loro: prima degli ebrei, prima degli zingari, prima degli omosessuali. Prima di tutti, furono passati per il camino i propri figli mal riusciti, in un miscuglio di ragioni razziali pseudoscientifiche ed economiche, mai dette apertamente però sapientemente indotte: forse anche per questo, ciò che accadde per mano di pochi, accadde sotto gli occhi di tutti. Uccisi da medici o per ordine di medici, da persone impiegate in luoghi che dovevano curare. Oggi ne sappiamo molto di più di quel che successe durante il nazismo. Sappiamo i metodi usati per uccidere, sappiamo i colpevoli, sappiamo i grandi numeri.

Cominciarono a morire per primi, prima dei lager, e continuarono a morire per ultimi, fino a dopo la fine della guerra. La medicina, i medici, sono tra i protagonisti della storia che racconto: ma medici, psichiatri, tedeschi e italiani sono coloro che a partire dagli anni Ottanta hanno fatto emergere i fatti e permesso a questa storia di emergere, storia tedesca ma che ha riguardato anche l'Italia, storia di ieri ma che fa pensare a oggi, storia con poche storie, difficile da narrare, difficile da ascoltare.

Hitler prende il potere in Germania nel '33, e in 12 anni succede tutto, ma questa storia comincia prima, perché i dottori dell'eugenetica hanno cominciato il loro lavoro prima, alla fine della "Belle époque". Forse non c'è mai stata altra epoca in cui gli scienziati sono stati così gran sacerdoti della vita delle persone. Perché le città si illuminano di luce delle lampade a gas, girano le automobili, la medicina fa passi da gigante. L'idea di difesa della razza non è un parto della sola filosofia tedesca: tutti discutono sulle teorie dell'ereditarietà e sull'evoluzione delle specie. il primo paese al mondo che applica la neonata "scienza" eugenetica è l'America! Tra la fine dell'Ottocento e il 1924 tutta una serie di Stati americani adotta leggi sulla sterilizzazione obbligatoria. In quel momento gli Stati Uniti sono il paese più avanzato nella frontiera della dura lotta per avere figli belli, sani e forti. E in Europa un politico che sta muovendo i primi passi se ne accorge: Adolf Hitler. Nel 1920 in Germania viene pubblicato un piccolo libro "Die Freigabe der Vernichtung lebensunwerten Lebens" (il permesso di annientare vite indegne di vita). Lo scrivono un medico e un giudice. Vite indegne di essere vissute: ma quel libro non era l'unico in circolazione; c'era un pensiero che alzava la voce e arrivava da lontano, da oltre oceano, da oltre l'inizio del Novecento. Nella terra dei poeti e dei musicisti, quel pensiero diventa eliminazione; altrove, in altre civilissime nazioni, prima che lì cominciasse e per molti anni dopo che lì tutto fu finito, si manifestò con la sterilizzazione forzata di centinaia di migliaia di persone. Quasi sempre di donne.

Questa storia non esce quasi mai quando si fanno le Giornate della memoria, perché l'altra è più grande. Questa resta minore, quasi storia non degna di essere narrata. Gli psichiatri hanno avuto il merito di aver rotto il silenzio su questa storia mettendosi in discussione. Anche i medici dovrebbero farlo, anche gli scienziati dovrebbero farlo, anche ognuno di noi dovrebbe almeno conoscerla.

martedì 25 gennaio 2011

Infedeli, ingrati e cafoni...

Non se ne può più.
Dignità vorrebbe che, raggiunta non senza motivo da tali accuse, una persona dotata di un normale afflato di coscienza, si rintanasse al riparo dagli sguardi di chicchessia e si dedicasse ad un po' di autocritica e, magari in un secondo tempo, a correggere i propri atteggiamenti e moderare le proprie intemperanze ed i propri eccessi.
Ma nel generale impoverimento culturale cui questo povero Paese è assoggettato, dal vocabolario corrente paiono essere scomparsi alcuni termini, fino a poco tempo fa di non poca importanza.
Dignità pare sia uno di questi.
Così, non potendo applicare ciò che si è svuotato di significato, ci si basa su ben altri aspetti del vivere: compravendita e servilismo, per esempio, cui fanno da contraltare potere ed arroganza, e tanta, troppa, violenza... anche nei confronti verbali che, inevitabilmente, si riducono a scontri.
E i magistrati vengono dipinti come pericolosi eversivi, i giornalisti non allineati possono ben fregiarsi del titolo di infedeli mentre i fedeli per antonomasia, i cardinali, sono tacciati di ingratitudine in virtù (parola quasi a disagio in questo ambito) dei favori spesso e volentieri loro elargiti.
Vien voglia di scuotere la testa e fare spallucce, quasi compatendo la fonte di questi affondi.
Invece la consapevolezza dello squilibrio che ne è origine dovrebbe preoccupare.
Chi sta da una parte e chi sta dall'altra.
Gli uni perchè vedono la deriva e ne temono le conseguenze, gli altri perchè una situazione del genere non potrà che degenerare e diventare un gorgo che trascina a fondo tutto i satelliti del proprio raggio d'azione.
Che dirà la Storia di questi tempi? Dovremo riscrivere Erasmo da Rotterdam con "L'elogio del cafone"?
Io mi ritrovo a rimpiangere i miei, di tempi, e ad elogiare sempre più spesso la semplice onestà delle mie nonne che, ottantenni, si lasciavano andare a racconti che forse con un carico di anni inferiore ritenevano inadatti a noi bambine... e invece ci regalavano una lezione di vita indimenticabile:

"I'ai vut ançje jò ocasions. Sior Tite di T....... ma no! Ma s'al torne il gnò Pierin, cè, simpre pronte!"

"Negli anni ho ricevuto anche io proposte da altri uomini (e li elencava con tanto di nome e soprannome)... ma no! Solo se torna il mio Pietro.... sempre pronta!"

Aggiornamento:
Purtroppo l'argomento "Che paese siamo?" continua a tener banco.
Degli ultimi rumors mi rimane solo una domanda: "Ma che razza di amici frequenta, 'sto mentecatto?"
Pare ci sia questo tipo di individuo, ma anche questo, e questa...
Mi pare vagamente che ci fosse chi chiedeva "Aiutatelo!"... mi sa che sapeva esattamente di cosa parlava.

giovedì 20 gennaio 2011

Senza esitare...

Quando ero bambina lo "sentivo".
Semplicemente e senza che ciò mi facesse sentire l'obbligo di giustificare il mio sentore.
Tutto ciò che lo riguardava era la migliore versione possibile di ciò che doveva essere. E volutamente non lo esprimevo apertamente con le bambine con le quali giocavo, per evitare che loro ne dovessero soffrire.
Intanto chiamavo con il suo nome il bambolotto e sperimentavo la vita da grande che avrei voluto avere.
Da adolescente e da giovane donna non credo di essermene nemmeno resa conto.
Lo cercavo in ogni ragazzo del quale mi invaghivo, seppure spesse volte per la breve durata di un tentativo di approccio, eppure, come è inevitabile nei passaggi delle età della vita, non mancavo di contestare alcuni suoi atteggiamenti e il suo costante controllo su noi 4 sorelle.
Da adulta mi lascio sorprendere dalle similitudini con lui che riscontro nell'uomo con il quale condivido la vita. E prego che le sue tracce si siano impresse nell'animo dei miei figli, uno dei quali porta con orgoglio il suo nome.
Lui è stato un uomo meraviglioso e di ciò trovo testimonianza non solo nei miei ricordi, influenzati dall'amore incondizionato che continuo a portargli, ma anche nelle parole delle tante persone che lo hanno conosciuto e mai dimenticato...
Lui se n'è andato 7 anni fa...
Lui è mio padre.

Non ho certo bisogno che qualche avvenimento me lo riporti alla mente, ma è per me motivo di grande orgoglio poter continuare a "sentire", come quella bambina che lo confrontava con i papà delle sue coetanee ma si teneva per sè la considerazione della fortuna che le era capitata ad essere sua figlia, di aver avuto accanto una persona la cui dignità, onestà, dirittura morale, lealtà e fedeltà sono stati e sono tuttora la miglior forma di educazione che potessi avere.

Perchè il titolo di questo post è "senza esitare"...
Mi sono tornate alla mente le parole di una canzone di Mia Martini... e ho pensato che ogni figlio, pur avendo il diritto-dovere di non esprimerlo pubblicamente, in cuor suo giudica i propri genitori.
"... e un giorno dirò il tuo nome senza esitare. Che vuoi che sia, che vuoi che sia se ho ancora un po' di nostalgia..."

domenica 16 gennaio 2011

Chi fa da sè FA PER TRE... mila!

Ieri la mia Gente è uscita di casa per scendere, unita, in piazza a dire la sua intenzione di FARE.
FARE per ESSERE, per ribadire la propria identità e la propria dignità.
Alzare la testa e, se serve, anche la voce per far sentire a chi avrebbe il mandato di rappresentare la collettività che ogni singolo cittadino ha le sue legittime aspettative e i suoi sacrosanti diritti.
Primo fra tutti quello alla qualità della vita.
Una qualità che, nel nostro caso non può prescindere dal territorio e che, pertanto, pretende che il territorio stesso venga salvaguardato sopra ogni altro interesse. Soprattutto sopra gli interessi economici di pochi o pochissimi.

La grande manifestazione contro il progetto di elettrodotto aereo che, nella realtà, stuprerà le nostre montagne per portare profitto ad alcuni industriali-magnaccia, si è svolta all'insegna del numero della perfezione: il 3.

Tre bandiere sventolavano alla testa del corteo e applaudivano con il vento alla giornata che stavamo vivendo

Tre inni hanno infiammato la piazza facendo alzare forti le voci dei presenti

Tre GUIDE ci stavano davanti e dentro, nel cuore

la Dichiarazione universale dei DIRITTI UMANI:
Articolo 1
Tutti gli esseri uomini nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza...


la Costituzione italiana:
Articolo 1
...
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione.


il Vangelo di Gesù di Nazareth:
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perchè saranno saziati. Beati gli operatori di pace, perchè saranno chiamati figli di Dio.

Camminando verso il luogo di raduno ho incontrato una signora di 91 anni. Camminava lentamente appoggiandosi a 2 bastoni mentre la figlia la affiancava come fa ogni giorno.
Le ho salutate e poi ho chiesto alla signora:
"Norine, seiso ançje vòo?" (Ci siete anche voi, Norina?)
"Vulevisti chi no fos? I vin di iesi duçj units vue..." (Ci mancherebbe che non ci fossi. Dobbiamo essere tutti uniti oggi...)

Mi sono venute le lacrime agli occhi... e se ne sono affacciate altre, nel corso del pomeriggio.
Di memoria, di nostalgia, di orgoglio, di rabbia, d'amore...

Qualcuno ha detto che bisogna tornare con la mente agli scioperi del '68 per ricordare una piazza così gremita.


E' il segno di un risveglio... di un cambiamento di tendenza? Speriamo.
Intanto 3000 persone - altrimenti troppo diverse nelle idee e nei comportamenti per incontrarsi - hanno marciato insieme per lo stesso motivo: il rispetto...

Quello che PRETENDIAMO da parte di chi ci amministra in forza di un mandato che noi stessi gli abbiamo dato, secondo le regole della DEMOCRAZIA.

Perciò abbiamo chiesto a gran voce che si tenesse conto delle nostre idee su 3 temi caldissimi ed importantissimi:
- l'elettrodotto aereo Würmlach-Somplago al quale diciamo fermamente "NO"!
- la privatizzazione dell'ACQUA alla quale obiettiamo che l'acqua è un bene primario e che, come tale, dev'essere DISPONIBILE per tutti, senza che qualcuno vi si arricchisca sopra.
- la minaccia ecologica e geologica rappresentata dagli sbalzi di livello cui è sottoposto il Lago di Cavazzo per consentire il potenziamento di una centrale idroelettrica.

Mentre chi istituzionalmente avrebbe dovuto sentire l'impegno ad esserci, si è comportato come i topi... anzi, come i ratti.

Per carità, nessuna meraviglia.
Che altro ci si potrebbe aspettare da certa gente?

Speriamo che la memoria funzioni e che tutti se la ricordino, quando torneremo alle urne, questa imbarazzante immagine...

mercoledì 12 gennaio 2011

Mica facile...

Capire cosa mi indigni maggiormente, intendo.
Anche sono consapevole che sprecare un sentimento nobile come l'indignazione per certi esseri è davvero come dare perle ai porci.
Mettiamola così: non so se mi provoca più nausea la blatta che governa l'Italia o i suoi servetti e leccapiedi...
Casini e Fini, in ordine alfabetico ma anche sparso, capaci di essere solo subalterni e, come tali, disposti a rimangiarsi qualunque dichiarazione spacciando il loro servilismo per "esigenza di pacificazione"...
Borghezio e tutto il caravanserrraglio leghista, esempio di una rozzaggine e di un'ignoranza degna certo di questo governo ma, mi rifiuto di pensarlo, non di questo paese...
Le donnette di regime, Gelmini in testa, che hanno fatto carriere inaspettate mettendo a frutto le doti naturali di cui sono dotate (ma anche no!, sempre Gelmini in testa), mostrandole alle persone giuste...
Le varie marionette di regime, frasi mandate a memoria e intercalari d'effetto (ma va là, ma va là, ma va là) per l'assopito popolino televisione-dipendente...
Le gerarchie ecclesiastiche, Papa in testa, che vivono in un'altra epoca e in un'altra dimensione e stilano prontuari di comportamento inapplicabili oggi e su questa Terra...
Io... che nel guardaroba non ho capi in cachemire e forse sono una comunista o forse solo una poveraccia.

domenica 9 gennaio 2011

L'altro Brasile e le Isole di Bene

Sono appena rientrata da un incontro con Andrea Franzini, missionario laico che da oltre 15 anni presta la sua opera ad Abaetetuba, in Amazzonia, Stato del Brasile.
Conosciuamo la situazione dei Meninos di Abaetetuba dall'esperienza diretta di Viuti - per inciso la mia prima "figlia scelta" - che proprio in Brasile ha vissuto un'esperienza di volontariato missionario.
Ascoltarle però la testimonianza di prima mano di stasera non mi ha lasciata indifferente.
Dover ripensare alle opportunità che nel nostro agiatissimo mondo vediamo troppe volte sottovalutare o adirittura sprecare e confrontarle con la condizione di vita di chi opportunità non ne ha deve agitare l'animo.
Come persona e come credente.
Ben più delle miserabili cose che tengono impegnati i pensieri in questo nostro piccolo Paese.
Andrea ci ha definiti "Isole di Bene" per quello che possiamo fare in loro favore ma più ancora per il solo fatto di tenerli a cuore e di cercare di capire come sia la loro vita.
In questo inizio di anno non sarebbe male riportare al centro ciò che merita di occuparlo e lasciare ai margini ciò che vale ben poco... ma evidentemente non sarà così e continueremo ad inquietarci per il nostro quotidiano... cosa che non è certo sbagliata. Ma l'orizzonte è un po' oltre. A volte molto oltre...

sabato 1 gennaio 2011

Innocente...

Il 2010 se n'è andato sentendosi sul collo il fiato di tanta e tanta gente che non ne poteva più di sopportarlo.
Ma lui, ad essere proprio sinceri, di quali colpe si sarebbe macchiato?
Certo il mondo intero, lungo il suo defluire verso il 31 dicembre, ha vissuto cose che avrebbe volentieri rinunciato a sperimentare.
E noi Italiani abbiamo aggiunto tasselli ad un puzzle di decadimento che non ci rappresenta e, men che meno, ci onora.
Anche personalmente, fin dai suoi esordi, questo anno appena salutato non ha mostrato un volto granchè benevolo.
Ma era colpa sua?
O delle situazioni e delle persone che ci han messo a larghe mani del loro per non farci stare sereni?
Comunque la pensiamo lui, ieri mattina, si è presentato in una forma smagliante e ci ha regalato un ultimo spettacolo, con la congiunzione Luna-Venere proprio all'alba dell ultimo giorno del 2010. Per gli occhi e per il cuore...

E, di giorno in giorno, magari nascosti dentro "incartamenti" poco meno che impenetrabili, doni che ci hanno dato gioia e speranza...

... e soprattutto, amore.
A volte con gesti evidenti, altre volte con piccole attenzioni, altre ancora in silenzio...
Perciò ieri sera ho cantato, per una volta di più, con convinzione il mio "Te Deum".
Anche se tra le parole del canto si fondevano i nomi di persone alle quali l'anno trascorso ha riservato dolori inaspettati e intollerabili.
E per l'anno nuovo ho, anche questo non pr la prima volta, desiderato di assomigliare almeno un po' ad una donna che ha accolto la propria vita in un modo per me, portata a raccontarmi forse troppo e ad esprimere le mie reazioni di getto, oltremodo difficile:
Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
(Vangelo di Luca)

Insomma, Buon 2011 a tutti...
Che sia ricco di cose belle e che ci venga concesso di avere la forza per affrontare anche quelle meno piacevoli.
Aiutati e sostenuti da chi abbiamo vicino, fisicamente o con il cuore, e confortati da Chi ci ama da tutto il Tempo.

STAIT ATÊNZ…

Questo, come ogni altro blog, è tutelato dalla legge 675 del 1996 (tutela della privacy), dall'estensione della suddetta avutasi con il Decreto Legislativo n° 196 del 30/06/2003 e dalle norme costituzionalmente garantite al nome, alla persona, all'immagine ed all'onore.
Quindi, se pensate di passare di qua per scrivere "spiritosaggini" a ruota libera, ve ne assumerete anche le eventuali conseguenze. Per parte mia, mi riterrò libera di intervenire se rileverò che si siano superati i limiti dettati dall'educazione e dal rispetto della dignità riconosciuta alle persone... TUTTE!
L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

Blog360gradi - L’aggregatore di notizie a 360° provenienti dal mondo dei blog!

Ma certo che NO!!!