venerdì 31 agosto 2012

Credo la Chiesa... modesto omaggio al Cardinal Martini

Quando, nei primi giorni del marzo 1997, il Cappellano del mio Paese mi propose di tenere una lectio divina in Chiesa il sabato successivo, 8 marzo - quarta domenica di Quaresima, il primo sentimento fu di inadeguatezza... Ma il nostro Monsignore, presente all'incontro, liquidò ogni mio dubbio con un ruvido: Io credo che tu possa farlo... e la decisione fu presa.
Tornata a casa aprii il Messale per prendere visione di quale brano Evangelico avrei dovuto commentare. Era il terzo capitolo del Vangelo di Giovanni:

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
 

sarebbe diventato un "faro" della mia vita... ma quel giorno era solo una preoccupazione alla quale dare una soluzione il più possibile dignitosa... Da che parte avrei dovuto cominciare ad esprimere ciò che la Parola mi suggeriva?, anzi, mi avrebbe suggerito qualcosa?
Il pensiero mi accompagnò, ovviamente, anche sul posto di lavoro i giorni successivi.
E proprio mentre lavoravo trovò la strada per districarsi  in un pensiero di senso compiuto.
Una copia del sole 24 Ore che stazionava sulla mia scrivania riportava un'intervista nella quale "qualcuno" parlava di "dialogo tra pensanti e non pensanti".
Era proprio ciò che mi aveva colpito: Nicodemo, uomo della Legge dunque privilegiato e, certamente, in una posizione di prestigio sociale, non aveva abdicato alla salutare esigenza di capire ed era andato a interrogare Gesù Cristo...
Quel qualcuno che aveva lanciato la provocazione del dialogo non già fra credenti e non credenti ma, appunto, fra pensanti e non pensanti, era il Cardinal Carlo Maria Martini.
Anche (ma non solo) perciò mi sono commossa nell'apprendere dlla sua morte.
E' stato un grande Uomo di Chiesa, un fine studioso delle Sacre Scritture e un appassionato Pastore. Non si è mai arroccato su posizioni altere ma ha sempre coniugato la sua Fede con la Com-Passione per gli Uomini.
Anche nella recente, e devastante, diatriba sul Fine Vita, le sue parole sono state balsamo per chi, convintamente Credente eppur sempre dubbioso, trovava ragioni da condividere in posizioni diverse sull'argomento.
Oggi qualcuno polemizzerà e cercherà di strumentalizzare la posizione del Cardinal Martini su molte questioni interne alla Chiesa e appartenenti alla sua vita personale... accade invariabilmente...
Io voglio unirmi a quanti preferiscono "limitarsi" a pregare...

Solo per inciso, il giorno che proposi alla Comunità la mia prima lectio divina dal legio del Duomo, i fedeli che vennero ad ascoltarmi furono accolti alla porta da mio mio marito e mio figlio G. che distribuirono una traccia scritta della mia riflessione mentre mio figlio D. suonò per la prima volta in Chiesa la sua chitarra accompagnando le meditazioni con un leggero arpeggio. 
Altri tempi... Bei tempi!
 

domenica 26 agosto 2012

Così è...

... se vi  pare, diceva il grande Pirandello.
E oggi mi va di dire "Così è"... anche se non "pare" a tutti.
Ci pensavo ieri sera... ennesima serata afosa ed oziosa sprecata a sbirciare la televisione perchè non c'erano energie per fare altro. Saltabeccando tra un canale e l'altro della tristissima offerta del digitale terrestre cui siamo stati giocoforza convertiti, sono approdata su un canale locale che mendava in onda l'elezione di Miss qualcosa... Era il turno di una scialba ragazzetta che, dopo aver dichiarato i suoi 17 anni, ha puntualizzato di essere rientata apposta per la partecipazione all'elezione dal luo go mare nel quale trascorreva le ferie con il suo ragazzo.
Il primo pensiero è stato "Chissà sua mamma che felice della modernità della figlia che va in ferie con il ragazzo e della propria che lo consente"?!... Personalmente lo disapprovo e sono disposta a sentirmi dare della bigotta (è avvenuto più volte in questo blog) per avere la libertà di sostenerlo.
Cambio di canale...
Il TG annuncia che è morto Neil Armstrong, l'uomo che compì lo storico "piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità" nel luglio del 1969, quando fu il primo uomo a camminare sulla Luna.
La memoria torna a quella sera e mi rivedo, bambina poco più che dodicenne, che guardo il cielo con un vago timore che si affaccia al fascino esercitato da ciò che sta per accadere.
"Sei proprio antiquata!"... sarebbe il commento più appropriato.
Eppure io penso che dovremmo recuperare un po' di quell'innocenza e ne dovremmo far dono ai nostri bambine e ai nostri ragazzi prima che raggiungano l'età nella quale dovranno nascondere la loro anima fantastiosa per affrontare la realtà...
E, con l'innocenza, riconsegnare loro l'incanto, la magia, il senso dell'eternità che già hanno in germoglio nel cuore.
Ma questi sentimenti vanno, appunto, coltivati e questo richiede tempo e fatica da parte di noi adulti. E poi c'è il rischio delle domande che ci possono mettere in crisi e della coerenza che è indispensabile per essere credibili.
Nel contempo schiere di tuttologi ammorbano l'etere con la loro "scienza e sapèienza" e noi pendiamo dalle loro labbra e concordiamo che "non si può andare avanti così".
E allora, cosa vogliamo fare?
Aspettiamo i Maya?




lunedì 6 agosto 2012

Il figlio prediletto...

Credo che una delle affermazioni più vere su quali siano le cose che l'uomo cerca incessantemente per rendere la propria vita degna di essere vissuta nella sua più completa pienezza sia che tutti cerchiamo soprattutto di essere amati.
Chi, poi, non è figlio unico lo sperimenta fin dalla primissima infanzia nella costante ricerca della conferma di essere il figlio più amato dei propri genitori.
Da genitori, forse inconsciamente o solo per ripetere un gioco che tante mamme e tanti papà hanno fatto in un passato che si perde nella notte dei tempi, chiediamo ai nostri piccoli "A chi vuoi più bene?"
Io credo che anche nel rapporto con Dio vorremmo poter sperimentare l'esperienza di sentirsi amati, di essere il figlio prediletto, quello che più di ogni altro si sente protetto, difeso e, perchè no?, anche accontentato.
Non so se è perchè è il brano evangelico nel quale Dio manifesta apertamente l'amore di Padre verso Gesù (cullando, dunque, la mia ricerca d'amore), ma il Vangelo della Trasfigurazione è uno dei Vangeli che amo maggiormente. 
Il fatto che la Festa della Trasfigurazione sia anche l'anniversario del ritorno alla Casa del padre del Santo Padre Paolo VI ne aumenta gli echi e lo insedi in una profondità ancora maggiore nel mio cuore.
Era il 1978.
Un anno difficile per il nostro Paese con la minaccia costante del Terrorismo, il tragico epilogo della vicenda di Aldo Moro, i suoi strascichi politici e le sue implicazioni umane, l'iter della legge 194 e la posizione dei cattolici in merito alla sua accettazione, lo scandalo che travolse il Quirinale e le dimissione dell'allora Presidente della Repubblica...
Io avevo 22 anni e la spensieratezza della giovinezza.
Quel giorno probabilmente pensavo solo a godermi l'estate e a far passare la giornata per trascorrere la serata in compagnia degli amici. E, alla sera, puntualmente ero in piazza con tutti gli altri.
Ma le risate si spensero quando ci raggiunse la notizia che il Santo Padre era morto.
Io mi misi a piangere e rincasai.
Non si cosa abbiano pensato gli altri.
La figura del papa era così staccata dal vissuto delle persone, anche dei fedeli... La presenza forte di giovanni Paolo II era ancora impensabile per chi sedeva sul seggio di Pietro.
Ma io quel Papa sentivo di amarlo... senza motivazioni specifiche, come è spesso l'amore.
Così, a distanza di 34 anni, lo ricordo sempre con lo stesso affetto nella Festa della Trasfigurazione che ora Lui vive alla presenza di Cristo.

mercoledì 1 agosto 2012

L'amore fa 90

Dite che sono tornata con le idee ancora più confuse di prima?
Può essere.
Ma sul significato di questo numero "90" ho le idee molto chiare e parlano senza dubbio di amore (in barba alla cabala, ai proverbi e a qualunque altra spiegazione.
Oggi il mio papà compirebbe 90 anni.
E io ero certa che li avremmo festeggiati assieme perchè non era proprio contemplato che lui se ne potesse andare...
Ogni giorno che passa percepisco che dentro di me le sue impronte sono ben segnate e ne sono oltremodo orgogliosa.
In questi ultimi mesi sto vivendo gli stessi dolori che ha vissuto lui nel corso della sua vita e, nella sofferenza e nella delusione per ciò che non mi sarei mai aspettata, mi pare che non sia senza significato che anche in questa esperienza io ricalchi i suoi passi.
So per certo che l'epilogo non sarà lo stesso perchè il suo vissuto è per me insegnamento e monito... spero invece che anche per me non si affievolisca mai l'amore per quel Dio che ci accomuna e che entrambi abbiamo rischiato di perdere per colpa di certa gente della chiesa.
Ripenso a  tanti momenti del passato e alcuni li comprendo solo ora.
Mi vedi, papà?
Approvi quello che faccio?
Sosterresti le mie decisioni?
Come vorrei che tu fossi qui... e nel contempo so che sei vicino.

Lis sisìlis nus bandònin
e'l cucù nol cjante pì
ma l'amôr in me l'aumente
te me vilie di partì
 
Ma l'è tànt il ben che i vuèi
par lamôr e pa l'aspièt...
ài metût il so ritràt
dongje i sants da cjâf dal ièt

STAIT ATÊNZ…

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Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

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37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

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Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

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Ma certo che NO!!!