martedì 29 gennaio 2008

Un Angelo di nome Francesca...

Oggi i miei pensieri sono rivolti a una bambina di nome Francesca... anzi, a un Angelo di nome Francesca.
La conosco da poco tempo, e mi pare di volerle bene da tanto...
Vorrei saperle dedicare parole dolci, ma mi sento inadeguata.
Allora, lascio che esprimano il mio affetto parole d'altri, che hanno toccato il mio cuore...
La Gioia è in te, nel profondo, da sempre;
sotto la cenere della vita cova come antica brace.
Un tempo la nostra Anima di essa si nutriva,
e in qualche modo ancora ne ricordiamo la fragranza.
Così, con pascoli della Gioia possiamo dire:
"Non la cercheresti se prima non l'avessi già trovata".

Mizar




... ciao piccola Franci...

lunedì 28 gennaio 2008

Che lo dico a fare?

Io sto con gli scrittori veneti che sabato hanno manifestato a Treviso nel nome dell'impegno civile e dell'anti-razzismo... e ci sto nel nome della Fede che vorrei saper professare non solo a parole.

La cronaca.
Da un sindaco del territorio, che ama "giocare" allo sceriffo, esce questa dichiarazione che connota la sua statura umana e politica: "gli immigrati sono come il cancro"...
Nel contempo, un suo consigliere, arricchisce il concetto con questa similitudine di altissimo livello: "con gli immigrati bisogna usare metodi da SS"...

Così, alcuni intellettuali scendono in piazza per far capire che la testa può essere usata anche per altre funzioni che quella di distanziare le orecchie... e che il cuore può far arrivare al cervello, oltre al flusso del sangue, anche qualche reflusso di umanità.

Sicuramente gli immigrati possono essere un problema o una ricchezza... ma per evitare lo sforzo di prendere in considerazione questa possibilità, cosa facciamo?
Li eliminiamo?
E se poi ci accorgiamo che le stesse caratteristiche possono essere applicate ad altri tipi di "diversità", proseguiamo sullo stesso cammino?





In questo periodo sto leggendo con i ragazzi "le Beatitudini"...
Beati i poveri, gli afflitti, i miti, chi non conosce giustizia, i misericordiosi, i puri, gli operatori di pace, i perseguitati...

In friulano "Biât" ha un altro significato... non quello di "fortunati" o "felici"... ma quello di "poveracci"...

sabato 26 gennaio 2008

Mai più!

Yom HaShoah (יום השואה yom hash-sho’āh), o "Giornata del ricordo dell'Olocausto", ricorre il ventisettesimo giorno di Nissan del calendario ebraico.
Si tiene ogni anno in ricordo degli ebrei che furono uccisi durante l'Olocausto. Questo è un giorno di "vacanza nazionale" in Israele.

Dall'anno 2000, il Parlamento italiano ha istituito con legge che la ricorrenza sia ricordata anche in Italia, aderendo alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata per commemorare le vittime del nazionalsocialismo e dell'Olocausto.


Io credo che sia, però, anche un impegno che tutti ci prendiamo perchè il velo dell'oblio non avvicini la possibilità che un'atrocità simile si ripeta.


Personalmente, questo impegno l'ho preso con la memoria di un anziano del mio paese (che ora non c'è più) che ha portato per ogni giorno della sua vita "successiva" le ferite di quanto ha subito a Mauthausen.
Per chi lo ha conosciuto superficialmente, Nart era un alcolizzato... quasi nessuno ha potuto ascoltare dalle sue labbra alcun episodio di quella "notte" della sua vita... Quasi nessuno...

Giunto oramai al termine della sua vita, quando già sentiva che le sue giornate volgevano al tramonto, mi regalò un cofanetto contenente quattro libri: Il processo di Norimberga... dicendomi: Voglio che li abbia qualcuno che li legge...

Grazie, Nart... ti prometto che non dimenticherò e non ti dimenticherò.



Mai potrei dimenticare quel silenzio notturno
che mi privò, per tutta l’eternità,
del desiderio di vivere.

Mai dimenticherò quei momenti
che uccisero il mio Dio e la mia anima,
e ridussero i miei sogni in polvere.

Elie Wiesel, da LA NOTTE, Giuntina editore

mercoledì 23 gennaio 2008

... e la magia continua...

Infatti, ecco un altro esempio della maestria dei componenti dell'Associazione Sportiva e Culturale di Ravinis.
I costumi che potete ammirare su questo post, sono stati realizzati per il carnevale 2004, e il gruppo li ha presentate cosi:

Dedicato ...
al bianco della neve, alla luce dei ghiacci,
alla magia dell'inverno.

"Freddo, neve e ghiacci" sono scolpiti in un cristallo di neve, dove riflessi e trasparenze sono animati da una soffice nevicata. Come in un gioco d'inverno, ispirato ai bellissimi paesaggi invernali della Val d'Incarojo, il passo soave della neve si illumina di tutti i colori del ghiaccio e le luci si intrecciano in una delicata sfumatura tra bianco ed azzurro. E' un costume molto accattivante, delicato, interamente ideato e realizzato a mano dal gruppo di Ravinis per l'edizione del carnevale 2004 e particolarmente apprezzato per l'interpretazione e l'effetto scenografico.


Yuko Akita aveva due passioni.
L'haiku.
E la neve.

L'haiku è un genere letterario giapponese. E' una breve poesia di tre versi e diciasette sillabe. Non una di più.

La neve è una poesia.
Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri.
Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio.
Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve.

da "Neve" di Maxence Fermine

martedì 22 gennaio 2008

Guriùz, magia del bosco

In argomento carnascialesco, vi parlo di una delle molte tradizioni della mia Terra di Carnia... appunto i "Guriùz" del titolo...

I Guriùz sono dei nanetti furbi, curiosi e molto spesso molesti che da sempre abitano i luoghi meno accessibili della Valle d'Incarojo, in Comune di Paularo.
Sono i personaggi dei racconti che rallegravano le lunghe serate invernali di bambini, ragazzi ed adulti, raccolti attorno al "fogolâr".
Si presentano come i fedeli garanti dell'intero patrimonio naturalistico dei boschi della lussureggiante vallata, resa viva da una luce creativa e fantasiosa che è in grado di esprimere tutta la magia del bosco: la sua arte, le sue leggende, il suo fascino ed i suoi misteri.
Chi meglio dei Guriùz può raccontare questa poesia? Sono loro come veri attori immersi in un bosco incantato ad intagliare immortali volteggi di Natura, Tradizioni e Cultura.

In una delle frazioni di Paularo, hanno attinto anche a questa tradizione per la realizzazione dei costumi carnevaleschi.

Il risultato è un'interpretazione artistica della natura nelle sue molteplici forme, nell'armonia con la fantasia dei racconti e nel rispetto delle immaginarie ambientazioni. Il minuzioso lavoro artistico, l'oro di un prezioso intaglio e gli eleganti colori autunnali, disegnano così l'espressione, la storia e il mistero di un'eterna leggenda.
Ma, al di là delle descrizioni forbite, l'effetto è proprio BELLO... non vi pare?

lunedì 21 gennaio 2008

Carnevale... ogni post vale

Come faceva notare la nostra Rinfy Mercury, siamo già in Carnevale.

Dunque dovremmo prepararci a momenti di allegria , di giochi scanzonati e di innocenti infrazioni di schemi che ci tengono costretti e prigionieri per troppa parte dell'anno.
Invece...

Invece mi viene comunicato che per la Festa di Carnevale con i ragazzi si è pensato di mascherarci tutti da personaggi del '700... Più facile a dirsi che a farsi... Mi sa che dovrò cucire qualcosa...


Quando ero ragazza, il vestito era davvero l'ultima preoccupazione... l'unico impegno era divertirsi... e l'abbigliamento aveva ben poco peso sul risultato generale.

Per un certo periodo abbiamo anche allestito i carri allegorici e siamo scesi nei paesi vicini a sfilare con le nostre scenette... che detta così non fa grande effetto... rapportata a 5 kg di strada di montagna, con otto tornanti... significa una faticaccia a trattenere i carri durtante la discesa e una peggior faticaccia a spingerli in salita... ma tutto era fatto fra canti, scherzi, risate...


Ricordando quegli anni sono andata a ripescare alcune foto... e nella memoria una scenetta... purtroppo in versione ridotta e parziale...





Adorato mio tesoro
cun tun cuore sglonfo e afflitto
mì ti scrivo per far svelta
con l'espresso il mio malscritto.


Mì ti faccio qui sapere
che la mamma non sta bene
la stà suso per miracolo
e dispesso cola e sviene.


Un putelo è sotto-sopra
giorno e notte si sbolsèa
e mì nonno, poareto,
gà cjapà la diarrea.

...

Che dire?
Mi fanno una infinita tenerezza, le foto e il ricordo delle scenette che mettevamo in piedi...
Tutto era di una semplicità a tratti imbarazzante...

domenica 20 gennaio 2008

Credo in Dio...

PADRE...
Confesso che decidere quale post offrirvi nel mio "turno" mi mette sempre in agitazione. Mi chiedo, infatti, quali argomenti possa proporvi senza risultare pesante o pedante.
Questa settimana, poi, non volevo trattare un argomento troppo banale... perchè il giorno nel quale lo scrivo, è per me un anniversario...
Alla fine, invariabilmente, la lettura in controluce di un episodio "non ricercato", mi concilia tutte le esigenze... almeno secondo la mia interpretazione.
Così anche questa settimana... sperando di non tediarvi.
Sabato, a catchismo, abbiamo cominciato l'analisi del Simbolo della nostra Fede: il Credo. Per la presentazione della prima parte della proclamazione: Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra... ho chiesto al don di venire a presentarci queste caratteristiche di Dio attraverso l'Arte...

La presentazione che ha preparato, offriva una chiave di interpretazione della figura di Dio padre secondo l'epoca, la cultura e la sensibilità di diversi artist, da Margritte a Dalì, da Rembrandt a Dührer, dalle icone bizantine a El Greco, da Van Gogh a Fontana, da Michelangelo a Botticelli...

Come prima immagine, abbiamo visto la trasposizione in opera d'arte di una visione di Sant'Agostino:

Un giorno Sant’Agostino passeggiava su una spiaggia cercando di penetrare con il suo acume il mistero di Dio Padre. Mentre era immerso in queste meditazioni, vide un bambino che con una conchiglia prendeva l’acqua del mare e la versava in una piccola buca. Incuriosito il santo lo interrogò chiedendogli cosa stesse facendo.
"Voglio mettere il mare dentro la buca" rispose il piccolo. Sant’Agostino, con parole semplici cercò di spiegare al bambino che questo era impossibile. Allora il piccolo aggiunse : "Prima che tu comprenda il mistero di Dio, io avrò messo tutto il mare nella buca". Detto questo il bimbo disparve.

Ovvio il suggerimento a una impossibilità ad essere esaustivi... ma anche l'invito a non arrendersi... a continuare a credere che "trasportando acqua con le mani si possa trasferire il mare"...

L'ultima immagine è stato il famoso "Cristo di San Giovanni della Croce" con la visione che il Padre aveva della morte del Suo Figlio in croce...

La stessa visione suggerita dai fotogrammi finali del film "The Passion of the Christ" quando la ripresa della scena dall'alto si ingloba in una lacrima che, espressa dall'amore di Dio Padre per il Figlio che si è sacrificato per l'Umanità, cade sulla terra e dà il via all'opera di Salvezza...

Questo incontro sul Padre... ha fatto da cornice alla giornata di domenica nella quale io ricordavo costantemente mio padre... e la giornata di 4 anni fa...

lunedì 14 gennaio 2008

Pater noster...

Mentre scrivevo il post precedente... pensavo alle figure del mio papà e di mio suocero (cui era dedicato, per l'appunto il post).

Sono state due persone che, da percorsi molto distanti, si sono incontrate, casualmente, e volute bene, sinceramente.
Amo pensare che, quando è avvenuto, il loro ritrovarsi sia stato estremamente piacevole... così come voglio pensare che si scambino impressioni sul nostro modo di gestire la vita.
Ma quello che li rende oltremodo speciali è che sono stati due padri di grande dolcezza... e proprio per questa loro "paternità", voglio dedicare a entrambi una melodia davvero celestiale, quella del Pater Noster...

A mio suocero

Oggi, 14 gennaio, sarebbe il compleanno di mio suocero.
Mi piace dedicare a lui i miei pensieri...

Giuseppe, anzi Josep, nacque a Vareje di Divača, un paesino appena oltre il confine italo-sloveno... che quando nacque non c'era ancora.
Durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, la sua famiglia affittò una stanza alla nuova maestra del paese, che veniva dal Trentino... e lui se ne innamorò.

Dopo il matrimonio, rimasero ad abitare nella casa paterna e lì nacquero i primi due figli. Il primo, in realtà, nacque morto e i suoceri devettero chiamare i gerarchi locali a controllare che il bimbo non fosse stato soppresso... si trattava di Figli della Patria, e la Patria ne era gelosa. Mia suocera ci raccontava che quando arrivarono la guardarono e dissero: Ma è lei una bambina...

Quando lasciarono il paese e si trasferirono in Carnia, lo fecero perchè avevano sentito dire che "in Carnia la guerra non è arrivata"... Che illusione!
Comunque, in Carnia abitarono in tre diversi paesi in relazione alla cattedra che assegnavano a mia suocera... fino a che si stabilirono definitivamente nel mio paese, dove nacque la quinta e ultima figlia.

In paese erano guardati con un certo sussiego ed erano chiamati "signor ..." e "signora maestra".

Ma questo non rappresentava solo un atto di rispetto, ma anche un modo per mantenere le distanze con chi ci è "straniero", e loro ne soffrivano.

Non parlando il dialetto, poi, la distanza si acquiva ancor più.

I loro figli, consapevoli della "differenza", appena furono abbastanza grandi da uscire di casa per andare a giocare con i coetanei, impararono il friulano e cominciarono ad parlarlo anche in casa... ma loro due non lo usarono mai... se non nel canto delle villotte.

Nei primi anni '50, i miei genitori, desiderando ingrandire la famiglia, si risolsero a mio suocero per ottenere la vendita del lettino per bimbi nel quale avevano dormito tutti i suoi figli.
Mio suocero, che aveva con mio papà un rapporto di affetto sincero e di grande rispetto, che il mio papà ricambiava, comunicò a mia mamma il prezzo per la transizione.
Il pacchetto comprendeva: il lettino, una macchina da cucire marca Singer e qualche lenzuolo che mio suocero aveva ottenuto come pagamento delle consumazioni di taluni avventori nell'osteria che gestiva.

Mia mamma ascoltò il prezzo e poi disse: Ma non può tirarmi giù qualcosa?
La mamma era vestita alla moda del tempo: abito rigorosamente scuro con grembiule allacciato attorno alla vita per preservare la pulizia dell'abito stesso e fazzoletto in testa...
Mio suocero le si avvicinò, le girò attorno e le slacciò il grembiule, dicendo: Mì tiro giù quel che posso...

Ad ogni modo la compravendita si fece.
Nel lettino nel quale avevano dormito mio marito e le sue sorelle, dormimmo anche io e le mie sorelle... e molti anni dopo i nostri due figli...

Come dire? Ecco una spesa ammortizzata nel migliore dei modi...


lunedì 7 gennaio 2008

Menù quotidiano

Sabato pomeriggio, con i miei ragazzi e un loro coetaneo (comune amico), ci siamo recati in visita a un centro di permanenza temporanea di persone con difficoltà, fisiche e psichiche: la Comunità Piergiorgio.

Il motivo era che ci sta trascorrendo le festività natalizie un ragazzo che frequentiamo, e perciò, quando è in trasferta vicino a casa nostra, lo andiamo a prendere e usciamo qualche ora con lui.

La giornata era fredda e umida, niente da spartire con i pomeriggi estivi quando ci possiamo permettere di uscire anche con 8-10 ragazzi per portarli a prendere un gelato... ma certo non ci ha fermati: giacche allacciate fin sotto il mento, capuccio calato sugli occhi (accidenti agli occhiali), sciarpa annodata stretta.

Nel bar tutti ci hanno trattati con estrema gentilezza, nessuno sguardo imbarazzato o imbarazzante... le piccole comunità rispondono con un cuore grande all'evidenza dei problemi...
Insomma, siamo stati bene. Ci siamo raccontati delle cose e abbiamo fatto delle gran risate.

A un certo punto io ho espresso il mio rammarico che i 3 (2 figli + loro amico) continuino ad essere single... e M. ha suggerito: Dì pure 4...

Al rientro, abbiamo chiacchierato un po' con altri ospiti e con la responsabile del Centro.
Dio mio, che persona meravigliosa...
Bisogna vedere come li tratta! L'affetto, la considerazione, l'atteggiamento normale... altro che lavoro! Questa è proprio una Missione...

Un ragazzo mi ha invitata a leggere un quadretto che è stato loro regalato recentemente.
Ho pensato a voi... me lo son fatto dettare e ora ve lo trascrivo...

Ricetta per una Buona Giornata

Prendete 2 dita di Pazienza,
1 tazza di Bontà,
4 cucchiai di Buona Volontà,
1 pizzico di Speranza
e 1 dose di Buona Fede.

Aggiungete 2 manciate di Tolleranza,
1 poco di Prudenza,
qualche filo di Simpatia,
1 mazzetto di quella piccola pianta rara
che si chiamano Umiltà
e 1 grande quantità di Buon Umore.


Condite il tutto con molto Buon Senso,
lasciate cuocere a fuoco lento......
e avrete una BUONA GIORNATA.

domenica 6 gennaio 2008

Viva, viva la Befana...

Per la Cooperativa per la quale lavoro, la Festa della Befana appartiene a quelle tradizioni irrinunciabili che, però, hanno perso nel corso degli anni il loro vero significato.

Infatti, la Festa è sempre stata più che degnamente onorata non tanto per il significato consumistico che, pur con le misure imposte dall'economia, indubbiamente le è proprio, quanto piuttosto perchè il 6 gennaio è l'anniversario dell'apertura del primo "spaccio" aziendale.

Perciò, fra le attività sociali istituite dalla Presidenza, si conta anche la "Festa della Befana per i figli dei Dipendenti"...
Praticamente, fin dalla nascita della Cooperativa, il 6 gennaio i figli dei dipendenti (e dei soci che costituivano il "comitato di sorveglianza", fin quando il ruolo è esistito), se di età compresa tra i 3 e i 9 anni, venivano invitati ad una festa loro dedicata, nel corso della quale le Maestranze aziendali distribuivano i regali.

Un'ulteriore dotazione di regali, poi, veniva recapitata ai bimbi degenti del locale Ospedale...

La festa è ancora attiva, le modalità sono solo parzialmente cambiate... ma quello che è radicalmente diverso è lo spirito con il quale i bimbi accettano i regali.

Se negli anni passati, il regalo della Cooperativa era, quasi sempre, l'unico che i bimbi ricevevano, tant'è che se lo ricordano ancora, ora i bimbi sono satolli di cose... e perciò l'entusiasmo con il quale partecipano è decisamente minore.

Quello che non cala è il mio rispetto per i nostri Padri Fondatori - che sconfina proprio nell'affetto ogni volta che leggo degli ideali che li hanno ispirati - e l'orgoglio di lavorare per la NOSTRA Istituzione...

martedì 1 gennaio 2008

Preghiera per l'Anno nuovo

Accogli,
o Padre Santo,
Dio eterno e onnipotente.

Accogli
questo Anno che oggi incominciamo.
Sin dal primo giorno, sin dalle prime ore, desideriamo offrire a Te,
che sei senza inizio,
questo nuovo inizio.

Questa data ci accompagnerà
nel corso di molte ore, giorni, settimane e mesi.
Giorno dopo giorno apparirà davanti a ciascuno di noi
come un nuovo frammento del futuro,
che subito dopo cadrà nel passato
così come del passato fa ora parte l'intero anno trascorso.

L'anno Nuovo
appare davanti a noi, come una grande incognita,
come uno spazio che dovremo riempire con un contenuto,
come una prospettiva di avvenimenti sconosciuti
e di decisioni da prendere.

Come una nuova tappa e un nuovo spazio
della lotta di ogni essere umano
e insieme a livello della famiglia, della società, delle nazioni...
dell'umanità intera.

P.P.Giovanni Paolo II - 2 gennaio 1986








Da parte mia, un sincero augurio di tanta serenità per il nuovo anno che oggi comincia.








Che nel corso delle sue giornate, possiate trovare sempre ciò di cui avete bisogno... e qualche piacevole sorpresa, che non guasta mai.








Come queste che ho avuto io nel 2007...






Con grande affetto

STAIT ATÊNZ…

Questo, come ogni altro blog, è tutelato dalla legge 675 del 1996 (tutela della privacy), dall'estensione della suddetta avutasi con il Decreto Legislativo n° 196 del 30/06/2003 e dalle norme costituzionalmente garantite al nome, alla persona, all'immagine ed all'onore.
Quindi, se pensate di passare di qua per scrivere "spiritosaggini" a ruota libera, ve ne assumerete anche le eventuali conseguenze. Per parte mia, mi riterrò libera di intervenire se rileverò che si siano superati i limiti dettati dall'educazione e dal rispetto della dignità riconosciuta alle persone... TUTTE!
L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

Blog360gradi - L’aggregatore di notizie a 360° provenienti dal mondo dei blog!

Ma certo che NO!!!