domenica 25 marzo 2012

Per Fakhra Younas

Fakhra Younas era una ragazza di 20 e forse aveva il cuore pieno dei sogni che è giusto avere quando si hanno 20 anni.

Ma Fakhra era anche una mamma e forse tutti i suoi sogni erano destinati a immaginare un futuro pieno di gioia, amore e benessere per il suo bambino.

E Fakhra era anche una moglie e i suoi sogni erano incubi nei quali non esisteva nè amore, nè rispetto, nè pace.

Fakhra Younas era una donna coraggiosa e decise che voleva viverla, la sua vita, e farla vivere nella migliore condizione anche a suo figlio e, perciò, osò chiedere il divorzio.

Ma l'uomo (e mai parola fu usata peggio) non accettava che qualcosa (non qualcuno... qualcosa) che gli apparteneva potesse sfuggirgli e allora la punì sfigurandola con l'acido che non corrose solo la pelle di Fakhra ma penetrò nella sua anima e continuò a devastarla fino a sabato scorso, dopo 11 anni dal gesto crudelo del marito-padrone-carnefice.

Fakhra Younas è morta... e forse era l'unico modo per cancellare dalla sua mente l'orrore.
Ma ci ha lasciato l'impegno a non dimenticarla.
Perchè lei, piccola ragazza pakistana, è morta anche per la dignità di ogni donna...


mercoledì 14 marzo 2012

Dove devo firmare?

Credo che se lo chiedessimo alla stragrande maggioranza dei Cittadini italiani (che non abbiano implicazioni con alcun "potere" costituito di stampo... umano), tutti sarebbero disposti a firmare affinchè la lotta all'Evasione fiscale potesse dotarsi di ogni strumento finalizzato all'individuazione dei disonesti.

Per parte mia ho trovato discutibile, se non adirittura disgustoso, l'intervento di Francesco Pizzetti, garante della Privacy che ritiene che le nuove norme sulla trasparenza amministrativa nei controlli fiscali rappresentano «strappi forti allo Stato di diritto» ... «È proprio dei sudditi essere considerati dei potenziali mariuoli - ha proseguito -. È proprio dello Stato non democratico pensare che i propri cittadini siano tutti possibili violatori delle leggi. In uno Stato democratico, il cittadino ha il diritto di essere rispettato fino a che non violi le leggi, non di essere un sospettato a priori». «Sentiamo il bisogno di lanciare questo monito - ha aggiunto - anche perché vediamo che è in atto, a ogni livello dell'amministrazione, e specialmente in ambito locale, una spinta al controllo e all'acquisizione di informazioni sui comportamenti dei cittadini che cresce di giorno in giorno. Un fenomeno che, unito all'amministrazione digitale, a una concezione potenzialmente illimitata dell'open data e all'invocazione della trasparenza declinata come diritto di ogni cittadino di conoscere tutto, può condurre a fenomeni di controllo sociale di dimensioni spaventose».

No! Fammi capire... quello che ha "dimensioni spaventose" è il controllo e non già la disonestà?

Io, dipendente con possibilità di controllo dei miei redditi, dovrei trovare "antidemocratico" che si possa cercare di capire come mai taluni soggetti dichiarino redditi al limite dell'accattonaggio e, nel contempo, abbiano l'attico in centro e la barca in Sardegna?

Io, che pago fino all'ultimo centesimo già "alla fonte" e non mi preoccupo se la parrucchiera mi guarda storto alla richiesta della ricevuta fiscale, dovrei sentirmi preoccupata dalla "spinta al controllo" che finalmente comincio a respirare in questo povero Paese avvilito proprio da coloro che dovrebbero rappresentarmi in seno alle Istituzioni?

Mi spiace, ma ritengo che le dichiarazioni rese dal Garante della Privacy, siano una cantonata. Anzi, sono assolutamente convinta che tutti coloro che non hanno nulla da celare, sono disposti a rinunciare a questo comma della pur importante Legge...

Peraltro, ogni tipo di inchiesta parte da una presunzione.
Perciò se noi estendessimo questo "monito" a tutti gli ambiti della Giustizia, non si potrebbe più indagare nemmeno sulle rapine, sugli omicidi, sugli stupri, sulla pedofilia.... dato che la certezza della colpevolezza non fiorisce come d'incanto a margine del delitto ma va cercata e dimostrata.
E, onestamente, ladri, assassini, stupratori, pedofili e via elencando, rinunciano al diritto nell'attimo stesso in cui ne privano le proprie vittime.

Allora, se qualcuno lanciasse una petizione per chiedere che non vengano frapposti ostacoli alla ricerca di una Giustizia più GIUSTA, eccomi qui.

Dove devo firmare?

giovedì 8 marzo 2012

Solidarietà e donne

Ho letto sull'inserto del quotidiano Avvenire una storia che mi è sembrata l'ideale per festeggiare le donne nella giornata loro dedicata.
Però, cercando su internet, non ne ho trovato traccia... come spesso accade per le cose di nessun impatto mediatico o, peggio, con nessun aggancio alla cronaca nera.
La notizia è questa: una bimba messicana di nome Marifer ha visto in televisione un servizio sulla regione di Cihuahua dove la prolungata mancanza di pioggia ha distrutto i raccolti e ha avuto come conseguenza una devastante carestia che aveva ridotto letteralmente alla fame gli indigeni raramuris.

La piccola, 7 anni appena ma un cuore già adulto, colpita dalle condizioni difficili nelle quali si trovavano altri bambini come lei, ne ha parlato con i suoi compagni di scuola ed ha proposto di rinunciare alla merenda e di mettere i soldi risparmiati in una cassetta posta in ogni aula così da poter raccogliere una sommetta che potesse concorrere a salvare la vita di qualche loro coetaneo.

L'iniziativa ebbe un discreto successo ma, soprattutto, ebbe echi al di fuori delle mura scolastiche così che, alla fine, i bimbi riuscirono a raccogliere denaro sufficiente per comprare 20 tonnellate di latte in polvere, fagioli e acqua che un camion - con a bordo Marifer - potè portare nei paesi in difficoltà.

Ecco... queste sono le donne del futuro che personalmente oso sognare.
Non vallette speranzose di impalmare un calciatore, non begli attaccapanni per vestiti il più succinti possibile, non seni gonfiati e cervelli atrofizzati ma cuori grandi e occhi capaci di vedere il prossimo.
Auguri a tutte le donne.

sabato 3 marzo 2012

Il senso delle parole

Il prof.Roberto Vecchioni ha finito di "leggere" per e con gli spettatori di "Che tempo che fa" le parole della canzone "L'anno che verrà" di Lucio Dalla.
Alla fine si è emozionato ed ha emozionato...
E' strano ma certamento non inusuale che ascoltiamo qualcosa, anche più volte, e che ce ne sfugga un senso che vada appena un po' oltre la banalità delle parole.
Stasera, dunque, la vera musica che accompagnava il testo di questa canzone non era fatta di note ma di senso.
E mi è sembrato uno dei modi più dignitosi per ricordare un uomo che ha sparso sui nostri giorni melodie e riflessioni, sentimenti e situazioni di vita, favole tenere e tristi come spesso la vita è.

Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.

Si esce poco la sera compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.

Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.

E si farà l'amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.

E se quest'anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante
che in questo istante ci sia anch'io.

L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando,
è questa la novità...

Non mi pare il caso di ripetere la lettura di Vecchioni... ma voglio scrivere qui i pensieri che si sono affacciati alla mia mente alla fine del testo.
Fra 2 giorni saranno 10 anni che se n'è andato un mio amico... e io vorrei scrivergli forte per risentirlo meno lontano.
Vorrei raccontargli cose strampalate e ridere della sua domanda "ma come te le inventi?", vorrei che ci fosse quando va tutto bene e quando mi sembra che troppe cose vadano male, vorrei annullare il tempo trascorso per poterlo salutare e vorrei dirgli "grazie" e "scusa"...

Ma non è possibile.
L'unica cosa che posso fare è continuare a ricordarlo.
E dare un senso alla parola Amico.


STAIT ATÊNZ…

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Quindi, se pensate di passare di qua per scrivere "spiritosaggini" a ruota libera, ve ne assumerete anche le eventuali conseguenze. Per parte mia, mi riterrò libera di intervenire se rileverò che si siano superati i limiti dettati dall'educazione e dal rispetto della dignità riconosciuta alle persone... TUTTE!
L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

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Ma certo che NO!!!