lunedì 31 marzo 2008

I miei AmorMici

Ed eccoli qui in tutto il loro splendore... penalizzati dall'imperizia di una fotografa dilettante.

Questo è Michele - detto Miky - il primo gattino che la micia ci ha "regalato"...
Lui ha sempre dato l'impressione di essere il più forte del trio, perciò gli è stato assegnato il nome dell'Arcangelo più potente, Michele, strenuo lottatore contro il Maligno...
La sua caratteristica e la "coda annodata"...
Qui si vede poco, ma la sua coda ha la stranezza di formare con metà della sua lunghezza una sorta di arricciamento, o annodamento, che non è possibile distendere...
Recentemente ha avuto qualche problema con la "giustizia": è stato accusato di strage di erba...
Ovviamente l'ho affidato a un collegio di avvocati di indiscussa bravura che hanno dimostrato l'infondatezza dell'infamante accusa...
Sicuramente, invece, è responsabile della scomparsa delle lucertole dal nostro giardino... ma avrà i suoi buoni motivi per essere così implacabile nello stanarle ed eliminarle...

Questo è Raffaele - detto Lele - il terzo cucciolo che abbiamo ricongiunto alla mamma e ai fratellini dopo un appostamento di un paio di giorni per localizzarlo e mezza giornata di tempo per stanarlo dal groviglio di cespugli nel quale la mamma lo aveva riparato...
Inutile dire che spicca in mezzo agli altri per il colore... doveroso dire che spicca per il suo modo di cercare e ottenere coccole e carezze... ma anche di darle.
Quando la loro mamma sparì, lui prese a leccare e curare i suoi fratellini, dopo essere stato il primo ad accettare l'arrivo del quarto "fratello".
Rispetta la caratteristica particolare della famiglia: una coda "speciale".
La sua è nata della stessa forma di quella della mamma, a forma di "Z"... per non rischiare l'omologazione, ha pensato bene di arrivare a casa qualche giorno fa con la codina penzolante... una probabile micro frattura che ha ulteriormente "valorizzato" la sua indiscussa specialità.

Ed eccolo il quarto... mentre aiuta Lele a devastare il nocciolo...
Il suo nome è Martino.
Nero anche lui, per meglio confondersi con la nidiata alla quale si è misteriosamente aggiunto una sera.
Non sappiamo la sua provenienza... ma siamo ben felici della sua presenza.
Il suo tratto caratteristico è una bel "bavaglino" bianco sul petto... e una vocetta gorgheggiante che usa per girare per casa quasi cantando...
Il suo tratto "familiare" è che accarezzandolo ci siamo accorti che ha un'asimmetria alla coda...
E' il cucciolo che ama di meno stare in braccio, specialmente dopo la caduta che da piccolino gli aveva compromesso l'equilibrio...

Ed ecco il mio "imperatore"...
Il mio Scodacjut, detto Momore...
Dopo i primi tempi di convivenza critica, peggiorata dai problemi di salute del mio adorato "bambino", adesso si è messo a fare lo zio saggio... o il fratello maggiore scapestrato che ha capito che se riesce a tenerli in riga potrà averne dei benefici, quale quello di "pretendere" che arretrino davanti alle sue richieste di papparsi anche i loro croccantini...
Che posso dire?
Speriamo che riesca a farsi rispettare, perchè se capiscono la loro supremazia numerica...

Ecco, questi sono i miei AmorMici...
Delle piccole vite che io sento come affidate alla mia responsabilità e alla mia custodia....
Esagerata? Può darsi... ma nel momento stesso in cui li ho accolti in casa, andandomeli a cercare o semplicemente lasciandoli entrare, ho deciso di volerli nel modo più totale e loro mi hanno insegnato a dare e ricevere un affetto esclusivo... al quale non potrei più rinunciare.

Legenda foto:
1 - Michele, 2 - Gabriele, 3 - Martino, 4 - Momore

domenica 30 marzo 2008

Insegnare la vita raccontando...

... ovvero le proprietà pedagogiche delle fiabe... e non solo.

Le favole sono spesso considerate cose da bambini, che non meritano l'attenzione degli adulti, a meno che questi ultimi non siano in un stato di malinconia per la loro infanzia.
Altre volte sono demonizzate perchè i loro contenuti "spaventevoli" sono additati come disturbatori della beata tranquillità infantile.
E' innegabile però che la loro funzione principale rimanga la trasmissione di un significato - chiamato "morale" - che viene proposto attraverso simbologie e immagini evocative.
Ed è proprio in funzione di questa loro valenza pedagogica, che, per i bambini, le favole hanno maggiore importanza, perché arrivano all'essenza, saltano le difese razionali e costringono a vedere la realtà, nella sua semplicità e, talvolta, crudezza.
Il racconto (per dirla con il linguaggio "tecnico" degli studiosi dell'infanzia) è un mezzo attraverso il quale il giovane viene istruito in maniera efficace, atrofizzando i suoi respingenti e in modo da avere così una corretta chiave di lettura, sempre a sua disposizione, del materiale facilmente gestibile per la memoria.
E se ci pensiamo bene, possiamo capire perché una favola rimane nella nostra mente più a lungo di un bel discorso accademico: essa costringe il centro emotivo a risvegliarsi per mezzo dell'identificazione con il protagonista. Le favole tradizionali hanno la funzione di suggerire comportamenti ed esempi di casi della vita, e, tramite l'uso di toni della voce che sottolineano la gravità o l'allegria del momento, trasferiscono ai più piccoli sia una serie di modelli di comportamento da tenere in varie occasioni, sia i concetti di male e di bene in rapporto agli episodi raccontati.
Gesù stesso utilizzava questa metodologia: parlava attraverso "racconti" (parabole) ad una società "bambina" che non avrebbe mai sopportato l'evidenza di un insegnamento troppo diretto.

Alla luce di queste considerazioni, non andrebbero, dunque, eliminate le favole, ma andrebbe rivisto il modo di proporle.
Per fare un esempio, leggendo a un bambino una favola di un popolo che considera la furbizia come valore positivo entro certi limiti, se chi legge la considera un valore negativo, ecco che con il tono di riprovazione che la voce assume nei momenti in cui il protagonista fa delle furberie, si imprime il significato educativo voluto dal lettore alla favola stessa.
Invece, se a raccontare la stessa favola è una persona che appartiene al popolo che l'ha prodotta e che, a sua volta, l’ha sentita raccontare da bambino, con toni allegri a sottolineare le furberie dei protagonisti, furberie che sono considerate positive, ecco che viene trasmesso un ben diverso valore culturale.
Questo meccanismo, oggi, avviene in modo molto più superficiale di una volta, al punto che non si riesce a capire perché i bambini richiedono sempre la stessa favola, con le stesse identiche parole. Per loro si tratta di interiorizzare dei modelli di comportamento e dei valori, per noi invece è oramai solo un modo per farli addormentare.
E così, senza che se ne abbia una reale coscienza, si creano dei veri e propri abissi fra il sistema di valori delle generazioni passate e quelli delle generazioni future.
Insomma, per essere chiari, se raccontiamo ai bambini che Pinocchio era simpaticissimo e che la storia del naso è una fandonia, che Geppetto pretendeva un po' troppo da questo bambino e che la fata Turchina era una sorta di zitella bacchettona aggiungendo che Lucignolo era il più ganzo della compagnia... potremo poi lamentarci se la sua concezione di verità, di rispetto e di responsabilità saranno un po' diverse da quello che dovrebbero essere?

giovedì 27 marzo 2008

Buffy che amava Mia...

Stamattina mi sono svegliata con un pensiero apparentemente "strano" in testa...
Pur dedicando il primo pensiero a Mia, subito dopo ne ho rivolto uno a Buffy, la sua gatta...

Mia aveva scelto Buffy in una nidiata di gattini persiani perchè la piccolina aveva subito un incidente: uno dei fratellini le aveva accidentalmente ferito un occhio e la piccolina dimostrava un evidente fastidio.
Mia, in quel periodo, stava cercando di salvare quanto le rimaneva della vista... tuttavia da un occhio non ci vedeva già più e, quindi, lesse questa "casualità" come un segno di comunione proprio con quella cucciolina.
La prese e la curò con costanza e amore, pulendole quotidianamente l'occhietto dal quale la micetta non ci vedeva.
Probabilmente questa cosa creò un legame speciale fra loro... e contribuì a insegnare a tutti noi quanto le diceria sul presunto scarso attaccamento dei gatti ai loro padroni fossero false.
Quando Mia se ne andò, Buffy continuò a cercarla ogni mattina nella camera, entrando fra i suoi vestiti e mettendo tutto a soqquadro... e una mattina la raggiunse: era esattamente un anno... il 27 marzo di 22 anni or sono...

lunedì 24 marzo 2008

Una persona speciale...

Anticipo un anniversario perchè mi piace collocare il ricordo di una persona davvero speciale in queste giornate nelle quali il clima di viva speranza che la Risurrezione del Signore ha ravvivato, si percepisce con maggiore forza...
Comincio dall'inizio...
C'erano una volta quattro bambine...

La più grandicelle delle quattro si potrebbe definire come una bambina molto giudiziosa: mai un capriccio, sempre pronta e disponibile, affettuosa e responsabile... chissà come percepiva lei questi suoi pregi.
Di sicuro, il dono di questo carattere amabilissimo, non era arrivato come un regalo gratuito, anzi... Probabilmente all'origine di questa sua amabilità c'era il fatto che la sua vita era stata segnata da difficoltà di salute fin da piccolissima...
Comunque, queste caratteristiche diventavano davvero "dono" per chiunque la incontrasse. Per le sue sorelle in modo particolare.
In lei, infatti, non trovavano solo la sorella con la quale giocare o, talvolta, litigare...
La sorella alla quale chiedere spiegazione delle cose che non si capivano o consolazione quando si cadeva o ci si scontrava con qualcuno...
In lei trovavano proprio una seconda, dolcissima, mamma...
Un cuginetto che, vivendo vicino, godeva delle stesse attenzione delle sorelle, con l'intuizione propria dei "semplici" le storpiò il nome da Maria a MIA... e per ciascuno di noi fu davvero "mia"... perchè ognuno riusciva a sentirsi il prediletto.
Personalmente le ho confidato le fasi della crescita, i problemi di cuore, le speranze per il futuro... e forse, come capita, ho pensato più a "scaricare" su di lei le mie cose che ad ascoltare le sue...

Anche per questo, mi immagino che proprio lei sarà una delle prime persone che riabbraccerò...

domenica 23 marzo 2008

Surrexit Christus, Alleluja!

C'è forse qualche parola d'Amore più grande di questa?...
Cristo ha vinto la morte anche per noi...
Ecco perchè la nostra vita ha senso...



Tanti auguri di Buona Pasqua... di cuore...

martedì 18 marzo 2008

Una settimana... di Dio

Con i riti delle Palme siamo entrati nella Settimana Santa... una settimana che dovrebbe essere spesa per arrivare alla "Felice notte" della Resurrezione con la consapevolezza di quanto stiamo ricevendo...
Sicuramente una settimana che può essere letta anche come paradigma del comportamento dell'uomo... a cominciare dall'accoglienza trionfale, scandita dai ritmi di canti - slogan, diremmo noi - inneggianti a colui che appena 4 giorni dopo ascolterà dalle stesse voci l'incitamento "Crocifiggilo!".-
L'adesione alle proposte di riflessione della Chiesa sono, inevitabilmente, condizionate dai diversi ritmi che l'uomo deve osservare in questo nostro frenetico tempo rispetto al passato.
Ricordo che quando ero bambina si respirava proprio una sorta di "sospensione" degli affanni quotidiani per rimanere in ascolto e contemplazione delle sofferenze di Nostro Signore.
La mia nonna materna, che frequentava poco la chiesa pur avendo un animo assolutamente religioso, non mancava mai di compiere un gesto che esprimeva il misto di Fede, credenza popolare e tradizione che costituiva la religiosità della gente: il mattino del Venerdì Santo si impegnava ad essere la prima persona che arrivava in Chiesa per l'Adorazione del Sepolcro.


Un anno, incamminandosi verso la chiesa alle 3 del mattino, vide che sulla neve caduta durante la notte c'erano già delle impronte, che andavano nella sua stessa direzione...
Ero io, che per un'unica volta l'ho anticipata!
Adesso, quando compio i gesti e partecipo alle funzioni della Settimana Santa, mi pare di farlo anche per lei... anzi, mi pare di farlo CON lei e con tutte le persone che mi hanno segnato il cammino, come quelle impronte sulla neve che una ragazzina aveva lasciato pensando più alla sfida da vincere che al significato del gesto...

lunedì 17 marzo 2008

Auguri LadyEm!!!


Ragazzi... che emozione!!!
Oggi al Castello abbiamo un banchetto speciale:
festeggiamo il COMPLEANNO di Lady Marion.-

I cuochi di corte sono tutti al lavoro già da stamattina... speriamo che la torta sia all'altezza delle aspettative altrimenti dovrò riaprire le segrete del Castello...

Avete mica visto Robin?
L'ho incaricato di pensare alle candeline...
Quel ragazzo mi dà grandi pensieri... è svagato, parte e si addentra nella foresta e chi lo vede più...
Robin!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ah... eccolo!
Appunto... svagato come al solito.
Robin... a una Dama non si chiedono gli anni... Vabbè...

Allora... mi pare che i preparativi per il ricevimento stiano proseguendo bene... Gli inviti sono stati consegnati per tempo... speriamo che nessuno si imboschi!

Il problema è ritrovare il regalo...
Managgia a me quando ho aperto la confezione per fargli prendere un po' d'aria...
Il fatto è che 'sto Principe ha un cavallo molto speciale...e in un lampo non c'era più...
E ora.. che si fa?
Ma...
Ma.........
Ma...............

Trovato!

Principe... siamo qui...

OK... tutto a posto, possiamo cominciare!

Maestà, vuole intonare lei?


Tanti auguri a te,
tanti auguri a te,
tanti auguri Lady Marion,
tanti auguri a te!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

domenica 16 marzo 2008

La Storia e le storie...

Abbandono il filone dei post quaresimali perchè desidero fare il mio personale omaggio all'onorevole Aldo Moro, rapito e (successivamente) ucciso dalle Brigate Rosse giusto 30 anni or sono.
Ricordo chiaramente il senso di angoscia che mi prese quel mattino del 16 marzo 1978 quando un mio collega entrò in ufficio e disse: Hanno rapito Moro...
Dopo il primo momento di silenzio sbigottito, fummo convocati dal Capo del Personale che ci confermò la notizia e annunciò che l'Azienda chiudeva i battenti per dichiarare in modo visibile la sua solidarietà alle Istituzione e alla famiglia.
Nel pomeriggio a casa dei miei si radunarono anche zii e cugini e insieme commentavamo il fatto, con il televisore acceso per avere aggiornamenti.
Ripensandoci, quel giorno noi tutti ci siamo sentiti nel più profondo UNO... un solo popolo, una sola Nazione, quasi una sola famiglia, e non paiano eccessive queste parole.

Ho avuto occasione di parlare dell'onorevole Moro nel libro dedicato alla Cooperativa per la quale lavoro.
Ho scelto di farlo con assoluta leggerezza, perchè ciascuno ha maturato le sue opinioni e i suoi giudizi e non era mia intenzione imporre i miei.

...

Mi ricordo che il nonno mi portò a Tolmezzo per la visita di un Capo di Stato alla Cooperativa, ma, mentre ho ancora chiaro nella mente l'entusiasmo della folla che applaudiva calorosamente al passaggio del Presidente, l'immagine di me stesso bambino che raccoglievo i manifestini che erano stati lanciati al suo indirizzo e la coccarda tricolore che orgogliosamente il nonno portava sul petto, mi si confonde l'immagine più importante: quella del presidente Giuseppe Saragat. Infatti, e me ne sono chiesto a volte la ragione, mi torna alla mente un'immagine inconfondibile per il particolare del ciuffo di capelli bianchi che, ricordo con chiarezza, attirava la mia attenzione e mi incuriosiva molto: l'onorevole Aldo Moro.
Il Presidente sorride.
Come si vede che lei è giovane - mi dice con aria quasi paterna - noi invece eravamo già adulti in quegli anni e ci ricordiamo le due visite. Sì, perchè le visite sono state due...

giovedì 13 marzo 2008

Premio D eci e lode

Mi è stato assegnato un premio...

Non nego che la cosa mi ha fatto piacere... specialmente perchè ad assegnarmelo è stata Gabry, una persona che ho conosciuto fortuitamente ma che poi ho imparato ad apprezzare per la disponibilità e la sensibilità.


Gabry ha dato questa motivazione: Per la saggezza che trovo ogni volta nel suo blog.


Grazie davvero... soprattutto se hai potuto "leggere" questa cosa anche attraverso la leggerezza con la quale talvolta parliamo della nostra vita...

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Adesso dovrei essere io che assegno il premio... e non è facile perchè ciascuno è diventato una parte importante delle mie giornate, dei miei pensieri, della mia vita, pur nella lontananza e nella diversità di situazioni che ciascuno vive.

Vorrei assegnarlo a tutti, insomma... ma doverosamente citerò solo alcuni, TRE, come i gradini del podio (tanto poi il premio potrà essere assegnato dai "vincitori"):

Il graffio-Balua: Per la forza di vivere che vi si respira, per la semplicità con la quale ci ha resi parte della sua vita, per il numero 43.

Space Oddity-Paola: Perchè abbiamo tante cose in sintonia e da lei mi sento proprio a casa, perchè è la mia sorellina del blog.

Il Cappellaio Matto: Per alcune riflessioni che mi ha suggerito, stupendomi per la sua profondità... e consolandomi per la sua serenità.

Ecco... ho citato 3 blog che fossero anche diversi come gestione e caratteristiche... tralasciando probabilmente altri aspetti che spero n0n saranno letti come trascuratezza, ma saranno accettati con comprensione e pazienza...

Vorrei assegnarne anche 2 "ad honorem"... e sono i blog di due bimbi che "frequento" quotidianamente: Francesca e Sebastiano... per l'amore che respiro da loro e per gli incontri che mi consentono di fare...

Ne avrei voluto assegnare ancora 1, a Cecy... perchè passare da lei mi piaceva e non la trovavo mai banale...

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Il regolamento del Premio D eci e lode qui sotto.


Come si assegna?

Chi ne ha ricevuto uno può assegnarne quanti ne vuole, ogni volta che vuole, come simbolo di stima a chiunque apprezzi in maniera particolare, con qualsiasi motivazione (è o non è abbastanza elastico e libero?!) sempre che il destinatario, colui o colei che assegna il premio o la motivazione non denotino valori negativi come l'istigazione al razzismo, alla violenza, alla pedofilia e cosacce del genere dalle quali il "Premio D eci e lode" si dissocia e con le quali non ha e non vuole mai avere niente a che fare.Le regole:

- esporre il logo del "Premio D eci e lode", che è il premio stesso, con la motivazione per cui lo si è ricevuto; è un riconoscimento che indica il gradimento di una persona amica, per cui è di valore;

- linkare il blog di chi ha assegnato il premio come doveroso ringraziamento;

- se non si lascia il collegamento a questo post già inserito nel codice html del premio provvedere a linkare questa pagina;

- inserire questo regolamento;

- premiare almeno un blog aggiungendo la motivazione.

Queste regole sono obbligatorie soltanto la prima volta che si riceve il premio per permettere la sua diffusione, ricevendone più di uno non è necessario ripetere le procedure ogni volta, a meno che si desideri farlo. Ci si può limitare ad accantonare i propri premi in bacheca per mostrarli e potersi vantare di quanti se ne siano conquistati. Si ricorda che chi è stato già premiato una volta può assegnare tutti i "Premio D eci e lode" che vuole e quando vuole (a parte il primo), anche a distanza di tempo, per sempre. Basterà dichiarare il blog a cui lo si vuole assegnare e la motivazione. Oltre che, naturalmente, mettere a disposizione il necessario link in caso che il destinatario non sia ancora stato premiato prima.

martedì 11 marzo 2008

Gabry

Mi sono riguardata le foto dei miei piccolini...
Non ne ho moltissime, perchè ogni volta che qualcuno "sfodera" la macchina fotografica... tendono ad allontanarsi...
E perchè le immagini significative le cogli nell'attimo in cui si stanno verificando e non sei lì pronto allo scatto.
Volevo trovare delle belle foto del piccolo Gabry che non diventerà grande. Qui è in compagnia di Lele...

Gabry è stato il secondo della nidiata del quale abbiamo saputo... e sapendo che c'era abbiamo capito che la micia aveva una cucciolata... e che ce li stava affidando.
Lo abbiamo chiamato Gabriele proprio perchè è lui che ha "annunciato" l'esistenza dei fratellini...
Io avevo notato che Gabry era incuriosito dalla strada e dal mondo che c'era oltre la siepe di recinzione... ma mi fidavo del fatto che, finchè uscivano tutti e quattro assieme, rimanevano in gruppo.
Invece la curiosità è stata superiore a ogni altro richiamo...
Adesso ce lo ricordiamo come il cucciolo che appena qualcuno di casa si sedeva, si accomodava sulle sue ginocchia...
Adesso quando do un bocconcino prelibato ai suoi fratellini, mi ricordo che lui era l'unico che non sfoderava le unghiette per imprigionarmi la mano che porgeva delle cose gustose...
E lui era quello che faceva meno capricci per prendere l'antibiotico e sottoporsi alla strana tortura dell'aerosol...
Era, in realtà, anche quello che aveva il peggior raffreddamento del gruppo e bisognava seguirlo per casa perchè gli capitava di avere episodi di sangue dal nasino... e io lo ungevo di olio di oliva perchè non gli si formassero piaghette o altro...
Adesso sorridiamo ricordando che, su quattro cuccioli, solo lui aveva la codina diritta...

E' stato coccolato e amato... anche alla fine ha avuto carezze e attenzioni che non ha potuto sentire...
E, foto o non foto, è una parte della nostra vita che non potremo mai dimenticare...

domenica 9 marzo 2008

Un anticipo di vittoria...

Siamo già alla quinta domenica di Quaresima, e il Vangelo concentra il nostro pensiero sulla parola sconvolgente alla quale questo cammino ci avvicina: Resurrezione...

Infatti Giovanni riferisce degli episodi accaduti nel villaggio di Betania, alla famiglia di alcuni amici di Gesù: Maria, Marta e loro fratello Lazzaro...
Due sono i passaggi che non mi lasciano indifferente.
Il primo mi provoca sempre una reazione fortemente emotiva...
Racconta il Vangelo:
"Marta, quando seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà. Gesù le disse: Tuo fratello resusciterà. Gli rispose Marta: So che resusciterà nell'ultimo giorno. Gesù le disse: Io sono la resurrezione e la vita: chi crede in me anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me non morirà in eterno. Credi tu questo? Gli rispose: Sì, o Signore, io credo..."
Non riesco a leggere - o ad ascoltare - queste parole senza che il mio pensiero non vada alle moltitudini che hanno risposto "sì, Signore" e anche io, quando lo dico, mi sento parte di questa moltitudine e mi commuovo...



La seconda è la riflessione che suggerisce la delicata definizione dei sentimenti che legavano Cristo a questi suoi amici e al conseguente commuoversi del nostro Signore e al suo "umanissimo" scoppiare in pianto per la morte dell'amico.
Egli ha fatto esperienza degli stessi sentimenti dei quali siamo capaci noi piccole e passeggere creature: amicizia, amore, affetto... e ha provato la nostra stessa ribellione davanti all'assurdità della morte che viene a spezzare e spazzare il nostro desiderio di eternità per le persone che ci sono care.
Egli è parte di questa umanità dai cui occhi scendono lacrime per qualcuno che si ha tanto a cuore come se non dovesse mai passare...
Egli ci interroga: si può amare in altro modo?
E se si ama in questo modo, si può non desiderare che la morte non abbia l'ultima parola sugli oggetti del nostro amore?
Noi sappiamo cosa è la vi­ta, ne facciamo esperienza.
Vita è fatta di pane e di mi­racolo, è fatta di argilla e di amore. Vita è respirare, ri­dere, amare, gioire, lottare con la morte, vincere, per­dere, e l'infinita pazienza di ricominciare.
Ma Lui ci indica la vita risorta, che è la vita stessa di Cristo.
E si lascia catturare dalla pietà, sa piangere il pianto dell'uomo, ama pace e giustizia, riempie la vita di quelle cose che du­rano oltre la morte...
Non è forse questo che vogliamo anche noi?

venerdì 7 marzo 2008

W le donne!!!

8 marzo tra il serio e il faceto...

Il serio
L'8 marzo, Giornata Internazionale della Donna - comunemente definita Festa della Donna, è un giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne ed è una festività internazionale celebrata in diversi paesi del mondo occidentale.
Originariamente era una giornata di lotta, specialmente nell'ambito delle associazioni femministe: il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, collocata in questa data per ricordare una strage sul lavoro che, proprio 100 anni fa, aveva mietuto 129 vittime - tutte donne - in una
industria tessile di New York, andata a fuoco durante uno sciopero indetto dalle stesse operaie per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare.
Pare, però, che questo episodio sia un falso storico, vista la mancanza di documentazioni certe sullo stesso. Probabilmente questa storia prende spunto da un reale fatto di cronaca, un incendio avvenuto nel 1911.
Sicuramente vero lo stato di sudditanza - fisica e psicologica - che le donne hanno dovuto subire nel corso di tutta la storia... e il doveroso riconoscimento del loro ruolo importantissimo in seno alla Società, anche quella piccola costituita dal nucleo familiare.
Tuttavia nel corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato un po' sfumando, lasciando il posto ad una ricorrenza caratterizzata anche - se non soprattutto - da connotati di carattere commerciale.

Il faceto
Un giorno, una sarta cuciva un vestito, seduta vicino al fiume. Improvvisamente, il suo ditale cadde nel fiume.
Al suo grido di disperazione, il Signore apparve e le chiese, "Cara figliola, perche piangi?" La sarta rispose che il suo ditale era caduto nel fiume, e ne aveva bisogno per aiutare suo marito a mantenere la famiglia.
Il Signore immerse la mano nell'acqua e tirò fuori un ditale d'oro con zaffiri.
"E' questo il tuo ditale?" chiese il Signore.
"No," disse la sarta.
Il Signore di nuovo immerse la mano nel fiume e tirò fuori un ditale d'oro con rubini.
"E' questo il tuo ditale?" chiese il Signore.
Di nuovo, la sarta rispose, "No."
Il Signore immerse un'altra volta la mano nell'acqua e ne tirò fuori un normale ditale di metallo.
"E' questo il tuo?" chiese il Signore.
"Si!" rispose la sarta.
Il Signore fu contento dell'onestà della donna, e le donò tutti e tre i ditali.
La sarta tornò a casa felice.

Qualche anno dopo, la stessa donna passeggiava in coppia con il suo consorte lungo la riva dello stesso fiume. D'improvviso il marito cadde nel fiume e scomparve fra i flutti. La sarta urlò con tutto il fiato e il Signore apparve nuovamente e le chiese: "Donna, perche piangi?"
La sarta rispose: "O Signore! Mio marito è caduto nel fiume!"

Il Signore immerse la mano nell'acqua e tirò fuori George Clooney: "Donna: è questo tuo marito??"
"Sìììì!!!" urlò la donna.
Il Signore si indignò e le disse, furente: "Hai mentito! Non è vero!!"
La sarta rispose: "Perdonami, Signore. C'è stato un equivoco: se avessi detto 'no' a George Clooney, avrebbe tirato fuori Brad Pitt..."
"...e se avessi detto 'no' a lui, avrebbe tirato fuori mio marito. E se avessi, a quel punto, detto 'sì', mi avrebbe dato tutti e tre. Signore, io non sto tanto bene di salute, e non avrei potuto prendermi cura di tutti e tre mariti. Perciò ho detto 'sì' a George Clooney."
Così, il Signore, permise alla sarta di tenere Clooney con sé.

Il morale della storia?
Quando una donna mente, è per un motivo giusto e onorevole, ed è nei migliori interessi di tutti.

Questa è la nostra versione, e non cambiamo una virgola...

lunedì 3 marzo 2008

I bimbi sono il bene più prezioso che abbiamo...

Dedicato a tutti i bambini... perchè possano esserlo... ed esserlo con gioia!

Vangelo di Matteo, capitolo 18
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo:
"Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?".
Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
"In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.
Guai al mondo per gli scandali! E` inevitabile che avvengano scandali, ma guai all`uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella Geenna del fuoco. Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.

Dedicato a tutti noi... perchè ci regali un sorriso!

Auguri Daniela!

Oggi è la giornata di Daniela... e noi la festeggeremo con tutto il nostro squinternato affetto...



La torta è pronta...

lo spumante è al fresco...

l'allegria non manca...

le candeline le evitiamo perchè poi speriamo di dimenticarci pure le nostre (ndr)...

ora vieni qui che ti abbracciamo tutti come si conviene...

... e adesso ...

FESTA SIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

domenica 2 marzo 2008

... vedere ma essere ciechi...

Il Vangelo di questa domenica propone una domanda sulla bocca dei discepoli... ma talvolta la stessa domanda, magari formulata con altre parole, è anche sulla nostra bocca:
«Chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?»

E' una domanda che sembra molto ben fatta, su una questione assai delicata, ma Gesù la trova invece "strana"... di più, Gesù precisa che è una domanda sbagliata. E non si può avere una risposta giusta da una domanda sbagliata!
Non si tratta, insomma. di trovare colpe, punizioni o castighi.
Gesù dice che situazioni del genere richiedono non domande inutili, ma risposte di amore!

Non facile... e sicuramente faticoso.
Perchè interpella in prima persona: noi, davanti alle difficoltà di molti, alle fatiche, alle malattie, alle cadute... non dovremmo tanto perderci in domande, ma dare risposte.
Chissa?... forse anche davanti alle inevitabili domande dettate dalla cronaca, orribilmente cruda, di questi giorni...
Non avremo occasione di rimediare ai fallimenti umani... ma forse potremo aiutare ad evitarne altri...

STAIT ATÊNZ…

Questo, come ogni altro blog, è tutelato dalla legge 675 del 1996 (tutela della privacy), dall'estensione della suddetta avutasi con il Decreto Legislativo n° 196 del 30/06/2003 e dalle norme costituzionalmente garantite al nome, alla persona, all'immagine ed all'onore.
Quindi, se pensate di passare di qua per scrivere "spiritosaggini" a ruota libera, ve ne assumerete anche le eventuali conseguenze. Per parte mia, mi riterrò libera di intervenire se rileverò che si siano superati i limiti dettati dall'educazione e dal rispetto della dignità riconosciuta alle persone... TUTTE!
L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

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Ma certo che NO!!!