mercoledì 31 dicembre 2008

... per tutto l'anno...

... e anche per questo anno siamo arrivati sulla soglia di un nuovo inizio...
Dietro la porta troveremo la vita, con il suo scorrere talora monotono, talora esaltante. I giorni si comporranno di minuti e secondi che ci sembreranno eterni quando vorremmo non doverli affrontare o esili soffi quando vorremmo poterli catturare e trattenere...
In questi giorni abbiamo avuto pensieri e parole di augurio per le persone che amiamo e anche per tutta l'umanità che, vivendoci accanto, è in qualche modo partecipe delle stesse attese.
Penso che altre parole sarebbero banali... e allora ricorro (come faccio anche con me stessa) alla Parola.
Stasera, nell'atmosfera "domestica" della mia Chiesa canterò con la mia gente "Te Deum Laudamus, Te Dominum confitemur", pensando a quanti singoli attimi meritino il mio grazie al Signore della Vita.
Domani, poi, introdurremo la celebrazione con il canto del "Veni Creator Spiritus", riconoscendo a Lui l'origine di ogni cosa... anche dei nostri giorni.
Vi penserò... soprattutto quando verranno proclamate queste parole:

Ti benedica il Signore e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace.

... non credo che ci serva null'altro... per l'Anno Nuovo e per ogni singolo giorno...



A tutti "Grazie!".
Di ogni parola e di ogni silenzio, di ogni suggerimento e di ogni incitamento, di ogni pensiero che abbiamo condiviso e di ogni peso che ci siamo vicendevolmente aiutati a portare, di ogni sorriso e di ogni commozione che ci siamo scambiati, di ogni sforzo per capire chi stava dall'altra parte...

domenica 28 dicembre 2008

Born to be Abramo...

La Liturgia odierna celebrava la Santa Famiglia di Nazareth ma, per significare come il concetto di famiglia sia presente fin dall'inizio nella storia della salvezza, proponeva, come introduzione al Vangelo della Presentazione di Gesù al Tempio e dell'incontro con il Vecchio Simeone, due letture che facevano riferimento alla storia del Patriarca Abramo.
Le due letture non riguardavano quella che può essere chiamata "l'annunciazione ebraica", cioè la predizione della genitorialità agli anziani Sara ed Abramo... ma io ascoltandole ho visualizzato una splendida icona che amo molto (ne ho una riproduzione in casa) che descrive proprio l'incontro con i tre angeli venuti quali viandanti alla tenda di Abramo...

L'episodio è noto: Abramo accoglie tre sconosciuti e li rifocilla con quanto di meglio gli sia consentito di offrire. Loro, quasi a contraccambiare l'ospitalità, gli preannunciano che Sara gli darà un bambino...
Abramo in effetti ha già avuto una promessa da Dio che, portatolo all'aperto, di notte, lo sfida a contare le stelle e gli assicura una discendenza altrettanto numerosa. Ma il tempo inclemente è passato e oramai egli è centenario e la sua sposa novantenne... come poter ancora credere che la promessa sarà onorata?
Perciò la reazione della coppia è quanto di più giustificabile si possa presupporre: essi ridono!
Uno degli Angeli si avvede che Sara ride e le dice: "Cosa fai, ridi?"
Sara nega ma l'Angelo insiste: "No, no, ti ho vista. Tu hai riso!"
A perenne testimonianza di questo fatto rimane il nome che l'Eterno chiede loro di dare al neonato: "Lo chiamerete Isacco!" (in ebraico Itzkhak dal verbo ebraico tzakhak, "ridere"). Dunque Isacco significa: "Che rise" o "Colui che rise".

In questi giorni di inevitabili bilanci... come vorrei essere sorpresa da una "promessa" che si realizza e mi scombina tutti i risultati!
Come vorrei ridere insieme con Dio delle mie paure...
Forse dovrei credere di più alle parole dell'annunciazione cristiana: "Quia non erit impossibile apud Deum omne verbum"...

mercoledì 24 dicembre 2008

Auguri

Che
ne dici
Amico mio
se in questo
Natale faccio
un bell’albero
dentro il mio cuore
e ci attacco, invece dei
regali, i nomi di tutti i miei
amici? Gli amici lontani e vicini,
gli antichi e i nuovi, quelli che vedo
e quelli che vedo di rado. Quelli che ricordo
sempre e quelli che, alle volte, restano dimenticati.
Quelli costanti e quelli intermittenti. Quelli delle ore difficili
e quelli delle ore allegre. Quelli che, senza volerlo, ho fatto soffrire
e tutti quelli che mi hanno fatto soffrire. Quelli che conosco solo le apparenze.
Quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto. I miei amici semplici ed i miei amici
importanti. I nomi di tutti quelli che sono già passati nella mia vita. Un albero con radici molto profonde perché i loro
nomi non escano
mai dal mio cuore.
Un albero dai rami
molto grandi perchè
i nuovi nomi venuti
da tutto il mondo
si uniscano ai già
esistenti. Un albero
con un’ombra molto gradevole,
perché l’amicizia sia un momento di riposo durante le lotte della vita.


... e oltre a questo alberello posto anche un alberello molto essenziale che ho realizzato con poche cose per finalità "catechistiche"...

L'albero è costituito da un ramo che sono andata a raccogliere nel bosco con Zecca... le decorazion
i sono state fatte con pasta di semola, formato farfalle, perline e fiocchetti.

Gli angioletti realizzati rappresentano gli angeli che, sopra la capanna nella quale stava nascendo il nostro Redentore, cantavano "Gloria a Dio nell'alto dei cieli, e pace in terra agli uomini"...

Forse l'unico miglioramento che apporterei sarebbe quello di cuocere la pasta prima... così i gatti apprezzerebbero di più!!!


E con questo faccio i più caldi Auguri di
Buon Natale
a tutti!!!

domenica 21 dicembre 2008

Eccomi...

Il Vangelo della quarta domenica di Avvento ci ripropone il racconto dell'Annunciazione.
E' dunque un testo letto e riletto. Solo in questo periodo è stato proclamato nella Festività dell'Immacolata Concezione e cantato nelle sere della Novena.
Eppure, come sempre, la Parola dischiude significati nuovi e suggerisce nuovi stimoli di riflessione ogni volta che ci si accosta...
Premetto, per dare un'idea di come l'idea odierna abbia stupito inanzittutto me stessa, che da ragazzina contestavo la Chiesa per ogni suo precetto, per ogni indicazione, per ogni atteggiamento... Per non smentire la mia fama di ragazzina polemica, trovavo discutibili anche alcuni passaggi della Sacra Scrittura.
In particolare quelli nei quali si leggeva della scarsa (nulla, a dirla proprio tutta) considerazione della donna nella Chiesa e, appunto, nelle Scritture.
La citazione più ovvia era il brano della "moltiplicazione dei pani e dei pesci" dove, per far comprendere l'entità del miracolo, si puntualizzava che con 5 pani e 2 pesci "quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini"... che appunto non contavano!
Non mi sono , invece, mai accorta della "novità" di questo brano di Vangelo.

Il Signore, o chi Lui manda, non si rivolge come sempre nella storia precedente a un uomo (da Mosè a Zaccaria) ma a una donna... Di più, a una ragazzina che davvero in quel tempo storico, non contava nulla.
Dopo Maria non è più stata la stessa cosa!
Chissà se anche Lei ne ha avuto la percezione... o se i timori dell'evento grandioso e misterioso che stava vivendo le hanno dato solo la forza di rispondere in un soffio: "Eccomi"...
E non casualmente nei Paesi dove il Cristianesimo è arrivato, la dignità della donna ha una considerazione maggiore che negli altri...
Mi pare un motivo in più per amarLa...

lunedì 15 dicembre 2008

Le sere della tradizione

Dal 15 al 23 dicembre - per 9 sere - nei nostri paesi rinnoviamo la tradizione del canto del "Missus", vale a dire il Vangelo dell'Annunciazione così come è stato scritto dall'Evangelista Luca...
Non è solo una celebrazione liturgica, è un sentirsi in comunione con ogni nostro antenato che, nella semplicità della propria Fede, ha partecipato alla Novena con il nostro stesso spirito: ricordare chi sta per nascere e come Dio abbia voluto che fosse una persona umile quale poteva essere Maria, la ragazzina ebrea, per realizzare il suo disegno.
Qui a Tolmezzo non sono moltissime per persone che escono di casa per recarsi in chiesa a rinnovare questa tradizione... ma io amo particolarmente farlo in memoria del mio papà e sapendo quanto mio padre ha amato questo brano della Sacra Scrittura.
Per secoli la Chiesa ha affidato il compito di cantare le parole del Vangelo ai soli uomini, e questo è quello che ricordo della mia infanzia e della prima giovinezza.
In particolare ricordo una sera...
Io ero appena uscita dall'adolescenza e desideravo l'approvazione non solo delle persone di casa ma di tutta la Comunità.
Tuttavia questo non mi impediva di avere le mie idee e di essere ben disposta a farle valere.
Per problemi di rapporti con il Sacerdote del paese vicino che reggeva anche la nostra Parrocchia, la mia famiglia non aveva frequentato la Chiesa per un certo periodo. Io ero una delle più accanite sostenitrici dell'esigenza di autonomia del nostro paese anche rispetto alla gestione della parrocchia stessa, affidata al Parroco del paese vicino (ancora mi rivedo attaccare manifestini sulla porta della chiesa: "Don ***, non ti vogliamo!").
Quell'Avvento, però, era l'inizio di un tempo nuovo. L'Arcivescovo ci aveva ascoltati ed aveva assegnato un Parroco al nostro paese. Così la mia famiglia era tornata a svolgere la sua opera di tenuta e manutenzione degli arredi sacri e della nostra piccola chiesetta.
La prima sera della Novena, lungo la navata erano appena rieccheggiate le prime parole "Missus est..." quando mio padre, che lo stava cantando, si interruppe e si mise a piangere...
Per una frazione di secondo io credo di aver pensato: Ma che figura mi fa fare... Poi ho capito la sua nostalgia di stare in quel luogo finalmente saziato, la consapevolezza di essersi privato di una delle cose che amava di più, il senso di colpa nei riguardi del Signore per averlo, in certo qual modo, lasciato solo per lungo tempo... e ho sentito scoppiare il cuore per l'amore che portavo a mio padre.
Ancora, ogni anno, mentre nella Chiesa di Tolmezzo si spande la voce di mio figlio, quel figlio che porta il suo nome, io sento che sto abbracciando mio padre...


Missus est angelus Gabriel a Deo in civitatem Galileæ, cui nomen Nazareth, ad virginem desponsatam viro, cui nomen erat Ioseph de domo David, et nomen virginis Maria. Et ingressus Angelus ad eam dixit: Ave, ave, gratia plena, Dominus tecum. Benedicta tu, in mulieribus”.
Qu
æ cum audisset turbata est in sermone eius et cogitabat qualis esset ista salutatio.
Et ait angelus ei: Ne timeas, Maria. Ne timeas, Maria. Invenisti enim gratiam apud Deum. Ecce concipies in utero et paries filium... et paries filium. Et vocabis nomen eius Iesum. Hic erit magnus, hic erit magnus et Filius Altissimi vocabitur, et dabit illi Dominus Deus sedem David patris eius, et regnabit in domo Iacob in
æternum, et regni eius non erit finis, non erit... non erit finis”.
Dixit autem Maria ad angelum: Quomodo fiet istud, quoniam virum non cognosco?”.
Et respondens angelus dixit ei: Spiritus Sanctus superveniet in te, et virtus Altissimi obumbrabit tibi: ideoque et quod nascetur ex te sanctum, vocabitur Filius Dei. Et ecce Elisabeth cognata tua et ipsa concepit filium in senectute sua, et hic mensis sextus est illi, qu
æ vocatur sterilis, quia non erit impossibile apud Deum omne verbum”.
Dixit autem Maria: Ecce ancilla Domini; fiat mihi secundum verbum tuum”.


P.S.:
spero di non aver fatto troppi sbagli... Le ripetizioni sono quelle richieste dalla melodia. Ovviamente nel testo non ci sono. Al presente questo canto prevede l'intervento del popolo nella parte narrativa (verde), di un ragazzo nella parte dell'Angelo (azzurro) e di una ragazza nella parte di Maria (rosso)... Una delle 9 sere, però, Maria viene "affidata" a me...

domenica 14 dicembre 2008

Essere...

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.


Anche questa domenica ci viene presentata la figura di Giovanni Battista, al quale i farisei stessi chiedono chi mai sia...
Egli risponde in un modo lapidario: Io sono voce... e il pensiero di come sia nato e di come andrà a morire fa sì che alla mente si affacci una domanda: Ma è nato solo per questo?
Già... perchè secondo i nostri parametri di valutazione, non pare che gli sia stato destinata chissà che vita... anzi, forse la sua venuta al mondo è un prodigio "sprecato" se doveva essere solo "una voce", utile come precursore ma indegno perfino di "slegare il laccio del sandalo"...
Ma per fortuna Dio non usa i nostri parametri!
Giovanni aveva una missione e l'ha svolta come ha potuto e saputo fare, essendone però consapevole...

E noi? Siamo consapevoli di che senso abbia la nostra vita? Se ci chiedessero chi siamo (non che posto occupiamo, che titolo di studio abbiamo, che professione pratichiamo, cosa possediamo o altre referenze simili...) potremmo rispondere?
E se la domanda fosse posta a chi ci sta vicino... saprebbero dire chi vive loro accanto?

Personalmente non ho risposte... e questa attesa del Natale invece di rendermi sensibile all'opportunità che di anno in anno si rinnova, mi trova solo confusa e tanto stanca...


domenica 7 dicembre 2008

La preparazione...

Dal deserto esce uno strano personaggio.
Un eremita, imparentato con la famiglia di Gesù di Nazareth e figlio di quella cugina Elisabetta, incinta a un'età che sfiora la vecchiaia, che Maria va a servire poco dopo l'annuncio dell'Angelo che proprio Lei sarebbe diventata madre del Figlio di Dio. Un bambino che dunque era poco più che neonato quando Erode ordinò la strage di tutti i bimbi per "eliminare" quello che tutti aspettano come Re e che, quindi, lui vede come antagonista al suo potere. Un bambino che, probabilmente, i genitori salvano dall'eccidio affidandolo proprio a degli eremiti che vivono nel deserto.

Torna dunque alla "civiltà" questo uomo, e il suo aspetto dev'essere senz'altro singolare: chioma arruffata, barba incolta, vestito di peli di cammello e avezzo a cibarsi di locuste.
Anche il carattere è singolare, forse noi diremmo che non conosce la diplomazia!
E infatti la sua predicazione non è accattivante e consolatoria. Tutt'altro!
Egli urla come un esagitato e predice castighi e punizioni.

Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!, urla... e quanto dovrebbe gridare con noi Giovanni Battista!
E quanto fastidio ci darebbero le sue parole...posto che trovasse chi gliele lascia promunciare!
Di sicuro non potrebbe farlo da giornalista... troppo equidistante!
Non lo potrebbe fare da tuttologo di salotti televisivi... troppo onesto!
Men che meno potrebbe farlo in veste di politico... troppo sincero!
Forse nemmeno come blogger avrebbe fortuna... troppo disinteressato ai giudizi, ai commenti, alle visite!
...
Probabilmente non ci sarebbe posto nè per lui nè per Colui del quale sta parlando.
Troppo destabilizzanti!
E troppo poco accomodanti...

martedì 2 dicembre 2008

Legami

Ho già detto più volte (quante cose ho già svelato di me su questo "diario"...) che da bambina avevo molto amato il romanzo "Piccole donne", perchè raccontava di quattro sorelle, proprio come eravano noi "da Moche"...


Se a ciò aggiungiamo che cercavo di imporre una mia personalità ben distinta dalle mie sorelle comportandomi da maschiaccio, come la Jo del romanzo, si capisce che alcune volte sognavo ad occhi aperti di essere la protagonista di una vita da romanzo, nella quale non sarebbe mancato il lieto fine.
Come nel romanzo, anche noi avevamo una sorella primogenita giudiziosissima e talmente affidabile da essere considerata da noi e da una lunga schiera di cugini e cugine, la vice-mamma dalla quale correre per qualunque dubbio o problema.
Quello che non capivamo era che la sua maturità era il risultato di una vita nella quale aveva dovuto affrontare, ed accettare, più di una difficoltà.
Lei, del resto, non faceva mai pesare sugli altri i suoi malesseri, le sue paure o i suoi dolori.
Anche quando, da grandi, le chiedevamo ragione del suo comportamento, ci rispondeva che era già grata a chi si interessava di come stava e mai si sarebbe permessa di appesantire l'interlocutore con i suoi problemi...
Anche il giorno che è morta, le sue ultime parole coscienti "Mi pare di stare un po' meglio" sono state un vero e proprio regalo al mio papà preoccupato...
Le tappe della mia vita, per 29 anni, sono state scandite dalla sua vicinanza.
A lei ho confidato tanti timori e, ripensandoci, da lei ho preso tanto. Non sempre ricambiando. Forse contando di avere tante occasioni per farlo... perchè nel normale ritmo delle cose che abbiamo insito nell'animo, c'è una sorta di scadenziario delle cose che siamo pronti ad accettare. E quando le scadenze si invertono l'angoscia ci lascia storditi.
Così, quando qualcuno che è "arrivato" quasi in contemporanea con te, se ne va, il senso di ingiustizia ti sommerge.
Ti pare quasi che la vita ti abbia illuso con una promessa e poi l'abbia tradita con il chiaro intento di farti soffrire.
Rimangono i ricordi di tante cose condivise e i racconti ai tuoi figli perchè non venga dimenticata...
Un giorno parlavo di Mia proprio con mio figlio secondogenito... Lui non aveva ancora 2 anni quando lei è mancata e io gli chiesi cosa ricordava di lei...
"Io me la ricordo alta alta - mi ha risposto - ma quando cerco di vederle anche il viso, vedo il tuo"...
Anche io fatico a "rivedere" il suo viso... ma, con il passare del tempo, il suo ricordo ha perso ogni sapore di amarezza, di tristessa, di giudizio e di rimorso... per diventare solo ricchezza. E dolcezza nell'interpretare le parole di mio figlio come suggerimento che lei non se ne è andata del tutto. Qualcosa di lei è rimasto in coloro che la amano e, talvolta, la si intravede con chiarezza...

E con Mia che mi ha insegnato a vivere... abbraccio con i miei ricordi Angie.
E insieme a lei Nadia e Paola, che anche loro portano nel cuore fratelli o sorelle racchiusi in una lacrima...

domenica 30 novembre 2008

L'attesa...

Con la Chiesa, l'attesa assume un'accezione molto speciale, perchè non si tratta solo di essere spettatori di qualcosa che deve venire, ma di prepararsi perchè ciò che viene ci trovi consapevoli di quale novità rappresenti.
Questo il significato del Tempo di Avvento che con oggi è cominciato...
Questo ci sarà concesso di cogliere non già dal proliferare delle luminarie o dalla veste scintillante delle vetrine dei negozi, ma, eventualmente, dal ciclo di Letture che la Chiesa stessa ci offre nella ciclicità triennale delle proposte.
Per la prima domenica di Avvento, il tono del Vangelo non è esattamente il tono dolce e serafico che amiamo riconoscere al Natale. Anzi!

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso.

Ma siamo capaci di vegliare?
Oppure le nostre coscienze sono oramai irrimediabilmente assopite e "addomesticate"?
Probabilmente l'atteggiamento di molti è oramai assolutamente distratto. Sicuramente indaffarato.
Del resto, i giorni che viviamo non favoriscono le soste per concedercisi di riflettere. Troppo da fare, tanto da correre, molto da produrre e ancor più da consumare.
E i predicatori, anzi, gli imbonitori, lanciano messaggi subdoli che pochi si preoccupano di decodificare ripulendoli dall'inquinamento dell'interesse economico che ha un peso maggiore dell'interesse dell'uomo, nella sua generalità.
E così il soddisfacimento immediato, distrae da questioni ben più fondamentali...
Anche dall'importanza reale della Venuta di Gesù e del Santo Natale?
Si occupa la mente con tanti piccoli problemi e tante piccole questioni.
Alcune forse importanti, altre finanche vitali, altre totalmente futili che servono a distrarre dalle questioni fondamentali, quelle che danno senso e sapore alla vita.
Parlare di Fede attira sorrisini ironici (quando va bene). Dire di credere alla Vita Eterna, parlare di orgoglio per le proprie radici cristiane e per le tradizioni religiose del proprio paese, ammettere di pregare, pronunciare parole come Speranza, Giustizia, Salvezza... perfino Vita, fanno sì che si venga qualificati in un certo modo e che ogni altro giudizio non possa prescindere da questa "classificazione".

Ma in questo tempo di attesa del Santo Natale, il clima religioso pare essere più tollerato.
Del resto, come si dice? A Natale siamo tutti più buoni...

mercoledì 26 novembre 2008

Per un amico... questo e altro!

Che giornata!
Era cominciata come tutte le altre, ma alle 11 (minuto più, minuto meno) ha subito una svolta.
Ero, dunque, in ufficio. Quando il telefono si è messo a squillare ho capito che era una chiamata diretta, cioè qualcuno che conosce il numero del mio interno e non deve passare attraverso il centralino.
In realtà il display riportava un numero sconosciuto... e anche la voce lo era.
"Ti passo Silvano", queste le parole rivoltemi da una voce un po' concitata.
Il tono di mio marito non era migliore: "Vieni subito al canile"!
Busso al Capo e gli comunico che ho un problema. Devo uscire e lo faccio con il cuore pesante. Cosa può essere accaduto?
Arrivo al Canile e nel cortile ci sono un paio di poliziotti, il responsabile del canile, mio marito incredibilmente sporco di sangue perfino in faccia, una volontaria inginocchiata accanto a Zecca ...
Zecca, appunto...
Ha sulla schiena una coperta e la signorina mi invita a prestare attenzione perchè potrebbe mordermi...
Ma cosa significa? E perchè Zecca trema?
La spiegazione è preoccupata e preoccupante: Zecca è stato attaccato da un cane lupo che si aggirava libero proprio lungo il tragitto delle passeggiate quotidiane del mio povero piccolo cagnolotto.
Con la volontaria del canile, che nel frattempo ha allertato la veterinaria, carichiamo Zecca sulla mia auto e via. Ma piano perchè Zecca si lamenta degli scossoni ed è evidente che sta soffrendo.
Intanto Tite porta mio marito a casa così che possa prendere la sua macchina e correre al Pronto Soccorso. Ha entrambe le mani devastate dai morsi di entrambi i cani...
Non vi dico che momenti!
La veterinaria ha detto che la vita di Zecca è stata salvata da due fattori: la fortuna (l'arteria femorale è stata praticamente sfiorata dai denti dell'assalitore) e da mio marito che non ha esitato a mettere le sue mani nella bocca del cane che stava straziando il nostro AMICO.

Adesso Zecca ha ancora i postumi dell'anestesia.
Sulla sua schiena sono visibili i buchi dei morsi mentre la sua pancia è stata letteralmente rattoppata... Chissà quanto male, povero piccolo!
Mio marito ha tutte le dita incerottate o fasciate. Alcune sono mal ridotte, un paio di unghie sono in condizioni precarie, continua a sanguinare e almeno per una settimana dovrà recarsi quotidianamente al Pronto Soccorso per le medicazioni.
Per fortuna nulla di rotto ma dice che gli fanno male... e non è un tipo delicato che si lamenta per nulla!

E io continuo a pensare a uno dei cani che ho avuto da ragazza, Zoli, che è stato ucciso da un cane lupo... ho ancora i brividi al pensiero che poteva accadere di nuovo.

martedì 25 novembre 2008

Foresti...

Erano stranieri in paese.
Lei, la maestra elementare che tutti trattavano con deferenza, lui, operaio nelle vicine miniere di carbone che parlava un italiano strano. Entrambi che non parlavano friulano.
Erano arrivati all'inizio dell'anno scolastico e lei era evidentemente incinta, ma andava comunque a scuola a tenere le sue lezioni.
Quando qualcuno prendeva un po' di coraggio e chiedeva loro come mai si fossero trasferiti in quel paese dimenticato da Dio, lei rispondeva che avevano sentito dire che in Carnia la guerra non era arrivata. E così erano partiti in cerca della pace nella quale volevano far crescere la bimba di poco più di un anno che avevano già e il nascituro. C'era anche un altro bambino, Elio, ma il suo destino era stato di non riuscire nemmeno ad assaporare la vita. Il cordone ombelicale lo aveva soffocato durante il travaglio del parto.
A quei tempi, solo due anni prima, vivevano nella casa paterna di lui, insieme ai genitori, agli altri fratelli e ad una cognata.
Lei non ne parlava volentieri. Lo avrebbe fatto tanti anni dopo, quando i ricordi oramai non facevano più male. In quella casa si era sempre sentita ospite, e non sempre gradita. Talvolta loro parlavano la loro lingua e lei non capiva cosa si dicessero. Altre volte la cognata le rinfacciava di mangiare le "sue" patate. Sempre le rimaneva l'amarezza di non aver ancora goduto della gioia di essere stretta da una famiglia calda e solidale. E poi il suo bambino che non ce l'aveva fatta a nascere e i soldati che erano venuti a controllare come mai. Pronti ad accusare di non aver fatto tutto il possibile per salvare un nuovo italiano... ma capaci di stupirsi che la mamma fosse lei stessa poco più che una bambina.
Ma questo era passato. Adesso si poteva, si doveva, pensare al futuro. E il futuro era la loro famiglia. E l'essere "stranieri" sarebbe diventato la loro forza e il loro vincolo più resistente...
Intanto nacque il bambino: un maschietto! Era il 25 novembre del 1942.
E poi si trasferirono ancora e ancora... e la guerra finì e nacquero ancora due bimbe.
E finalmente arrivarono in un paesino sperduto nel quale decisero di stabilirsi.
E la gente si rivolgeva a lei con deferenza e riteneva che lui si esprimesse in un italiano un po' strano... ma loro parlavano poco e non tutti capirono che continuavano a sentirsi foresti.

domenica 23 novembre 2008

La vita...

... secondo Woody Allen.

La vita dovrebbe essere vissuta all'incontrario.
Dovremmo iniziare morendo e così, in quattro e quattr'otto, il trauma è passato.
Poi ti svegli in un letto d'ospedale e ti rallegri di sentirti ogni giorno meglio.
In seguito ti lasciano uscire perchè stai meglio e la prima cosa che fai è di andare in posta a ritirare la pensione di cui godi meglio che puoi.
Con il passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe spariscono.
Poi cominci a lavorare ed il primo giorno ti regalano un orologio d'oro!
Lavori 40anni finchè sei abbastanza giovane per approfittare adeguatamente del tuo ritiro dalla vita professionale.
In seguito passi alle uscite nelle osterie, bevi, giochi, baci e ti prepari ad iniziare i tuoi studi.
Poi vai a scuola, giochi con i tuoi amici senza nessun obbligo o responsabilità, finchè sarai un bimbetto. Quando sei sufficientemente piccolo, t'infili in un posticino che nel frattempo dovresti conoscere molto bene.
Gli ultimi nove mesi della tua esistenza li trascorri galleggiando tranquillamente e serenamente in un luogo caldo, con il servizio in camera e pieno d'affetto, senza nessuno che ti rompa le scatole.
Alla fine, lasci questo mondo in un orgasmo...

martedì 18 novembre 2008

In pace...

Tornare a casa.
Così Beppino Englaro ha dichiarato la sua volontà di portare Eluana a morire in Friuli e di lasciarla poi riposare fra i nostri monti carnici.
Una scelta quasi casuale, se si considera che prima dell'opzione Friuli egli aveva avuto contatti con moltissime Case di Cura italiane. Eppure io credo che, se potrà essere così, questa scelta lo rasserenerà... e immagino quanto bisogno ne abbia.
Ho provato, provo ancora, una pena infinita al vedere questo padre dover lottare per lasciar andar via la figlia.
Non riesco a farne solo una lettura morale o religiosa, pur se ciò non cambia le mie convinzioni. Non posso non immedesimarmi nella sua angoscia di genitore... e non sentirmi il cuore straziato.
Spero che cessino le polemiche e i giudizi... e rimanga tempo solo per la preghiera e, poi, la serenità.

Ho trovato una poesia del carnico Giso Fior... e credo che dica proprio ciò che Englaro e la sua famiglia vorrebbero accadesse... e forse lo vorrebbe anche Eluana.


O ce biel inscindalasci
di chest mont
cencia sunsur
e savei che domo l'aria
si é 'dacuarta
ch'a si mur.

E murí cusí tun stali
con ch'a si ha cjapat il sun.
E no vei rancors di sorta
e no fa sufrí nissun.



Che bello andarsene da questo mondo senza rumore e sapere che solo l'aria si è accorta che si muore. E morire così in uno stavolo nel sonno. E non avere alcun rancore e non far soffrire nessuno.

lunedì 17 novembre 2008

A Paola... da MeMe(desima).

Eccomi qua a non sapere cosa scrivere.
Eppure gli scorsi giorni mi dicevo: Questa volta è proprio facile... devi solo dire quello che pensi di lei, che esservi trovate è davvero una fortunatissima casualità, che le fai tanti auguri e sei a posto!
Invece no!
Perchè vorrei che quello che scrivo fosse chiaramente lo specchio di quello che sento... ma non lo so esprimere nel modo che vorrei.
Allora diciamo che dovrò chiederle un impegno. Quello di riuscire a decodificare anche ciò che non scriverò... ma credo che lei mi conosca abbastanza per farlo.
In effetti, lei sa di me molte cose davvero intime... e io le so di lei.
E questo me la rende ancora più preziosa.
Se mi ricordo i primi commenti che abbiamo intrecciato con lei, noi tutti, in questo giro di blog.
Cos'era? Fine settembre, inizi ottobre 2007, giusto?
E chi pensava mai che saremmo diventate "sorelle"?
Il giorno che ci dovevamo incontrare per la prima volta, mentre andavo verso il Colosseo in Metropolitana, davo il tormento a mio figlio che mi accompagnava per quanto mi sentivo emozionata.
Avevo il cuore in gola e temevo che non ci saremmo nemmeno riconosciute... Poi ho visto un gruppetto familiare e ho saputo che era lei.
Ci siamo abbracciate... ti ricordi? Che emozione!!!
E poi la sera successiva quando siamo andate a mangiare la pizza con Monica e Giuseppe e ci parlavamo delle nostre famiglie come se fosse un discorso già iniziato da tanto tempo che continuava con naturalezza.
E le lunghe (anche se rare) telefonate a dirci cose banali e poi, appena riagganciato, a rimproverarci da sole per aver scordato di dircene ancora di più... tante piccole cose che fanno la nostra vita.
E oggi è il tuo compleanno e io ti dedico questo post...

Ti voglio bene, Paola!!!

Sei entrata con la tua discrezione e la tua ritrosia a far parte della mia vita e del mondo dei miei affetti più cari, e anche se forse ci potremo vedere molto raramente, ne sei una figura importante.
Vorrei potermi presentare alla tua porta nascosta dietro un mazzo di fiori e poi ridere del tuo stupore e strapazzare MariaLaura di baci e abbracciare Monica e Denise... piangendo, mi sa!
Mi accontendo di offrirti questi fiori... che del resto sono proprio quelli del tuo "giardino"...

Buon Compleanno, sorellina!

P.S.: Auguri anche da parte di Giuseppe (che vi abbraccia tutti con grande simpatia) e di Domenico (che mi ha aiutata con i "fiori") e, direi, di Anne Geddes dalla quale ho preso idea e impostazione...

martedì 11 novembre 2008

Se...

Se riusciamo a sconfiggere il virus (rigorosamente anonimo, come tutti i peggiori virus) che si sta interessando a noi, forse scrivo anche qualche pensiero.
Ma intanto posto questa canzone che ha fatto compagnia ai miei pensieri in questi giorni...

domenica 9 novembre 2008

Scritta... domani!

Fra i tanti ritagli di articoli di giornale che, appena letti, ho ritenuto doveroso conservare, ce n'è uno di Enzo Biagi. Considerando che il giornalista è morto il 6 novembre 2007 - quindi giusto un anno fa - l'ho trovato "eternamente attuale"... e perciò voglio pubblicarlo.

Forse venti milioni, o dieci, o cinque, o uno: moralmente cosa cambia?, di cittadini di questa Repubblica non darebbero la loro figlia a un ebreo. Non so se la concederebbero con letizia a un siciliano, ma a un giudeo proprio no. Io, invece, l'ho fatto. E ho anche una nipotina che si chiama Rachele, e l'ho accompagnata alla sinagoga il giorno del battesimo. Poi un'altra mia ragazza ha adottato due bambini: pensate, non so da dove vengono. So, invece, e vale per loro come per la piccola israelita, che fin che sarò su questa terra, non li abbandonerò mai. Li seguirei ovunque, se fossero costretti ad andarsene: perchè preferisco essere mezzo italiano che mascalzone intero. Sei milioni di miei compatrioti vorrebbero cacciare, pare, chi prega Dio con un altro rito, chi attende ancora la salvezza dal Messia. Non sanno nulla del passato; i precedenti non contano. E vogliono dare la colpa delle amarezze del presente non ai loro errori, alle loro debolezze, ma alla forza del marco e alle vecchie congiure demo-pluto-massoniche.
Einstein, quando cercò rifugio in America, dovette compilare un modulo.
Alla voce: razza? rispose: umana.

Che cosa conterrà di misterioso il sangue dei figli dei rabbini?
I geni dell'usura e dei soldi, naturalmente. Rappresentano tutto il male del mondo: misero in croce Nostro Signore. Infatti furono poi i crociati che diedero inizio allo sterminio. Il quarto Concilio Laterano ordinò anche a questi nemici di portare dei vestiti che li distinguessero: un cappello giallo per gli uomini, un velo per le donne. Hitler fu più pratico: la stella di David per tutti. Hanno contro il pregiudizio, l'ignoranza, il luogo comune: e continuano a pagare. Facevano tutti i mestieri: tintori, orafi, calzolai, ma le corporazioni non sopportavano la loro concorrenza. Erano agricoltori espertissimi (e in Israele stanno dando conferme), ma vennero costretti a lasciare i villaggi e i campi insicuri, e a cercare protezione dentro le mura cittadine. Avere soldi liquidi era per loro un obbligo: sono più facili da portar via in caso di fuga. Diventano bravissimi nel maneggiarli, e anche i principi li chiamano come consiglieri, e quando ricevono prestiti, a interessi anche alti, perchè non ci sono garanzie di rimborso, saldano i conti buttando fuori i banchieri.
Così i vari Rothschild diventano il simbolo del "capitalismo apolide ed egoista". E' la Germania che affronta decisamente, col Fuhrer, la "questione ebraica": e pensare che su venti Premi Nobel dati ai tedeschi, undici li avevano presi loro, e tra quegli illustri c'ìera anche un tipo che si chiamava Einstein.
C'era il cinema, quello dell'Ufa, e la letteratura: Zweig, Werfel, Feuchtwanger, e la musica, Mahler, Schonberg, Bruno Walter, Rubinstein, e anche Freud.
Che ne vogliamo fare? Ma davvero io ho sbagliato tutto? C'è, tra noi, chi pensa di vietare il matrimonio con gli "impuri", come nel Terzo Reich?
I fanciulli buoni, allora, hanno occhi azzurri, capelli color del lino, cranio di forma stretta e allungata, e i bimbi cattivi sono bruni, e col cranio rotondo? Ma che cosa hanno insegnato nelle scuole? Non gli hanno detto che gli ebrei hanno fatto tutti i nostri sbagli, e sono stati, prima che li mettessero al bando, anche fascisti? Gli italiani, ossessionati dai loro guai, cercano dei colpevoli. I politici, è vero, che ci hanno guidato male: ma visto con che clientela debbono misurarsi, bisogna concedergli qualche attenuante.
Scarseggiano le lire: e allora, basta miliardi ai meridionali. Non si potrebbe pensare invece di spenderli meglio? E ora è arrivato il turno dei circoncisi, di quelli che in chiesa tengono il cappello in testa. Fuori, anche se sono qui da migliaia di anni, se fanno parte, con tutti i titoli, anche quelli negativi, di questa patria.
Non li chiamano "ebrei erranti" per il loro vagare? E allora vadano.

Ma non è l'umanità che è condannata a camminare sempre?
A me non fanno molta impressione le svastiche, lugubri e folcloristiche, i capoccioni rapati, perchè immagino che cosa contengono, ma queste insidiose confessioni protette dall'anonimato, che rivelano stati d'animo collettivi, mi sgomentano. Gente che cova questi sentimenti può sposare qualunque causa, perchè chi non rispetta la libertà degli altri ha scarsa considerazione anche della sua.
Biagi Enzo

Considero questo post come la mia adesione incondizionata alle iniziative promosse da un nuovo blog:
http://yeswearedifferentit.blogspot.com

Siamo milioni di italiani e siamo invisibili.
Siamo milioni e non siamo volgari.
Siamo milioni e non siamo razzisti.
Siamo milioni e non abbiamo dimenticato la nostra storia.
Siamo milioni e non abbiamo dimenticato di essere un popolo di emigranti.
Siamo milioni e non abbiamo dimenticato che eravamo dalla parte sbagliata nella seconda guerra mondiale.
Siamo milioni e siamo onesti e civili.
Siamo milioni e NON CI riconosciamo nelle parole del signor Berlusconi.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON PARLA PER NOI
SÌ, NOI SIAMO DIFFERENTI

mercoledì 5 novembre 2008

Yes, Obama did!

"Votando Obama avremo la garanzia che ogni americano, dal nord al sud, dall'est all'ovest, giovane o vecchio, avrà una qualità dell'assistenza sanitaria come un diritto fondamentale e non come un privilegio. C'è una nuova ondata di sfide che ci aspetta e se prenderemo la direzione giusta raggiungeremo la nostra destinazione: non una semplice vittoria per il nostro partito, ma il rinnovamento della nostra nazione. A novembre la torcia sarà passata ad una nuova generazione di americani."

Ho seguito questa campagna presidenziale come non facevo da decenni. Questo volta, però, il Partito Democratico proponeva due candidature che sono espressione di due minoranze: Barack Hussein Obama a rappresentare la gente di colore e Hillary Rodham Clinton a rappresentare le donne. Per entrambi la possibilità di una prima volta.

Mentre seguivo, dunque, prima le primarie per designare il candidato e poi la campagna presidenziale vera e propria, ripensavo a coloro che per me incarnano il "sogno americano" più di chiunque altro... con il risvolto di una sorta di tormento continuo che vela di tragedia questo sogno impedendo la sua piena realizzazione: la famiglia Kennedy. In particolare Bob, come ho già più volte detto.
Per lui la campagna elettorale si interruppe drammaticamente nella hall dell'Ambassador Hotel di Los Angeles. Per chi lo ha amato, per certi versi, è continuata questi ultimi mesi...
Quando, solo 4 mesi prima di essere assassinato e dunque in piena corsa alla Casa Bianca, gli arrivò la notizia dell'uccisione di Martin Luther King, Bob tenne un discorso nel corso del quale citò il poeta greco Eschilo.

Ho voluto cercarlo stamattina...
“Anche mentre dormiamo, il dolore che non riesce a dimenticare cade goccia a goccia sul nostro cuore, fino a quando, pur nella nostra disperazione e persino contro la nostra volontà, la saggezza prevale attraverso la grazia di Dio”.

...
“Dedichiamoci a perseguire quello che i greci scrissero tanti anni fa: domare la natura selvaggia dell'uomo e rendere gentile la vita in questo nostro mondo”.

Le cronache raccontano che solo nella città nella quale tenne questo discorso, non ci furono rivolte e scontri conseguenti all'uccisione del Reverendo che aveva raccolto tutta la popolazione di colore attorno al suo "J have a dream"...
Bob incarnava la forza di saper dare speranza. La forza di far sognare.
Speriamo che questo risveglio del sogno oggi, possa contagiare tutto il mondo...




You may say I'm a dreamer
but I'm not the only one
I hope someday you'll join us
and the world will be as one...


P.S.1: le parole introduttive sono state pronunciate dal senatore Ted Kennedy nella cerimonia dell'inconorazione di Barack Obama a candidato alle presidenziali americane, a Denver in Colorado.
P.S.2: cercando una foto che mettesse in relazione Obama con Robert Kennedy e non piuttosto con John, ho trovato il ritaglio di giornale che ho inserito nel testo. Che dire?
Stupore non è la parola che esprime tutto quello che ho pensato... sul contenuto mi pare che "profezia" sia appropriata.
P.S.3: mi piace postare, in coda alle mie considerazioni, un commento di Winter:
antonella said...
KAY!
YES WE CAN!!!!
...vedremo che succede, c'e' sicuramente maggiore speranza che con Bush...
November 6, 2008 7:42 AM

martedì 4 novembre 2008

4 novembre nei mei ricordi

Al centro della piazza del mio paese, come di molti altri, c'è un Monumento ai Caduti delle 2 Guerre Mondiali.
Tradizionalmente, il 4 Novembre tutta la Comunità si radunava attorno ad esso per rendere onore a coloro che erano morti per difendere la Patria e, dunque, per garantire a noi un futuro di libertà.
I reduci delle guerre, in numero sempre minore per l'impietoso scorrere del tempo, guidavano la Cerimonia e, al culmine della stessa, chiamavano per nome tutti i Caduti mentre tutta la gente rispondeva "Presente"...
Molte anziane avevano gli occhi lucidi perchè i Caduti erano i loro padri, fratelli, mariti e, talvolta, figli. E continuavano ad averli lucidi mentre cantavamo "La leggenda del Piave" e poi "Stelutis Alpinis"... Ho ancora nella memoria le voci di alcune di loro. Chi cantava con naturalezza essendo dotata di una bella voce, chi cantava in falsetto perchè non voleva rinunciare ad unirsi agli altri in questo rito che il tempo e la memoria avevano reso quasi sacro...
Noi bambini venivamo preparati alla giornata dai nostri maestri che ci insegnavano i canti e, soprattutto, l'amore per il nostro Paese, l'Italia...
Ogni anno veniva scelto uno scolaro per recitare la poesia davanti a tutti... e nel 1966 fui scelta io.
Quello, però, fu l'unico anno nel quale la Cerimonia non potè tenersi in ragione dei fortissimi nubifragi che si abbatterono sull'Italia intera (è l'anno, per ricordare un macro-evento, dell'alluvione di Firenze che provocò tanti danni al nostro patrimonio artistico).
Da allora, ogni anno io ripeto la poesia che non ho mai dimenticato... e ringrazio il Signore di essere cresciuta in un Paese e un Tempo nel quale valori importanti come quelli legati alla Patria e alla Libertà, venivano rispettati da tutti... Un Paese e un Tempo che mi sembrano enormemente lontani...

C'è lontano un cimitero di nude croci fiorito,
un cimitero che chiama come un bambino smarrito.
Vi dormono i nostri fratelli che han dato sangue ed amore,
e avevano tutti vent'anni fiammeggianti nel cuore.
Sono morti senza la mamma e li copre terra straniera;
palpitava sul loro dolore un sogno e una bandiera.
È per essi che t'offro stamane la mia preghiera, o Signore:
mettila sul loro tumulo come un tenero vigile fiore,
posala sul loro sonno che sa di nostalgia,
carezzevole, dolce, leggera come un pugno di terra natìa.
Che il cimitero lontano abbia pace e splendore,
ogni suo morto è una stella che illumina i vivi, o Signore.Giustifica

Con attinenza all'argomento...

Sul quotidiano locale ho trovato una foto curiosa che risale al 1915...
Il trafiletto che l'accompagna racconta dello stupore che suscitava la vista di un cavallo che, proprio nell'anno della foto, era stato colpito al collo da una pallottola che lo aveva trapassato senza, però, ledere alcun organo vitale.
Il cavallo sarebbe poi morto nel 1917...

lunedì 3 novembre 2008

Meglio pensarci per tempo.

Cara Kaishe... ti scrivo perchè la mamma mi ha insegnato che "Chi ha tempo non aspetti tempo"... così, anche se manca davvero tanto tempo, non aspetto.
Ho bisogno di un consiglio a proposito della letterina a Babbo Natale che voglio scrivere quest'anno.
Lasciando perdere se esiste o no (ma anche di te non sono mica tanto sicura, eh!), vorrei che tu mi suggerissi cosa chiedere.
Io ho 7 anni e frequento la seconda elementare, tempo pieno, classe mista con bambini di varia provenienza, maestri (più di uno, ma tutti unici nel loro genere) moderni, bambini vivaci e genitori alternativi (non so bene cosa voglia dire, ma lo dice la mamma quando parla del papà e della sua nuova fidanzata).
Gli scorsi anni mi sono fatta aiutare, perchè non sapevo ancora scrivere... ma questo Natale faccio da sola. Anche perchè...
Quando mi ha aiutata la nonna mi ha fatto chiedere la pace nel mondo e da mangiare per tutti i bambini.
Quando ho chiesto al nonno mi ha suggerito di chiedere soldi, che poi potevo prendermi quello che volevo.
La fidanzata del papà (quella di prima) ha detto che dovevo chiedere i trucchi perchè è meglio imparare subito a farsi belle.
Il papà, invece, ha detto di chiedere di portarci dei numeri da giocare, così finalmente lui poteva avere qualche soldo per le mani anzichè rimanere sul lastrico ogni volta che versava il mensile per me.
Quest'anno so scrivere bene e vorrei fare da sola, dato che mi rimane solo la mamma ma lei, già per il compleanno, ha cominciato a dire che non sono momenti facili, che bisogna cominciare a essere più modesti. Che poi non ho nemmeno capito bene cosa significa...
Tu, cara Kaishe, cosa mi consiglieresti di chiedere?


Cara bambina, fai molto bene a voler scrivere da sola la tua letterina. Però la prossima volta, magari, è meglio se mi metti anche il tuo nome, così riesco a raccapezzarmici meglio.
In ogni modo, credo di avere l'idea che fa per te.
Sei ancora così piccola che lascerei da parte trucchi e vestiti. Mi sembra troppo presto anche per voler salvare il mondo (chè tanto, quando sarai grande tu, bisogna vedere cosa sarà rimasto da salvare).
Perciò ecco la mia idea... con tanti auguri. Ma proprio tanti che non guastano mai e mi sa pure che ne avrai bisogno.

venerdì 31 ottobre 2008

La cretina in mala fede

Confesso. Essere definita così da una persona che ha stampato nei propri lineamenti i tratti più chiari dell'intelligenza umana, mi ha dato un po' fastidio.
Ma mi ha anche confermata nella mia idea che nella vita siano necessarie alcune convinzioni di largo respiro, quelli che si definiscono "ideali". Peraltro, pretendere di abvvere sempre ragione non è una grande manifestazione di obiettività... perciò vale la pena leggere, informarsi, indagare, criticare, interrogare e interrogarsi.
Oggi, per esempio.
Il governo ha riferito in Parlamento, sugli incidenti avvenuti in Piazza Navona, mercoledì, subito dopo l’approvazione del decreto Gelmini.
Quasi scontato che ne parlino i TG. Meno scontata la faccia di bronzo di Nitto Paola...

"L’operato delle forze dell’ordine si è ispirato a criteri di equilibrio e prudenza", dice il sottosegretario all’Interno, che ha offerto una ricostruzione dei fatti, e a proposito della presenza in piazza dei camioncini in cui erano stati nascosti i bastoni e le spranghe ha ricordato che "è usuale che i mezzi per l’amplificazione raggiugano i luoghi della manifestazione"...
Gli scontri piu’ duri di Piazza Navona - continua il rappresentante del Governo - sono stati avviati da un gruppo di circa 400-500 giovani dei collettivi universitari e della sinistra antagonista che e’ venuto a contatto con gli esponenti di Blocco Studentesco (giovani di destra), "persone dei collettivi universitari e della sinistra antifascista che si sono fatti largo tra i ragazzi, si sono schierati urlando slogan e poi lanciando oggetti".
Contro di loro, gli studenti di Blocco studentesco,
"in numero molto minore, hanno preso bastoni nel camioncino".

Un paio di domande: Chi è in malafede? E soprattutto: Chi è cretino?
Preferisco non commentare ulteriormente... Potrei scadere nel volgare. Di sicuro finirei per usare termini offensivi (strameritati, peraltro).



P.S.: Più ci penso e più m'incazzo!
Ma a che razza di imbecilli credono di parlare? Ma chi sono quelli che ancora credono alle parole di questi servi dei servi dell'unico padrone?
I ragazzi di destra si sono difesi prendendo delle spranghe da un furgone... Certo! Perchè le spranghe le avevano portate come complemento di abbigliamento assieme alle maglie con il cappuccio e ai provvidenziali caschi. Poi, per renderle più fashion, le avevano anche avvolte nel tricolore...
Solo una parola: VERGOGNA!!!
A chi ha dato il mio Paese in mano a questi delinquenti... che ogni giorno dimostrano di non conoscere parole come dignità, verità, libertà, giustizia, onestà!














Intanto vi propongo una sorta di indovinello:
Se gli stronzi della foto a sinistra, pur non conoscendone i nomi, sappiamo chi sono... sapete chi è il "ragazzo di belle speranze" che impugna la spranga nella foto di destra?

P.S.2: E per maggior conferma sbuca dal dimenticatoio Gelli, quello che si faceva chiamare "venerabile"... e dice che solo B. può continuare il suo "lavoro" di "Rinascita democratica".
Ma chi si sorprende?
Bastava andarsi a leggere i rispettivi "statuti": quello della P2 e quello della PdueL...

martedì 28 ottobre 2008

Una Trilly all'improvviso

Storia di principesse, di baffi, di code dritte e di pelosetti vari. Racconto scritto a più zampe.

Prefazione
Le seguenti testimonianze sono state raccolte nella serata di domenica 26 ottobre... quando l'evoluzione del racconto poteva essere ipotizzata ma ancora non si era delineata chiaramente.

Paragrafo 1 - Lele & Miki
Ciao carissimi lettori. Ovviamente
non serve che ci presentiamo, perciò veniamo subito al nocciolo della questione sulla quale chiediamo la vostra attenzione.
Tutto è cominciato ieri... sul far della sera.
Quel tipo che viene a letto con noi e la mamma, si è infilato la giacca ed è uscito. Dalla finestra lo abbiamo visto che, insieme a quel coso peloso che ogni tanto ci capita di vedere aggirarsi attorno a casa, si è incamminato ed è sparito oltre la curva.
Intanto la mamma andava avanti e indietro senza darci troppa confidenza e così abbiamo deciso di schiacciare un pisolino in modo da essere più freschi dopo cena, quando cominciano le corse e le giostre su e giù per le scale. Quando ci siamo svegliati la mamma aveva un odore strano adosso... e ancora non abbiamo capito cosa fosse.
Ma poi tutto si è chiarito: in casa c'era un altro gatto. Anzi, una... E stavolta ne siamo sicuri... No, non abbiamo fatto i guardoni noi... è la mamma che ha controllato!
Ad ogni modo lo avremmo capito anche da soli... Con quegli occhi non si sbaglia: è una raGATTA
... e che pezzo di ragatta!
Talmente bella che Lele ha finalmente potuto rasserenarsi dopo la delusione dell'infatuazione precedente.

Paragrafo 2 - Momore
Ehm... scusate, non per essere saccente, ma manca la parte importante del racconto.

Allora, è successo che a un certo punto è tor
nato il cane e pure il marito di mamma, che ha chiamato "Licia"... e, quando lei è arrivata, gli ha fatto vedere qualcosa e lei faceva "Ma che bella che sei..." e allora io sono andato a sbirciare. Ci credete? Un altro gatto!


All'inizio pensavo fosse uno dei fratelli di quel pelouche che è arrivato da poco, ma poi ho capito che non poteva essere così perchè questo gatto stava troppo fermo.
Ad ogni modo, se devo essere sincero, io comincio ad averne abbastanza!
Che diamine! Prima ero sovrano assoluto della casa e adesso basta che mi distragga un attimo e non mi tornato i conti. A quanto siamo arrivati? Anzi... non ditemelo. Certe volte è meglio non sapere tutto. Tanto per essere proprio onesto, devo però convenire con 'sti due che la ragatta è piuttosto graziosa e, soprattutto, ben educata. Sta sulle sue, è ordinata, indossa un collarino che denota una certa qual eleganza... ma qualcuno mi spiega se è il caso che stia sempre in braccio alla mia mamma a prendersi tutti i bacetti e le coccole?

Paragrafo 3 - Jodie
A me non interessa... cioè, se fosse stato uno dei miei fratellini sarebbe stato meglio! Infatti appena la mamma me l'ha fatta vedere da vicino, le ho dato un'annusatina per verificare... lei si è messa a soffiarmi contro e, comunque, non sapeva di fratellino.
Ho sentito che anch
e il papà (se è il marito della mamma, credo che si possa chiamare così, vero?) credeva che fosse uno di loro. E' accaduto che il papà l'ha vista ferma sul bordo della strada e ha pensato che potesse essere in pericolo e si è avvicinato... e quella si è fatta raccogliere.
Furba la signorina, oltre che carina!
Ma a me della bellezza al momento non interessa, perchè ho ancora tutta la giovinezza da godere prima di pensare a cercare fidanzate ed, eventualmente, accasarmi.
L'unica cosa sulla quale sarò intransigente è il letto. Sono appena 4 giorni che mi ci fanno dormire la notte, stiamo già strettini quelli che siamo, ho ceduto la mia cesta a 'sta qua... ecco! Che ci rimanga senza campare pretese.

Paragrafo 4 - ... gli altri...

OK... visto che tutti dicono la loro, la diciamo pure noi.
Siamo i gatti del cuscino... e siamo arcistufi di vedere tutto questo andirivieni di mici che ognivolta ci gettano nell'ansia per la paura di pulci e altre cose che
poi si anniderebbero dentro di noi e chissà a quali torture ci sottoporrebbe quella tipa che quando non sa cosa fare ci sbattacchia di qua e di là... Sprimaccia, dice lei. Ma un po' di riguardo, no eh?


Paragrafo 5 - Zecca
Stiamo proprio ben messi... ora parlano pure i cuscini.
E me? Qualcuno mi interpella mai? Qualcuno per caso mi ascolta? A qualcuno interessa quello che penso?
A parte che stavolta non farei nessuna obiezione, anzi! Ma avete visto quanto è adorabile quel nuovo batuffolino di pelo?

Quando sono andato con il mio Capo in giro per il quartiere ad attaccare dei fogli con quel delizioso musetto sopra, ero proprio felice che la mostrassimo a tutti perchè vedessero quanto è bella. Adesso però tengo incrociate le zampe perchè preferirei che nessuno telefonasse per riprendersela... Che volete che sia... 5 o 6 non cambia mica di molto, no? Io voto perchè rimanga... Chi è d'accordo con me alzi la zampa... Bauuuu...

Appendice
Aggiornamento delle ore 11 circa di ieri, lunedì 27 ottobre.

Mi telefona in ufficio mio marito... con un tono di voce chiaramente sommesso che suggeriva una sola ipotesi: sappiamo di chi è...
Infatti è così. Qualcuno ha riconosciuto la micetta e mio marito ha telefonato ai padroni.
Dall'altra parte del filo non ci sono i bambini ansiosi che immaginavamo noi e non sentiamo nessun sospiro di sollievo. Solo una persona frettolosa che si stupisce che ci siamo fatti scrupolo per una cosa assolutamente normale. I gatti stanno fuori e, se talvolta non si presentano all'ora della pappa, arriveranno. E se non arriveranno...
Comunque lei non ha tempo. Possiamo riportargliela e lasciarla in cortile.
Da parte nostra ci siamo chiesti a lungo se riportarla o meno. Intanto le abbiamo detto che non abbiamo tempo nemmeno noi nell'immediato. Domani vado da lei e le strappo un permesso di visita e di informazione... e dato che siamo in buoni rapporti, la minaccio pure di toglierle la patria potestà su Trilly se non si comporta bene...
Noi abbiamo sempre sognato e mai avuto un micio così! Fosse per lei starebbe 24 ore su 24 a fare le fusa accoccolata sulle nostre ginocchia. Credo che ci mancherà!

lunedì 27 ottobre 2008

Questa giornata è ... differente!


... perchè oggi è la giornata di Fox...

Oggi, infatti, la nostra bella Spezzina festeggia il suo compleanno!
Noi amici di blog, con ancora negli occhi i residuati bellici (armi chimiche, a prima vista... vista? olfatto...) accanto ai quali è costretta a spendere le sue mattinate, cominciamo giustappunto a far festa di buon mattino affinchè la giornata le sorrida e le giungano fin dal risveglio i nostri affettuosissimi auguri!

Il resto dei festeggiamenti è appannaggio di Nr.6 che sicuramente non avrà - o avrà avuto - bisogno di suggerimenti per far sì che la giornata sia indimenticabile.

E allora?
E noi?
E come?

Beh, prima di tutto in noi trova degli ottimi aiutanti per spianare la torta che come da tradizione le offriamo di vero cuore...

Poi, se qualcuno versa da bere, la circondiamo di allegria e le intoniamo alcune specifiche osterie che contribuiscano a renderle meno duro l'orario di lavoro...

Infine, per risollevarsi il morale basta solo che visualizzi mentalmente ciascuno di noi mentre, in quotidiane faccende affacendato, riesce a simulare impegno in ciò che appunto lo impegna e contemporaneamente fare lo splendido mentre guida il trenino al ritmo di ♫ Brigitte ♫ Bardot, ♫ Bardot♫ ...

Certo mancherebbe un regalo appropriato...

Mettiamola così.
Considerando che la compagnia è tutt'altro che banale.
Comprendendo che le distanze chilometriche giocoforza sono vincolanti.
Sognando di poterle regalare la cosa che più la renderebbe felice (e che non è specifica competenza di Nr. 6...).

Avremmo pensato alla casa...

(`’•.¸(`’•.¸*♥*¸.•’´)¸.•’´) ´¨`♥ AUGURI SONIA ♥´¨` (¸.•’´(¸.•’´*♥*`’•.¸)`’•.¸)

P.S.:
per la ricorrenza viene inaugurato il COMPLEANNARIO...
Chi non vuole comparire oppure non è stato ancora inserito è pregato di esprimere i propri intendimenti dei quali farò tesoro...

venerdì 24 ottobre 2008

Divorzio cerebrale...

"Io sono l'unto del Signore, c'è qualcosa di divino nell'essere scelto dalla gente. E sarebbe grave che qualcuno che è stato scelto dalla gente, l'unto del Signore, possa pensare di tradire il mandato dei cittadini". (25-11-1994)
"Io unto del Signore? Non ho mai pronunciato questa sciocchezza". (9-3-2004)

"Noi dobbiamo essere consapevoli della superiorità della nostra civiltà... Dobbiamo evitare di mettere le due civiltà, quella islamica e quella nostra sullo stesso piano... La nostra civiltà deve estendere a chi è rimasto indietro di almeno 1.400 anni nella storia i benefici e le conquiste che l'Occidente conosce". (26-9-2001)
Poi di fronte alla richiesta di scuse presentata da una serie di governi arabi dice al giornale 'Asharq al-Awsat':"Perché dovrei scusarmi? Per qualche cosa che non ho detto? Non ho detto nulla di sbagliato, loro (alcuni giornalisti, ovviamente) mi hanno fatto dire qualche cosa che non ho detto". (2-10-2001)

"Mussolini non ha mai ucciso nessuno: gli oppositori li mandava in vacanza al confino" (intervista a 'The Spectator', 4-9-2003)
Il 17 Berlusconi cerca di smorzare l'intervista allo 'Spectator': "Eravamo alla seconda bottiglia di champagne". Ma gli intervistatori lo smentiscono: "Abbiamo bevuto solo tè freddo". (19-9-2003)

"Il conflitto d'interessi sarà risolto nei primi cento giorni del mio governo". (5-5-2001)
"Il conflitto d'inte
ressi è una leggenda metropolitana". (19-12-2003)

"Noi dobbiamo essere consapevoli della superiorità della nostra civiltà... Dobbiamo evitare di mettere le due civiltà, quella islamica e quella nostra sullo stesso piano... La nostra civiltà deve estendere a chi è rimasto indietro di almeno 1.400 anni nella storia i benefici e le conquiste che l'Occidente conosce". (26-9-2001)
Poi di fronte alla richiesta di scuse presentata da una serie di governi arabi dice al giornale 'Asharq al-Awsat':"Perché dovrei scusarmi? Per qualche cosa che non ho detto? Non ho detto nulla di sbagliato, loro (alcuni giornalisti, ovviamente) mi hanno fatto dire qualche cosa che non ho detto". (2-10-2001)

18 aprile 2002, data del celebre editto di Sofia, più noto come "editto bulgaro".
Silvio Berlusconi a domanda rispose «L'uso che Biagi, come si chiama quell'altro...? Santoro, ma l'altro... Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata coi soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga».
"Non c'è mai stato un editto bulgaro né ho mai detto che questi signori non dovevano fare televisione". Con queste parole Silvio Berlusconi, dopo la morte di Enzo Biagi, torna sulle accuse di aver cacciato - quando era la governo - il grande giornalista dalla tv pubblica.

3 novembre 2005.
"Un orizzonte che non dobbiamo precluderci, l'innalzamento dell'età pensionabile a 68 anni".

Il 15 novembre spiega: "Io non ho proposto di spostare l'età pensionabile a 68 anni"

Sorrento, 11 novembre 2005.
Berlusconi lancia il suo progetto davanti ai giovani di Forza Italia: "Daremo una casa a tutti gli italiani in difficoltà. Sono il 19% della popolazione, ma abbiamo un piano fattibile".
Successiva precisazione: "Non ho detto a tutti gli italiani, ma solo a quelli sfrattati"

"Fantasie ferragostane, mi tengo stretto Forza Italia".
Così Silvio Berlusconi smentisce le indiscrezioni pubblicate il 19 agosto 2007 sulla "Stampa" a proposito della sua idea di costruire un nuova forza politica da chiamare il "Partito della Libertà".

L'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha smentito quanto affermato dal candidato premier del PdL Berlusconi Silvio a proposito dell'esistenza di una cordata per Alitalia.
"Queste false notizie", ha detto Berlusconi, "gettano solo panico sui mercati. Quello che ha detto il candidato premier del PdL è da irrespondabili. In quanto presidente di Forza Italia e di Mediaset posso assicurarvi che non c'e' alcuna cordata. Lo giuro sui miei figli".
Nell'occasione, PierSilvio ha poi smentito le dichiarazioni del padre...

22 ottobre 2008.
"Voglio dare un avviso ai naviganti: non permetteremo che vengano occupate scuole e università perché l'occupazione dei posti pubblici non è un fatto di democrazia, ma di violenza nei confronti di altri studenti, delle famiglie e dello Stato", e aggiunge di voler convocare il ministro dell'Interno per dargli "istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine per evitare che questo possa accadere".
«Non ho mai detto né pensato che servisse mandare la polizia nelle scuole. I titoli dei giornali che ho potuto scorrere sono lontani dalla realtà». «Ho detto invece - ha proseguito il premier - che chi vuole è liberissimo di manifestare e protestare ma non può imporre a chi non è della sua idea a rinunciare al suo diritto essenziale. Ancora una volta c'è stato un divorzio tra i mezzi di informazione e la realtà».

Divorzio? A me pare che sia il suo cervello che coabita con la sua bocca ma i loro rapporti siano sporadici e formali da molto tempo.
Mai fatto le corna in una foto ufficiale. Mai pensato al Quirinale. Mai pensato a una riforma anti-giudici. Mai parlato di larghe intese. Mai dato del "Kapò" al capogruppo Spd Schulz. Mai parlato di immunità parlamentare. Mai pensato di esonerare Ancelotti. Mai pensato a "interferire" con il funzionamento dei mercati americani. Mai detto che Veltroni è inesistente. Mai detto che e' mia intenzione liquidare la società del Ponte sullo Stretto. Mai più in tv a farsi insultare. Mai pronunciato la frase ‘grazie a Dio il mio amico Putin mi ha ascoltato…‘. Mai detto a Schroeder: "Tu, per esempio, Gerhard, che hai avuto quattro mogli, cosa ci puoi dire delle donne?". Mai più con Bossi. Mai promesso Kakà al Chelsea. Mai ordinato schedature. Mai fatto affari in politica. Mai più emergenze (rifiuti in Campania). Mai fatta una legge per me...

Nella gaffe il Cavaliere appare insuperabile.
"Pensa di essere un incrocio tra De Gaulle e Churchill - l'ha fulminato Montanelli - e il guaio è che ci crede". Anche quando risulta un po' bauscia, non sa, non capisce o, come capita a tutti, si confonde.
Se non fosse che rappresenta l'Italia davanti al mondo, ci sarebbe da spanciarsi dalle risate. Anche perchè, temo, non sia finita qui...

Tanto per confermare che non è proprio finita qui, arrivano da altre fonti altre dichiarazioni.
Leggetele! Sono davvero "Parole di piombo"...

STAIT ATÊNZ…

Questo, come ogni altro blog, è tutelato dalla legge 675 del 1996 (tutela della privacy), dall'estensione della suddetta avutasi con il Decreto Legislativo n° 196 del 30/06/2003 e dalle norme costituzionalmente garantite al nome, alla persona, all'immagine ed all'onore.
Quindi, se pensate di passare di qua per scrivere "spiritosaggini" a ruota libera, ve ne assumerete anche le eventuali conseguenze. Per parte mia, mi riterrò libera di intervenire se rileverò che si siano superati i limiti dettati dall'educazione e dal rispetto della dignità riconosciuta alle persone... TUTTE!
L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

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Ma certo che NO!!!