martedì 29 aprile 2008

Beniamino

Stanotte sono rimasta a dormire con mia mamma... Non ho dormito, in verità perchè troppi pensieri si accavallavano nella mente... Con gli occhi chiusi e l'orecchio teso a percepire se la mamma riuscisse a riposare, vedevo scorrermi dinanzi tutti i volti della mia vita, in particolare quelli delle persone della mia famiglia.
Sapevo che ci sarebbe stato un "ritrovarsi" ... e c'è stato.
Spero che sia stato dolce come ciascuno di noi sogna che sia.
Qualcuno si incontra e qualcuno deve essere salutato...


Dal Libro della Genesi

Quindi levarono l'accampamento da Betel. Mancava ancora un tratto di cammino per arrivare ad E'frata, quando Rachele partorì ed ebbe un parto difficile. Mentre penava a partorire, la levatrice le disse: "Non temere: anche questo è un figlio!". Mentre esalava l`ultimo respiro, perché stava morendo, essa lo chiamò Ben-Oni (figlio del mio dolore), ma suo padre lo chiamò Beniamino (figlio della mia destra). Così Rachele morì e fu sepolta lungo la strada verso E'frata, cioè Betlemme.

...

Giuseppe gettò le braccia al collo di suo fratello Beniamino e i due piansero insieme abbracciandosi. Poi, sempre piangendo, Giuseppe abbracciò anche gli altri. A questo punto i suoi fratelli riuscirono a parlare con lui.

domenica 27 aprile 2008

Buonanotte all'Italia...

L’altro giorno una televisione locale ha mandato in onda questo video…
Sarà che sto diventando sempre più facile alla commozione, ma mi è venuto un groppo in gola nel guardare le immagini e i volti che scorrevano…
Sono lo specchio di una Italia nella quale la parola RISPETTO veniva respirata in ogni ambito, da quello familiare a quello comunitario a quello più propriamente pubblico. Una Italia che alcuni raccontano, molti ricordano e rimpiangono, troppi hanno dimenticato.




Mi sono tornati alla memoria gesti che faranno sicuramente sorridere qualcuno, appartenenti a un passato del quale possiamo andare orgogliosi… Com’è possibile che ora li ignoriamo, insieme con la nostra Storia?

Quand’ero bambina io…
La maestra la chiamavamo “signora maestra”… e io ho continuato a farlo anche quando è diventata mia suocera…
Quando in classe entrava il Direttore Didattico, ci si alzava tutti in piedi e lo si guardava con reverenza…
Quando si incontrava il Parroco per le vie del paese non gli si diceva certo “ciao” ma “Sia lodato Gesù Cristo” … e lo si chiamava “Sior Santul”…
Quando la domenica assistevamo all’Angelus del Santo Padre alla televisione ci si alzava in piedi… qualche volta ci si inginocchiava anche, e si accoglieva la Sua benedizione facendo il segno della Croce…
Ci si alzava in piedi anche quando trasmettevano “L’Inno d’Italia” e il 4 novembre in piazza si cantava “La canzone del Piave” e si ricordava chi era morto per la nostra libertà…
La bandiera era sacra e nessuno si sarebbe mai sognato di “maltrattarla” perché la si sapeva bagnata del sangue e del sudore dei nostri vecchi…
Già… i nostri vecchi…
I nostri vecchi erano un patrimonio della famiglia e della comunità con le loro esperienze e la loro storia… non “pesi” da denigrare e deridere evocando pannoloni e stampelle…
E nei bambini si leggevano già gli uomini e le donne che sarebbero diventati e tutta la comunità si sentiva impegnata a “correggerli” se era il caso…

Adesso…
Adesso la cronaca non manca di raccontarci di insegnanti inadatti a svolgere il ruolo di educatori e di studenti prepotenti quando non addirittura delinquenti…
La Chiesa e i suoi rappresentanti sono snobbati nell’ordinario e taluni, purtroppo, poco hanno a che spartire con la vita delle persone…
La Storia, la Patria e le Istituzioni sono considerate palle al piede non già da certa parte di cittadini… ma proprio da coloro che dovrebbero “degnamente” rappresentarle…
La Società considera “patrimonio” chi produce, consuma e muove l’economia… e spesso anziani e bambini sono solo inutile zavorra…

Mi fermo… Aggiungo solo che è proprio il caso di dire: Buonanotte all’Italia

giovedì 24 aprile 2008

Anche un solo sorriso illumina il mondo

C'era una volta un paese in ombra... ma non solo ombra d'alberi o di montagne o di palazzi e torri.
L'ombra avvolgeva anche il cuore dei suoi abitanti che avevano dimenticato come si facesse ad essere felici.

Le mogli non accoglievano più i mariti con un sorriso al loro ritorno a casa e le mamme non svegliavano i loro piccoli con un bacio e un sorriso...
I nonni non raccontavano più le storie della loro gioventù sorridendo ai propri ricordi e le persone si salutavano con un frettoloso gesto del capo che non veniva accompagnato con un movimento del cuore...
Le maestre non aspettavano gli scolari sulle porte delle scuole con un sorriso materno sul volto, i negozianti non rispondevano con il sorriso al saluto dei clienti... perfino il sacerdote pregava il buon Dio senza sorridere... e questi atteggiamenti preoccupavano molto Nostro Signore e tutti gli angeli del Paradiso...
"Cosa dobbiamo fare?" - si chiedevano gli Angeli custodi dei tristi bambini del paesino in ombra e andavano a cercare consolazione dalla Mamma di tutte le Mamme, la Vergine Maria, pregandola di occuparsi di questo preccupante problema...

Un giorno capitarono ad Ombroso una mamma e il suo piccino... erano mendicanti e bussarono alla porta della prima casa del paese per chiedere un sorso d'acqua, la mamma davanti e il bimbo nascosto fra le pieghe della sua gonna.
Un'altra mamma aprì la porta e chiese alla donna straniera cosa volesse...
Prima che la straniera (Maria era il suo nome) potesse rispondere, la padrona di casa udì uno strano verso, una sorta di trillo, provenire da dietro Maria e si sporse per guardare cosa fosse... Era un bimbo. Ma non un bimbo come tutti i bimbi del paese... un bimbo che la guardava con un'espressione strana sul viso... un'espressione che lei non aveva mai visto: un sorriso.

In quel mentre, un fruscio le fece capire che suo figlio si era avvicinato alla porta ed ella si girò per prenderlo prima che uscisse in strada, ma... suo figlio guardava il bimbo straniero con la stessa espressione sul viso, anche lui sorrideva... e anche lei sentiva dentro una sorta di fremito che le faceva sobbalzare il cuore, addolcire l'anima e socchiudere la bocca.

I due bimbi corsero via assieme e presto furono raggiunti da tutti i bimbi del paese che circondarono il piccolo straniero senza però sapere cosa fare nè cosa dire... e a quel punto accadde una cosa ancora più strana: i nonni raggiunsero i bambini e dissero: "Volete imparare un bel gioco?" e mentre lo dicevano anche loro sorridevano... e tutti coloro che li guardavano lo facevano, perfino il cielo.

Sì! perfino il cielo perchè come d'incanto le ombre si ritirarono dagli angoli del paese e dalla volta celeste ridando al paese una sconosciuta luminosità...

I giochi dei nonni avevano catturato l'attenzione di tutti... ma un bambino si accorse che Maria e il suo bambino se ne stavano andando.
"Ciao!" - urlò per salutarli ... e a tutti parve di vedere che il piccolo non alzasse la manina per rispondere al saluto, ma un'ala di soffici piume bianche...

Le grida di gioia dei bimbi sulla piazza, il rincorrersi dei richiami delle persone che si salutavano con affetto, i canti delle mamme che, mentre attendevano ai lavori di casa, riscoprivano dentro il proprio cuore un'armonia che usciva melodiosa dalle labbra, coprirono il grande "Alleluja" di gioia che scoppiò in Paradiso quando Maria rientrò nella sua Casa celeste con il suo sorridente bambino...

E così il sorriso contagioso di un bimbo illuminò il mondo e si diffuse di bocca in bocca, di cuore in cuore...


Con questo post ho scelto di aderire ad un'iniziativa del blog "Comicomix" che ha posto l'attenzione su una malattia chiamata Neuroblastoma, un tumore che colpisce i bambini e rappresenta la principale causa di morte in età pediatrica... e anche all'invito di Linda a guardare il mondo con il cuore e non solo con gli occhi.

Qui accanto c'è un banner con un orsetto: cliccalo e troverai tutte le informazioni per partecipare anche tu.

Aderisci anche tu perchè ☺☺☺ ANCHE UN SOLO SORRISO ILLUMINA IL MONDO INTERO
☺☺☺ il MONDO aspetta un tuo SORRISO ... tanti BAMBINI hanno bisogno anche del TUO sorriso!!!

martedì 22 aprile 2008

Giornata della terra

Dal Libro della Genesi
...
Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.
Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi.
Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro e l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'ònice. Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia. Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate.


Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perchè lo coltivasse e lo custodisse.
...

Forse, per fare qualcosa per la Terra, ci sarebbe bisogno che si riflettesse sulla parola "custodire"... che è altro che essere padroni di qualcosa e farne ciò che si vuole...

Guardandosi intorno, però, si ha la percezione che forse agli uomini sia più consono questo brano della Sacra Scrittura:
Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò se, prostratoti, mi adorerai".

lunedì 21 aprile 2008

Una risata ci seppellira?

... non credo! Penso che lo farà la vergogna...

Vi pongo un quesito che mi coinvolge personalmente...
Premetto, per inquadrare le motivazioni della mia domanda, che il mio papà era un tracheotomizzato, vale a dire che, a seguito di intervento chirurgico di rimozione di un cancro alle corde vocali - e delle corde vocali stesse -, respirava attraverso un'apertura nella gola...
La seconda premessa riguarda il fatto, purtroppo normale nella sua inutilità, che aveva alcuni rancori con un'altra famiglia del suo paese...
Una persona dell'altra famiglia, appunto, ogni volta che lo incontrava per strada, simulava il gesto del taglio della gola...
Il mio quesito è: cosa si deve pensare di una persona del genere?
Vi sognereste mai di fare il gesto della corda che stringe la gola in casa di un suicida per impiccagione?
Nella vostra mente potrebbe mai sorgere l'idea di fare la parodia di una disgrazia occorsa ad un'altra persona? ... o ad un altro popolo...
La vostra risposta è "Sì!"???
Bene... allora fatevi quattro risate con il miglior comico in circolazione sul suolo italico...
Io credo di non avere il necessario senso dell'umorismo...
Peccato... chissà quanto mi sarei divertita a rispolverare conflitti e disgrazie altrui!

Avrei potuto cominciare dalla civiltà dei pellerossa d'America per rotolarmi in terra al ricordo del vero e proprio eccidio perpetrato dai "Visi pallidi" sulle loro terre. E avrei potuto continuare a solazzarmi nel ricordo del degrado nel quale la loro civiltà è poi annegata...

Sarei andata a cercare perfino il ragazzo (introvabile, dicono le agenzie di stampa) che ha fermato i carri armati in piazza Tien 'An 'Men...
E quanto avrei riso con il diario di Anna Frank o con quelli dei racconti dall'arcipelago Gulag...
E pure ai giorni nostri con gli sketch sui monaci buddisti o sulle disavventure di don Andrea Santoro... o con le vere e proprie bombe di umorismo della stazione di Bologna o di Capaci...
Da infarto poi le risate sugli ultimi fatti di cronaca... che non cito per decenza...

Chi avrà coraggio di chiedere scusa alla storia per questi vergognosi comportamenti?
Chi avrà l'autorevolezza necessaria e sufficiente per imbracciare il mitra del buon senso per cercare di trovare loro una giustificazione degna dell'intelligenza, del dovuto rispetto alle persone e alle situazioni, al passato e al futuro che a certi livelli si dovrebbero pretendere?
Chi avrà le parole giuste per consolare le tante Natalya Melikova con la sicurezza che le sue non siano solo parole di circostanza?

domenica 20 aprile 2008

Beh... perchè io no?

Insomma... ci sono cascata pure io...
Questo simil-TEST che posto oggi è liberamente ispirato al gioco di Marcel Proust... e settimanalmente è la prima pagina che cerco su "Io donna", allegato al Corriere della Sera il sabato...
Se vi va... raccontiamoci l'un altra con le risposte...


- Il tratto principale del tuo carattere?
- La qualità che preferisci in un uomo?
- E in una donna?
- Quel che apprezzi negli amici?
- Il tuo principale difetto?
- La tua occupazione preferita?
- Il tuo sogno di felicità?
- Il tuo rimpianto?
- L'ultima volta che hai pianto?
- L'incontro che ti ha cambiato la vita?
- Sogno ricorrente?
- La materia scolastica preferita?
- Città preferita?
- Il colore preferito?
- Il fiore preferito.
- Bevanda preferita?
- Il piatto preferito?
- Il tuo primo ricordo?
- Libro preferito di sempre?
- Libro preferito degli ultimi anni?
- Cosa possiedi di più caro?
- Che cosa ti è riuscito meglio nella vita?
- Quale sarebbe la disgrazia più grande?
- Quel che vorresti essere?
- Il paese in cui vorresti vivere?
- Cantante preferito?
- Il tuo eroe o la sua eroina?
- Il tuo pittore preferito?
- La trasmissione tv più amata?
- Film cult?
- Attore preferito?
- Attrice preferita?
- La canzone sotto la doccia?
- Se dovessi cambiare qualcosa nel tuo fisico, che cosa cambieresti?
- Personaggio storico più ammirato?
- Personaggio politico più detestato?
- Il dono di natura che vorresti?
- Il regalo più bello mai ricevuto?
- Stato d'animo attuale?
- Le colpe che ti ispirano indulgenza?
- Il tuo motto?

mercoledì 16 aprile 2008

I figli

E una donna che teneva un bambino al seno disse: “Parlaci dei figli”.

Ed egli disse:

I vostri figli non sono vostri figli.
Sono figli e figlie del desiderio ardente
che la Vita ha per se stessa.
Essi vengono per mezzo di voi,
ma non da voi.
E benché siano con voi,
non vi appartengono.

Potete dar loro il vostro amore
ma non i vostri pensieri,
poiché essi hanno i loro pensieri.
Potete dar alloggio ai loro corpi,
ma non alle loro anime,
poiché le anime
dimorano nella casa del domani,
che voi non potete visitare
nemmeno nei vostri sogni.

Potete sforzarvi di essere come loro:
non cercate però di renderli come voi.
La vita, infatti, non torna indietro
indugia sul passato.

Voi siete gli archi
dai quali i vostri figli
come frecce viventi son lanciati.
L’arciere vede il bersaglio
sul sentiero dell’infinito
e vi piega con la sua potenza
perché le sue frecce
volino veloci e lontane.

Lasciatevi piegare con gioia
dalla mano dell’Arciere;
poiché come egli ama la freccia che vola
così ama pure l’arco che è ben saldo”.

Khalil Gibran - tratta dalla raccolta “Il Profeta”

Questo post è stato preparato la sera del ritrovamente di Ciccio e Tore Pappalardi nella maledetta casa dalle 100 stanze a Gravina di Puglia... Oggi lo pubblico mentre ascolto la canzone "Casa bianca" di Marisa Sannia... ma anche mentre guardo il "capolavoro" che è Beatrice... Buona Vita, piccola!
Credo che questo "frattempo" che sto vivendo si depositerà nel mio cuore per rimanervi insieme al ricordo di tante persone e momenti che non ho perso...

martedì 15 aprile 2008

... non ha prezzo...


... sentirsi tranquilli delle proprie scelte… NON HA PREZZO!
... trovare persone con le quali il confronto non scada nello scontro… NON HA PREZZO!
... provare un riconoscente affetto per chi ci ha lasciato un Paese libero e unito… NON HA PREZZO!
... essere consapevole che la mia vita non subirà grandi scossoni, comunque… NON HA PREZZO!
... condividere con miei figli gli stessi sentimenti, valori e Credo… NON HA PREZZO!
... non dover dire “grazie” a nessuno, se non a Dio e ai miei genitori… NON HA PREZZO!
... essere astrusa quel tanto che basta per fregarmene di tante convenzioni… NON HA PREZZO!
... sentirsi ragionevolmente migliore di "certe" persone… NON HA PREZZO!
... avere la percezione che tanta gente mi apprezza proprio per come sono… NON HA PREZZO!
... prendermi il lusso di “mostrare” sempre la mia vera faccia… NON HA PREZZO!

Per tutto il resto…

lunedì 14 aprile 2008

La volpe e il lupo

A erin une volte une vôlp e un lupo...

Cominciava così una delle favole che più ho ascoltato nella mia infanzia... Anzi, ora ve la racconto... in italiano, naturalmente.

Un giorno, di buon mattino, si trovarono per caso nel bosco, e siccome avevano fame decisero di fare un tentativo per andare a a mangiare in una casa lì vicino. La volpe disse:
- Allora stasera ci si trova alle 9 davanti la casa...
La sera si incontrano ed entrano per una finestrella e cominciano a mangiare tutto quello che trovano.
Ma la volpe, più furba, mangiava senza tascurare di verificare di controllare di riuscire poi a passare dalle inferriate della finestra.
Il lupo, invece, continuava ad abbuffarsi.
Il padrone di casa, che aveva sentito dei rumori, scese dalla camera. La volpe subito scappò dalla finestra, si sedette fuori e si mise ad aspettare.
Intanto, in casa, il padrone visto il lupo, cominciò a picchiarlo di santa ragione. Gliene diede tante, ma tante, che non so neppure dirvi... ma alla fine il lupo riuscì a sottrarsi e a sgusciare dalla finestra.
La volpe, appena lo vide cominciò a fingere di avere un gran dolore ad una gamba così che il lupo, che desiderava solo allontanarsi da lì, se la caricò sulle spalle e si avviò.
Mentre il lupo camminava, la volpe canticchiava:
Daran dan, il malât al puarte il san!
(Daran dan, il malato porta il sano)
Il lupo comunciò a capire che la volpe fingeva di aver male e così, mentre attraversavano un fiume, ce la scaraventò.
La volpe prese ad urlare:
Lupo, salvami!
Ma il lupo, ridendo, cantava:
Daran dan, il malat al puarte il san...
E così la volpe si annegò e il lupo andò bello asciutto per i fatti suoi.

Per noi bimbi era una storiella allegorica sui pericoli delle bugie... ma oggi la leggo con altri significati.
Oltre a quello scontato del "malato" che aiuta il "sano", mi evoca anche l'on. Cetto La Qualunque:
W la politica dei fatti! Fatti i cazzi toi!
(un programma politico)

Se questo è specchio dei tempi...

La notizia che riporto era già stata fonte di vera e propria vergogna stamattina quando l'ho ascoltata... e anche motivo di riflessione su un argomento che talvolta appare nei nostri discorsi e che io definisco una vera e propria sconfitta: dell'educazione, della cività, in definitiva anche dell'impostazione dei rapporti interpersonali.


La Repubblica – 14 aprile 2008
LA VENDETTA DEI CAFONI…
ROMA - Qui non c'entrano le cinque lauree, il premio Nobel per la medicina, le mille pubblicazioni e nemmeno il laticlavio a vita. Forse è semplicemente un fatto di educazione, quando da bambino ti insegnano a cedere il posto a chi è più anziano. Se poi l'anziano ha quasi 99 anni (tra 9 giorni) e non ci vede nemmeno bene, il fatto che si chiami Rita Levi Montalcini diventa evidentemente secondario. Eppure tutto ciò non è bastato a evitare alla senatrice a vita di dover attendere in piedi mezz´ora prima votare, per colpa della maleducazione di quattro elettori che si sono rifiutati di farla passare avanti.
La scena si è svolta ieri poco prima di mezzogiorno a via Reggio Calabria, al seggio istituito presso la scuola "Falcone e Borsellino", vicino a piazza Bologna, quartiere medio-borghese della Capitale. La Montalcini si è presentata a braccetto di un accompagnatore il quale, vista la lunga fila, ha chiesto alle persone in coda la cortesia di far votare prima la signora. Senza presentare credenziali, solo un gesto di educazione verso un'anziana ipovedente. La risposta poteva essere scontata e invece no. «Faccia la fila come gli altri», ha risposto un cinquantenne. E così un'altra signora: «Non esiste, anch'io ho fretta di votare». E poi un altro e un'altra ancora: «Non vedo proprio il motivo». Allertato dagli scrutatori, a quel punto è intervenuto il presidente di seggio: «Senatrice, se vuole la facciamo passare avanti». Una gentilezza quasi scontata, che si concede normalmente alle donne in gravidanza, ai disabili, agli anziani. A quel punto però è stato il carattere della Montalcini a prendere il sopravvento: «Grazie presidente, preferisco restare in fila come gli altri. Pazienza». Una scrutatrice le ha quindi offerto una seggiola: «Almeno si sieda, prego». Ma la senatrice ha rifiutato anche quella: «No, grazie davvero. Preferisco restare in piedi».
La rivincita contro quei pochi maleducati Montalcini se l'è presa poco dopo, al momento di uscire dal seggio. Tutti i ragazzi della sezione elettorale le si sono fatti intorno, davanti agli elettori ancora in fila, per chiederle l'autografo. «Vada avanti così». «Coraggio».
L'episodio, in sé banale, potrebbe testimoniare al massimo dell'inciviltà dei tempi in cui viviamo, che ognuno può sperimentare salendo su un autobus o facendo una fila a uno sportello. Se non fosse che Rita Levi Montalcini è stato il bersaglio in questi due anni di una violenta campagna di discredito portata avanti con insistenza da alcuni esponenti politici del centrodestra e da alcuni quotidiani d'area. I ragazzi della Destra si distinsero in ferocia: «Diamole un incarico al Ghetto», «di profilo è pure più odiosa», erano le cose che si potevano leggere sul loro blog. Fino alla proposta di consegnarle un paio di stampelle, «tanto l'indirizzo lo conosciamo, vogliamo dargliele personalmente». Diceva il loro capo, Fabio Sabbatani Schiuma: «Loro, i senatori a vita, sono le stampelle di questo governo sì o no? E poi se son vecchi se ne stessero a casa». La Lega del resto non fu da meno, fino ad arrivare alla proposta di eliminare gli stanziamenti per la fondazione scientifica della senatrice. Non ci si stupisca se poi qualcuno non dà la precedenza a una signora centenaria, è già tanto che non le abbiano fatto lo sgambetto.

(il testo è stato copiato da http://www.libertaegiustizia.it/index.php)


Se potessi aggiungere qualcosa io… sarebbero le scuse alla Senatrice Rita Levi Montalcini, alla scienziata Rita Levi Montalcini, alla donna Rita Levi Montalcini… e al nostro passato…
Il poeta greco Focilide ammoniva: “ Rispetta i capelli bianchi: rendi al vecchio savio quegli omaggi stessi che tributi a tuo padre ”.
Personalmente credo che questi omaggi si debbano rendere anche al vecchio che evidenzia cedimenti intellettivi e psichici... perchè non sappiamo quale sia stato il suo percorso di vita e, dunque, perchè e come sia la persona che abbiamo davanti.
Guai a quelle generazioni che non conoscono il loro passato... e chi ha dato loro un presente
...

E ancora una cosa... temo che non dipenda dalla "posizione politica" ma da un imbarbarimento generale della Società... anche se...

domenica 13 aprile 2008

Essere stati scelti...

Sabato ho partecipato a un matrimonio.
Già il fatto che gli sposi siano due ragazzi per me speciali mi ha tenuta in scacco costante per tutta la Celebrazione del Rito... la consapevolezza poi della serietà del percorso intrapreso dai due sposi per arrivare con convinta decisione a questo momento, mi ha toccata molto in profondità.
Gli sposi avevano curato la scelta delle Letture, dei canti, dei lettori, delle preghiere... e ci hanno regalato l'introduzione alla Parola, letta dalla sposa...

In questo giorno così speciale siamo venuti qui con la gioia nel cuore e con la consapevolezza piuttosto forte di condividere con voi tutti un momento di Grazia: la celebrazione del Matrimonio cristiano. Sentiamo di vivere una situazione privilegiata. Infatti con la scelta di donarci l'uno all'altra per la vita intera, di condividere momenti di felicità tanto quanto le difficoltà che ci si porranno innanzi, di essere per l'altro un luogo di rifugio, c'è l'intuizione di ripercorrere in una dimensione più umana, ma che desidera rimanere impegnata, il sacrificio di Cristo che per Amore, in maniera totale, ha dato la sua vita per la nostra salvezza. Abbiamo scelto con cura i brani biblici che ora saranno proclamati e, in essi, riconosciamo alcuni passaggi della nostra esperienza di coppia. Come Ezechile abbiamo anche noi la sensazione di essere stati scelti per costruire una famiglia, e di aver ricevuto più volte nel corso degli anni uno sguardo amorevole da Chi ci voleva uniti. Ci sentiamo accompagnati l'uno verso l'altra dalle nostre "terre" di origine per insediarci nella nostra nuova casa, luogo di incontro e di condivisione, terreno ricco e fertile coltivato con impegno e amore, dove, come ci dirà il Vangelo, la Vera Vite potrà trovare terreno per porre le sue radici, portare il suo frutto, essere per noi il Cuore Nuovo che porta la vita. Scegliendo il Matrimonio cristiano, il desiderio è quello di poter rimanere nella Grazia e di custodire la presenza della Vite nel nostro campo. Il Matrimonio, celebrato sotto lo sguardo di Dio e davanti alla Comunità, è motivo di ringraziamento al Signore per il dono dell'amore e di testimonianza: il Cuore Nuovo che ci è dato porta la Vita anche al tralcio che fa fatica a crescere e deve resitere puiù degli altri alle intemperie.

Prego davvero il Signore perchè questi due ragazzi possano realizzare il loro sogno di vita... e perchè le ricchezze dei loro cuori siano nutrimento reciproco per tutta la vita.
Questi sono i ragazzi che "ci sono cresciuti accanto"... motivo di gioia anche per noi che, talvolta maldestramente, li abbiamo accompagnati per un tratto più o meno lungo.
Sara mi aveva chiesto di scrivere una delle Preghiere per la Celebrazione... eccola:

Padre Santo che sei Amore, Tu che hai chiamato Sara e Francesco a fondare una famiglia, concedi loro la grazia di essere famiglia confortevole per coloro che ne faranno parte; famiglia accogliente per chi ad essa si accosterà; riflesso del Tuo amore per quanti la incontreranno. Sostienili nel loro cammino uno accanto all’altra; guidali nel fare la Tua volontà e nel domandare il Tuo aiuto; accoglili quando verranno a Te per offrirTi le loro preghiere, ringraziarTi per la felicità, confidarTi i problemi; e dona loro la gioia di guidare a Te i figli che vorrai dare loro.

venerdì 11 aprile 2008

Sempre 'ste polemiche assurde...

L'ultima riguarda l'assegnazione di titolo di EROE a qualcuno che per il popolo italiano non lo è...
Invece, come al solito, è una maldicenza messa in giro da persone di chiara provenienza politica che strumentalizzano tutto a loro favore...
Del resto il vocabolario italiano parla chiaro:

EROE s.m.
1 TS mitol., nel mito classico, semidio dotato di eccezionali virtù e autore di gesta prodigiose
2a FO estens., chi dà prova di straordinario coraggio e generosità; chi si sacrifica per un ideale: e. di guerra, morire, comportarsi da e.
2b FO personaggio principale di un’opera letteraria, musicale, cinematografica e sim.: l’e. del racconto, del romanzo; il nostro e.,
in racconti e romanzi: formula con cui il narratore fa riferimento al protagonista dell’opera

2c FO scherz., chi fa parlare di sé, chi è al centro dell’attenzione: l’e. del giorno, del momento, della festa



Managgia... e io che pensavo che si potesse parlare di "eroismo" solo per alcuni, pochi e proprio perciò degni di rispetto, gesti compiuti al di fuori della sfera del proprio interesse personale... Falcone e Borsellino, per non allontanarci troppo dalla trama cui fa riferimento l'eroismo di Mangano...

Invece è solo attinenza all'etimologia delle parole... che nel caso specifico poco ha a che fare con "1", "2a" e "2b"... ma magari ci sta con "2c"...
Del resto siamo abituati all'uso sciolto fino a diventare alternativo di persone, parole, situazioni... perfino della storia da parte dello "statista"...
Un uso quasi spericolato degli appellativi (a parte l'eroismo del suo stalliere e i kapò che tutti ricordiamo... nel 2006 eravamo coglioni, ora siamo grulli), delle donne (meglio orizzontali), delle tasse (è lecito evaderle), dei tacchi (li porto... ma chi non li porta?), dei capelli (sono suoi... li ha pagati), delle televisioni (non c'è conflitto d'interessi, sia chiaro), delle Istituzioni (...), dell'Italia... se glielo consentiranno...

lunedì 7 aprile 2008

Vero... anzi no!

Questo post è uno sfogo di carattere personale... una sorta di riflessione ad alta voce che non cerca approvazione...
Ovviamente il fatto stesso di pubblicarlo è un invito a leggerlo...
Dunque, si potrebbe dire che tutto inizia giovedì sera...

Giovedì sera, qui nel mio paese, si è tenuto un incontro con il Ministro della Repubblica on. PierLuigi Bersani.
Vista la considerazione che ho del politico suddetto, ci sono andata e ne sono uscita davvero soddisfatta. Per più motivi.
Innanzittutto la comune "provenienza", vale a dire l'area Cattolica, confermata (nel suo caso) dal fatto che la sua tesi di laurea sia stata dedicata a San Gregorio Magno... poi la comune passione per la musica Heavy Metal... e certamente la stessa fede politica.
A salutarlo a nome della cittadinanza il nostro Sindaco. Una persona alla quale mi sono avvicinata per la frequentazione da parte dei suoi nipoti dei Gruppi Parrocchiali e con la quale ho finito per condividere altri aspetti della vita di comunità.
Il suo intervento mi ha fatta sentire orgogliosa di essergli diventata amica... e gliel'ho detto.
Le sue parole sono state molto oneste. Ha ribadito di essere stato eletto con l'appoggio del centro destra ma ha voluto sottolineare di non essere un'espressione politica ma un "indipendente" e come tale libero di esprimere i suoi pensieri. Pertanto, ha potuto (voluto) esternare che il Governo Prodi ha fatto molte buone cose per il Paese e che il Ministro Bersani, in particolare, gode della sua stima...
L'onorevole Bersani stesso si è detto piacevolmente stupito del clima della serata che, davvero, si è svolta nel migliore dei modi sul fronte del confronto aperto e leale.
Cambio di scenario...
Sabato il medesimo Sindaco partecipa con il candidato alla Presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia di centro sinistra (già presidente uscente) ad una conferenza stampa.
Probabilmente in virtù della sua "indipendenza" dichiara [ma preciso che in questa occasione non ero presente (*)] che il Presidente ha contribuito a risolvere il problema legato agli scarichi della locale Cartiera... e questo riportano i giornali di domenica.
Lunedì la smentita... anzi, le smentite! Sì, perchè dopo aver smentito con durezza, passa a smentire con fermezza, smentendo alcune parole della prima smentita che, pertanto, non compaiono sulla seconda...

Ora mi aspetto che gli suggeriscano di dire che anche le parole rivolte all'onorevole Bersani sono state "falsamente" interpretate dai giornalisti.
Così saprò che non votandolo ho fatto la scelta giusta. Una scelta che non smentisco!


* Ops: peccato per la caduta di stile (e di stima)...
Chi era presente (e non parlo nè di giornalisti nè di comunisti) conferma di aver sentito proprio le parole che poi il Sindaco si è affrettato a smentire...

domenica 6 aprile 2008

Un'Italia bambina...

Un giorno andarono dal re due prostitute e si presentarono innanzi a lui. Una delle due disse: "Ascoltami, signore! Io e questa donna abitiamo nella stessa casa; io ho partorito mentre essa sola era in casa. Tre giorni dopo il mio parto, anche questa donna ha partorito; noi stiamo insieme e non c`è nessun estraneo in casa fuori di noi due. Il figlio di questa donna è morto durante la notte, perché essa gli si era coricata sopra. Essa si è alzata nel cuore della notte, ha preso il mio figlio dal mio fianco - la tua schiava dormiva - e se lo è messo in seno e sul mio seno ha messo il figlio morto. Al mattino mi sono alzata per allattare mio figlio, ma ecco, era morto. L`ho osservato bene; ecco, non era il figlio che avevo partorito io". L`altra donna disse: "Non è vero! Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto". E quella, al contrario, diceva: "Non è vero! Quello morto è tuo figlio, il mio è quello vivo". Discutevano così alla presenza del re. Egli disse: "Costei dice: Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto e quella dice: Non è vero! Tuo figlio è quello morto e il mio è quello vivo". Allora il re ordinò: "Prendetemi una spada!". Portarono una spada alla presenza del re. Quindi il re aggiunse: "Tagliate in due il figlio vivo e datene una metà all`una e una metà all`altra". La madre del bimbo vivo si rivolse al re, poiché le sue viscere si erano commosse per il suo figlio, e disse: "Signore, date a lei il bambino vivo; non uccidetelo!". L`altra disse: "Non sia né mio né tuo; dividetelo in due!". Presa la parola, il re disse: "Date alla prima il bambino vivo; non uccidetelo. Quella è sua madre". Tutti gli Israeliti seppero della sentenza pronunziata dal re e concepirono rispetto per il re, perché avevano constatato che la saggezza di Dio era in lui per render giustizia.

(1° Libro dei Re ... il giudizio di Salomone)

Pensando a quale argomento avrei potuto affrontare per farne un post, mi frullava per la mente questo brano della Sacra Scrittura... alla luce della settimana che inauguriamo oggi.
Vi espongo le mie riflessioni...
"L'Italia bambina" alla quale faccio riferimento nel titolo, è un'Italia della quale in molti - in troppi - rivendicano la maternità... soprattutto due che, temo, sarebbero disposti a lasciarla squartare pur di non cedere, indifferenti del destino della bambina...
Ancor più secca (e calzante, a mio avviso) l'introduzione al racconto:
"Un giorno andarono dal re due prostitute..."
Mi si focalizzano davanti agli occhi, a contorno delle protagoniste, due squadre di gregarie della mercificazione... ciascuna con il suo slogan e le sue promesse di prestazioni extra... senza disdegnare di attaccare "il Re" per presunte "posizioni preferite".

Ecco! Domenica mi turerò il naso e sceglierò quella che considero "miglior maternità"... ma quanto vorrei che ci fosse anche la "Lista Salomone"!

mercoledì 2 aprile 2008

Da Karol a Giovanni Paolo... la consapevolezza di una missione

Ho ripreso in mano uno degli scritti dal Santo Padre Giovanni Paolo II... credo quello più vero: il suo testamento spirituale.
L'ho fatto in questi giorni nei quali la nostra mente torna ai suoi ultimi giorni di vita e alla grande lezione di Fede e dignità che ci ha dato...


Confesso che l'emozione della lettura di quelle parole di Fede, era amplificata dall'introduzione che faceva riferimento a colui che per me è l'altro Grande papa del nostro secolo: Paolo VI.
Il Testamento riporta come prima data di stesura il 6.03.1979 e viene concluso il 17.03.2000... dunque uno scritto che lo ha accompagnato per tutto il suo Magistero papale ma anche per tutte le vicissitudini che hanno devastato il suo fisico davanto ai nostri occhi, fino agli ultimi, strazianti, giorni...
Mi permetto di farne argomento di post e lo pubblico accompagnandolo con una cartolina commemorativa che una mia amica polacca mi ha spedito dalla terra natale di questo grande
uomo...

Totus Tuus ego sum
Nel nome della Santissima Trinità. Amen.
...
Durante gli esercizi spirituali ho riletto il testamento del Santo Padre Paolo VI. Questa lettura mi ha spinto a scrivere il presente testamento.
Non lascio dietro di me alcuna proprietà di cui sia necessario disporre. Quanto alle cose di uso quotidiano che mi servivano, chiedo di distribuirle come apparirà opportuno. Gli appunti pe
rsonali siano bruciati. Chiedo che su questo vigili don Stanislao, che ringrazio per la collaborazione e l'aiuto così prolungato negli anni e così comprensivo. Tutti gli altri ringraziamenti, invece, li lascio nel cuore davanti a Dio stesso, perché è difficile esprimerli.
Per quanto riguarda il funerale, ripeto le stesse disposizioni, che ha dato il Santo Padre Paolo VI.
...
Nel giorno del 13 maggio 1981, il giorno dell'attentato al Papa durante l'udienza generale in Piazza San Pietro, la Divina Provvidenza mi ha salvato in modo miracoloso dalla morte. Colui che è unico Signore della vita e della morte Lui stesso mi ha prolungato questa vita, in un certo modo me l'ha donata di nuovo. Da questo momento essa ancora di più appartiene a Lui. Spero che Egli mi aiuterà a riconoscere fino a quando devo continuare questo servizio, al quale mi ha chiamato nel giorno 16 ottobre 1978. Gli chiedo di volermi richiamare quando Egli stesso vorrà. «Nella vita e nella morte apparteniamo al Signore... siamo del Signore» (cfr Rm 14, 8). Spero anche che fino a quando mi sarà donato di compiere il servizio Petrino nella Chiesa, la Misericordia di Dio voglia prestarmi le forze necessarie per questo servizio.


Noi, che abbiamo visto il coraggio con il quale è rimasto al suo posto fino all'ultimo, non possiamo non riflettere su cosa - o CHI - gli abbia potuto conferire tanta forza...
Ricordando che lui stesso ne ha fatto cenno quando da più parti si cominciò a sentire la parola "dimissioni" quale auspicata (da qualcuno) soluzione ai "problemi" di un Papa malato:

Gesù non è sceso dalla croce. E io lo stesso.

A 3 anni dalla sua morte, Santità, ancora la sentiamo amorosamente presente accanto a noi ... e fiduciosamente saldo nel posto al quale Dio l'ha assegnata...
Grazie, Santo Padre... per la catechesi che è stata per il mondo la sua dignità nella sofferenza e l'incrollabilità della sua Fede nella devastazione che il male produceva al suo corpo...

STAIT ATÊNZ…

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Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

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37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

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Ma certo che NO!!!