domenica 30 settembre 2007

... che emozione!!!

Premessa:
questo è un post scritto a ... due cuori ...
Alcune parti sono di Angibell... altre di Kaishe... Buona lettura!

"Puoi portarmi via tutto di te, ma il nostro incontro è rimasto qui, dentro di me, dentro di noiiiiii...."

E con queste meravigliose parole di Patty Pravo inizio la telecronaca del più atteso incontro dell'anno: Kai featuring Angie.

Innanzitutto devo precisare che, come tutti ben sappiamo, la sfiga non esiste, e infatti martedì sera, mentre preparavo la borsa per andare da Kai, NON si è messo a piovere, NON ha continuato per tutta la notte e soprattutto Venezia NON si è allagata.

Quindi, dopo aver porconato per tutta la notte in risposta a ogni singolo tuono, alle 8 decido di alzarmi e di mettermi di buona lena a preparare biscotti per Kai e famiglia.

Partiamo bastemmiando verso le nove, e dopo tre minuti di strada incrociamo il primo ostacolo: 40 cm d'acqua. Io capisco che noi lagunari all'acqua alta ci siamo abituati, ma vi assicuro che mettere gli stivali di gomma ad un'Audi S4 non è facile.

Finalmente, dopo aver superato SOLO due blocchi della protezione civile, un albero caduto in mezzo alla strada, un autocarro dei pompieri, svariate deviazioni e allagamenti vari, dopo aver schivato tre o quattro macchine in pieno acqua-planing con conseguenti porconamenti variegati di Guido, il mio ragazzo (che mi deve volere veramente moooltobene se è riuscito a non uccidermi...), giungiamo a Tolmezzo.

Che emozione sentire la voce di Kai per telefono!

Guido mi guarda dallo specchietto e non si capacita, io mi metto a fare la quindicenne impazzita ed emetto urletti isterici (dando ovviamente colpa del tutto alla pioggia, al nervoso e a Berlusconi). E finalmente, dopo tanto aspettare ABBRACCIO KAISHEEEEE.

E' esattamente come me la immaginavo: sprizza gioia, energiae vitalità da tutti i pori. Si fa stropicciare e "struccare" molto bene, è deciso: MI PIACE.

Abbandoniamo al loro destino Guido e Stefano (un buranello a Boston) e ci dirigiamo verso casa sua dove posso finalmente abbracciare i suoi figli, suo marito e i suoi micini! I tre nuovi arrivati sono un amore, ma lo avevate già visto, Momore è di una bellezza imbarazzante e Zecca, il cane, di una simpatia travolgente.

Ci siamo appartate a ciaccolare per un paio d'ore come delle vere comari... però che bello! E' stato bello scoprire di avere già così tante cose da ricordare insieme e altrettante di cui parlare!Vi abbiamo passati in rassegna tutti... ma questo ve lo racconterà Kai... forse...

... e insomma ce l'abbiamo fatta!!!

Dopo la posticipazione del B-Day a "data incerta e ancora da fissarsi"... cominciavo a pensare che il nostro trovarci fosse un'impresa alquanto ardua...

Fortunatamente non tutti si adattano a quello che capita... qualcuno si dà da fare perchè CAPITI...
Nel caso specifico, Angibell decide che si proporrà da novella Maometto e comincerà ad andare alle montagne...
Così stabiliamo che mercoledì 19 sarà in Carnia... poi farà un giretto in Emilia Romagna...

A quel punto devo prendere una decisione: qualcosa a mio marito dovrò pur dire?? ... I ragazzi mi consigliano di dire ... la verità... e allora comincio a introdurre l'argomento...

Intanto l'incontro deve esser rimandato di una settimana... e io dilaziono il racconto in più giorni (senza ottenere mai per risposta un'espressione convinta).

E arriva il mercoledì giusto... peccato che al suo seguito arrivino anche delle precipitazioni piovose straordinarie e che il maltempo che colpisce l'Europa decida di insediarsi, come epicentro, proprio sopra Venezia...

Ma questo è già nel racconto di Angi... io, nel frattempo pensavo: Figurarsi se Angibell si fa trattenere da qualche centimetro d'acqua sulle strade... lei è una Veneziana DOC, con i geni arricchiti da influenze Friulane!!!

E infatti parte e, soprattutto, arriva...
Mentre andavo in auto al luogo dell'incontro mi facevo mille domande... mi sono perfino data una sbirciatina nello specchietto retrovisore... ma poi quando ho visto lo scricciolino che era e ho ripensato alla sua forza... avevo solo voglia di abbracciarla... e di continuare a raccontarci...

Parlare con lei, emozionarmi con lei, essere sincera con lei anche su argomenti che solitamente esorcizzo evitandoli... è stato facile... avevo la sensazione che ci conoscessimo da sempre...

E anche ai miei - marito e figli - è rimasta una sensazione bellissima di questa ragazza che è stata subito "di casa"... peli di gatto compresi...

In realtà, mio marito ne tesse ancora le lodi:
Ma che bella... ma che semplice... ma che spontanea...

Diciamo che l'espressione dubbiosa ha lasciato spazio allo stupore di constatare che un rapporto nato in modo strano sia divenuto così... tangibile...

E per me?

... infranto l'ostacolo dello schermo del PC... ho avuto davanti una ragazza che ha confermato l'impressione che ne avevo: una DONNA completa in tutti i risvolti che man mano scoprivo (anzi, scoprivamo)... l'una per l'altra...

Angibell... che bella sorpresa sei stata!!!...

Forse dovrei perfino chiederti scusa perchè mi sono lasciata andare in confidenze, quasi confessioni, perfino sulle mie paure... ma ti ho sentita così vicina che tutto è sgorgato spontaneamente...

Considero un dono il tuo arrivo nella mia vita e ora ho voglia di incontrare, toccare ed abbracciare anche gli altri compagni di cammino con i quali abbiamo trovato subito il passo e l'armonia...
Da questo incontro ho maturato la consapevolezza che dobbiamo avere cura l'uno dell'altra per non rischiare di ferirci o, peggio, di allontanarci e perderci...

Allora... uso anch'io parole non mie per concludere... perchè non ne saprei trovare di migliori... e uso di nuovo quello di un uomo della mia terra: padre David Maria Turoldo...

Penso che nessun'altra cosa ci conforti tanto,
quanto il ricordo di un amico,
la gioia della sua confidenza
o l'immenso sollievo di esserti tu confidato a lui
con assoluta tranquillità:
appunto perchè amico.
Conforta il desiderio di rivederlo se lontano,
di evocarlo per sentirlo vicino,
quasi per udire la sua voce
e continuare colloqui mai finiti.

lunedì 24 settembre 2007

... per dar loro un senso che ci appaghi

Ed eccoci alla “cronaca” recente… con una brevissima premessa sul fatto che continuo ad avere “in affido” il gatto rosso (che abbiamo battezzato Mister Hyde perché all’inizio ringraziava a morsi e graffi dell’ospitalità, rivelando la sua doppia identità) con l’aggiunta di due gattine grigie…
Insomma, una delle due – l’ultimo acquisto – giovedì 13 settembre arriva con un gattino nero di non più di 2/3 settimane… Il tempo di vederlo e di correre con il pensiero allo scorso anno e a un altro gattino nero… che già era sparito.
Ma venerdì sera un insistente miagolio proveniva dai cespugli del giardino dei miei vicini.
Ovviamente suono il campanello, L. esce, sente il miagolio e ci accordiamo per stanare il “miagolatore”… che si rivela essere un gattino nero.
Figurarsi la mia soddisfazione: l’ho trovato! Lo raccolgo con cautela (perché graffiava e soffiava) e corro a comunicarlo in casa.
Mio figlio lo guarda e fa: Non è mica quello di ieri… la codina è diversa…
Chiaramente aveva ragione… Fatto sta che nel frattempo arriva la randagia e dopo un po’ di titubanza si mette ad allattarlo: è lei la mamma!
La sera mio figlio passa in camera a darmi la buonanotte e mi propone di andare a cercare il secondo gattino… e così facciamo l’indomani mattina… mettendoci sulle tracce della mamma che, dopo la poppata mattutina, si dirige verso il giardino degli altri vicini di casa.
Suoniamo anche il loro campanello e cominciamo a setacciare il cespuglio… per due ore e mezza… finchè lo troviamo.
Portiamo anche lui nella cestona dove stava il fratellino e lo affidiamo alla mamma (che aveva seguito le nostre mosse mantenendo una distanza di sicurezza… invece di aiutarci!!!).
L., la mia vicina, a quel punto ci rivela di aver visto la mamma che trasportava un altro micetto, rosso, verso il giardino di altri vicini ancora… ma in quella direzione c’è un cagnone che odia i gatti… e questo ci agita.
Poi mio figlio comincia a dirmi: Se crescono insieme diventano più forti perché il gioco li aiuta a rinforzarsi… io la sera comincio a pensare al mio piccolino dello sscorso anno che era solo… il tempo volge al brutto… scoppia un temporale… e la decisione è presa: lo troveremo!!!
Ma da che parte cominciamo le ricerche???
Poi, mercoledì lo intravedo in un groviglio di pino mugo e cespugli bassi e non ci arrendiamo più… La sera nella cesta arriva un incanto di gattino rosso, accolto dai fratellini dai quali cerca di farsi allattare…

Poi finalmente arriva la mamma che se lo annusa un po’ scettica e poi lo lecca e si mette vicino a lui perché possa mangiare.
Adesso i tre piccolini sono insieme, al caldo, all’asciutto e, soprattutto, vicini alla mamma… ma quello che la cerca di più è proprio lui… l’ultimo “ritrovato”, che le sta sempre vicino e, di tanto in tanto, si gira a darle una leccatina…
Ora ci pare che il nostro compito sia finito… o almeno che, se continuassimo a intervenire, diventeremmo eccessivi… anche perché ci pare che questa mamma sia proprio una BRAVA MAMMINA!!!
...
Sicuramente fa dei micini STUPENDERRIMI!!!!!

domenica 23 settembre 2007

Tutte le "storie" possono essere lette in trasparenza...


Oggi cercherò di raccontare una storia che mi ha molto toccata... nell'intimo.
E' una storia che si è dipanata in un arco di tempo lungo oltre un anno.
L'inizio risale a lunedì 7 agosto dello scorso anno...

Io avrei dovuto essere in quel di Sauris di Sopra, al CampoScuola… ma, per un incidentino di percorso, ero rientrata a casa…
Sul far della sera mi parve di udire un miagolio non lontano da casa, e uscii a controllare.
Intravidi un'ombra nera che spariva all'interno della casetta in legno che qualche tempo prima avevamo posizionato a lato della porta che dalla cucina dà sul prato perché vi si rifugiasse un gattone rosso che avevamo adottato ma poi era sparito…
Allora predisposi un piattino di latte e alcuni croccantini e rientrai…
Al mattino il piattino del latte era vuoto... ma non la casetta…
C’era infatti uno spaventatissimo cucciolo di gattino… nero con le zampine bianche, il collarino davanti e, sul mento, un cerchietto bianco.
Per farla breve, dopo svariati tentativi il gattino decise di fidarsi di noi e si lasciò prendere… Era un incanto… e ne fummo immediatamente conquistati.
I giorni successivi feci la spola tra casa e Sauris, fintantochè il CampoScuola finì e rientrammo (miei figli giusto per cambiare bagaglio e ripartire per le ferie)…
Mio marito e io restammo così a casa con il nostro Momore, un secondo gatto rosso randagio che aveva deciso (dopo un sofferto rodaggio) di restare con noi e il piccolino.
Durante quella settimana lui approfittava di ogni occasione per stare in braccio, bastava raccogliere i lembi della maglietta che si indossava perchè lui si precipitasse ad accomodarvisi come un cangurino nel suo marsupio... Il cerchietto sul mento divenne il "bersaglio" di infiniti baci... ma ci preoccupava perché mangiava poco, così decidemmo di portarlo dal veterinario.
In sostanza, aveva un’influenza felina, una malattia debilitante e, se non curata, mortale.
Quindi cominciammo subito con gli antibiotici e, per alcuni giorni lo nutrii con una siringa.
Lui si lasciava accudire come un bimbo… Lo pulivo con le salviette e lui si allungava per essere frizionato tutto per bene. La sera gli massaggiavo il pancino e lui ci faceva troppo ridere perchè faceva le puzzette… Comunque cominciò a star bene… e con le energie gli tornò la curiosità del mondo e così partì in esplorazione…
Lo ritrovammo dopo 6 giorni… ma appena un paio d’ore prima che morisse… qualcuno aveva messo il veleno per tener lontano i gatti dal proprio orto… qualcun altro lo aveva raccolto e portato al canile e da lì mi avvertirono del ritrovamento perché, nel frattempo, io continuavo a cercarlo... con disperazione crescente... e avevo lasciato il mio recapito anche da loro…

Quello è stato un giorno tristissimo… ma è stato anche il giorno in cui siamo entrati per la prima volta nel cortile del canile… e ora abbiamo Zecca…

Ma il resto di questa storia, secondo me, è quello che ci è accaduto proprio in questi ultimi giorni.
A un anno esatto dalla morte del micettino…

martedì 18 settembre 2007

In gita nella storia

Come avevo accennato, domenica sono andata in gita con colleghi ed ex-colleghi in Slovenja.
Abbiamo visitato le Grotte di Postumja... sempre affascinanti, anche dopo più visite. Mentre le percorrevamo, mi è venuto da pensare che sono stimolo per il bimbo che ancora vive dentro di noi... e che infatti a ciascuno suggeriva forme diverse nelle stalagmiti e stalattiti che potevamo ammirare.

Nel pomeriggio, ci siamo trasferiti al Castello di Predjama, un nido d'aquila, incastonato in una grotta a strapiombo sopra l'inghiottitoio carsico del torrente Lokva. Al di sopra della parte costruita dagli uomini, c'era la cosiddetta "Tana di Erasmo", un rifugio allora inaccessibile appollaiato nel mezzo della roccia.

Proprio alcuni minuti fa un mio ex-collega mi ha inviato una foto scattata appunto in quel luogo...
La mia espressione non è dovuta a una crisi mistica con relative visioni paradisiache, ma, eventualmente, allo stupore per quanto gli uomini, nelle diverse epoche storiche, hanno saputo realizzare con le loro mani...

domenica 16 settembre 2007

Favole d'altri tempi: fare 13... ma non al totocalcio

Ed eccoci qua con la seconda puntata dedicata alla mia nonna...
Da dove ripartiamo?
Ah sì... da Cenerentola...
... una bimba che gioca con la cenere di un focolare e un ragazzo che la guarda intenerito senza sospettare che quella bimba sarebbe diventata la mamma dei suoi 13 figli...

Ecco la cronologia delle nascite:
1925 = Antonietta / 1926 = Lucilla / 1928 = le gemelle Anna e Maria / 1930 = Enore / 1931 = Arrigo / 1933 = Domenica - 1934 = Antonio / 1936 = Elda / 1937 = Giuseppina / 1940 = Amelia / 1942 = Bruna / 1945 = Giuseppe
Come si può notare, alcuni nomi ricorrono e sono i nomi che si "rinnovano" in onore degli avi... Il capostipite Antonio ne ispira ben due, mentre una bimba "prende" il nome di un fratello del papà (Domenico... proprio un nome di famiglia!) e le 2 gemelle, sotto forma di auspicio, quello di due sorelle, sempre del papà...
Altri, nel caso specifico, assumono importanza in riferimento al periodo storico... Perciò abbiamo una Bruna, in memoria del figlio del Duce, deceduto in un incidente aereo...
Durante i primi anni di matrimonio, i nonni abitarono nella casa paterna, per cui la già numerosa compagnia era arricchita dai figli degli altri fratelli del nonno che, come nella migliore tradizione patriarcale, si erano sistemati nella stessa casa.
Immaginatevi gli schiamazzi e quale scompiglio potevano portare i giochi...
Racconto solo un episodio che, da bambine, ci faceva sbellicare dalle risate:
tutta l'allegra masnada si rincorreva nel cortile e sulle scale della casa. A un certo punto, il gruppetto che si era nascosto in soffitta, si affacciò per vedere quali fossero i movimenti di quelli che erano rimasti in cortile. Uno dei bimbi urtò un'enorme zucca che faceva mostra di sè su una finestra... ovviamente la zucca cadde ma, invece di sfracellarsi tranquillamente in terra, urtò un'altra "zucca"... quella di mio zio Enore...
Entrambe le zucche si aprirono... urla dei bimbi e pronto intervento degli adulti che raccolsero il bimbo e corsero a casa di una donna che era un po' la "curatrice" del paese, Gnagnà.
Beh... la mamma concludeva sempre dicendo che è stata la volta che lo zio ha preso più punti...

mercoledì 12 settembre 2007

Si può essere amici per sempre...


A me un paese di sole

una casa leggera,

un canto di fontana giù nel cortile.

E un sedile di pietra.

Un po' di noci in solaio,

un orticello

e giorni senza nome...

e la certezza di vivere.

(Padre David Maria Turoldo)

Mandi, Claudio...

lunedì 10 settembre 2007

Favole d'altri tempi... il prologo

Certe volte mi viene la tentazione di spegnere radio e televisione e di non sfogliare più giornali...
Capisco che chiudersi in una torre d'avorio non sarebbe mica una gran soluzione... perchè, ovviamente, fuori tutto continuerebbe ad esistere.
E' innegabile però che la cronaca spesso, sempre più sovente anzi, amareggia la vita gettando ombre di stortura anche sulle cose che, da sempre, hanno rappresentato delle certezze...
Penso, in particolare, all'angosciante dilemma sulla soluzione del caso di Cogne, alla ragazza di garlasco e agli "sviluppi" del caso, agli ultimi "aggiornamenti" sulla sparizione della piccola Maddie McCann, e ai terribili sospetti sui suoi genitori...

Allora, non essendo quella dell'isolamento coatto la soluzione, faccio come si fa con i bimbi piccoli quando si raccontano loro le favole... Io mi "racconto" le storie di vita della mia famiglia e mi consolo per gli insegnamenti positivi che vi trovo...
La mia nonna materna, Amabile, era una donna "particolare", almeno per i tempi nei quali è vissuta. La sua libertà e la sua intraprendenza non mancavano di essere giudicati non sempre benevolmente... e, purtroppo, anch'io so di averla pienamente compresa solo nella mia maturità... quando oramai non potevo più dirle: Nonna, tu non sai quanto ti stimo!
Ma mi addolcisce questo rammarico la sicurezza che lei ora "sente" oltre le parole...
Quando ci troviamo fra parenti, ci diciamo sorridendo: None Mabile è nata troppo presto... se fosse nata in un'altra epoca non sarebbe rimasta in Carnia... minimo minimo sulla luna quella provava a salire...

Quando aveva 4 anni, un giorno passò dal suo paese un ragazzo sedicenne che proveniva da un paese vicino e transitava di lì recandosi all'alpeggio. Il bisnonno invitò i conoscenti a riposare in casa sua e li fece entrare.
La nonna giocava seduta sul bordo del focolare... Il ragazzo, chissà?, forse solo per educazione, disse: Che bella bimba... e il bisnonno puntualizzò con orgoglio: E' la mia piccola...

Per me questa è la vera storia di Cenerentola:
... una bimba che gioca con la cenere di un focolare e un ragazzo che la guarda intenerito senza sospettare che quella bimba sarebbe diventata la mamma dei suoi 13 figli...

martedì 4 settembre 2007

Ma ti pare un nome???


Ho trovato una notizia (magari non proprio freschissima, ma recente...) che mi ha fatto ridere - della leggerezza di due genitori - e rabbrividire - pensando al povero figlio -...

La posto soprattutto come incitamento per una mia "figlioletta" che non riesce a riconoscersi del tutto nel proprio nome... Tesorino, accendi un bel cero al caro Sant'Antonio... Leggi un po' qua sotto...

Due giovani cinesi hanno voluto chiamare "@" il loro figlio neonato. La singolare vicenda e' stata raccontata in una conferenza stampa da Li Yuming, un membro della commissione statale per il linguaggio. Il simbolo @, usato ampiamente dagli utenti di Internet, e' un' abbreviazione del termine inglese "at the rate of" o piu' brevemente "at".
A causa del modo di pronunciare dei cinesi, in mandarino "at" suona non molto diversamente da "ai ta", che significa letteralmente "amate lui".

Che dire?

Ok... la precisazione sulla pronuncia dà un minimo di senso a 'sta cosa... ma quando il pupetto crescerà, a quante risatine si troverà davanti al momento di denunciare il proprio nome... anche se in realtà ci guadagnerà pure sullo spelling...

"Il suo nome?"
"Et"
"Prego?"
"Et"
"Mi può fare lo spelling?"
"Ehm... Et come... Et"
"Faccia meno lo spiritoso e mi dica come si scrive!"
"Ecco... ha presente una... chiocciola?"
"Ma come siamo simpatici... Va bene, del nome mettiamo solo l'iniziale..."
"Ops" ..........

lunedì 3 settembre 2007

La piccola matita...


Io sono come una piccola matita nelle Sue mani, nient'altro.
È Lui che pensa.
È Lui che scrive.
La matita non ha nulla a che fare con tutto questo.
La matita deve solo poter essere usata.

L'Agorà dei Giovani che si è tenuto a Loreto nell'ultimo fine settimana, ha risvegliato in me la commozione per la suora di Nostra Signora di Loreto "Teresa", più famosa con il nome di Madre Teresa di Calcutta.
Religiosa albanese di fede cattolica, fondatrice dell'ordine religioso delle Missionarie della Carità, ha concluso il suo cammino terreno e la sua instancabile opera in mezzo agli ultimi fra gli ultimi prorpio 10 ani fa: il 5 settembre 1997.
Qualsiasi parola che riuscissi a trovare per dirvi i sentimenti che questa piccola-immensa donna mi ispira, sarebbero banalmente misere...
Come si può descrivere un'anima eletta da una posizione così bassa come la mia davanti a lei?
Posso solo dire che, per i percorsi della vita, questa donna, questa suora, questa santa, mi si è impressa nel cuore e fa parte della comunità di indimenticabili che la abitano.
Ora i giornali risvegliano una certa "curiosità" su di lei enfatizzando le dichiarazioni contenute nella sua corrispondenza personale con il proprio padre spirituale.
Si tratta, in realtà, di altro rispetto alla sbandierata "novità".
La sensazione di abbandono, di silenzio, di buio, di lontananza di Dio è comune a molte anime elette che non si accontentano di un rapporto sporadico e superficiale con il loro amato, e dunque percepiscono le umane difficoltà di "relazione" con vera sofferenza.
Personalmente, trovo che ciò accresca la straordinarietà della Fede di chi riesce a non allontanarsi a sua volta da colui che fatica a sentire partecipe della propria vita.
Molte sono le parole che Madre Teresa ci ha lasciato, e molte sono le riflessioni che suscitano. Alcune fanno sicuramente riferimento a questo lunghissimo periodo di "difficoltà", ma tutte confessano l'unica verità che non può essere messa in discussione: il suo amore per Gesù Cristo.
Ho scelto (ma è stato difficile) queste... non vi pare che dicano tutto quello che c'è da sapere sull'amore?

Ama finchè non ti fa male, e se ti fa male, proprio per questo sarà meglio.
Perchè lamentarsi?
Se accetti la sofferenza e la offri a Dio, ti darà gioia.
La sofferenza è un grande dono di Dio:
chi l’accoglie, chi ama con tutto il cuore, chi offre se stesso ne conosce il valore.

STAIT ATÊNZ…

Questo, come ogni altro blog, è tutelato dalla legge 675 del 1996 (tutela della privacy), dall'estensione della suddetta avutasi con il Decreto Legislativo n° 196 del 30/06/2003 e dalle norme costituzionalmente garantite al nome, alla persona, all'immagine ed all'onore.
Quindi, se pensate di passare di qua per scrivere "spiritosaggini" a ruota libera, ve ne assumerete anche le eventuali conseguenze. Per parte mia, mi riterrò libera di intervenire se rileverò che si siano superati i limiti dettati dall'educazione e dal rispetto della dignità riconosciuta alle persone... TUTTE!
L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

Blog360gradi - L’aggregatore di notizie a 360° provenienti dal mondo dei blog!

Ma certo che NO!!!