Ieri sera mi sono guardata dentro con una sorta di imbarazzo.
Sto qui, a crogiolarmi nella mia tristezza pretendendo che il mondo cambi la sua rotazione per pormi al suo centro e intanto la vita di ogni altro essere umano segue la sua traiettoria, talvolta con un'unica inclinazione, verso l'ingiustizia e il dolore.
L'apocalisse di Haiti ha provocato, certo, molta emozione in tutti.
Assumerebbe una sorta di "giustificazione" se provocasse altrettanti terremoti nelle coscienze e non si placasse mai... mai!
Come mai si dovrebbero zittire le eco di ogni parola che è arrivata fino a noi da Rosarno, girone infernale collocato in Italia. Dove persone come ciascuno di noi - persone con famiglia, lavoro, sogni, sentimenti - hanno usato espressioni che non possono essere qualificate che disumane. Dove c'è stato chi, lungo la strada verso la chiesa, andando a compiere il dovere settimanale del buon cristiano, ha detto perfino: "Dovevano ammazzarli tutti." Fulgido esempio di carità cristiana e di amore universale. Veri "biglietti da visita" della religione nata da un uomo nato come clandestino e morto come malfattore.
Vabbè...
Stanotte (chè tanto non mi riesce di dormire granchè ultimamente) ripensavo alla ragazzina che sono stata.
Quando frequentavo la seconda media, l'insegnante di inglese ci propose di scegliere un pen-friend con il quale intraprendere un rapporto epistolare.
Io ne scelsi due, una ragazza finlandese di nome Outi Paloposki e un ragazzo haitiano di nome Michael Menos.
Con la prima mi fermai alla seconda lettera.
Con Michael ci scrivemmo, con alterne fasi e frequenza, fin dopo i rispettivi matrimoni. Ricordo che mi scrisse offrendomi adirittura ospitalità dopo il terremoto del 1976.
Da Port-au-Prince lui si era trasferito verso la metà degli anni '70 a New York...
Ripenso a lui in questi momenti...
Da qualche parte potrei avere ancora le sue foto e le sue lettere.
Di certo ho il suo ricordo.
O.T.: grazie a chi è passato a lasciarmi un segno del suo interessamento...
Sto qui, a crogiolarmi nella mia tristezza pretendendo che il mondo cambi la sua rotazione per pormi al suo centro e intanto la vita di ogni altro essere umano segue la sua traiettoria, talvolta con un'unica inclinazione, verso l'ingiustizia e il dolore.
L'apocalisse di Haiti ha provocato, certo, molta emozione in tutti.
Assumerebbe una sorta di "giustificazione" se provocasse altrettanti terremoti nelle coscienze e non si placasse mai... mai!
Come mai si dovrebbero zittire le eco di ogni parola che è arrivata fino a noi da Rosarno, girone infernale collocato in Italia. Dove persone come ciascuno di noi - persone con famiglia, lavoro, sogni, sentimenti - hanno usato espressioni che non possono essere qualificate che disumane. Dove c'è stato chi, lungo la strada verso la chiesa, andando a compiere il dovere settimanale del buon cristiano, ha detto perfino: "Dovevano ammazzarli tutti." Fulgido esempio di carità cristiana e di amore universale. Veri "biglietti da visita" della religione nata da un uomo nato come clandestino e morto come malfattore.
Vabbè...
Stanotte (chè tanto non mi riesce di dormire granchè ultimamente) ripensavo alla ragazzina che sono stata.
Quando frequentavo la seconda media, l'insegnante di inglese ci propose di scegliere un pen-friend con il quale intraprendere un rapporto epistolare.
Io ne scelsi due, una ragazza finlandese di nome Outi Paloposki e un ragazzo haitiano di nome Michael Menos.
Con la prima mi fermai alla seconda lettera.
Con Michael ci scrivemmo, con alterne fasi e frequenza, fin dopo i rispettivi matrimoni. Ricordo che mi scrisse offrendomi adirittura ospitalità dopo il terremoto del 1976.
Da Port-au-Prince lui si era trasferito verso la metà degli anni '70 a New York...
Ripenso a lui in questi momenti...
Da qualche parte potrei avere ancora le sue foto e le sue lettere.
Di certo ho il suo ricordo.
O.T.: grazie a chi è passato a lasciarmi un segno del suo interessamento...
14 commenti:
Mia cara amica, vedere un tuo scritto, stamani mi ha allargato il cuore! ci sei!!! talvolta, nei nostri periodi bui, basta trovare la forza di guardarsi attorno, per renderci conto che non possiamo chiudere porte e finestre. Esistiamo per noi ma, anche e soprattutto per gli altri: il pensiero di quelle povere persone, catapultate in una sciagura così grave ti ha scosso e ha fatto uscire la tua bella anima. Purtroppo è difficile vivere e accettare tutte le brutte cose che si sentono o si vedono: fai l'esempio di chi, mentre si reca in chiesa, convinto che basta questo per dimostrare di essere un buon cristiano,fa certe affermazioni da far inorridire chi, come te, ha sentimenti veri.Non si può concepire che alcuni desiderino la morte di loro simili...
Che dirti cara Kaishe? spero che, nonostante tutto, tu riesca a ritrovare serenità.
Ti abbraccio con affetto
Paola cara... grazie.
Avevo una voglia smisurata di "uscire".
Ieri sera, in silenzio, sono stata da te... e sono andata a rileggere ogni tuo post dedicato a Pallina, ingrandendo tutte le foto e guardandola con il cuore rivolto al mio Momore, così simile a lei. E così amato. Come lei...
Anche questo mi ha spinta a uscire.
La consapevolezza che, pur a distanza, sento la presenza di persone amiche come te e tutti coloro che sono passati, anche in silenzio.
Grazie davvero a tutti.
Un abbraccio a te e una carezza dolce a Pallina.
Ti abbraccio e darò una carezza a Pallina, con un dolce pensiero al tuo Momore.Se può aiutarti, scrivimi: la mia mail è nel mio profilo.
Mandi, carissima!
Sono felice di leggerti questa mattina... e di cogliere di più quello che stai vivendo...
Io penso che bobbianmo faci coraggio perché il mondo che ci circonda non è dei migliori. D'altronde non lo era neanche per chi è "nato come clandestino e morto come malfattore". Ma noi abbiamo deciso di andargli dietro... e questo ha il suo prezzo! Ma la speranza che viene da lui non delude!
Un abbraccio!
Gigi
Bentornata.
Il resto te lo scriverò in privato.
Mamit rasserenata
Ooooh, meno male!
Passavo da te per scrivere, sotto a Un soffio, un commento del tipo: "O.K., è ufficiale: adesso sono preoccupata! Ma che fine hai fatto?!?", ma che enorme sollievo trovare un nuovo post!
Bello, son contenta!
Contenta che tu ci sia ancora, contenta che tu sia sensibile come sempre!
Ciao!
Bello rileggere un tuo scritto Kaishe e ancora una volta leggere pagine piene di amore per chi in questo momento sta soffrendo, solo un animo sensibile come il tuo è capace di tanto.
Un abbraccio!
Buongiorno :0)
hola my querida,
ben tornata aspetto di sentirti in privato se vuoi la mia e-mail te lo scritta nell'altro post!!!
Sono contenta che ci sei di nuovo!!! baci!!
Un mal di schiena mi sta perseguitando in questi giorni e faccio fatica a stare anche seduta al pc.... ti lascio un saluto ed un abbraccio per questo fine settimana Kaishe!
Ciao carissima! Un abbraccio.
Tante troppe catastrofi, non credo al 2012 ma ogni tanto mi viene un dubbio ...
Ben tornata :-)
Kaiiii... ci seeeeiiiii???
Un abbraccio Kaishe!
Posta un commento