Non se ne può più.
Dignità vorrebbe che, raggiunta non senza motivo da tali accuse, una persona dotata di un normale afflato di coscienza, si rintanasse al riparo dagli sguardi di chicchessia e si dedicasse ad un po' di autocritica e, magari in un secondo tempo, a correggere i propri atteggiamenti e moderare le proprie intemperanze ed i propri eccessi.
Ma nel generale impoverimento culturale cui questo povero Paese è assoggettato, dal vocabolario corrente paiono essere scomparsi alcuni termini, fino a poco tempo fa di non poca importanza.
Dignità pare sia uno di questi.
Così, non potendo applicare ciò che si è svuotato di significato, ci si basa su ben altri aspetti del vivere: compravendita e servilismo, per esempio, cui fanno da contraltare potere ed arroganza, e tanta, troppa, violenza... anche nei confronti verbali che, inevitabilmente, si riducono a scontri.
E i magistrati vengono dipinti come pericolosi eversivi, i giornalisti non allineati possono ben fregiarsi del titolo di infedeli mentre i fedeli per antonomasia, i cardinali, sono tacciati di ingratitudine in virtù (parola quasi a disagio in questo ambito) dei favori spesso e volentieri loro elargiti.
Vien voglia di scuotere la testa e fare spallucce, quasi compatendo la fonte di questi affondi.
Invece la consapevolezza dello squilibrio che ne è origine dovrebbe preoccupare.
Chi sta da una parte e chi sta dall'altra.
Gli uni perchè vedono la deriva e ne temono le conseguenze, gli altri perchè una situazione del genere non potrà che degenerare e diventare un gorgo che trascina a fondo tutto i satelliti del proprio raggio d'azione.
Che dirà la Storia di questi tempi? Dovremo riscrivere Erasmo da Rotterdam con "L'elogio del cafone"?
Io mi ritrovo a rimpiangere i miei, di tempi, e ad elogiare sempre più spesso la semplice onestà delle mie nonne che, ottantenni, si lasciavano andare a racconti che forse con un carico di anni inferiore ritenevano inadatti a noi bambine... e invece ci regalavano una lezione di vita indimenticabile:
"I'ai vut ançje jò ocasions. Sior Tite di T....... ma no! Ma s'al torne il gnò Pierin, cè, simpre pronte!"
"Negli anni ho ricevuto anche io proposte da altri uomini (e li elencava con tanto di nome e soprannome)... ma no! Solo se torna il mio Pietro.... sempre pronta!"
Aggiornamento:
Purtroppo l'argomento "Che paese siamo?" continua a tener banco.
Degli ultimi rumors mi rimane solo una domanda: "Ma che razza di amici frequenta, 'sto mentecatto?"
Pare ci sia questo tipo di individuo, ma anche questo, e questa...
Mi pare vagamente che ci fosse chi chiedeva "Aiutatelo!"... mi sa che sapeva esattamente di cosa parlava.
Dignità vorrebbe che, raggiunta non senza motivo da tali accuse, una persona dotata di un normale afflato di coscienza, si rintanasse al riparo dagli sguardi di chicchessia e si dedicasse ad un po' di autocritica e, magari in un secondo tempo, a correggere i propri atteggiamenti e moderare le proprie intemperanze ed i propri eccessi.
Ma nel generale impoverimento culturale cui questo povero Paese è assoggettato, dal vocabolario corrente paiono essere scomparsi alcuni termini, fino a poco tempo fa di non poca importanza.
Dignità pare sia uno di questi.
Così, non potendo applicare ciò che si è svuotato di significato, ci si basa su ben altri aspetti del vivere: compravendita e servilismo, per esempio, cui fanno da contraltare potere ed arroganza, e tanta, troppa, violenza... anche nei confronti verbali che, inevitabilmente, si riducono a scontri.
E i magistrati vengono dipinti come pericolosi eversivi, i giornalisti non allineati possono ben fregiarsi del titolo di infedeli mentre i fedeli per antonomasia, i cardinali, sono tacciati di ingratitudine in virtù (parola quasi a disagio in questo ambito) dei favori spesso e volentieri loro elargiti.
Vien voglia di scuotere la testa e fare spallucce, quasi compatendo la fonte di questi affondi.
Invece la consapevolezza dello squilibrio che ne è origine dovrebbe preoccupare.
Chi sta da una parte e chi sta dall'altra.
Gli uni perchè vedono la deriva e ne temono le conseguenze, gli altri perchè una situazione del genere non potrà che degenerare e diventare un gorgo che trascina a fondo tutto i satelliti del proprio raggio d'azione.
Che dirà la Storia di questi tempi? Dovremo riscrivere Erasmo da Rotterdam con "L'elogio del cafone"?
Io mi ritrovo a rimpiangere i miei, di tempi, e ad elogiare sempre più spesso la semplice onestà delle mie nonne che, ottantenni, si lasciavano andare a racconti che forse con un carico di anni inferiore ritenevano inadatti a noi bambine... e invece ci regalavano una lezione di vita indimenticabile:
"I'ai vut ançje jò ocasions. Sior Tite di T....... ma no! Ma s'al torne il gnò Pierin, cè, simpre pronte!"
"Negli anni ho ricevuto anche io proposte da altri uomini (e li elencava con tanto di nome e soprannome)... ma no! Solo se torna il mio Pietro.... sempre pronta!"
Aggiornamento:
Purtroppo l'argomento "Che paese siamo?" continua a tener banco.
Degli ultimi rumors mi rimane solo una domanda: "Ma che razza di amici frequenta, 'sto mentecatto?"
Pare ci sia questo tipo di individuo, ma anche questo, e questa...
Mi pare vagamente che ci fosse chi chiedeva "Aiutatelo!"... mi sa che sapeva esattamente di cosa parlava.
11 commenti:
Ieri sera durante la trasmissione "L'infedele" ha attaccato ed insultato Lerner...
Solidarietà al giornalista...
Quanto ci manca la saggezza di quelle nonne!
Ciao,
Lara
Ormai rispetto, dignità, moralità ecc. ecc. sono solo parole senza più valore...
Oggi mia cara Kaishe ti invito a prendere il caffè con noi da Rirì, sai Rirì è una napoletana trapiantata a Torino quindi il caffè è quello buono come solo noi napoletani sappiamo fare...e poi visto il freddo tra una chiacchiera e l'altra nessuno ci vieta di gustarci anche una bella cioccolata calda con i pasticcini... tanto la dieta è stata rimandata a febbraio visto che nemmeno virtualmente si riesce a fare....ahahah!!!
Un abbraccio e buona giornata!
Gabri... come mi capisci, tu!!!
Accetto volentieri l'invito.
E il caffè ce lo beviamo come dice la mia mamma: sedente e bollente che significa certamente che è buono caldissimo ma, soprattutto, che va bevuto prendendosi tutto il tempo che il rito merita...
Faccio un breve saluto qua e là e arrivi...
Lara... quanto ci mancano le nonne.
E,personalmente, quanto vorrei avere l'occasione di mettermi in gioco come nonna.
Stella... che triste condizione per il nostro Paese.
Ciao, benvenuta nel club "non esclusivo" delle bevitrici di caffè e..non solo:-)
Il tuo post è certamente condivisibile, momenti terribili stiamo attraversando...il testo di Erasmo sarebbe da far leggere a molti, personalmente non ho più parole per esprimere il disgusto ed è questo uno dei motivi per cui scrivo (quasi sempre) pensieri e ricette semplici e quasi tutte inventate da me..A fare qualcosa ci proviamo, ognuno a modo suo..Grazie di essere passata, mi ha fatto molto piacere.
ps. scrivi molto bene ed è un dono di pochi blogger:-) Ti auguro un'ottima giornata, io ci provo per quanto mi riguarda:-)
Ho letto le ultime dichiarazioni dell'homus "erectus" arcorianus: passerà anche questa bufera. Mi son venuti i brividi, perchè purtroppo gli devo dar ragione. Passerà anche questa bufera, rimarremo inchiodati alle sue prossime nefandezze, il paese si avviterà su se stesso e non si farà nessun passo avanti, in nessuna direzione. Siamo mitridatizzati da questo buffone, forse questa è la constatazione più triste da fare ....
che blog carino :)
grazie del commento sul mio!
Se ci pensi bene c'è del comico nella faccenda degli "amici" che intrallazzano per spillargli i soldi .... bisogna dire che ha veramente saputo circondarsi della gente che si merita.
Già...l'intervento alla trasmissione L'Infedele, è stato davvero incredibile,assurdo,senza alcun ritegno nel fare certe accuse ad un uomo come Larner.
Hai ragione,stiamo degerando sempre più e forse davvero bisognerebbe mettere in pratica qualche lezione di vita delle nostre nonne!
Ciao,Patrizia
Credo anch'io che Veronica sapesse benissimo di cosa parlava. Io non sono nemmeno più capace di indignarmi ad ogni sua sortita e "messaggio" alla nazione ma stavolta da Gad Lerner ha oltrepassato la misura. Quello che mi indigna di più però è che i media lo stesso giorno hanno quasi passato sotto silenzio l'attentato all'aeroporto di Mosca per parlare di questo "homuncolo" piccolo fuori e dentro, che mi fa un po' pena e schifo insieme, ma che sostanzialmente è SOLO nonostante si circondi di numerose comparse pronte a ricavarci un cospicuo tornaconto alla faccia dei poveri cristi che non riescono neanche ad arrivare a fine mese.
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