Ho appena finito di leggere il libro di Concita DeGregorio sull'imparare a dirsi addio...
Mi aspettavo che mi piacesse e, soprattutto in certe pagine di grande poesia, mi è piaciuto.
E oggi me lo sono sfogliato per catturarne qualche frase sparsa prima di riporlo e ho lasciato che rompesse gli argini delle lacrime.
Oggi sono 8 anni che ho detto addio al mio adorato papà... e mi manca sempre con la stessa intensità.
Ringrazio il Signore di esserci stata al suo ultimo respiro e ancor più lo ringrazio per avergli fatto la grazia della pace anticipata agli ultimi momenti così che noi che gli eravamo accanto abbiamo capito che era tempo che lo lasciassimo andare... serenamente...
Ho avuto due giorni di affanno perchè, tanto per non lasciare che mi faccia prendere dall'assuefazione alla tranquillità, mio figlio ha pensato bene di cadere in palestra, procurarsi un trauma al cocige e (poteva mancare?) un lieve trauma cranico, svenire platealmente e farsi ricoverare in Pronto Soccorso dove lo hanno tenuto in osservazione fino a mezzogiorno di oggi. Poi, senza nemmeno passare per casa, una corsa all'ospedale di Gemona per una visita programmata.
Così il pensiero costante del mio papà ha fatto compagnia a due stati d'animo con i quali convivo quotidianamente: il timore che qualcosa possa cambiare (nella consapevolezza della provvisorietà che siamo costretti a vivere) e la speranza che qualcosa possa cambiare (nella Fede che talvolta i miracoli accadono).
Sono giorni dall'apparenza normale e dal significato speciale.
Così è la vita...
Mi aspettavo che mi piacesse e, soprattutto in certe pagine di grande poesia, mi è piaciuto.
E oggi me lo sono sfogliato per catturarne qualche frase sparsa prima di riporlo e ho lasciato che rompesse gli argini delle lacrime.
Oggi sono 8 anni che ho detto addio al mio adorato papà... e mi manca sempre con la stessa intensità.
Ringrazio il Signore di esserci stata al suo ultimo respiro e ancor più lo ringrazio per avergli fatto la grazia della pace anticipata agli ultimi momenti così che noi che gli eravamo accanto abbiamo capito che era tempo che lo lasciassimo andare... serenamente...
Ho avuto due giorni di affanno perchè, tanto per non lasciare che mi faccia prendere dall'assuefazione alla tranquillità, mio figlio ha pensato bene di cadere in palestra, procurarsi un trauma al cocige e (poteva mancare?) un lieve trauma cranico, svenire platealmente e farsi ricoverare in Pronto Soccorso dove lo hanno tenuto in osservazione fino a mezzogiorno di oggi. Poi, senza nemmeno passare per casa, una corsa all'ospedale di Gemona per una visita programmata.
Così il pensiero costante del mio papà ha fatto compagnia a due stati d'animo con i quali convivo quotidianamente: il timore che qualcosa possa cambiare (nella consapevolezza della provvisorietà che siamo costretti a vivere) e la speranza che qualcosa possa cambiare (nella Fede che talvolta i miracoli accadono).
Sono giorni dall'apparenza normale e dal significato speciale.
Così è la vita...
10 commenti:
Mia cara, sono 7 mesi che ho perso la mia adorata mamma, condivido il tuo stato d'animo e aggiungo che quando si è soli, come lo sono io, è ancora più difficile convivere con il dolore.
Io sono in conflitto con Dio, me l'ha portata via troppo presto, ma credo agli angeli e penso che queste creature amorevoli si prendano cura di lei, che ora non soffre più.
Per me ogni giorno è normale ma da 7 mesi non ha più significato.
Papà proteggerà il tuo ragazzo, vedrai....chiedi aiuto agli angeli...lui è fra quelli.
Simona
Sicuramente i nostri cari, che sono lassù, vegliano su di noi ... e il tuo papà ti sorreggerà in questo momento particolare.
Un abbraccio Kaishe!
Non ho bisogno di dirti che tuo papà è ancora lì, che veglia su di te e sui tuoi/vostri cari. Lo sai e, ne sono certa, in alcuni momenti lo senti quasi fisicamente, percepisci la sua vicinanza, il suo aiuto, il suo amore.
Come sta tuo figlio adesso? Tutto bene?
Un grande abbraccio alla mia sempre super-impegnata Kai! :-)
Credo che loro ci proteggano..in qualche modo..In bocca al lupo per tuo figlio, un abbraccio.
Ciao Kai, guarda che se passi da me per un saluto non è che mi offendo, eh… :-)
Un grande abbraccio!
Solo un sorriso.
Credo che dovrò leggerlo....rielaborare un lutto , come è in uso dire, è cosa ardua.
SANDRA
p.s.: un saluto dopo tanto tempo...ho ritrovato un tuo gentilissimo commento in un mio vecchio post da me ripescato ora per necessità...
:O)
Un abbraccio
Dopo aver letto il tuo parere sul libro di Concita de Gregorio credo proprio che lo leggerò anch'io. Un augurio sincero perché tuo figlio si ristabilisca presto: sono sicura che il tuo babbo veglierà su di lui
purtroppo così è la vita; con la serenità giusta si supera tutto e si va avanti. mandi mandi
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