La vicenda è ambientata in Carnia, in un contesto naturale del quale oggi si nota la bellezza ma che, ai tempi nei quali la storia è ambientata, rivelavano subito la durezza del vivere.
Il luogo si chiama Pani e del protagonista, un vero e proprio uomo-leggenda, si era quasi scordato il nome vero. Lui era “L’Ors di Pani”.
Il suo appellativo, per lunghi anni dopo la sua scomparsa, veniva usato quale spauracchio per i bambini e sinonimo di persona selvatica e solitaria: "Se non stai buono, ti porto dall'Ors di Pani=, oppure "Assomiglia all'Ors di Pani" si diceva di persona imponente, con barba e capelli lunghi.
La sua identità “ufficiale” parla di Antonio Zanella, nativo di Amaro nel 1887, cavaliere del lavoro, personaggio unico e noto per le sue stranezze e la ricchezza, che trovò una tragica fine nel marzo del 1955, quando fu trovato morto, assassinato assieme alla figlia.
La lunga barba incolta, i capelli rossicci arruffati, una certa originalità di comportamento giustificano il nominativo di Orso, ma in realtà gli si riconosce anche un comportamento schietto e generoso, aperto all'ospitalità di chiunque andasse dalle sue parti, e ad atti di concreta solidarietà, come quando donò due milioni alla latteria sociale e un milione all'asilo … ma questi aspetti incidono di meno sul fascino del racconto…
Ben più ricorrente l’accenno ad un episodio avvenuto durante uno dei suoi viaggi a Venezia.
Sedutosi ad un tavolo del famoso albergo “Danieli” si accorse che i camerieri manifestavano una certa agitazione e, intuendo che fosse legata al suo aspetto a dir poco "insolito" (sembrava poco più di un pezzente), Zanella ricoprì il tavolo occupato per il pranzo, con una distesa di banconote da 10mila lire.
Girava, poi, per le calli per visitare chiese e monumenti con lo zaino sulla schiena e gli scarponi ai piedi, attirando su di sè l'attenzione dei passanti.
Un altro episodio che veniva ricordato spesso è legato al periodo nel quale la Carnia era occupata dai cosacchi.
Sior Toni “scese in campo” da par suo. Destinò gran parte del suo gregge per sfamare la popolazione e i combattenti partigiani, che nascose e ospitò nella sua valle. Messo al muro dalle truppe cosacche, alla fine fu liberato presumibilmente in forza del suo aspetto quasi mistico. Anzi, ricevette in dono un colbacco bianco.
Non fu graziato, invece, nella notte del 5 marzo 1955.
Il "Patriarca della Carnia" e la figlia uccisi nella notte a colpi di fucile.
L'incontro di due sciatori con uno sconosciuto armato di doppietta - Le due scariche a distanza ravvicinata - Quale il movente dell'assassinio? L' Ors di Pani era noto in tutta la zona per la sua ricchezza e per le sue stranezze.
Così titolava il giorno dopo il quotidiano.
Questa conclusione, però, non veniva raccontata ai bambini… che la leggevano da grandi se era rimasta loro la curiosità del personaggio del quale avevano tanto sentito raccontare da piccini nelle proprie famiglie.
7 commenti:
Buongiorno Kaishe buon inizio settimana e buona vacanza!
buongiorno kai (che sei al campo) e buongiorno a tutte
Io questa storia non la conoscevo ma mi ha incuriosito molto.....
Verità che si tramanda diventando alla fine una bella leggenda.
Io sono curiosa di conoscere anche perchè un uomo buono è stato uccisio, forse perchè la sua bonta e la sua eccentricità dava fastidio a qualcuno???
Un saluto Kai e buona Vacanza.
Gabry
Buongiorno a chi c'è, a chi passerà e a chi è al mare o in montagna o in collina... insomma, ovuanque tranne che al lavoro.
Buongiorno a tutte.....
dalla palude un caldo abbraccio.. Ancora due settimane e torno da voi!
Non ne posso più..
Bella storia, da raccontare nelle lunghe sere d'inverno...brrrr
Buongiorno Kai, che sei con i ragazzii!
Buongiorno a tutte
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