Così ieri il Celebrante ha "raccontato" la storia fra i due animatori della Parrocchia che, attività dopo attività, hanno scoperto proprio durante un camposcuola estivo che avevano uno sguardo diverso l'uno per l'altra.
E' stato un Matrimonio molto coinvolgente, e non solo per me, che, con il vezzo di sentirmi "mamma" di molti dei ragazzi che sono passati nei miei gruppi, mi sono emozionata fin dall'ingresso della Sposa per concludere degnamente nel momento di salutarli.
Poi, in realtà, la mia conclusione ha avuto un epilogo poco simpatico sul quale preferisco mantener una certa discrezione. Dico solo: Managgia all'emicrania!
In ogni modo, oggi parto per Sauris per una settimana dedicata ai ragazzi più grandi e, come spunti di riflessione, a San Pietro.
Venerdì notte, mentre salivo a recuperare mio figlio in modo che sabato mattina fosse presentabile al matrimonio (era anche uno dei testimoni della sposa...), ho pensato di lasciare sul blog, per il periodo della mia assenza, queste indicazioni su dove sono...
«Una nebbia leggera saliva dalle valli e le stelle impallidivano nel cielo dove da poco la luna era tramontata; l’ombra del tramonto della luna combatteva con l’alba. Dai camini del villaggio usciva il buon fumo di legna (…) L’umido del bosco, l’odore della terra umifera, i colori delle foglie dei faggi, del sorbo, del salicone, dell’ontano sul verde cupo degli abeti e lo splendore fiammeggiante di un ciliego selvatico (…) e il silenzio ingrandito dai brevi richiami degli uccelli di passo, dal batter d’ali di un tordo (…) Andare così per tutta la vita. Sempre.»
E' Mario Rigoni Stern a pennellare così efficacemente l’ambientazione, non svelandola, ma è noto che si tratta di Zahre, Sauris: piccolo paese della Carnia, nella regione Friuli Venezia Giulia; sporade linguistica germanica situata nella Valle del Lumiei - dal nome del torrente che vi scorre - tra i 1000 e 1400 metri di altitudine; abitata oggi da poco più di quattrocento persone che vivono tra le frazioni Sauris di Sotto, Sauris di Sopra e Lateis, la località La Maina e il borgo Velt.
A Sauris non si passa, bisogna decidere di arrivarci; e forse è proprio questa particolare recondita posizione – nel cuore di un paesaggio alpino intatto tra l’azzurra profondità del lago e una favolosa catena di picchi - che da sempre conferisce al paese un chè di magico e misterioso, un’atmosfera fiabesca.
Del resto, la sua stessa nascita è spesso raccontata come in una favola: in un tempo molto lontano, quando la Carnia era ancora un gran mare di verde, tra le pieghe di queste montagne giunsero due soldati tedeschi in fuga, stremati e in cerca di un nascondiglio; affascinati dalla bellezza mozzafiato della vallata, desiderosi di lasciarsi alle spalle un passato di guerra e miseria, decisero di stabilirvi la propria dimora, l’uno a Sauris di Sotto, l’altro a Sauris di Sopra...
Così dunque i racconti tramandati oralmente probabilmente nelle lunghe notti invernali, attorno al fuoco, per incantare i più piccoli.
Probabilmente solo racconti, ma per noi che ogni anno ci trascorriamo una settimana incantata, tutto di Sauris è un racconto.
Incantevole come i paesaggi, rassicurante come i sorrisi dei Saurani che ci accolgono con affabilità, indimenticabile come le nostre esperienze, di anno in anno.
E' stato un Matrimonio molto coinvolgente, e non solo per me, che, con il vezzo di sentirmi "mamma" di molti dei ragazzi che sono passati nei miei gruppi, mi sono emozionata fin dall'ingresso della Sposa per concludere degnamente nel momento di salutarli.
Poi, in realtà, la mia conclusione ha avuto un epilogo poco simpatico sul quale preferisco mantener una certa discrezione. Dico solo: Managgia all'emicrania!
In ogni modo, oggi parto per Sauris per una settimana dedicata ai ragazzi più grandi e, come spunti di riflessione, a San Pietro.
Venerdì notte, mentre salivo a recuperare mio figlio in modo che sabato mattina fosse presentabile al matrimonio (era anche uno dei testimoni della sposa...), ho pensato di lasciare sul blog, per il periodo della mia assenza, queste indicazioni su dove sono...
«Una nebbia leggera saliva dalle valli e le stelle impallidivano nel cielo dove da poco la luna era tramontata; l’ombra del tramonto della luna combatteva con l’alba. Dai camini del villaggio usciva il buon fumo di legna (…) L’umido del bosco, l’odore della terra umifera, i colori delle foglie dei faggi, del sorbo, del salicone, dell’ontano sul verde cupo degli abeti e lo splendore fiammeggiante di un ciliego selvatico (…) e il silenzio ingrandito dai brevi richiami degli uccelli di passo, dal batter d’ali di un tordo (…) Andare così per tutta la vita. Sempre.»
E' Mario Rigoni Stern a pennellare così efficacemente l’ambientazione, non svelandola, ma è noto che si tratta di Zahre, Sauris: piccolo paese della Carnia, nella regione Friuli Venezia Giulia; sporade linguistica germanica situata nella Valle del Lumiei - dal nome del torrente che vi scorre - tra i 1000 e 1400 metri di altitudine; abitata oggi da poco più di quattrocento persone che vivono tra le frazioni Sauris di Sotto, Sauris di Sopra e Lateis, la località La Maina e il borgo Velt.
A Sauris non si passa, bisogna decidere di arrivarci; e forse è proprio questa particolare recondita posizione – nel cuore di un paesaggio alpino intatto tra l’azzurra profondità del lago e una favolosa catena di picchi - che da sempre conferisce al paese un chè di magico e misterioso, un’atmosfera fiabesca.
Del resto, la sua stessa nascita è spesso raccontata come in una favola: in un tempo molto lontano, quando la Carnia era ancora un gran mare di verde, tra le pieghe di queste montagne giunsero due soldati tedeschi in fuga, stremati e in cerca di un nascondiglio; affascinati dalla bellezza mozzafiato della vallata, desiderosi di lasciarsi alle spalle un passato di guerra e miseria, decisero di stabilirvi la propria dimora, l’uno a Sauris di Sotto, l’altro a Sauris di Sopra...
Così dunque i racconti tramandati oralmente probabilmente nelle lunghe notti invernali, attorno al fuoco, per incantare i più piccoli.
Probabilmente solo racconti, ma per noi che ogni anno ci trascorriamo una settimana incantata, tutto di Sauris è un racconto.
Incantevole come i paesaggi, rassicurante come i sorrisi dei Saurani che ci accolgono con affabilità, indimenticabile come le nostre esperienze, di anno in anno.
11 commenti:
buone vacanze!
ti rqacconto questa: un paio di anni fas, mio figlio è stato testimone di nozze per il suo migliore amico. di soli è vestito con jeans e camiciotti assortiti magari awaiani ed èstrutturato tipo tur. di qui è uscito combianto così perche doveva aiutare marco con gli ultimi preparativi, portando con sè l'abito da cerimonia in una valigia... all'ora stabilita siamo arrivati alla chiesa anche la sottoscritta con marito io mi guardo intorno e dico Oddiiiio! non è ancora arrivato1 è in ritardo al matrimonio ed è testimone! e mio marito: ma non vedi che è di fianco a marco?
per la serie: quando nemmeno tua madre ti riconoscerebbe! :D
stesso giorno, un'amica dei due, che in casa mi ha sempre vista< con la tuta attorniata da cani e gatti fa a mio figlio:- vedo tuo papà ma voreri salutare tua mamma e non lavedo : - e quello- è la donna in rosso tutta in tiro!
Un posto veramente incantevole Sauris, un paradiso dove appunto non ci si passa ma occorre arrivarci.
Buona permanenza in quei posti meravigliosi.
Riposati e divertiti.
Un caro saluto.
Guardando le immagini che hai postato e tutte le altre che ho trovato in rete direi proprio che da Sauris al paradso il passo è molto breve...
Un abbraccio Kaishe e buona vacanza!!!
eh già santule puoi dirlo forte, sauris è un posto bellissimo, sia come paesaggi sia come ricordi che rievoca nella mia mente, peccato essere tornato giù e non passare una settimana con te...
Buone vacanze Kai!!
PAOLA DEI GATTI: ahahahaah
Anche a me è capitato di non riconoscere mia figlia, ma a causa della mia proverbiale, chiamiamola distrazione. Io entravo e lei usciva ... ci siamo incrociate per le scale.
Io: "buongiorno" e filo dritta.
Lei, dopo qualche secondo, quasi risentita: " a mààààà..."
Da sauris al paradiso...è stato bello come inizio di predica...penso sia stato il matrimonio del secolo quello tra F. e F. (decidi tu chi mettere prima). Erano proprio carini...Io ho iniziato a piangere quando ho visto entrare il marito e ho finito quanto sono usciti. Diciamo che vedere un compagno di scuola che si sposa è un pugno nello stomaco perchè improvvisamente ti accorgi che sei grande, che è ora di non cazzeggiare ma di far famiglia. Tenero anche il don, però si vede che sta invecchiando...ha la lacrimuccia facile facile...ma penso che sabato eravamo tutti con la lacrima facile...
Di sauris che dire ? è vero che ti porta in un altra dimensione. Premetto che io ho fatto solo un paio di campi invernali, ma quel poco è bastato a capire che un pò di sano divertimento, raccoglimento e preghiera ti aiutano a metterti in pace con te stesso e con gli altri. Però non credo che resisterei all'impatto per un intera settimana.
... buione vacanze!!
Buon Ferragosto Kaishe... ovunque tu sia!!!
Bentornata alla rediviva Kaishe, appena scampata a un funerale agostano :-)
Splendidi i paesaggi di cui parli, li amo, amo il silenzio dei monti e dei laghi, ma devo accontentarmi del molto meno accentuato silenzio napoletano. Un saluto alla sposa e pure a tuo figlio, che immagino essere quello che ha risposto di corsa al test sulla carta velina.
kaishe
vieni a leggere da me!!
importantissima notizia!!
SAN MARINO HA FATTO UNA ROGATORIA INTERNAZIONALE PER ACCERTARE LE CAUSE DELLA MORTE DEL MIO ADORATO NIKI!! E' LA PRIMA VOLTA CHE SAN MARINO FA UNA COSA DEL GENERE
Un bacio
Ornella
Sicuramente sei ancora in vacanza, ma un sautino volevo lasciartelo lo stesso.
Un abbracco!
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