A chi non piacerebbe scrivere qualcosa che facesse rimanere incantato ogni lettore?
Si tratti di un libro, un articolo su un giornale, un post sul blog o un commento sui blog-amici...
E per i più giovani un tema (magari quello dell'esame più importante) o un curriculum che induca chi lo riceve a voler conoscere il candidato e, magari!, ad assumerlo pure...
O una lettera d'amore di quelle che chi la riceve arriva in fondo senza fiato e con il cuore gonfio?...
Oppure una poesia, una preghiera, una riflessione che sia capace di suscitare emozioni perfino in chi le ha scritte, anche a distanza di tempo...
L'alternativa è fare meglio che si può!
Oppure scopiazzare sperando che non sia troppo evidente che non è esattamente farina del proprio sacco.
Vabbè, può capitare... Di certo per scrivere alcune cose è necessario prima informarsi, leggere, documentarsi.
Ma se vi capitasse di voler stupire tutti con una meditazione da proporre in Chiesa, quale teologo evitereste per non essere sgamati subito?
Cosa? Avete detto Ratzingher?
E' lo stesso nome che ho fatto anche io. E non solo io.
Eppure mi è capitato di ascoltare qualcuno che spacciava per propria una meditazione composta da parti diverse carpite all'allora cardinal Ratzingher.
Ed è riuscita pure a renderne incomprensibile il senso visto che ha apportato alcune correzioni sulla punteggiatura. Cioè. Ha eliminato tutta la punteggiatura in modo che la "cosa" risultasse assolutamente illegibile...
Che tristezza...
Si tratti di un libro, un articolo su un giornale, un post sul blog o un commento sui blog-amici...
E per i più giovani un tema (magari quello dell'esame più importante) o un curriculum che induca chi lo riceve a voler conoscere il candidato e, magari!, ad assumerlo pure...
O una lettera d'amore di quelle che chi la riceve arriva in fondo senza fiato e con il cuore gonfio?...
Oppure una poesia, una preghiera, una riflessione che sia capace di suscitare emozioni perfino in chi le ha scritte, anche a distanza di tempo...
L'alternativa è fare meglio che si può!
Oppure scopiazzare sperando che non sia troppo evidente che non è esattamente farina del proprio sacco.
Vabbè, può capitare... Di certo per scrivere alcune cose è necessario prima informarsi, leggere, documentarsi.
Ma se vi capitasse di voler stupire tutti con una meditazione da proporre in Chiesa, quale teologo evitereste per non essere sgamati subito?
Cosa? Avete detto Ratzingher?
E' lo stesso nome che ho fatto anche io. E non solo io.
Eppure mi è capitato di ascoltare qualcuno che spacciava per propria una meditazione composta da parti diverse carpite all'allora cardinal Ratzingher.
Ed è riuscita pure a renderne incomprensibile il senso visto che ha apportato alcune correzioni sulla punteggiatura. Cioè. Ha eliminato tutta la punteggiatura in modo che la "cosa" risultasse assolutamente illegibile...
Che tristezza...
15 commenti:
Per la serie: "Già il plagio non mi garba, ma se devi copiare... almeno fallo bene!
:-D
Buongiorno a tutti...
Sono qui. Dopo l'ennesimo malessere.
Con un aggiornamento rispetto ai precedenti che sono arrivati sottobraccio a questo 2010 poco disponibile nei miei confronti.
E l'aggiornamento è che comincio a preoccuparmi.
Perchè se tanti indizi fanno una prova, per me sono adirittura troppi.
Ma stamattina ho già fatto il mio pianterello e adesso si dà inizio alle danze quotidiane.
Buona giornata a voi!
.... veramente triste come cosa ma non mi lascia affatto sorpresa ... anche delle mie poesie sono state interamente copiate e postate su altri blog senza citarne la fonte... no che a me interessi più di tanto... però almeno chiedete il permesso...
Un abbraccio Kaishe e buona giornata!
Molto ma molto triste! ricordo che sui banchi delle elementari, c'era chi non faceva niente da solo e allungava sempre il collo sul quaderno della compagna...c'era chi si copriva, per non permettere a nessuno di copiare il proprio compito e c'era chi, come me, lasciava fare... ma mi chiedevo, che soddisfazione poteva riceverne. A Gabry chiedo se non ha preso provvedimenti: sono cose antipatiche... in fondo può essere bello scambiarsi poesie o altro tra blogger, ma non citare la fonte da cui si attinge è veramente sbagliato.
Ciao Kaishe, buona giornata
Non è facile saper copiare,ci diceva un professore e aveva ragione.
Kais forza che andrà meglio!
Che pomeriggio faticoso!
In questa nostra bellissima e, talvolta, difficile terra di Carnia continuiamo a dirci che l'unica possibilità reale sono i giovani.
Ma troppi se ne vanno per inseguire i propri sogni o per cercare di realizzare un futuro migliore o perchè nel nostro piccolo mondo si sentono stretti...
O se ne vanno come hanno fatto 3 ragazzi nella notte di sabato. Catturati dalla fatalità o imbrogliati da una presunta libertà...
Oggi abbiamo salutato Paolo...
Che cosa disumana è guardare un genitore che protende le mani verso la bara del proprio figlio...
Si Kaishe è straziante vedere una madre su una fredda bara piangere il proprio figlio.
Un abbraccio!
Terribile...
Mamma mia, Kai, mi spiace infinitamente!
...
Sia per i tuoi troppi indizi, sia per Paolo e gli altri due ragazzi.
...
Ti abbraccio, so che non ne senti il calore, ma ti abbraccio davvero!
Un abbraccio !
KAI
mia cara collega di "antichità", un abbraccio forte forte.
Ciao mia carissima! Ho modificato il post inserendo il premio Nonino di cui mi hai parlato tu. Non lo conoscevo e ti ringrazio per avermelo segnalato!
...
Che dici, secondo te si potrebbe segnalare il Biblioburro per questo premio? Non vorrei sembrare esagerata, ma trovo che ciò che fa questo maestro è davvero... da premiare!
Hoy mami, ma chi era Paolo?mica ho presente...secondo te lo conoscevo?
Per l'esercizio di copiatura...preferisco non esprimermi...come su molte altre cose....Dimmi di te invece...come stai?mi sento una figlia degenerata perchè sono sempre poco presente....ma tu sai che sei nel mio cuore e nel mio pensiero.
Sulla preghiera al momento non posso metterci la mano sul fuoco perchè sono in conflitto con me e con il Padre Eterno....
Ho un ricordo del Liceo che quando affiora ancora mi fa girare le balle. Un giorno si fece ""sciopero"", io naturalmente non entrai, il mio compagno di banco naturalmente sì. La sera ci sentimmo per telefono. Il professore di matematica per far fare qualcosa ai 4 gatti che erano entrati, aveva dato un problema in classe. Ma i gatti non erano riusciti a risolverlo e lui aveva detto che lo avrebbero portato come compito per la prossima volta. Il mio compagno era molto lecchino sulla matematica, voleva fare sempre bella fiugura con il professore, gli bruciava che in classe non era riuscito a farlo. Mi diede la traccia, incluso il suggerimento del professore, che era un dato più che altro. Io mi metto e dopo un po' c'è qualcosa che non mi quadra. Telefono e gli dico che... (continuo dopo)
(continua da prima)
... gli dico che il professore ha sbagliato il dato perché io lo risolvo per logica con un altro dato e glielo dico. Lui mi dice che è impossibile, che il professore non ha sbagliato. Gli ripeto, come ad un bambino, gli spiego il problema passo passo, che lui manco aveva capito come si svolgeva, sino alla soluzione. Lui nulla, tosto. Mi dice che forse si fa in un altro modo perciç non si trova il mio dato, non è esatto non è corretto. E così, dopo due ore di telefonate, io resto per la mia e lui per la sua. Mi sembra anche strano, perché glielo ho spiegato anche bene, lui poi che è così bravo in matematica... a mostrarsi, come è che non aveva capito la mia soluzione? Il lunedì, matematica. Mi alzo dal banco con il quaderno in mano per andare dal professore e fargli vedere il problema. Lui mi blocca il braccio. "Che c'è?" "Non ci andare, e se è sbagliato, fai una brutta figura!" "Pazienza, farò una brutta figura" Lui mi blocca di nuovo, fa un sorriso del cazzo (scusa la parola) e mi dice... "Posso andarci io?" Io lo guardo e ci credi? "Ci vuoi andare tu?" "Sì" "E vacci tu". Lui andò (con il suo quaderno). Una mia compagna del banco dietro mi chiese cosa era e che e perché non c'ero andato io e io e che mi ha chiesto che voleva andarci lui. Lui va si china alla cattedra , il professore sente il suo (cioé il mio) ragionamento. ed esclama a voce alta. "Già, è sbagliato il dato, ragazzi, avevo assegnato un compito il giorno dello sciopero, con un dato sbagliato, correggete il dato ecc ecc" E spiega come avevo risolto io. Poi rivolto ad il mio compagno, "Ne xxx, e perché non lo hai risolto in classe?" E lui naturalmente zitto. Mi sarei quasi voluto alzare per dire: "E perché l'ho risolto io, che quel giorno non c'ero!!" Ma purtroppo non potevo per non distruggerlo. Per giorni ebbi il contorcinamento delle buddella. E lui era il mio vicino di banco.
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