La sua biografia lo presenta come una mente quotatissima e racconta di un esaltante corso di studi che lo vedeva protagonista di una sorta di sfida con se stesso a chi raggiungeva il risultato più prestigioso.
Ciò che vedo di lui è una persona certamente dotata di qualità intelletive ma altamente predisposta a scivoloni di stile davvero elementare.
Adesso giustifica i tagli alla cultura con un banalissimo: la cultura non dà da mangiare. Frase che in queste ore si appresta a smentire dimostrando di avere oramai il DNA impregnato di papi's style.
Qualche dubbio sul suo discernimento, comunque, mi sorge dall'evidenza del suo essere l'uomo-cuscinetto tra i 2b del Governo...
Ovviamente la cultura non si mangia e in poche occasioni dà da mangiare. E certamente si pasteggia meglio sull'intrallazzo, sulla politica e, perfino, sull'illegalità.
Ma dipende anche dalla fame.
Ci interessano solo la pancia piena e ogni istinto animale appagato o vogliamo dar ragione del nostro essere "animali pensanti"?
Quand'ero bambina, nei miei paesi non era inusuale conoscere persone analfabete. Una delle mie nonne lo era e anche alcuni dei miei zii materni... Forse proprio nel confronto con i suoi fratelli e le sue sorelle non scolarizzati, la mamma ci raccontava sempre che quando eravamo piccine pregava di avere la soddisfazione che imparassimo a leggere... Poi, quando facevamo perdere le nostre "tracce" perchè ci nascondevamo in soffita a leggere e non davamo segni della nostra presenza per ore, nei lunghi pomeriggi estivi soprattutto, si arrabbiava e urlava: "Devo aver pregato troppo".
La cultura, altro rispetto all'istruzione, è una ricchezza che ciascuno prepara per se stesso ma che emana beneficio anche all'esterno.
La cultura - fatta di curiosità, creatività, senso critico, coinvolgimento personale, conoscenza del tempo e dello spazio che ci è dato di vivere, amore (commozione, a volte) nei riguardi di chi ci ha preceduto sul cammino della conoscenza e ci ha lasciato dei "segnali" perchè postessimo avanzare nella nostra personale ricerca, capacità di legare avvenimenti e loro conseguenze, umiltà per capire i nostri limiti e tenacia per cercare di superarli, insegnamento e sprone e molti altri aspetti dei quali, talvolta, non siamo neppure consapevoli - non si mangia ma fa vivere.
Perchè quello che mangiamo è destinato a trasormarsi... e alcune facce ne danno un anticipo.
Quello che sappiamo qualifica quello che siamo...
Buon appetito!
Ciò che vedo di lui è una persona certamente dotata di qualità intelletive ma altamente predisposta a scivoloni di stile davvero elementare.
Adesso giustifica i tagli alla cultura con un banalissimo: la cultura non dà da mangiare. Frase che in queste ore si appresta a smentire dimostrando di avere oramai il DNA impregnato di papi's style.
Qualche dubbio sul suo discernimento, comunque, mi sorge dall'evidenza del suo essere l'uomo-cuscinetto tra i 2b del Governo...
Ovviamente la cultura non si mangia e in poche occasioni dà da mangiare. E certamente si pasteggia meglio sull'intrallazzo, sulla politica e, perfino, sull'illegalità.
Ma dipende anche dalla fame.
Ci interessano solo la pancia piena e ogni istinto animale appagato o vogliamo dar ragione del nostro essere "animali pensanti"?
Quand'ero bambina, nei miei paesi non era inusuale conoscere persone analfabete. Una delle mie nonne lo era e anche alcuni dei miei zii materni... Forse proprio nel confronto con i suoi fratelli e le sue sorelle non scolarizzati, la mamma ci raccontava sempre che quando eravamo piccine pregava di avere la soddisfazione che imparassimo a leggere... Poi, quando facevamo perdere le nostre "tracce" perchè ci nascondevamo in soffita a leggere e non davamo segni della nostra presenza per ore, nei lunghi pomeriggi estivi soprattutto, si arrabbiava e urlava: "Devo aver pregato troppo".
La cultura, altro rispetto all'istruzione, è una ricchezza che ciascuno prepara per se stesso ma che emana beneficio anche all'esterno.
La cultura - fatta di curiosità, creatività, senso critico, coinvolgimento personale, conoscenza del tempo e dello spazio che ci è dato di vivere, amore (commozione, a volte) nei riguardi di chi ci ha preceduto sul cammino della conoscenza e ci ha lasciato dei "segnali" perchè postessimo avanzare nella nostra personale ricerca, capacità di legare avvenimenti e loro conseguenze, umiltà per capire i nostri limiti e tenacia per cercare di superarli, insegnamento e sprone e molti altri aspetti dei quali, talvolta, non siamo neppure consapevoli - non si mangia ma fa vivere.
Perchè quello che mangiamo è destinato a trasormarsi... e alcune facce ne danno un anticipo.
Quello che sappiamo qualifica quello che siamo...
Buon appetito!
9 commenti:
Una frase priva di senso, detta con frettolosa stupidità. Di fatto, toglierei dalla mente di Tremontino, tutto il sapere studiato negli anni di istruzione (e i titoli, diplomi lauree ecc) e poi vediamo se l'istruzione non gli dà da mangiare.
Post saggio, come sempre Kais.
Abbraccio
Ormai i nostri politici aprono la bocca solo per "mangiare" in senso reale e metaforico o per dire degli sproloqui come questo.
Un saluto Kaishe e buona giornata!
Concordo in pieno! l'ignoranza e l'immoralità vanno a braccetto in Italia..... Ciao cara. Ti auguro una buona giornata
meno male che la tua mamma era.... troppo devota!
Un saluto Kaishe e buona giornata!
Hi hi hi hi hi hi hi hi hi hi hi hi
E' stata accontentata alla grandissima, cara Paola...
Ricordo ancora che il papà (appassionato lettore onnivoro) aveva creato un'aspettativa trepidante del raggiungimento dell'età per leggere certi romanzoni di appendice che acquistava a fascicoli settimanali...
E l'estate in cui ci diede il "malloppo" fu un sogno ad occhi aperti con Lucia di Leonforte, l'eroina, e le sue vicissitudini per arrivare (al 200° fascicolo) a coronare il suo sogno d'amore con il "Principe bandito"...
Purtroppo i fascicoli non sono più leggibili, ma nessuno osa gettarli nella carta straccia.
Anche perchè i libri sono "carta nobile".
Sempre!
P.S.: volevo scrivere "tutti" ma poi ho pensato a certi libri celebrativi che arrivano - non ordinati - per posta ai poveri elettori italiani, e un po' mi sono messa in discussione...
... e comunque: "Buongiorno a tutti!"
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