Spesse volte ciò che succede nel mondo ci raggiunge ma non ci penetra in profondità.
Anche se razionalmente siamo capaci di valutare i diversi impatti degli avvenimenti, ci capita, altre volte, che gesti, azioni, immagini per la maggioranza delle persone banali, ci scavino dentro caverne di pensieri e di emozioni.
Io credo che questo dipenda dal grado di adesione che le cose che accadono hanno con la nostra realtà.
Così la fatica di papa Wojtyla nel cercare di parlare nel suo ultimo Angelus, accompagnata dal gesto di stizza con cui battè una mano sul legio, per me è il ricordo più straziante che ho di lui, perchè anche il mio papà non aveva più voce nei suoi ultimi tempi e batteva la mano sul letto quando si innervosiva perchè non capivamo subito ciò che cercava di dirci.
In questi giorni viene riproposto il fermo immagine di un gesto che mi indigna profondamente.
E, anche in questa occasione, il metro di paragone è con mio padre, il mio faro.
In quell'ultimo tratto faticoso di salita, quando sapevamo che il pianerottolo al quale saremmo arrivati era la sua partenza, molte persone si avvicendavano nel fargli visita. Alcuni accolti con grande gioia, altri, come capita, forse solo sopportati...
Una visita quotidiana gliela faceva il monsignore del nostro paese, libero nella decisione che l'uomo era meritevole di attenzione certamente più dell'appartenente ad una diversa confessione religiosa.
Ebbene, il mio papà lo ringraziava quotidianamente con un gesto certamente non banale: gli baciava le mani. Non all'uomo che aveva dinanzi.
Non solo quantomeno.
Ma a ciò che l'uomo rappresentava e in segno di grande riconoscenza e stima per ciò che quelle mani compivano in nome dell'Unico Dio, prima fra tutte la frazione del pane.
Ed ecco l'enormità del degrado e della miseria che mi riporta all'oggi con questa immagine:
Degrado del quale siamo tutti vittime. Alcuni neppure consapevoli.
Miseria di ciò che questo figuro è in contrapposizione con ciò che rappresenta e con ciò che si illude di essere.
Quante parole si potrebbero spendere sui rapporti intercorrenti fra colui che ci rappresenta e tutta una serie di discutibili personaggi. Nazionali ed internazionali, direi.
Ma la nausea sale e dico solo che anche con questi pensieri aspetto il 17 marzo...
P.S.: sono poco presente perchè impegnata nel trasloco dell'ufficio nella nuova sede... ma torno, eh!
Anche se razionalmente siamo capaci di valutare i diversi impatti degli avvenimenti, ci capita, altre volte, che gesti, azioni, immagini per la maggioranza delle persone banali, ci scavino dentro caverne di pensieri e di emozioni.
Io credo che questo dipenda dal grado di adesione che le cose che accadono hanno con la nostra realtà.
Così la fatica di papa Wojtyla nel cercare di parlare nel suo ultimo Angelus, accompagnata dal gesto di stizza con cui battè una mano sul legio, per me è il ricordo più straziante che ho di lui, perchè anche il mio papà non aveva più voce nei suoi ultimi tempi e batteva la mano sul letto quando si innervosiva perchè non capivamo subito ciò che cercava di dirci.
In questi giorni viene riproposto il fermo immagine di un gesto che mi indigna profondamente.
E, anche in questa occasione, il metro di paragone è con mio padre, il mio faro.
In quell'ultimo tratto faticoso di salita, quando sapevamo che il pianerottolo al quale saremmo arrivati era la sua partenza, molte persone si avvicendavano nel fargli visita. Alcuni accolti con grande gioia, altri, come capita, forse solo sopportati...
Una visita quotidiana gliela faceva il monsignore del nostro paese, libero nella decisione che l'uomo era meritevole di attenzione certamente più dell'appartenente ad una diversa confessione religiosa.
Ebbene, il mio papà lo ringraziava quotidianamente con un gesto certamente non banale: gli baciava le mani. Non all'uomo che aveva dinanzi.
Non solo quantomeno.
Ma a ciò che l'uomo rappresentava e in segno di grande riconoscenza e stima per ciò che quelle mani compivano in nome dell'Unico Dio, prima fra tutte la frazione del pane.
Ed ecco l'enormità del degrado e della miseria che mi riporta all'oggi con questa immagine:
Degrado del quale siamo tutti vittime. Alcuni neppure consapevoli.
Miseria di ciò che questo figuro è in contrapposizione con ciò che rappresenta e con ciò che si illude di essere.
Quante parole si potrebbero spendere sui rapporti intercorrenti fra colui che ci rappresenta e tutta una serie di discutibili personaggi. Nazionali ed internazionali, direi.
Ma la nausea sale e dico solo che anche con questi pensieri aspetto il 17 marzo...
P.S.: sono poco presente perchè impegnata nel trasloco dell'ufficio nella nuova sede... ma torno, eh!
13 commenti:
Ben diverso Licia il significato e il valore del gesto di tuo padre verso il Monsignore e di quello dell'individuo nella foto verso il losco figuro di spalle: sublime il primo, da voltastomaco l'altro. Per non parlare del patto/ricatto coi soldi degli Italiani. Nonostante tutto anch'io aspetto il 17 marzo e ho preparato la bandiera da mettere al balcone.
Passo velocemente, prima di farmi assorbire dai lavori di cernita, inscatolamento e pianificazione trasferimento delle scartoffie, per lasciare il mio BUON GIORNO.
Spero ri riuscire a fare capolino da voi in giornata.
Mandi!
Condivido il disgusto, invece quel baciare la mano per dare un segno di "sacro" ai gesti anche di un semplice prete è una cosa che faccio volentieri, per quello che l'uomo trasmette in valori..mi hai fatto venire in mente il mio vecchio parroco, ora in pensione:-) A presto.
Tutti i tg internazionali, tutti i giornali del mondo hanno fatto lo stesso fermo-immagine. E ogni volta mi sento morire di vergogna. IO MI SENTO MORIRE DI VERGOGNA!
Si fa un grand parlare delle foto oscene scattate ad Arcore. Ma questa non è abbastanza oscena?????
Molto di più, Chiara... ma solo per chi ha conservato una capacità di discriminare e ha avuto i rudimenti (almeno quelli) di una legge MORALE.
Che, ovviamente, non è il tanto criticato "moralismo" di cui viene tacciato chiunque sollevi la ben che minima critica al "drago".
Sulla Repubblica di oggi c'è un meraviglioso articolo di Barbara Spinelli su ciò che racconteranno di questo sciagurato periodo storico che ci è dato di vivere. Su ciò che si potrà pensare dei governanti e della chiesa (minuscole entrambe le parole a dire il loro livello). L'ho condiviso in ogni sua parola, congiunzioni comprese...
...io anche nella punteggiatura ;-)
p.s. Concita de Gregorio ha chiuso il suo articolo di oggi con le stesse parole della Spinelli "e voi perchè mi avete creduto?".
Bellissimo post, Kaishe.
Un gesto può dire tanto... e alcuni gesti non si dimenticano.
Grazie cara e buon trasloco :)
Lara
No comment!!!!!!!!!
AIUTOOOOO!!!!!!!!!
Ti auguro un buon fine settimana!Syl
Buon fine settimana, lo so che hai tanto lavoro, ti capisco (mi sono fatta 2 traslochi quasi da sola, 2 alloggetti )..un bacio
Hei, non ti strapazzare troppo con i traslochi .... riguardati, che tra un par di mesi hai degli impegni importanti!
Come ti capisco...io pure sono sempre di corsa!
Ti aspetto per la Gara di Creatività, se vuoi :)
Buon weekend!
Mia cara Kaishe... altri tempi, altri valori e altra moralità... oggi qualcuno imita quei gesti solo per servilismo.. ed è uno schifo totale....
Mi raccomando con il trasloco, non strafare altrimenti dopo aih aih con la schiena, ed io ne so qualcosa proprio in questi giorni.
Un abbraccio e buona domenica!
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