... così riportava il logo del Giubileo dell'anno 2000: Christus heri, hodie, semper!
Oggi mi è tornato in mente quando, già di buon mattino, mi sono seduta a pensare cosa volevo (e dovevo) scrivere sulle invocazioni di preghiera per Sira che oggi si è sposata.
E ho ripensato a quanto abbiamo condiviso, alla bambina del primo incontro che frequentava ancora le elementari; alla ragazzina sempre esuberante ma con un'insicurezza di fondo che, con un po' di attenzione, non poteva sfuggire; alla giovane che, con l'opportunità di frequentare l'Università altrove, non si è fatta vedere per anni; alla ragazza che affrontava le difficoltà del crescere e anche alcune forzate sterzate del cammino verso la realizzazione e alla donna che è tornata con una nuova serenità sul viso. Una serenità che si chiama Augusto, che oggi è diventato suo marito.
E insieme con il suo percorso il mio... anche nei riguardi della Fede e dei rapporti con la Chiesa e la Comunità di Credenti nella quale vivo.
Augurando ai due sposi la migliore delle vite, ho ripensato alla fatica, quotidiana, di essere coerenti con se stessi e, quindi, di essere fedeli, con Dio e con ogni "altro" che condivida con noi un tratto di cammino.
A casa, quasi senza sorprendermene, ho trovato alcune righe del card.Martini che ho sentito come risposta ad alcuni miei pensieri... oltre che alla domanda di un lettore che gli chiedeva «Eminenza, ma lei crede davvero, oggi, che Gesù Cristo sia risorto?»
Sì, caro signor Cerutti, lo credo fermamente! San Paolo dice che «se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede!» (1 Corinzi 15,17). I motivi per cui affermo la credibilità della Risurrezione li ho esposti in un mio libro di tanti anni fa e da allora non ho trovato nuovi argomenti contro.
E ad un altro lettore che quasi lo provocava «La fede in Dio, o meglio nel Dio trinitario di questa Chiesa, è inaridita quando ho approfondito la conoscenza dei testi sacri anche fuori dei canoni biblici, quando mi sono avvicinato al pensiero moderno, quando ho riflettuto su ciò che ha determinato gli inizi del Cristianesimo, sulla Chiesa dei primi secoli e l’involuzione autoritaristica e centralizzata almeno a partire dal IV secolo... Non ci credo più, anche se vorrei...»
Ho percorso un po’ le stesse tappe, ma le mie conclusioni sono state di continuata adesione alla fede nel Dio biblico, pur ammettendo che la storia della Chiesa delinea dei momenti più oscuri e dei passi falsi.
Ma la concezione che il Dio di Gesù Cristo mi dà della vita, della morte, del senso della vita umana e dell’eternità mi soddisfa e mi nutre, anche quando sto lottando con qualche difficoltà a credere. Queste ed altre lettere ricevute mi pongono di fronte alla domanda più generale: come ricuperare la gioia della fede e della preghiera?
Non do consigli astratti, ma porto quattro immagini.
La prima è quella di una cascata di montagna: se l’acqua non si butta coraggiosamente, imputridisce.
La seconda è quella dell’alpinista di fronte una parete ripida. Ha bisogno almeno di tre appigli: nel nostro caso sono un uomo di consiglio, il buon umore e qualche buon libro.
La terza immagine è quella del mormorio di un vento leggero (1 Re 19,12).
Questa è la preghiera fatta a partire da qualche Salmo, meditata nel profondo del cuore.
La quarta immagine è quella di chi sale in elicottero e vede un più vasto panorama, che gli dà orientamento e chiarezza.
Ho sperimentato in me stesso che le difficoltà contro la fede crescono a misura che si rimpicciolisce il quadro di riferimento.
Oggi va così...
Oggi mi è tornato in mente quando, già di buon mattino, mi sono seduta a pensare cosa volevo (e dovevo) scrivere sulle invocazioni di preghiera per Sira che oggi si è sposata.
E ho ripensato a quanto abbiamo condiviso, alla bambina del primo incontro che frequentava ancora le elementari; alla ragazzina sempre esuberante ma con un'insicurezza di fondo che, con un po' di attenzione, non poteva sfuggire; alla giovane che, con l'opportunità di frequentare l'Università altrove, non si è fatta vedere per anni; alla ragazza che affrontava le difficoltà del crescere e anche alcune forzate sterzate del cammino verso la realizzazione e alla donna che è tornata con una nuova serenità sul viso. Una serenità che si chiama Augusto, che oggi è diventato suo marito.
E insieme con il suo percorso il mio... anche nei riguardi della Fede e dei rapporti con la Chiesa e la Comunità di Credenti nella quale vivo.
Augurando ai due sposi la migliore delle vite, ho ripensato alla fatica, quotidiana, di essere coerenti con se stessi e, quindi, di essere fedeli, con Dio e con ogni "altro" che condivida con noi un tratto di cammino.
A casa, quasi senza sorprendermene, ho trovato alcune righe del card.Martini che ho sentito come risposta ad alcuni miei pensieri... oltre che alla domanda di un lettore che gli chiedeva «Eminenza, ma lei crede davvero, oggi, che Gesù Cristo sia risorto?»
Sì, caro signor Cerutti, lo credo fermamente! San Paolo dice che «se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede!» (1 Corinzi 15,17). I motivi per cui affermo la credibilità della Risurrezione li ho esposti in un mio libro di tanti anni fa e da allora non ho trovato nuovi argomenti contro.
E ad un altro lettore che quasi lo provocava «La fede in Dio, o meglio nel Dio trinitario di questa Chiesa, è inaridita quando ho approfondito la conoscenza dei testi sacri anche fuori dei canoni biblici, quando mi sono avvicinato al pensiero moderno, quando ho riflettuto su ciò che ha determinato gli inizi del Cristianesimo, sulla Chiesa dei primi secoli e l’involuzione autoritaristica e centralizzata almeno a partire dal IV secolo... Non ci credo più, anche se vorrei...»
Ho percorso un po’ le stesse tappe, ma le mie conclusioni sono state di continuata adesione alla fede nel Dio biblico, pur ammettendo che la storia della Chiesa delinea dei momenti più oscuri e dei passi falsi.
Ma la concezione che il Dio di Gesù Cristo mi dà della vita, della morte, del senso della vita umana e dell’eternità mi soddisfa e mi nutre, anche quando sto lottando con qualche difficoltà a credere. Queste ed altre lettere ricevute mi pongono di fronte alla domanda più generale: come ricuperare la gioia della fede e della preghiera?
Non do consigli astratti, ma porto quattro immagini.
La prima è quella di una cascata di montagna: se l’acqua non si butta coraggiosamente, imputridisce.
La seconda è quella dell’alpinista di fronte una parete ripida. Ha bisogno almeno di tre appigli: nel nostro caso sono un uomo di consiglio, il buon umore e qualche buon libro.
La terza immagine è quella del mormorio di un vento leggero (1 Re 19,12).
Questa è la preghiera fatta a partire da qualche Salmo, meditata nel profondo del cuore.
La quarta immagine è quella di chi sale in elicottero e vede un più vasto panorama, che gli dà orientamento e chiarezza.
Ho sperimentato in me stesso che le difficoltà contro la fede crescono a misura che si rimpicciolisce il quadro di riferimento.
Oggi va così...
12 commenti:
Faccio i miei migliori auguri agli sposi , anche se non li conosco! io sono sempre felice quando sento di qualcuno che si sposa. La vita, quando la si affronta insieme e con la fede nel cuore, è sicuramente più bella.
Un bacio cara Kaishe, buonanotte
... concordo con Paola sul sentimento di gioia e SPERANZA che si prova quando due si sposano!
.. che a volte magari passa, ma è bello che ci sia..
Buongiorno a tutti...
Mi sono alzata esageratamente presto perchè mio figlio secondogenito è partito per Parigi e abbiamo finito di preparare le cose.
Ieri sera concerto: Passione secondo Matteo di Bach.
Io ero adetta all'accoglienza con distribuzione dei libretti di sala.
Ho incontrato gente di ogni tipologia e sono pure stata gentile con la Elmi... mica come la volta scorsa che non facevo che riprenderla.
Poi ho detto a una signora che era un po' in crisi confrontandosi con lei, che io la preferivo e così sono entrate entrambe sorridenti nel nostro bel Duomo a godersi la serata.
Augurissimi agli sposi e che possano sempre godere della gioia di questo giorno nella loro futura vita in comune .
Belle queste riflessioni del Card. Martini in cui si nota che la grande fede in Cristo prevale sul suo essere comunque prima un uomo e poi un ministro della Chiesta.
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Buongiorno Kaishe e buon inizio di questa nuova settimana che ci porterà direttamente in agosto nel pieno dell'estate !
Mamma tutto ok, ha ripreso i suoi vecchi ritmi di vita, così adesso io posso ricaricarmi visto che finalmente in casa si respira serenità.
Un abbraccio e buona giornata!
Buongiorno!
Oggi sono in ritardo, la sveglia e' suonata regolarmente ma non ero ancora pronto ...
Ciao Kais, hai proposto interessanti riflessioni...quanto si discute sulla fede! Ben vengano le tue considerazioni.
Auguri agli sposi, che il loro amore resti sempre vivo.
Un bacio
Buongiorno a te Kaishe e buona giornata!
Auguri agli sposi, è un periodo che ormai ci si sposa di meno e mi dispiace pechè tutto mi sembra impostato su basi poco solide...però chi lo fa è senza dubbio più convinto, almeno in quel momento. Non dimentichiamoci che l'amore è un dono che ci viene dato, come la fede in fondo. L'amore va rinnovato e con esso il matrionio ogni giorno. Occorre essere anche un po' predisposti penso, occorre dialogare, capirsi, anche anticipare le esigenze dell'altro e per fare questo quindi occorre attenzione ai bisogni dell'altro prima che ai propri. Se ci si trova in due con queste caratteristiche essere sposati è davvero un'esperienza bellissima che io posso serenamente e gioiosamente testimoniare.
In bocca al lupo agli sposi e buona giornata a te e a tutti qelli che passano da qui.
Buongiorno anche oggi in ritardo ... sta diventando un abitudine!!!!
Ciao cara Kaishe.
Ho letto il tuo interessante blog e mi sembra di aver assistito ad una lezione universitaria di teologia.
anche la tribù al completo si unisce alla sottoscritta per augurare lunghi anni sereni agkli sposi
Kaishe
Un bacio grande
Ornella
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