Questi giorni sono giorni che la nostra cultura ha sempre dedicato ai ricordi.
La ricorrenza della commemorazione dei defunti, almeno per quanto mi riguarda, è sempre stata un invito a guardarsi indietro per vedere più chiaramente la strada che abbiamo davanti.
Nella più totale naturalezza e semplicità didattica, i nostri genitori ci mostravano con quale spirito tenere vivi i ricordi di coloro che ci hanno preceduto.
E così nella notte che accompagna dal 1° al 2 di novembre, le famiglie si stringevano tutte vicine e, insieme, facevano spazio ai ricordi e alla rievocazione di episodi cha entravano a far parte del patrimonio di esperienze di tutti i suoi componenti.
La consacrazione del "rito" prendeva l'avvio già nei giorni precedenti, quando i cimiteri si animavano di voci, saluti, scricchiolamenti di ghiaia sotto i piedi e fruscii di fiori scartati per comporli nei vasi e sui luoghi di riposo dei nostri predecessori.
Noi bambine, appena varcato il cancello, andavamo a baciare la foto di un nostro coetaneo che non avevamo conosciuto perchè era vissuto solo alcuni mesi.
Eppure il suo passaggio non era stato invisibile e, nei racconti dei nostri genitori, lo consideravamo uno di noi: Giannino.
Poi, c'era il doveroso giro a controllare che tutti avessero un segno d'affetto... e se riscontravamo che qualcuno non ce lo avesse, ci pensavamo noi a far sì che nessuno rimanesse tristemente trascurato.
Tempo dopo, da ragazze, avevamo assunto l'impegno di non dimenticare una ragazza del paese che se n'era andata dopo un tragitto breve e difficile sulla terra; Teresine.
Nelle case, intanto, le mamme insegnavano ai bimbi a confezionare dei semplici bicchieri di carta velina che sarebbero poi serviti per riparare la fiammella dei lumini dall'aria, così che potessero dar luce più a lungo nel corso della notte.
La sera del 1° novembre la mamma ci bardava con gli abiti invernali ("A tutti i Santi, cappotto e guanti", diceva), ci dotavamo di un lampione ad olio chè nel chilometro del percorso per raggiungere il camposanto non c'era illuminazione, formavamo un bel gruppo con le zie e i cugini e andavamo, un po' incantate dalla magia che percepivamo in una notte nella quale i nostri morti erano talmente "presenti" che nella cucina lasciavamo loro l'acqua per dissetarsi durante la visita che avrebbero ricambiato, un po' spaventate dai racconti che i cugini più grandi si divertivano a fare...
Come dimenticare la frase "O cè biel lusor di lune plene, astu pore tu Madalene?" e la soffiata che spegneva il lume permettendo all'oscurità di farsi talmente vicina da abbracciarci?
Ma alla fine tornavamo quasi allegre verso la casa della nonna, che ci aspettava con le castagne bollite nell'acqua e i suoi racconti su chi non avevamo conosciuto...
Questo pomeriggio ho varcato, ancora, la soglia del cimitero del mio paese...
Miei figli si sono girati a dare un'occhiata a Giannino senza nemmeno che lo dovessi dire... Poi siamo andati all'angolo opposto, dove c'era Teresine... poi, certo, mia sorella, mio papà, i parenti, i conoscenti, tutti.
Sul far della sera abbiamo visitato il cimitero del paese dove abitiamo, e ci suggerivamo chi andare a salutare... I loro nonni e la zia, il nostro indimenticabile Monsignore e le tante tante persone che abbiamo accompagnato lì.
... e stasera mangeremo le caldarroste.
E io ripenserò che la natura non fa nulla per caso. Perciò il frutto di questi giorni si presenta con un involucro pieno di spine e un cuore soprendente. Come la vita.
Che volete che vi dica?
A me halloween non piace proprio.
Ma questi giorni dei ricordi li amo sempre di più.
P.S.del 2 novembre:
"Nulla muore mai in una vita. Tutto sopravvive.
Noi, insieme, viviamo e sopravviviamo.
Così anche ogni cultura è sempre intessuta di sopravvivenze."
Sono parole che mi pare ben riassumano ciò che sento nel cuore.
Ce le ha lasciate un uomo della mia Terra.
Un uomo che è stato tacciato di "diversità"... ed era davvero diverso. Diverso dalla banalità, dall'ignoranza, dalla rozzezza e dalla bieca violenza che lo circondava e lo ha voluto cancellare.
Nella notte fra l'1 e il 2 novembre di 34 anni fa veniva ucciso Pier Paolo Pasolini... e ieri è morta Alda Merini.
E noi siamo diventati un po' più poveri.
La ricorrenza della commemorazione dei defunti, almeno per quanto mi riguarda, è sempre stata un invito a guardarsi indietro per vedere più chiaramente la strada che abbiamo davanti.
Nella più totale naturalezza e semplicità didattica, i nostri genitori ci mostravano con quale spirito tenere vivi i ricordi di coloro che ci hanno preceduto.
E così nella notte che accompagna dal 1° al 2 di novembre, le famiglie si stringevano tutte vicine e, insieme, facevano spazio ai ricordi e alla rievocazione di episodi cha entravano a far parte del patrimonio di esperienze di tutti i suoi componenti.
La consacrazione del "rito" prendeva l'avvio già nei giorni precedenti, quando i cimiteri si animavano di voci, saluti, scricchiolamenti di ghiaia sotto i piedi e fruscii di fiori scartati per comporli nei vasi e sui luoghi di riposo dei nostri predecessori.
Noi bambine, appena varcato il cancello, andavamo a baciare la foto di un nostro coetaneo che non avevamo conosciuto perchè era vissuto solo alcuni mesi.
Eppure il suo passaggio non era stato invisibile e, nei racconti dei nostri genitori, lo consideravamo uno di noi: Giannino.
Poi, c'era il doveroso giro a controllare che tutti avessero un segno d'affetto... e se riscontravamo che qualcuno non ce lo avesse, ci pensavamo noi a far sì che nessuno rimanesse tristemente trascurato.
Tempo dopo, da ragazze, avevamo assunto l'impegno di non dimenticare una ragazza del paese che se n'era andata dopo un tragitto breve e difficile sulla terra; Teresine.
Nelle case, intanto, le mamme insegnavano ai bimbi a confezionare dei semplici bicchieri di carta velina che sarebbero poi serviti per riparare la fiammella dei lumini dall'aria, così che potessero dar luce più a lungo nel corso della notte.
La sera del 1° novembre la mamma ci bardava con gli abiti invernali ("A tutti i Santi, cappotto e guanti", diceva), ci dotavamo di un lampione ad olio chè nel chilometro del percorso per raggiungere il camposanto non c'era illuminazione, formavamo un bel gruppo con le zie e i cugini e andavamo, un po' incantate dalla magia che percepivamo in una notte nella quale i nostri morti erano talmente "presenti" che nella cucina lasciavamo loro l'acqua per dissetarsi durante la visita che avrebbero ricambiato, un po' spaventate dai racconti che i cugini più grandi si divertivano a fare...
Come dimenticare la frase "O cè biel lusor di lune plene, astu pore tu Madalene?" e la soffiata che spegneva il lume permettendo all'oscurità di farsi talmente vicina da abbracciarci?
Ma alla fine tornavamo quasi allegre verso la casa della nonna, che ci aspettava con le castagne bollite nell'acqua e i suoi racconti su chi non avevamo conosciuto...
Questo pomeriggio ho varcato, ancora, la soglia del cimitero del mio paese...
Miei figli si sono girati a dare un'occhiata a Giannino senza nemmeno che lo dovessi dire... Poi siamo andati all'angolo opposto, dove c'era Teresine... poi, certo, mia sorella, mio papà, i parenti, i conoscenti, tutti.
Sul far della sera abbiamo visitato il cimitero del paese dove abitiamo, e ci suggerivamo chi andare a salutare... I loro nonni e la zia, il nostro indimenticabile Monsignore e le tante tante persone che abbiamo accompagnato lì.
... e stasera mangeremo le caldarroste.
E io ripenserò che la natura non fa nulla per caso. Perciò il frutto di questi giorni si presenta con un involucro pieno di spine e un cuore soprendente. Come la vita.
Che volete che vi dica?
A me halloween non piace proprio.
Ma questi giorni dei ricordi li amo sempre di più.
P.S.del 2 novembre:
"Nulla muore mai in una vita. Tutto sopravvive.
Noi, insieme, viviamo e sopravviviamo.
Così anche ogni cultura è sempre intessuta di sopravvivenze."
Sono parole che mi pare ben riassumano ciò che sento nel cuore.
Ce le ha lasciate un uomo della mia Terra.
Un uomo che è stato tacciato di "diversità"... ed era davvero diverso. Diverso dalla banalità, dall'ignoranza, dalla rozzezza e dalla bieca violenza che lo circondava e lo ha voluto cancellare.
Nella notte fra l'1 e il 2 novembre di 34 anni fa veniva ucciso Pier Paolo Pasolini... e ieri è morta Alda Merini.
E noi siamo diventati un po' più poveri.
20 commenti:
primaaaaaaaaaaaaaaa
CHE VOGLIA DI CASTAGNE!!!!!
Bello veramente perdersi nei ricordi... ho vissuto queste tue stesse esperienze quando vivevo nel paese natale di mio padre, un piccolo paesino della provincia di Mantova... ma qui nella grande città non c'è la stessa atmosfera di raccoglimento.
Un abbraccio Kaishe e buon inizio settimana!
Buongiorno!
Spero che questo mese si presenti e si mantenga sereno per tutti.
bellissimo! grazie per i tuoi ricordi che sono preziosi e condividi con noi.
un saluto particolare da scodacjut momore al suo mai dimenticato zio scodacjut momore (anche loro si ricordano sai? jedi ha cercato per 7 anni la figlia che l'aveva preceduta sul ponte e l'ha poi raggiunta a 21 anni e tatina ricorda perfettamente la sorella pata che non c'è più
Paola cara...
Abbiamo il cuore e la casa piena di segni di Momore...
Pensa che imbiancando abbiamo a malincuore coperto le sue impronte su un muro... ieri mattina mi sono accorta che sono riaffiorate!
Un caso?
Non so.
Però so che abbiamo piantato un fiore nuovo nel suo angolo.
Un bacio al piccino da parte di tutti i suoi cuginetti carnici. Pure dei 3 nuovi cuccioli che pian piano ci permettono di avvicinarci sempre più.
Ricordo quando la morte era vista con rispetto, non temuta ma come un evento naturale della vita... Oggi vogliamo esrcizzarla ma perché? Domani parleremo proprio di morte (in priam serata). Sono curioso di vedere la reazione degli internauti e dei telespettatori... Ciao a tutti! Paolo
Ciao mami, per me quest'anno diversamente dal solito non si è trattato di ricordi. Non sono ancora andata in cimitero, non credo che serva andare li per ricordare chi non c'è più. Non credo che una lapide mi riporti vicino chi ho perso. Ieri festività di ogni santi sono andata a messa proprio come una normale domenica qualunque. Ho trascorso questo week end lungo a casa a ri assaporare nei limiti del possibile la dimensione di famiglia che ultimamente per un motivo o per l'altro stavo un pò perdendo. Sono rimasta a casa con i miei pensieri. Con le idee chiare su ciò che voglio e su quali piste seguire. Ho sentito un amica che come sempre mi riporta sulla giusta via e per una volta ancora voglio fare quello che lei mi suggerisce.
Insomma in questo week end lungo ho pensato un pò più a me e meno agli altri.
E non credo che mia nonna o mio nonno o gli amici che purtroppo non ci sono più mi fucileranno perchè non sono corsa in cimitero...tanto il loro ricordo ce l'ho nel cuore.
holaaaaaaaaaaaaaa
querida!!!
bello il tuo racconto verità......
e che strano che questi 2 grandi poeti Pasolini e la Merini siano morti nello stesso giorno 2 personaggi fragili e forti con una vita strana alle spalle eppure così importanti almeno per quel che mi riguarda, li adoro entrambi!!!
p.s. Trasloco finito, pratiche burocratiche risolte e mia madre si trova benissimo in questa casa nuova sono proprio contenta.....
la mia futura nipotina sta per nascere si prevede in settimana il lieto evento........
ti abbraccio forte e scusami se sono poco presente ma credimi non ho tempo..........
hasta siempre!!!!
kaishe...mi piace pensare che non sia un caso che siano riaffiorate quelle impronte....sciocco sentimentalismo? forse.... ma mi sta bene così su uno dei tavoli di casa ci sono ancora i denti di barry uno dei cani dell'amatissimo zio nino (quello che spesso compare nei miei racconti):e non farò restaurare il tavolo! d'altra parte i miei mobili portano i segni di denti e unghie vecchi di 300 anni e nessuno ha mai avuto cuore di farli sparire!
Si Kaishe questi poeti hanno lasciato un segno, perchè erano ricchi di sentimenti pur nelle loro diversità, mentre noi cosidetti normali facciamo fatica perchè siamo ricchi solo di ignoranza ed arroganza.
Un abbraccio Kaishe e buona giornata!
Buongiorno! Allora hai sognato "L'uomo dei sogni"? Io fortunatamente ancona no! Buona giornata :-)
la scintigrafia è andata bene!
ringrazia anche quel momore là
Buona giornata Kaishe!
Ci sono periodi, stagioni, della propria vita in cui rifugiarsi nei ricordi, è un dolce balsamo.
Questo è proprio uno di quei momenti. Storicamente e stagionalmente.
E mi hai fatto pensare a quando, bambina, andavo nel paesino di montagna di mia madre per rendere visita alla tomba del nonno: quanto freddo! ma poi che calore, accanto al camino nella cucina della nonna, con tutti i parenti attorno. Era l'occasione per ritrovarci, e anche la tristezza era dolce, perchè condivisa.
Ciao Kais, come ti capisco...!
Come è adata ieri.... giornata pesante vero??? vabbe dai è passata ... pensa che tra non molto arriva anche il fine settimana...
Un saluto Kaishe e buona giornata!
E forse con una missione in più... quella di colmare questi vuoti!
Ciao, ieri sera hai visto la pazza Inter!!!
Per fortuna e' andata bene buon week end, domani per me contratto di solidarieta' quindi sto a casuccia!
Buongiorno Kaishe... questa mattina un bel buongiorno bagnato dalla pioggia che scende copiosa dal cielo e che rifresca i nostri pensieri risvegliandoli dal torpore notturno.
Un abbraccio!
Buongiorno a tutti coloro che passano di qui.
Ultimo giorno di una settimana pesantina... e non mi ispira granchè nemmeno il fine settimana.
Ma di sicuro non ci si arrenderà!
Buon venerdì a voi!!!
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