martedì 6 gennaio 2009

Quante solitudini!

Quando fu evidente che Antonietta era incinta, in casa provarono a interrogarla su chi fosse il "responsabile"... ma lei non rispondeva.
Antonietta era sempre stata una bambina molto silenziosa, tanto che alcuni si erano permessi di risolvere ogni domanda con il giudizio lapidario "A dirla proprio tutta, non sembra nemmeno molto sveglia"... sia per lei che per i suoi fratelli e le sue sorelle.
Del resto la povertà della famiglia faceva da evidente specchio alla miseria della società!
Perfino la maestra del paese, che forse avrebbe dovuto aiutare i bambini a tdotarsi degli strumenti minimi per ottenere il giusto riscatto, non trovava sbagliato mandare i piccoli nel bosco a raccogliere legna per lei durante l'orario scolastico.
Considerando, poi, che i bambini andavano a scuola a giorni alterni perchè non c'erano calzature per tutti, si può ben capire come mai molti dei fratelli non fossero nemmeno riusciti ad imparare a leggere e scrivere.
Ma eravano negli anni '30... per fare i boscaioli o le mogli la cultura non serviva proprio...

...

Adesso Antonietta di anni ne aveva 23. Eravamo nell'immediato dopoguerra. Primavera del 1948... che subito volse all'estate e fu seguita dall'autunno e il bambino stava per nascere senza che si sapesse chi era suo padre.
In dicembre, quando fu il tempo del parto, l'ostetrica del paese disse che, considerando che la famiglia non poteva permettersi di pagarla, poteva anche arrangiarsi da sola.
Così la zia Meme, ostetrica dei tempi passati, fece il nascere il bimbo...

"La mamma è di Fusea, ma la luna è di Cadunea!", sentenziò un'anziana del paese... e Meni, sposo di una sorella di Antonietta e mio papà, andò a Cadunea, a casa di un suo amico, a dirgli che Tonine aveva avuto un bambino.
Delio capì subito di esserne il padre... Senza bisogno di vederlo. Senza prove. E si assunse la responsabilità. Di Luigi e di Antonietta.
Di questo episodio il mio papà, che ci insegnava la vita nei gesti delle persone che ci vivevano accanto, ci ha sempre raccontato l'onestà di Barbe Delio... e la sua stima per lui che sconfinava in un affetto pienamente corrisposto.

Nella foto qui accanto (1967), li vediamo insieme in un momento di sosta dalla quotidianità della vita.
Sono certa che fosse una giornata davvero bella per loro... eppure Barbe Delio accenna appena un sorriso e il mio papà nemmeno quello. A ricordo di quanto dura fosse la vita...


Personalmente di Barbe Delio non ricordo baci o carezze... così come della gran parte delle persone che hanno abitato la mia infanzia. Ma ricordo con sicurezza l'amore. Fatto di sporadiche presenze e di poche smancerie. Era proprio un carnico! Ma ricordo che non c'era Pasqua che noi 4 sorelle non ricevessimo l'uovo di cioccolato... e sempre da lui!
Anche il loro modo di vivere il matrimonio era molto particolare. Se dovessi descriverli direi che erano due "selvatici" che cercavano di addomesticarsi l'un l'altro con tanto rispetto reciproco e un amore che aveva manifestazioni segretissime.
Spesso si appartavano in uno stavolo di loro proprietà e godevano del contatto con la natura nella quale si trovavano evidentemente a loro agio...
Nel dicembre del 1972, quanto Agne Tonine aveva 47 anni, al rientro dal lavoro settimanale fuori casa, Barbe Delio non la trovò in casa.
Oramai era sera e andò a cercarla solo l'indomani, perchè non era inusuale che lei dormisse allo stavolo.
Stavolta, però, Agne Tonine era rimasta lì perchè non era in grado di muoversi. Un'emorragia l'aveva talmente debilitata da ridurla in coma.
In ospedale si prodigarono... ma le sue vene non ricevevano più nemmeno le trasfusioni.
Tutti si preoccuparono di cercare Luigi, il figlio. Un ragazzo strano che talvolta spariva per mesi senza dare sue notizie e poi ricompariva. Anche in questa occasione andò così... e Luigi ricomparve la primavera successiva.
Quando salì sull'autobus che portava al suo paese, la bigliettaia gli disse: Ti abbiamo tanto cercato quando è morta tua madre... e così ebbe la notizia che non si era riusciti a dargli a tempo debito.
Luigi rimase un po' con il padre poi ripartì e Barbe Delio cominciò la sua vita in solitudine.
Si estraniò anche dalla vita della famiglia di origine di sua moglie... Non venne a nessun matrimonio e partecipò a pochi funerali.
Non uscì quasi più dal suo paesino, accettò di essere accudito dai suoi parenti diretti, conservò il rispetto e fu raggiunto dall'aiuto di tutti i compaesani... ma era solo!
Fino a questi recenti giorni di festa.
Luigi era venuto a trascorrere qualche giorni da lui, ma poi era rientrato in Germania, dove risiede con la famiglia.
Chissà quali pensieri hanno popolato i giorni di Barbe Delio.
Chissà quali ricordi ha rivissuto e quali visi ha rivisto...
Forse ha pensato che le persone che maggiormente amava erano già passate oltre... e ha deciso di ricongiungersi con loro.
Cosa rimane a noi?
I ricordi, certo! Ma anche la tristezza di non aver saputo riempire la sua solitudine...

31 commenti:

Mamit ha detto...

Le tue storie vere che sembrano favole. Che bisogna leggere fino in fondo per capirne l'essenza, perchè tu le disveli piano piano, con leggerezza e quasi con pudore; con la voglia di raccontare ma di non dire una parola più del necessario.
Così anche questa volta.
E io ti leggo col fiato sospeso, capisco, provo qualcosa di familiare, ti abbraccio.

Viviana B. ha detto...

Eh, un pochino me lo aspettavo, questo post. Per questo sono ripassata, per vedere se potevo cercare di capire quello che ti rattristava e tentare di offrire sostegno ed affetto.
Posso solo dire che è molto, molto difficile riempire la solitudine di chi la solitudine la cerca. Spesso, oggi, siamo distratti da mille affanni e non badiamo a chi ci circonda, ma tu, mia cara Kaishe, di certo non sei distratta e men che meno indifferente. La tua sensibilità traspare con prepotenza dai tuoi scritti, dall'impegno che metti ogni giorno nel vivere con presenza e consapevolezza. Barbe Delio non è stato abbandonato, ha scelto, credo, quale via intraprendere. Ha scelto la via che sperava lo ricongiungesse a chi aveva amato e perduto. E prego che questa via da lui intrapresa l'abbia portato proprio là.
Ti sono vicina e ti abbraccio. E prego per Barbe Delio, il "selvatico".

Gabry ha detto...

La solitudine, questa nostra compagna che quando è da noi scelta e cercata prende il sopravvento, ci estranea dalla vita, ci rinchiude in noi stessi e contribuisce al nostro destino, perchè un giorno ci accorgiamo che non riusciamo più a tollerarla, perchè a quel punto non è più una nostra amica, ci ritroviamo da soli con i nostri pensieri e i nostri ricordi e tutto sembra talmente irreale da non farci più apprezzare la vita e quello che ci circonda.

Kaishe non ci sono parole che possano allegerire il peso di chi rimane con tante domande e tanti dubbi e se qualcosa poteva essere fatto, ma io penso che Barbe Delio consapevolmente abbia scelto questa strada che a suo parere poteva ricongiugerlo a chi nella sua vita da "selvatico" l'aveva capito compreso ed amato e a nulla sarebbero valse interferenze al di fuori di questa sua convinzione .

Un abbraccio!

Unknown ha detto...

una bella storia toccante e dolce come tu sai fare.

Un abbraccio

(ps: se e quando puoi mi rispondi alla domanda religiosa che ti ho lasciato nel post sotto? grazie mille )

Paola ha detto...

Che emozione mi ha dato questo tuo scritto che svela il tuo animo dolcissimo, la tua sensibilità profonda.
Ti abbraccio, con affetto.

astrosio ha detto...

evviva barbe delio! ecco.

Kaishe ha detto...

Buongiorno a tutti...
Qui il cielo nuvoloso non contribuisce granchè... ma contiamo che migliori.
Cos'altro potrebbe fare?
Se peggiora, del resto, siamo proprio fregati... ma non vinti!

NYY ha detto...

Ciao e buon 2009, qui neve neve neve ....

Gabry ha detto...

Kaishe ti lascio solo un abbraccio!

Lindylinda ha detto...

.. anche io ti abbraccio e bacio!!!

jack ha detto...

Felice 2009 e buon inizio anno.Baci,a presto ;)

Mamit ha detto...

Coraggio, grande Donna, il cielo si rischiarerà ....
un abbraccio

Lindylinda ha detto...

.. VORREI dire tante cose che in blog non si posson scrivere..

.. Credo solo che chi fa queste scelte abbia tanto coraggio.. e a noi che restiamo qui tocca il rimorso di non aver fatto abbastanza...

Viviana B. ha detto...

Pensa che io, al contrario, ho gioito del cielo grigio e della neve che continua a cadere... Mi hanno regalato un giorno di vacanza in più e, come se non bastasse, contribuiscono al mio gaudente umore di Marmotta-tra-la-neve! He! He! He!
Coraggio grande Kai, migliorerà, stanne certa!
Un abbraccione!

PAOLA D ha detto...

KAI cara,
chissà forse la sua solitudine era la sua migliore compagnia.
Un bacio.

Calogero Parlapiano ha detto...

passo con piacere dal tuo blog per postarti un caro saluto. ti leggo sempre anche se spesso 8mancanza di tempo) non commento.
buona serata. ciao

Gabry ha detto...

Kaishe sono qui per rinnovarti il mio abbraccio anche oggi.

NADIA ha detto...

Holaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!
querida!!!
un passaggio veloce e un abbraccio forte!!!!
besito!!

Viviana B. ha detto...

Passo pianin pianino, lasciando le impronte delle mie zampette nella neve, per portarti un caldo abbraccio.

Rosaria ha detto...

Cara amica, chissà se Barbe Delio non è stata una pesona fortunata e avrà incontrato si la solitudine ma quella sorridente.
Ti abbraccio e grazie per questo post.

fabio ha detto...

grazie

sarebbe più facile parlare senza parole

Gabry ha detto...

Kaishe ora solo il tempo lenirà il dolore di chi è rimasto coprendo il vuoto dei tanti perchè con i ricordi.
Un abbraccio!

Kaishe ha detto...

Buongiorno amiche e amici cari...

Voglio confidarvi una cosa, sperando che mi possiate interpretare nel modo giusto... ma chi ha lasciato i suoi pensieri lo farà!

Ieri sono andata a salutarlo... e sono tornata a casa certa che l'ultimo sentimento non è stato nè disperazione nè paura... Aveva un'espressione assolutamente (e inaspettatamente) serena. I lineamenti rilassati di chi è arrivato al luogo del ristoro...

Io credo che stia bene... ora.

Grazie a tutti voi degli abbracci e della vicinanza... vi ho sentiti!

Viviana B. ha detto...

Speravo e, dopo le tue parole, credo che riposi davvero nel luogo del ristoro!
Ti abbraccio, cara. Buona giornata!

NADIA ha detto...

hola licia!!!
Ho letto solo ora il post!!!

Forse nella sua solitudine ha vissuto bene, sapeva che era circondato da persone che lo amavano, tanto che si è addormantato per sempre rilassato!!

Ti abbraccio forte forte!!!

intrigantipassioni ha detto...

Le tue storie profumano di verita' ed e' impossibile non provare un fremito nell'anima, quando si respirano...

Gabry ha detto...

Ho letto il tuo commento Kaishe e credo proprio che la sua pace era proprio quella di andarsene via, pur nel gesto estremo,ma sereno e tranquillo perchè il suo gesto non è stato un attimo di disperazione ma forse di una ragionata conclusione della sua vita terrena.

Un saluto e buon fine settimana Kaishe!

il monticiano ha detto...

Grazie Mandi, non che io lo festeggi molto ma il pensiero che hai avuto mi ha fatto molto piacere. Un paio d'ore fa anche mio fratello più grande (8O anni, il primo di noi quattro, l'ultimo ne ha 71)mi ha telefonato per farmi gli auguri: lui continua a chiamarmi Aldare'com'è abitudine tra noi sin quasi dalla nascita. Sto adattando la 3^puntata (divisa in tre parti)di "H come Hosp...
Ciao, aldo.

fabio ha detto...

Kai, fe.licia domenica

Gabry ha detto...

Buongiorno e serena Domenica Kaishe!

Lindylinda ha detto...

.. sono certa che ora sta davvero meglio.. Un bacio

STAIT ATÊNZ…

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Sira degli Oedv Presiùs

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Grazie Cri!!!

Embè...

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Già! ... anche...

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