martedì 28 agosto 2007

Custodi di un dono preziosissimo...

Ecco altre due "Piccole storie per l'Anima"... sono per Linda e Giovanni...

Quando Dio creò le Mamme...
Il buon Dio aveva deciso di creare la Madre.
Ci lavorava già da sei giorni, quand'ecco apparire un angelo che gli fa: "Questa qui te ne sta facendo perdere di tempo, eh?".
E Lui: "Sì, ma hai letto i requisiti? Dev'essere completamente lavabile, ma non di plastica; avere 180 parti mobili tutte sostituibili; funzionare a caffè e avanzi del giorno prima; avere un bacio capace di guarire tutto, da una gamba rotta a una delusione d'amore... e sei paia di mani":
L'angelo scosse la testa e ribatté incredulo: "Sei paia?"
"Il difficile non sono le mani", disse il buon Dio, "ma le tre paia di occhi che una mamma deve avere".
"Così tanti?"
Dio annuì. "Un paio per vedere attraverso le porte chiuse quando domanda: Che state combinando lì dentro bambini? - anche se lo sa già. Un altro paio dietro la testa per vedere quel che non dovrebbe vedere, ma che deve sapere. Un altro paio ancora per dire tacitamente al figlio che si è messo in un guaio: Capisco, e ti voglio bene."
"Signore", fece l'angelo sfiorandogli gentilmente un braccio, "Va' a dormire. Domani è un altro giorno".
"Non posso" rispose il Signore. "Ho quasi finito, ormai. Ne ho già una che guarisce da sola se è malata, che può preparare un pranzo per sei con mezzo chilo di carne tritata e che riesce a tener fermo sotto la doccia un bambino di nove anni".
L'angelo girò lentamente intorno al modello di madre, esaminandolo con curiosità. "E' troppo tenera" disse poi con un sospiro.
"Ma resistente!", ribattè il Signore con foga. "Tu non hai idea di quel che può fare o sopportare una mamma".
"Sa pensare?".
"Non solo, ma sa anche fare ottimo uso della ragione e venire a compromessi", ribattè il Creatore.
A quel punto l'angelo si chinò sul modello della madre e le passò un dito su una guancia. "Qui c'è una perdita", dichiarò.
"Non è una perdita", lo corresse il Signore, "E' una lacrima".
"E a che serve?".
"Esprime gioia, tristezza, delusione, dolore, solitudine e orgoglio".
"Ma sei un genio!" esclamò l'angelo.
Con sottile malinconia, Dio aggiunse: "A dire il vero, non sono stato io a mettercela, quella cosa lì".
Quando Dio creò i Papà...
Quando il buon Dio decise di creare il padre, cominciò con una struttura piuttosto alta e robusta.
Allora un'angelo che era lì vicino gli chiese: "Ma che razza di padre è questo? Se i bambini li farai alti come un soldo di cacio, perché hai fatto il padre così grande? Non potrà giocare con le biglie senza mettersi in ginocchio, rimboccare le coperte al suo bambino senza chinarsi e nemmeno baciarlo senza quasi piegarsi in due!".
Dio sorrise e rispose: "E' vero, ma se lo faccio piccolo come un bambino, i bambini non avranno nessuno su cui alzare lo sguardo".
Quando poi fece le mani del padre, Dio le modellò abbastanza grandi e muscolose.
L'angelo scosse la testa e disse: "Ma... mani così grandi non possono aprire e chiudere spille da balia, abbottonare e sbottonare bottoncini e nemmeno legare treccine o togliere una scheggia da un dito".
Dio sorrise e disse: "Lo so, ma sono abbastanza grandi per contenere tutto quello che c'è nelle tasche di un bambino e abbastanza piccole per poter stringere nel palmo il suo visetto".
Dio stava creando i due più grossi piedi che si fossero mai visti, quando l'angelo sbottò: "Non è giusto. Credi davvero che queste due barcacce riuscirebbero a saltar fiori dal letto la mattina presto quando il bebè piange? O a passare fra un nugolo di bambini che giocano, senza schiacciarne per lo meno due?".
Dio sorrise e rispose: "Sta' tranquillo, andranno benissimo. Vedrai: serviranno a tenere in bilico un bambino che vuol giocare a cavalluccio o a scacciare i topi nella casa di campagna oppure a sfoggiare scarpe che non andrebbero bene a nessun altro".
Dio lavorò tutta la notte, dando al padre poche parole ma una voce ferma e autorevole; occhi che vedevano tutto, eppure rimanevano calmi e tolleranti.
Infine, dopo essere rimasto un po' sovrappensiero, aggiunse un ultimo tocco: le lacrime. Poi si volse all'angelo e domandò: "E adesso sei convinto che un padre possa amare quanto una madre?".

lunedì 27 agosto 2007

... cosa speri di trovar? ...

Eccoci rientrati alla normalità (insomma... circa)...
Le ferie sono finite, ma, per quanto riguarda i fruitori della proposta del CampoScuola Parrocchiale, si spera che abbiano degli effetti anche sul prosieguo del cammino..

Quest'anno l'itinerario formativo era affidato a una figura importante: Abramo, il patriarca...

Tutti ne sappiamo la storia, no?
... altrimenti ne possiamo trarre qualche spunto dal video...


Scandito nei temi e negli argomenti, il programma prevedeva una sequenza di riflessioni su:
Crescere: cosa lascio, a cosa non voglio rinunciare... Aumentare di volume o diventare "grande"?: le dimensioni della crescita... C'è un tempo per ogni cosa: la stagionalità e la pazienza... Amore mei o Amor Dei: vivere senza regole?... Le visite di Dio: persone che sono segni di Dio... Sacrifici: disponibili senza "se" e senza "ma"... il segreto: la preghiera... Dio mantiene le promesse: la fedeltà del Signore...

Detto così pare un mattone... Invece...

E' stata un'ulteriore esperienza che ha stupito noi "adulti" per le risposte dei ragazzi...

Gli argomenti venivano affrontati con serietà, ma anche con gioioso cazzeggio, come si conviene ad un gruppo di pre-adolescenti guidati da un gruppo di tardo-adolescenti...

L'ultimo giorno, durante la celebrazione conclusiva, le preghiere libere dei partecipanti sono durate un'ora e quaranta minuti e sono finite con un lacrimosissimo abbraccio collettivo che diceva, più di ogni parola, quanto una settimana di condivisione profonda possa fare sull'animo delle persone...

Insomma... niente paesi esotici, niente turismo di massa nè turismo culturale, niente abbronzature per pavoneggiarsi al rientro con le acidose colleghe nè abiti eleganti... ma non cambierei con nessun altro itinerario questa possibilità di "crescere" che continuo ad avere nonostante l'età...

giovedì 23 agosto 2007

Un caso?

Ho condiviso con Angie, Balua e Cecy una riflessione sul nostro esserci incontrati... e mi è tornato alla mente un racconto che utilizzo per gli incontri di catechismo.
Ve lo propongo:


Nello scafo di una gigantesca nave c'era una piccola vite, minuscola e insignificante, che insieme con altre viti, piccole e insignificanti come lei, teneva insieme due piastre d'acciaio. Durante un viaggio in mezzo all'Oceano Indiano la piccola vite decise di averne abbastanza di quella sua esistenza oscura e mal ripagata (in tanti anni mai nessuno le aveva detto "grazie" per quello che faceva) e sbottò: "Me ne vado! Ho deciso!"
"Se te ne vai tu, ce ne andiamo anche noi!", dissero le altre viti.
Infatti, appena la piccola vite cominciò a ballare nel suo alloggiamento, anche le altre presero a traballare. Ad ogni ondata, un po' di più. I chiodi che stringevano il fasciame della nave protestarono: "Così anche noi siamo costretti a lasciare il nostro posto..."
"Per amor del cielo, fermati!", gridarono alla vite le piastre d'acciaio. "Se non c'è più nessuno che ci tiene insieme, per noi è finita!"
L'intenzione della piccola vite di lasciare il suo posto si propagò in un attimo per tutto il gigantesco scafo della nave. L'intera struttura, che prima sfidava le onde con tanta sicurezza, cominciò a cigolare penosamente e a tremare. Tutte le piastre, le nervature, le assi, le viti e anche i piccoli chiodi della nave decisero allora di mandare un messaggio alla vite perché rinunciasse al suo proposito: "Tutta la nave si sfascerà, affonderà e nessuno di noi rivedrà la patria".
La piccola vite si sentì lusingata da queste parole e scoprì improvvisamente di essere molto più importante di quanto pensava. Allora mandò a dire a tutti che sarebbe rimasta al suo posto.

Non sappiamo perchè ci siamo trovati... credo neppure quale posto dovremmo occupare nella nostra "imbarcazione"... ma sappiamo che tutti e tutte abbiamo un nostro ruolo, preciso ed importantissimo... un ruolo che solo noi possiamo ricoprire e che, se mancasse, sarebbe percepito dagli altri come un vuoto incolmabile...

Mi sembra una parafrasi di questa nostra bella e incredibile amicizia...

venerdì 10 agosto 2007

La casa è questa...

... ma non suonate quel campanello...

... tanto non ci sono...

SONO
IN
FERIE
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Le aspetto da un anno...
Per dodici mesi ho corso contro il tempo, ho faticato, lavorato, stirato, spolverato, lavato, cucinato... ho parlato, ascoltato, cantato, taciuto, pianto, sorriso, consigliato... ho cercato di fare il mio dovere, ho provato a non farmi travolgere dagli impegni, ho tentato di dare significato a ogni giorno... ma adesso mi fermo...


Beh, magari proprio proprio ferma non sto... ma mi prendo del tempo per verificarmi...

Il contatto con la natura mi darà anche modo di rimotivare le mie scelte e ricaricare il mio spirito...

Saranno giornate intense e anche i rapporti che vivrò lo saranno... compreso quello con Dio al quale sarà riservato più tempo che nella quotidianità ordinaria.

Ma vi porterò con me... su queste montagne... dentro il cuore...

A presto, amici!

mercoledì 8 agosto 2007

Imperdibile proposta

Per l'inaugurazione di un nuovo supermercato, la concorrenza (acc...) ha "prodotto" una bella pensata: partire con la promozione di qualcosa di molto, ma molto, particolare ...

Embè?... direte voi...
In effetti non sarebbe una grande novità se non fosse per ... i prodotti promozionati...

Questa sorta di concorso a chi arriva primo si sostanzia, infatti, nella particolare vendita nel reparto frigo dei freschi...

Due gli articoli in PROMOZIONE:

- Uomo nostrano non palestrato
- Uomo di prima qualità
...

Che dire?
Finalmente gli uomini hanno raggiunto la parità...

lunedì 6 agosto 2007

L'Amore... per sempre?

Per il post di oggi ho deciso di seguire quello che il cuore mi sta suggerendo da diversi giorni...

Venerdì sera, poi, nei nostri discorsi ci siamo avvicinati a un argomento che mi permette di "onorare" una persona importantissima (per me, ovviamente).

Spero di non sembrare blasfema se dedico queste mie parole al Santo Padre Paolo VI che è morto 29 anni or sono: 6 agosto 1978.

Quello che segue è uno stralcio della sua enciclica "Humanae Vitae"...

Le caratteristiche dell’amore coniugale.
In questa luce appaiono chiaramente le note e le esigenze caratteristiche dell’amore coniugale, di cui è di somma importanza avere un’idea esatta.

È prima di tutto amore pienamente umano, vale a dire sensibile e spirituale. Non è quindi semplice trasporto di istinto e di sentimento, ma anche e principalmente è atto della volontà libera, destinato non solo a mantenersi, ma anche ad accrescersi mediante le gioie e i dolori della vita quotidiana; così che gli sposi diventino un cuor solo e un’anima sola, e raggiungano insieme la loro perfezione umana.

È poi amore totale, vale a dire una forma tutta speciale di amicizia personale, in cui gli sposi generosamente condividono ogni cosa, senza indebite riserve o calcoli egoistici. Chi ama davvero il proprio consorte, non lo ama soltanto per quanto riceve da lui, ma per se stesso, lieto di poterlo arricchire del dono di sé.

È ancora amore fedele ed esclusivo fino alla morte. Così infatti lo concepiscono lo sposo e la sposa nel giorno in cui assumono liberamente e in piena consapevolezza l’impegno del vincolo matrimoniale. Fedeltà che può talvolta essere difficile, ma che sia sempre possibile, e sempre nobile e meritoria, nessuno lo può negare. L’esempio di tanti sposi attraverso i secoli dimostra non solo che essa è consentanea alla natura del matrimonio, ma altresì che da essa, come da una sorgente, scaturisce una intima e duratura felicità.

È infine amore fecondo, che non si esaurisce tutto nella comunione dei coniugi, ma è destinato a continuarsi, suscitando nuove vite. "Il matrimonio e l’amore coniugale sono ordinati per loro natura alla procreazione ed educazione della prole. I figli infatti sono il preziosissimo dono del matrimonio e contribuiscono moltissimo al bene degli stessi genitori".

Non avevo avuto occasione di leggere queste parole da ragazza... e comunque non credo che sarei stata condizionta nelle mie scelte... ma rileggerle e trovarmi in sintonia mi riempie il cuore e mi dà speranza e fiducia nella possibilità che l'amore possa essere "per sempre"...

Sono molte le parole di quest'uomo che vado a rileggere, e ogni volta sento dentro un trasporto di affetto e commozione per una persona che spesse volte è stata giudicata altera e superba...

Chissà se avendone la percezione si sarà sentito solo...

Chissà se a un Papa qualcuno osa dire "Ti voglio bene"....

Per Lei, Santità, avrei voluto essere io, quel "qualcuno"...

mercoledì 1 agosto 2007

Mandi popà...

Oggi è il compleanno del mio adorato babbo...
Ho così tanti ricordi nel cuore che non è possibile sceglierne uno solo... è meglio se continuo a cullarmeli dolcemente e lascio che sgorghino liberamente a rendere feconda la mia vita.

Da buona carnica non ho mai ecceduto in manifestazioni di affetto troppo vistose, ma so che lui era consapevole della immensità del mio sentimento per lui.

Il giorno che è mancato, io e mia sorella gli tenevamo una mano ciascuna e lo sentivamo abbandonarsi dolcemente... Quando ho visto negli occhi di mia sorella un lampo di paura, ho capito che non sentiva più il polso... allora ho accostato le labbra al suo orecchio e gli ho detto: "Mandi popà... Grazie"...

Credo che per ogni giorno della mia vita, vorrò ripetere quel "grazie" perchè la donna che sono è stata plasmata da lui...

Il mio papà... quanto ne sono sempre stata orgogliosa: bello, intelligente, sensibile, fine, accogliente, comprensivo, tanto sereno della sua identità da lasciar trasparire una vena di femminile tenerezza che lo rendeva ancor più affascinante...

Amava i fiori e se ne occupava, amava la sua famiglia ed era sempre presente, amava la sua donna e lo "confessava" ogni giorno, amava le persone che erano passate e le ricordava nelle preghiere, amava Dio e gli si rivolgeva con naturalezza e fiducia.

A sua volta era stato amatissimo dalla mamma e dalle sue cinque sorelle che nell'unico fratello maschio vedevano la continuità della famiglia... con il suo papà aveva avuto un rapporto un po' più conflittuale, che la vita non ha permesso loro di chiarire... ne parlava con struggente rimpianto.

La nonna, donna umilissima, ricordava la miseria materiale della sua vita e i sacrifici fatti per i suoi figli, in particolare per lui, il piccolo di casa. Noi bambine le chiedevamo di raccontarci di quando era finalmente nato l'erede maschio...

Quando è nato vostro padre, il mio Pieri era fuori di sè dalla gioia. Ricordo che è partito ed è rimasto fuori casa 5 giorni... in uno di quei 5 giorni si è recato all'Ufficio Comunale per denunciare la nascita del bimbo. L'Ufficiale civile gli chiese: Quando è nato?... e lui, reduce da molte bevute di festeggiamento, rispose "Metta oggi"...

La nonna era analfabeta... non abbiamo mai saputo la data esatta della nascita del papà... ma che importa? ... che cambia?

La cosa importante è che è nato... e noi abbiamo avuto la fortuna di camminare per un tratto di strada con lui... mano nella mano.

STAIT ATÊNZ…

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L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

Blog360gradi - L’aggregatore di notizie a 360° provenienti dal mondo dei blog!

Ma certo che NO!!!