Dal 15 al 23 dicembre - per 9 sere - nei nostri paesi rinnoviamo la tradizione del canto del "Missus", vale a dire il Vangelo dell'Annunciazione così come è stato scritto dall'Evangelista Luca...
Non è solo una celebrazione liturgica, è un sentirsi in comunione con ogni nostro antenato che, nella semplicità della propria Fede, ha partecipato alla Novena con il nostro stesso spirito: ricordare chi sta per nascere e come Dio abbia voluto che fosse una persona umile quale poteva essere Maria, la ragazzina ebrea, per realizzare il suo disegno.
Qui a Tolmezzo non sono moltissime per persone che escono di casa per recarsi in chiesa a rinnovare questa tradizione... ma io amo particolarmente farlo in memoria del mio papà e sapendo quanto mio padre ha amato questo brano della Sacra Scrittura.
Per secoli la Chiesa ha affidato il compito di cantare le parole del Vangelo ai soli uomini, e questo è quello che ricordo della mia infanzia e della prima giovinezza.
In particolare ricordo una sera...
Io ero appena uscita dall'adolescenza e desideravo l'approvazione non solo delle persone di casa ma di tutta la Comunità.
Tuttavia questo non mi impediva di avere le mie idee e di essere ben disposta a farle valere.
Per problemi di rapporti con il Sacerdote del paese vicino che reggeva anche la nostra Parrocchia, la mia famiglia non aveva frequentato la Chiesa per un certo periodo. Io ero una delle più accanite sostenitrici dell'esigenza di autonomia del nostro paese anche rispetto alla gestione della parrocchia stessa, affidata al Parroco del paese vicino (ancora mi rivedo attaccare manifestini sulla porta della chiesa: "Don ***, non ti vogliamo!").
Quell'Avvento, però, era l'inizio di un tempo nuovo. L'Arcivescovo ci aveva ascoltati ed aveva assegnato un Parroco al nostro paese. Così la mia famiglia era tornata a svolgere la sua opera di tenuta e manutenzione degli arredi sacri e della nostra piccola chiesetta.
La prima sera della Novena, lungo la navata erano appena rieccheggiate le prime parole "Missus est..." quando mio padre, che lo stava cantando, si interruppe e si mise a piangere...
Per una frazione di secondo io credo di aver pensato: Ma che figura mi fa fare... Poi ho capito la sua nostalgia di stare in quel luogo finalmente saziato, la consapevolezza di essersi privato di una delle cose che amava di più, il senso di colpa nei riguardi del Signore per averlo, in certo qual modo, lasciato solo per lungo tempo... e ho sentito scoppiare il cuore per l'amore che portavo a mio padre.
Ancora, ogni anno, mentre nella Chiesa di Tolmezzo si spande la voce di mio figlio, quel figlio che porta il suo nome, io sento che sto abbracciando mio padre...
Missus est angelus Gabriel a Deo in civitatem Galileæ, cui nomen Nazareth, ad virginem desponsatam viro, cui nomen erat Ioseph de domo David, et nomen virginis Maria. Et ingressus Angelus ad eam dixit: “Ave, ave, gratia plena, Dominus tecum. Benedicta tu, in mulieribus”.
Quæ cum audisset turbata est in sermone eius et cogitabat qualis esset ista salutatio.
Et ait angelus ei: “Ne timeas, Maria. Ne timeas, Maria. Invenisti enim gratiam apud Deum. Ecce concipies in utero et paries filium... et paries filium. Et vocabis nomen eius Iesum. Hic erit magnus, hic erit magnus et Filius Altissimi vocabitur, et dabit illi Dominus Deus sedem David patris eius, et regnabit in domo Iacob in æternum, et regni eius non erit finis, non erit... non erit finis”.
Dixit autem Maria ad angelum: “Quomodo fiet istud, quoniam virum non cognosco?”.
Et respondens angelus dixit ei: “Spiritus Sanctus superveniet in te, et virtus Altissimi obumbrabit tibi: ideoque et quod nascetur ex te sanctum, vocabitur Filius Dei. Et ecce Elisabeth cognata tua et ipsa concepit filium in senectute sua, et hic mensis sextus est illi, quæ vocatur sterilis, quia non erit impossibile apud Deum omne verbum”.
Dixit autem Maria: “Ecce ancilla Domini; fiat mihi secundum verbum tuum”.
P.S.:
spero di non aver fatto troppi sbagli... Le ripetizioni sono quelle richieste dalla melodia. Ovviamente nel testo non ci sono. Al presente questo canto prevede l'intervento del popolo nella parte narrativa (verde), di un ragazzo nella parte dell'Angelo (azzurro) e di una ragazza nella parte di Maria (rosso)... Una delle 9 sere, però, Maria viene "affidata" a me...