giovedì 27 ottobre 2011

Che notte, ieri notte!

No!
Non volevo fare una citazione (anche se piacevole, tutto sommato) di Fred Buscaglione. E nemmeno dello spot di un insetticida che faceva il verso alla nota canzone "Eri piccola così".
Volevo proprio dire che è stata una notte parecchio agitata... e poco riposata.
Tutto è cominciato dalla curiosità che mi ispirava il fatto che ieri sera, mentre ancora eravamo a tavola e il secondogenito finiva svelto la cena per andare a vedersi la "sua" Juventus, il cane dei vicini non la smetteva di abbaiare.
Allora ho aperto la porta che dà sul prato dove si sentiva Leo agitarsi e strepitare e tutto è stato chiaro. E urgente.
Sull'albero del nostro giardino c'era Lele in evidente agitazione e sotto Jodie e Jekill (il randagio che porta degnamente cotanto nome) che si affrontavano aggressivi.
Ci siamo "buttati nella mischia" per allontanare Jekill e recuperare i nostri 2 mici che non capivamo come mai fossero fuori casa. Ma tra il dire e il fare... è passata tutta la notte perchè i nostri 2 piccoli pelosetti sono scappati uno da una parte e l'altro dall'altra sparendo dalla nostra vista.
In realtà, quando già io ero in corso di esaurimento lacrime, abbiamo scoperto che Jodie era rientrato in casa da una finestra aperta (ecco come erano usciti!) e si era nascosto sotto un mobile in evidente stato di agitazione.
Di Lele invece nemmeno l'ombra...
Abbiamo pattugliato tutto il quartiere. Abbiamo suonato alcuni campanelli perchè ci consentissero di entrare a controllare i giardini... e intanto si erano fatte le 23.
A un certo punto abbiamo sentito un miagolio provenire da un prato e, corsi sul posto, abbiamo visto scappare nell'oscurità un micio che ci sembrava rosso. Perciò siamo rimasti in zona a scuotere i croccantini e a chiamare con voce flautata "Lele"... "Lele"... ma niente.
A mezzanotte abbiamo deciso di tornare verso casa perchè eravamo zuppi e infreddoliti.
Io mi sono buttata sul letto e, finalmente, sono riuscita a calmare Jodie... ma non la mia paura di non rivedere più la codina storta di Lele.
All'1 mio marito ci chiama convinto di aver visto Lele aggirarsi all'esterno di casa. E c'era davvero ma aveva gli occhi da pazzo e scappava sotto i cespugli. Poi siamo riusciti a costringerlo in un angolo e mio figlio lo ha acciuffatto... Ne porta vistosi (e gonfi) segni su entrambe le mani e braccia. Ma Lele era una furia ed è scappato di nuovo ridiventando introvabile.
Non rimaneva che aspettare il chiarore del giorno, anche se questo significava andare incontro al pericolo rappresentato dai cani dei vicini che al mattino vengono liberati nei rispettivi giardini.
Alle 4 mio figlio è uscito. Niente.
Alle 5 mi sono alzata io. Ancora niente.
Alle 6 ero di nuovo in giardino e stavolta si è fatto vedere ma è scappato via. Idem 10 minuti dopo...
Però passati altri 10 minuti ho visto attraverso il vetro della porta che era arrivato fino allo stuoino e ho deciso di aprire uno spiraglio senza farmi vedere (e mettendo al sicuro gli altri 4 che avevano avuto una notte agitata tanto quanto noi).
Appena la porta si è aperta Lele si è tuffato all'interno ed è corso a nascondersi sotto il letto. Io ho urlato "Lele", mio figlio si è alzato a precipizio dal letto, gli altri mici gli sono corsi accanto per annusare tutti i profumi che una notte fuori casa gli hanno regalato.
Adesso stiamo cercando di tranquilizzarlo per riavere il nostro "insopportabile" Lele da braccio...
Che notte, ieri notte!

domenica 2 ottobre 2011

Acqua in movimento...

Oggi, sul Lago chiamato "dei 3 Comuni", nella mia Terra di Carnia, si è tenuto l'incontro conclusivo di una settimana di confronti e condivisione promosso dal Centro Balducci di Zugliano (UD): l'Incontro dei Popoli per i Beni Comuni, per i Diritti Umani, la TERRA, l'ACQUA, l'AMBIENTE, le Specie Viventi, la VITA sulla TERRA...

Partecipavano rappresentanti di diversi paesi del mondo, soprattutto Africa ed America Latina, per i quali l'acqua è un bene ancora più prezioso perchè NON DISPONIBILE in quanto in mano a privati che ne hanno fatto un affare economico. Pericolo che continua ad incombere anche su di noi, nonostante la vittoria schiacciante dei recenti referendum dello scorso mese di giugno. Nella nostra Regione, tanto per non dover viaggiare molto, pare sia in corso di approvazione una norma che permetterà legalmente che l'acqua venga gestita da Società non pubbliche... aggiungerei alla faccia del tanto sbandierato "popolo sovrano".

A parte le implicazioni politiche, una giornata con fortissime implicazioni umane.

Personalmente ho voluto stringere la mano, alla fine del loro intervento, all'insegnante ed ai ragazzi provenienti da Capaci e facenti parte di un progetto che si chiama "no pizzo".

Con la professoressa, e sorridendo della "curiosità" dei ragazzi, ci siamo dette, quasi all'unisono "noi dobbiamo spiegare ai ragazzi che non tutti al Nord sono come i personaggi che ci mostra la televisione (i Leghisti, insomma, per i quali mi sono sentita in obbligo di scusarmi e giustificarmi!)", "noi continuiamo a spiegare che non tutti al Sud fanno parte delle famiglie mafiose".

Poi ho stretto la mano al carcerato che ha portato la sua esperienza e la poesia delle sue parole a raccontare il dolore per la propria leggerezza che lo ha portato in carcere e l'abisso di buio che rischia di inghiottirlo... e non siamo riusciti a non piangere guadandoci negli occhi alla ricerca di una somiglianza che abbiamo trovato e che ci ha detto una volta di più che troppe volte dipende solo da un'opportunità che qualcuno ha e qualcuno manca.

Avevo cercato di filmare (ma figurarsi se ci sono riuscita?) la preghiera cantata e danzata da 2 donne del Benin che precedevano il significativo "rito" conclusivo che consisteva nel versare nelle acque del Lago, l'acqua portata dai diversi paese dei pianeta, nel mescolare le terre di posti lontati per farne una ancora più ricca e nel mettere a dimora sulla sponda del lago, una accanto alle altre, le piantine portate dai testimoni, ciascuno dalla propria Terra.


Una giornata e gesti di grande spiritualità che, di buon diritto, hanno occupato lo spazio temporale che solitamente riservo alla Santa Messa.

Tra l'altro l'anima del Centro Balducci è un profetico Sacerdote carnico, don PierLuigi DiPiazza.

Un Carnico di pochi fronzoli e molti gesti concreti.

Un uomo di Dio che incarna ciò che secondo me è un vero Pastore.

Uno che non teme di sporcarsi le mani (ricordandomi mons. Tonino Bello e la sua "Chiesa con il grembiule") e che non ha paura di dire (e vivere) la verità, anche se è scomoda o penalizzante...

Non sono sempre d'accordo con lui, ma anche nelle diverse opinioni ne ho una immensa stima che, nel ricordo della sua dolcissima mamma, si vela di sincero affetto.

STAIT ATÊNZ…

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Quindi, se pensate di passare di qua per scrivere "spiritosaggini" a ruota libera, ve ne assumerete anche le eventuali conseguenze. Per parte mia, mi riterrò libera di intervenire se rileverò che si siano superati i limiti dettati dall'educazione e dal rispetto della dignità riconosciuta alle persone... TUTTE!
L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

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Ma certo che NO!!!