Non volevo fare una citazione (anche se piacevole, tutto sommato) di Fred Buscaglione. E nemmeno dello spot di un insetticida che faceva il verso alla nota canzone "Eri piccola così".
Volevo proprio dire che è stata una notte parecchio agitata... e poco riposata.
Tutto è cominciato dalla curiosità che mi ispirava il fatto che ieri sera, mentre ancora eravamo a tavola e il secondogenito finiva svelto la cena per andare a vedersi la "sua" Juventus, il cane dei vicini non la smetteva di abbaiare.
Allora ho aperto la porta che dà sul prato dove si sentiva Leo agitarsi e strepitare e tutto è stato chiaro. E urgente.
Sull'albero del nostro giardino c'era Lele in evidente agitazione e sotto Jodie e Jekill (il randagio che porta degnamente cotanto nome) che si affrontavano aggressivi.
Ci siamo "buttati nella mischia" per allontanare Jekill e recuperare i nostri 2 mici che non capivamo come mai fossero fuori casa. Ma tra il dire e il fare... è passata tutta la notte perchè i nostri 2 piccoli pelosetti sono scappati uno da una parte e l'altro dall'altra sparendo dalla nostra vista.
In realtà, quando già io ero in corso di esaurimento lacrime, abbiamo scoperto che Jodie era rientrato in casa da una finestra aperta (ecco come erano usciti!) e si era nascosto sotto un mobile in evidente stato di agitazione.
Di Lele invece nemmeno l'ombra...
Abbiamo pattugliato tutto il quartiere. Abbiamo suonato alcuni campanelli perchè ci consentissero di entrare a controllare i giardini... e intanto si erano fatte le 23.
A un certo punto abbiamo sentito un miagolio provenire da un prato e, corsi sul posto, abbiamo visto scappare nell'oscurità un micio che ci sembrava rosso. Perciò siamo rimasti in zona a scuotere i croccantini e a chiamare con voce flautata "Lele"... "Lele"... ma niente.
A mezzanotte abbiamo deciso di tornare verso casa perchè eravamo zuppi e infreddoliti.
Io mi sono buttata sul letto e, finalmente, sono riuscita a calmare Jodie... ma non la mia paura di non rivedere più la codina storta di Lele.
All'1 mio marito ci chiama convinto di aver visto Lele aggirarsi all'esterno di casa. E c'era davvero ma aveva gli occhi da pazzo e scappava sotto i cespugli. Poi siamo riusciti a costringerlo in un angolo e mio figlio lo ha acciuffatto... Ne porta vistosi (e gonfi) segni su entrambe le mani e braccia. Ma Lele era una furia ed è scappato di nuovo ridiventando introvabile.
Non rimaneva che aspettare il chiarore del giorno, anche se questo significava andare incontro al pericolo rappresentato dai cani dei vicini che al mattino vengono liberati nei rispettivi giardini.
Alle 4 mio figlio è uscito. Niente.
Alle 5 mi sono alzata io. Ancora niente.
Alle 6 ero di nuovo in giardino e stavolta si è fatto vedere ma è scappato via. Idem 10 minuti dopo...
Però passati altri 10 minuti ho visto attraverso il vetro della porta che era arrivato fino allo stuoino e ho deciso di aprire uno spiraglio senza farmi vedere (e mettendo al sicuro gli altri 4 che avevano avuto una notte agitata tanto quanto noi).
Appena la porta si è aperta Lele si è tuffato all'interno ed è corso a nascondersi sotto il letto. Io ho urlato "Lele", mio figlio si è alzato a precipizio dal letto, gli altri mici gli sono corsi accanto per annusare tutti i profumi che una notte fuori casa gli hanno regalato.
Adesso stiamo cercando di tranquilizzarlo per riavere il nostro "insopportabile" Lele da braccio...
Che notte, ieri notte!
Volevo proprio dire che è stata una notte parecchio agitata... e poco riposata.
Tutto è cominciato dalla curiosità che mi ispirava il fatto che ieri sera, mentre ancora eravamo a tavola e il secondogenito finiva svelto la cena per andare a vedersi la "sua" Juventus, il cane dei vicini non la smetteva di abbaiare.
Allora ho aperto la porta che dà sul prato dove si sentiva Leo agitarsi e strepitare e tutto è stato chiaro. E urgente.
Sull'albero del nostro giardino c'era Lele in evidente agitazione e sotto Jodie e Jekill (il randagio che porta degnamente cotanto nome) che si affrontavano aggressivi.
Ci siamo "buttati nella mischia" per allontanare Jekill e recuperare i nostri 2 mici che non capivamo come mai fossero fuori casa. Ma tra il dire e il fare... è passata tutta la notte perchè i nostri 2 piccoli pelosetti sono scappati uno da una parte e l'altro dall'altra sparendo dalla nostra vista.
In realtà, quando già io ero in corso di esaurimento lacrime, abbiamo scoperto che Jodie era rientrato in casa da una finestra aperta (ecco come erano usciti!) e si era nascosto sotto un mobile in evidente stato di agitazione.
Di Lele invece nemmeno l'ombra...
Abbiamo pattugliato tutto il quartiere. Abbiamo suonato alcuni campanelli perchè ci consentissero di entrare a controllare i giardini... e intanto si erano fatte le 23.
A un certo punto abbiamo sentito un miagolio provenire da un prato e, corsi sul posto, abbiamo visto scappare nell'oscurità un micio che ci sembrava rosso. Perciò siamo rimasti in zona a scuotere i croccantini e a chiamare con voce flautata "Lele"... "Lele"... ma niente.
A mezzanotte abbiamo deciso di tornare verso casa perchè eravamo zuppi e infreddoliti.
Io mi sono buttata sul letto e, finalmente, sono riuscita a calmare Jodie... ma non la mia paura di non rivedere più la codina storta di Lele.
All'1 mio marito ci chiama convinto di aver visto Lele aggirarsi all'esterno di casa. E c'era davvero ma aveva gli occhi da pazzo e scappava sotto i cespugli. Poi siamo riusciti a costringerlo in un angolo e mio figlio lo ha acciuffatto... Ne porta vistosi (e gonfi) segni su entrambe le mani e braccia. Ma Lele era una furia ed è scappato di nuovo ridiventando introvabile.
Non rimaneva che aspettare il chiarore del giorno, anche se questo significava andare incontro al pericolo rappresentato dai cani dei vicini che al mattino vengono liberati nei rispettivi giardini.
Alle 4 mio figlio è uscito. Niente.
Alle 5 mi sono alzata io. Ancora niente.
Alle 6 ero di nuovo in giardino e stavolta si è fatto vedere ma è scappato via. Idem 10 minuti dopo...
Però passati altri 10 minuti ho visto attraverso il vetro della porta che era arrivato fino allo stuoino e ho deciso di aprire uno spiraglio senza farmi vedere (e mettendo al sicuro gli altri 4 che avevano avuto una notte agitata tanto quanto noi).
Appena la porta si è aperta Lele si è tuffato all'interno ed è corso a nascondersi sotto il letto. Io ho urlato "Lele", mio figlio si è alzato a precipizio dal letto, gli altri mici gli sono corsi accanto per annusare tutti i profumi che una notte fuori casa gli hanno regalato.
Adesso stiamo cercando di tranquilizzarlo per riavere il nostro "insopportabile" Lele da braccio...
Che notte, ieri notte!