Ieri sera, nell'ultima puntata di "Vieni via con me", un elenco mi ha risvegliato una ridda di emozioni in cuore.
Lo hanno proposto alcuni allievi della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano...
Lo hanno proposto alcuni allievi della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano...
Non è l'unico elenco che vorrei e potrei sottoscrivere fra quelli che abbiamo potuto ascoltare nella trasmissione televisiva di Fazio e Saviano.
Elenchi a provocare pensieri e riflessioni che sono stati una benedizione sull'apatia diffusa e sulla sonnolenza provocata da altri modelli televisivi sui quali, per evitare di trascendere, non spreco ulteriori parole.
Ma l'elenco a cui faccio riferimento, complice anche uno stato d'animo non al top (effetto, forse, dei pensieri "compleanniferi"), mi ha fatto salire un nodo alla gola, mentre scorrevano davanti agli occhi e al cuore i volti di chi veniva citato e io pensavo ... al "purillo" del mio papà.
Ho voluto sottolineare con colori diversi non una classifica dei richiami più importanti ma quello che maggiormente mi ha coinvolta...
1. La lettera 22 di Indro MontanelliMa l'elenco a cui faccio riferimento, complice anche uno stato d'animo non al top (effetto, forse, dei pensieri "compleanniferi"), mi ha fatto salire un nodo alla gola, mentre scorrevano davanti agli occhi e al cuore i volti di chi veniva citato e io pensavo ... al "purillo" del mio papà.
Ho voluto sottolineare con colori diversi non una classifica dei richiami più importanti ma quello che maggiormente mi ha coinvolta...
2. La chitarra di Fabrizio De Andrè
3. Il cestino di piazza della Loggia a Brescia
4. Il megafono di Federico Fellini
5. La pipa di Luciano Lama
6. La borsa di Massimo D’Antona
7. La 500 di Luigi Calabresi
8. Gli occhiali spessi di Vittorio Foa
9. Il camice di Umberto Veronesi
10. L’ orologio della stazione di Bologna
11. Il microfono di Luigi Tenco
12. Il sorriso di Enrico Berlinguer
13. Gli scarpini di Roberto Baggio
14. La tonaca di don Lorenzo Milani
15. La bicicletta di Marco Biagi
16. La barba di Tiziano Terzani
17. Gli occhiali scuri di Pier Paolo Pasolini
18. L’aereo di Ustica
19. La spilla di Rita Levi Montalcini
20. Gli occhialini tondi di Alcide De Gasperi
21. La coppa del mondo del 1982
22. La costituzione italiana
23. Il ciak di Sergio Leone
24. Il pianoforte di Maurizio Pollini
25. Il taccuino di Ilaria Alpi
26. Il cappello di Luciano Pavarotti
27. Le pipe di Sandro Pertini e Enzo Bearzot
28. Le mani di Walter Bonatti
29. La Roma di Anna Magnani
30. L’Alfa Romeo di Tazio Nuvolari
31. Le mani di Eugenio Montale
32. La borraccia di Coppi e Bartali
33. Lo sguardo di Marcello Mastroianni
34. La sigaretta Alda Merini
35. Il papillon di Luigi Pirandello
36. La luna di Papa Giovanni
37. Gli occhi di Sofia Loren
38. La bombetta di Totò
39. La fascia di Anna Maria Ortese
40. Le rughe di Italo Calvino
41. I macaroni di Alberto Sordi
42. Gli occhiali di Enzo Ferrari
43. Il caffè di Eduardo De Filippo
44. Le sopraciglia di Alberto Moravia
45. La malinconia di Aldo Moro
46. La grazia di Roberto Benigni
47. La voce di Vittorio De Sica
48. La mehari di Giancarlo Siani
49. Il dolore di Primo Levi
50. La sciarpa di Walter Tobagi
... e il purillo?
Un paio di domeniche fa ho chiesto alla mamma se avesse conservato il copricapo di mio papà. Il purillo, appunto.
Io, per parte mia, ho conservato il gesto che compiva il papà nel calzarlo. Quel suo elegante riportarlo sulla fronte perchè i capelli non risultino troppo tirati...
La mamma lo aveva certamente tenuto da parte, ma era distrattamente finito in fondo ad un cassetto.
Alla mia richiesta lei lo preleva e mi dice "Vuoi tenerlo tu?".
L'ho preso e poi, senza farmi vedere, l'ho annusato per ritrovare il papà.
Ma non era il "ritrovamento" che volevo.
Il purillo sapeva di stantio ed era molto sciupato (chè il più nuovo era andato via con lui).
Così sono andata a chiedere in un negozio di cappelli cosa potevo fare... ben sapendo di essere poco capace di fare una cosa ben fatta.
E la signora, dopo avermi chiesto di chi fosse, si è intenerita e me lo ha rimesso a posto.
Con maestrìa e sensibilità.
Il più bel regalo che potessi avere per questo compleanno.
Perchè il purillo è nell'elenco delle cose che mi fanno sentire vicino il mio papà...
La mamma lo aveva certamente tenuto da parte, ma era distrattamente finito in fondo ad un cassetto.
Alla mia richiesta lei lo preleva e mi dice "Vuoi tenerlo tu?".
L'ho preso e poi, senza farmi vedere, l'ho annusato per ritrovare il papà.
Ma non era il "ritrovamento" che volevo.
Il purillo sapeva di stantio ed era molto sciupato (chè il più nuovo era andato via con lui).
Così sono andata a chiedere in un negozio di cappelli cosa potevo fare... ben sapendo di essere poco capace di fare una cosa ben fatta.
E la signora, dopo avermi chiesto di chi fosse, si è intenerita e me lo ha rimesso a posto.
Con maestrìa e sensibilità.
Il più bel regalo che potessi avere per questo compleanno.
Perchè il purillo è nell'elenco delle cose che mi fanno sentire vicino il mio papà...