mercoledì 25 febbraio 2009

Dalla testa ai piedi...

Ceneri sulla testa. Acqua sui piedi.
Tra questi due gesti si snoda il cammino quaresimale.

Lo cominciamo oggi, ancora storditi dall'euforia, e forse dagli eccessi, del carnevale che stanotte abbiamo archiviato. E lo cominciamo con alcuni gesti penitenziali importanti.
Il richiamo alla sobrietà, per cominciare. E forse anche un implicito invito a deporre la maschera che non indossiamo solo nei travestimenti ma anche nel quotidiano.
Poi, l'invito al digiuno. Un digiuno che non è solo controllo del nostro appetito... ma di tutti gli appetiti che proviamo e che cerchiamo di soddisfare.
Infine, appunto, la cenere sulla testa, accompagnato dal monito "Memento homo, quod pulvis es et in pulverem reverteris" a ricordarci che qualunque privilegio, economico o sociale, diventa inutile davanti all'ineluttabilità della nostra fine.
Nella Messa in Coena Domini di Giovedì Santo, quando la Quaresima lascerà il posto alla grande celebrazione del Triduo Santo, ripeteremo il gesto della Lavanda dei Piedi.
Chissà se i 40 giorni che intercorrono tra un gesto e l'altro riusciranno ad arrivare a purificare, almeno a provarci, anche il nostro cuore?
Io credo che "qualcosa" abbia già inciso molti cuori...
Io spero che l'esserci trovati a riflettere con tanta partecipazione sul senso della vita (e della morte), non sia stato vano. Soprattutto, che non sia stato vano per rispetto di chi, nel suo impenetrabile silenzio, ben più di tanti urlatori e banditori delle diverse e opposte idee, ha realizzato la sua missione di pungolo delle coscienze.

domenica 22 febbraio 2009

Prima che finisca il carnevale...

Lo scorso anno avevo già parlato del gruppo di amici che, in un paese non molto lontano da dove risiedo, di anno in anno realizza dei veri e propri incanti in maschera...

Talora traendo ispirazione dalla tradizione popolare - come nel caso dei Guriùz - talaltra dalla Magia della natura che di sicuro non è mai banale, talaltra ancora dal ricco mondo della letteratura infantile o, comunque, della fantasia.

I costumi del Carnevale 2003 (dalle informazioni che mi sono giunte, pare che anche per questo carnevale non siano stati pensati e realizzati nuovi "argomenti"), erano dedicati al Gioco degli scacchi.

"l'eterno conflitto tra
il bene e il male,
l'amore e l'odio,
il bianco e il nero"

La fatica di portare i costumi durante le sfilate è evidente dall'osservazione dell'imponenza della struttura ... ma è l'ultimo pensiero che passa per la testa quando li si vede incedere ondeggiando lungo la strada!

Sarebbe davvero un gran peccato se questa tradizione non trovasse la sua strada per continuare a portare l'ingegno carnico in giro per il mondo.

(¯`´¯) ☺ (¯`´¯) ☺ (¯`´¯)

Narra la favola che il re indiano Shirham volendo ricompensare il suo gran visir Sissa Ben Dahir per l'invenzione degli scacchi, si sentì rivolgere la seguente richiesta: «Vorrei che la Maestà Vostra mi restituisse la scacchiera con un chicco di grano sulla prima casella, due sulla seconda, quattro sulla terza, e così via raddoppiando fino all’ultima». Si risentì lo scià per l’irrisorietà della richiesta. Ma, a conti fatti, non poté onorare l’impegno, povero scià!

Che ci si creda o no, ci vorrebbe il raccolto mondiale di frumento di un millennio e mezzo per soddisfare la richiesta (e non controllo la dichiarazione perchè non saprei da che parte cominciare)...

Perfino Dante, nella Divina Commedia, usa la metafora dei chicchi di frumento
per indicare il numero degli Angeli:

L'incendio suo seguiva ogne scintilla ed eran tante,
che 'lnumero loro più che 'l doppiar de li scacchi s'inmilla.
Paradiso, XXVIII, 91-93

martedì 17 febbraio 2009

Cercasi Granpasso. Disperatamente!!!

Mentre lavavo i piatti, pochi minuti fa, non potevo fare a meno di sentire in sottofondo la voce di Gollum che discuteva con Sméagol. Con se stesso, insomma... e sorridevo seguendo un altro pensiero, sospinta da una battuta di mio figlio che diceva che chi ha più di una personalità non soffrirà mai la solitudine...


Ma certo!
Quando Berlusconi-Gollum fa le sue preziosissime dichiarazioni non può certo immaginare che in un momento successivo interverrà Silvio-Sméagol a smentirle!!!
Loro - Silvio e Berlusconi, intendo - sono entrambi animati da un uguale sentimento d'amore per il Tessssssoro-Italia che ladri, cogl**** comunisti cercano di rubargli, aiutati da una Costituzione bolscevica e bisognosa di rimaneggiamenti che lui, ben volentieri, potrebbe apportare.

Del resto che la saga del Signore degli Anelli abbia un'ispirazione politica è risaputo. E se appena ci si ferma un attimo a pensare, si riescono a riconoscere perfino alcuni personaggi...
Lui, prima e più degli altri, unico degno di essere custode dell'anello che porta scritto al suo interno la sua "missione": un Anello per domarli, un Anello per trovarli, un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli, disposto a sacrificarsi pur di renderla un giardino come quello che circonda la sua villa nella finalmente sua Sardegna, deve fare tutto da solo, visto che la "compagnia" che lo affianca è costituita da nani e scalcagnati mezzi uomini.

Non che l'altra "compagna" sia messa meglio...
Messo a riposo Bilbo-Romano-Baggins sono rimasti 3 hobbit a lanciarsi frecciate per dimostrare di essere più meritevoli di Walter-Frodo di rivestire i panni del portatore.
E di contorno un esercito di orchetti e Uruk-Khai pronti alla battaglia anche se non consapevoli pienamente di quali siano i piani degli uni e degli altri.
Qua e là si intravedono alcuni elfi e pochi uomini...
Ma...
Ecco che il sorriso mi si spegne sulle labbra...
Dov'è Granpasso?
Chi può essere il principe Aragorn?

Quanto bisogno ci sarebbe di uno come lui...

sabato 14 febbraio 2009

80 + 1 x 2 = 2

Vabbè! Certe volte la matematica, se non proprio un'opinione, può esssere considerata inutile... oserei dire ultronea!
Nel caso specifico, qualunque siano i numeri posti in ballo, il risultato non potrebbe che essere sempre e invariabilmente DUE.
Ne dà semplice spiegazione la mia mamma quando parla della solitudine e giustifica il fatto che lei la soffre molto perchè "nemmeno nella pancia di mia madre sono mai stata sola". Già, perchè la mia mamma è una gemella. "Vera", come tengono a specificare le due "gemelle di Lolo", Anna e Maria.
Loro due sono la conferma di tutte le storie sui rapporti speciali fra gemelli. Dalla condivisione dei malesseri pur vissuti ciascuna all'interno della propria vita, e a distanza di molti chilometri, alla somiglianza dei tratti somatici, anche se nel corso degli anni sono meno evidenti, per cui a scuola dovevano differenziarle con un fiocco.


Ricordo, di quand'ero piccina, un'estate che la zia era rientrata dalla Francia al paese per le ferie. Io sentii la voce della mamma provenire dal negozio di alimentari del paese. Entrai, la vidi che parlava con la signora che gestiva il negozio e la chiamai "Mamma"... ma era la zia e io quella sera non riuscivo a prendere sonno perchè mi sentivo una cattiva figlia per il fatto di non aver "sentito" che non era la mamma.
Noi cugini, 4 sorelle noi e ben 7 tra maschi e femmine la zia, sentiamo fra noi un legame speciale, molto simile a quello fraterno. Perciò ci spiace non poterci riunire tutti insieme oggi, che le 2 sorelle festeggiano l'81° compleanno l'una in Carnia e l'altra a Bruxelles. Ma ci figuriamo con facilità le telefonate che le terranno in contatto. Quando si racconteranno tutto al telefono (compreso l'elenco dei regali... richiamando alla nostra mente l'immagine di loro due piccole e senza regali) e rideranno e piangeranno insieme sovrapponendo le parole dell'una a quelle dell'altra, vicine comunque... E parleranno dei rispettivi mariti - che il destino ha reso uguali sul finire della vita - e dei figli. Chi c'è, chi non c'è più e chi se ne sta andando...



81 non è male ma se vi impegnate potete arrivare a cifra tonda con lo stesso spirito che vi ha accompagnate fin qui!

martedì 10 febbraio 2009

Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale

Con la Legge n.92 del 30 marzo 2004, la Repubblica Italiana riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Pur vivendo in Friuli, la Regione italiana più prossima al confine con gli stati dell'ex-Yugoslavia, devo ammettere che di questa grande tragedia ho sentito parlare molto meno che di quella della Shoah... quasi che le vittime dell'una fossero meno importanti di quelle dell'altra. Oppure che ai carnefici dei due "eventi" si dovesse riservare un trattamento diverso. O, peggio ancora, quasi che la Storia andasse giudicata, addirittura a priori, piuttosto che conosciuta.
Molte lacune le ha colmate mio marito che sente questa tragedia vicina alla sua sensibilità avendo il papà istriano. Un papà che non ha mai raccontato nulla della propria terra ai cuoi figli e che non volle nemmeno che essi imparassero la sua lingua madre. Che, durante la guerra, stava ben attento a non far sapere ad alcuno di parlare slavo per evitare ritorsioni o reclutamenti coatti in qualità di interprete.
Altre sono state colmate dall'effetto benefico del tempo che ha consentito che si riguardasse al passato con maggior serenità e di potesse parlarne con onestà.
Altre ancora le ho volute personalmente colmare dopo aver conosciuto prima i parenti di mio marito e poi tanti anziani della città di Pola, dove per un certo periodo ho trascorso le ferie.
Da entrambe le parti mi sono sentita dire "Noi semo italiani"... lasciandomi avvertire una nostalgia ancora viva e ferite ancora dolorose. Con loro ho chiacchierato usando un misto di linguaggi, ho partecipato a cerimonie religiose bilingue e ho cantato canti popolari triestini...
La mula de Parenzo, g'ha meso su botega.
De tuto la vendeva, fora che bacalà...

Il resto, il passato, è oramai letteratura. Ma è anche la consapevolezza che nè vittime nè belve hanno un solo colore. E' una bestemmia e una pennellata di orrore sulla nostra umanità...

Scomodo anche in questo caso, come per la vicenda dei cosacchi in Carnia, lo scrittore friulano Carlo Sgorlon (mica si capisce che amo questo scrittore, vero?).
Nel suo romanzo "La foiba grande" racconta così:

Adesso tutti, anche a Umizza, parlavano delle foibe e dei loro inghiottitoi di pietra, lungo i quali era impossibile risalire. Quanti erano i corpi gettati nelle foibe? Non si sapeva. Non lo si sarebbe saputo mai, con esattezza.
Il potere diceva che le foibe erano un'invenzione degli avversari. Sì, era vero, nelle foibe erano finiti alcune centinaia di cadaveri di nazisti e loro alleati, all'epoca della guerra partigiana, uccisi dalla furia del popolo e della sua vendetta. Ma niente di più.
In Italia tutti i comunisti erano d'accordo con questa versione, così come i neofascisti, per contro, avrebbero negato, tanti anni dopo, che a Trieste fosse mai esistito il forno crematorio della Risiera di San Sabba.

Forse in un certo modo erano vere entrambe le convinzioni, perchè quando gli uomini uccidono, bruciano i cadaveri, o li gettano in foiba, lo fanno da sonnambuli, mentre sono preda degli incubi e dei deliri della storia. Poi, quando si svegliano, le guerre finiscono, e il grand guignol della storia si muta in commedia, allora non credono più a quello che hanno fatto, si figurano di aver sognato, e diffondono la notizia che si tratta di fantasia e leggenda. Persino alle vittime e ai perseguitati pare soltanto una favola.
Quanti erano gli infoibati? Dodicimila circa, dicevano i pochi che si occupavano di tenere il conto...

...
Tutti, si capisce, sapevano che l'abisso non restituiva mai nessuno. Soltanto Cristo era disceso in foiba per tre giorni ed era resuscitato, perchè lui era figlio di Dio.


domenica 8 febbraio 2009

Di silenzi, omissioni e tradimenti

Forse la serata del sabato è la serata con più garanzia di "casalinghitudine" della mia settimana... e ieri sera non è andata diversamente. Perciò, dopo cena, un filmetto non molto impegnativo ha rivestito il ruolo di far arrivare un'ora plausibile per rintanarsi sotto le coperte.
La trama del telefilm di ieri sera, però, pur semplice e forse non impegnativa, mi ha fatta piangere.
Una ragazzina, un rapporto non facilissimo con il padre, un altro padre che, al contrario, racconta di come con sua figlia vada tutto bene, un uomo con problemi esistenziali e di alcool, un omicidio, un processo, la condanna e la morte per mezzo di un'iniezione letale... e legale.
Allora? Beh, allora... il condannato era innocente e tutto il castello accusatorio si basava su bugie.
Sufficiente per farmi piangere... o no?

Di sicuro sufficiente a farmi pensare ad un'altra condanna a morte! Che non sta per essere eseguita in uno stato americano nel quale la pena di morte sia legalmente giustificata, ma nel mio Paese, a pochi chilometri da me e dalla mia vita.
Parlo - serve dirlo? - di Eluana Englaro.
Le mie personali convinzioni sul caso, specifico e generale, le ho già espresse. Solo che nell'esprimerle anteponevo la comprensione per chi la vicenda la vive sulla sua pelle. Successivamente, e ancora al presente, ho continuato a cercare di essere informata sulla situazione... e molte convinzioni sono cambiate. La bilancia con cui la mia coscienza cercava di pesare liberamente la vicenda senza lasciare mai che diventasse una bilancia di giudizio, ha cominciato ad oscillare e a pendere verso una diversa considerazione. L'ago della bilancia che dovrebbe essere la garanzia della verità dei fatti è saltato e con esso anche ogni giustificazione verso chi è responsabile di questa condanna a morte.

Per cominciare: siamo uno stato laico. Qualcuno l'ha negato? Non si neghi, però, alla Chiesa il diritto-dovere di dire la sua posizione. E si eviti di strumentalizzare il Santo Padre paventando passati coperti da ombre di vergogna o, addirittura, il Papa che lo ha preceduto, raccontando di sue "richieste" di essere lasciato morire... Dimenticando, in questo secondo caso, che la Chiesa non parla di perseguire pedissequamente l'accanimento terapeutico, al quale è invece contraria, ma di non uccidere... quinto comandamento!

Le volontà del malato. Ecco un punto importante, sul quale, dopo 11 anni di battaglie legali, alla fine i giudici hanno trovato un punto comune. Però...
La voce ascoltata - nelle sedi istituzionali e tramite i mass media - è quella del padre che insiste che "l'Eluana ha sempre detto che non avrebbe voluto..." come se in casa non ci fossero altri argomenti di conversazione. Risulta, però, che la ragazza avesse parlato anche con altre persone... ma non sono state tenute in considerazione.

E' una questione privata... chiedo il silenzio... ma intanto la vicenda è stata resa fin troppo pubblica... e non da estranei o sciacalli o giornalisti prezzolati...

E' morta 17 anni fa! ... o questa non è vita, poco cambia al senso della frase. Di sicuro, però, una morte decisamente particolare visto che le sue funzioni vitali sono regolari, non ha bisogno di medicinali per vivere, conserva il ritmo sonno veglia, ha le mestruazioni...

Ma non comunica! ... oppure non ha attività cerebrale... Sicuri? Non è che siamo noi "normali" che non capiamo quello che ci viene "detto"? Una sua compagna di scuola è a Udine, in questi giorni... Racconta di aver detto a Eluana "Svegliati! Ti portano a morire" e che lei abbia cominciato a respirare affannosamente...
Storielle, come quella di Margherita Coletta, il fratello di Salvatore Crisafulli o di chiunque dica il contrario del padre... Compresa sua sorella (che vive qui in un paesino della Carnia) che lo ha implorato di lasciar vivere Eluana e ne ha avuto come risposta l'esclusione dai contatti. Per non parlare delle suore che l'hanno accudita per 15 anni, consentendo al suo corpo di arrivare all'appuntamento con la morte nella migliore delle condizioni possibili; senza piaghe da decubito, con la pelle morbida e liscia. Le suore che hanno raccomandato a chi la prelevava lunedì notte di essere affettuosi con lei... e che la notte successiva sono state cercate al telefono dalla Casa di Riposo (questo è!) di Udine perchè non riuscivano a calmare la paziente... ma come? Una morta che si agita? Una morta che fa i capricci... e tossisce? Una morta da sedare per evitare altre seccature...

A proposito di capricci... Nessun giornale oggi ne riporta la notizia, ma ieri Eluana ha letteralmente sputato il sondino dell'alimentazione! Anche questo un capriccio da morta? O un messaggio per chi vuole interpretarlo: io potrei (POSSO... se mi aiutate) vivere anche senza sondino perchè deglutisco... ah già! Anche questo non ce lo aveva detto subito, nè a noi nè ai giudici che dovevano decidere sulla vita o la morte!

E cos'altro non è stato detto in nome dell'ideologia che guida oramai le azioni di tutti coloro che si avvicendano attorno al corpo di Eluana?
Perchè non si può negare che oramai lei non sia più una persona, ma un'IDEOLOGIA da usare ciascuno per i suoi scopi.

Non ultimi i nostri rappresentanti...
Un Presidente della Repubblica che trova giustamente "incostituzionale" un decreto che pare essere stato emesso con l'unico scopo di provocare uno scontro istituzionale. Ma poi aggiunge che non "se ne ravvedono motivi di urgenza"... e sono obbligata a non commentare per non trascendere nel vilipendio, visto che non ci manca proprio nulla, in questa situazione, se non il tempo... il tempo per potrebbe salvare una vita e preservare l'Italia dalla vergogna della prima sentenza di morte del dopoguerra...
Un Presidente del Consiglio che trova il caso un'occasione ghiotta per minare l'istituzione e dichiara con la solita protervia "andremo avanti da soli"... ma poi, consapevole che "Nel caso di Eluana Englaro sussistono i presupposti di necessità e urgenza", indice la prossima riunione del Parlamento lunedì alle ore 12:00...
Qualcuno gli ha detto che Eluana sta morendo di FAME e di SETE? Oppure più che Eluana gli interessa lo scontro?! E anche su questo atto di pura demagogia devo astenermi dai commenti...

Questo pomeriggio sarò a Udine. E mi fermerò davanti alla Quiete.
Se potessi farlo salirei da lei a chiederle "scusa" e a tenerle la mano per un momento...
Chissà se ha paura, se si sente sola, se capisce di essere stata tradita?!

9.02.09 - ore 20:30 - Scusate... tolgo la possibilità di commentare. Adesso sento il bisogno di tacere...

martedì 3 febbraio 2009

Un sorriso...

... alla vita!

Ho ricevuto la mail che riporto già il 16 gennaio... Ma, conoscendo le mie indiscusse qualità artistiche, non osavo cimentarmi nell'impresa.
Poi ho deciso che l'importante non è sempre il risultato. Talvolta la differenza la fa il percorso che si fa per cercare di raggiungerlo...

Per il 2009, noi ComiComiX abbiamo deciso intanto di riproporre solo l'iniziativa Regala un Sorriso: quella dei disegni.
Basterà inviarci un disegno, un fumetto, quello che volete. Per ogni disegno ricevuto anche nel 2009 noi verseremo 2 euro alla Fondazione per la lotta al neuroblastoma.
Se siete pigri o comunque non vi va di fare un disegno, potete comunque darci una mano.
Basta passare parola, dirlo a qualcuno che può essere interessato, segnalare la cosa,insomma.
A scuole, ad amici, a chi volete voi.
Per ora solo questo, poi qualcos'altro studieremo. Si vedrà.
Grazie ancora, con tutto il cuore.

Insomma, si tratta dell'iniziativa che lo scorso anno ci aveva "impegnati" come autori di racconti con argomento IL SORRISO!

Le persone che la propongono si sono dimostrate persone che meritano tutta la mia stima.

Quello che propongono non è soggetto a giudizi e votazioni.

Perciò, ecco il mio contributo...

Per Alessandro!

Ma anche per Sasi, Franci e Greta.

Per Luca.

Per me... per noi.

E anche per Eluana...

STAIT ATÊNZ…

Questo, come ogni altro blog, è tutelato dalla legge 675 del 1996 (tutela della privacy), dall'estensione della suddetta avutasi con il Decreto Legislativo n° 196 del 30/06/2003 e dalle norme costituzionalmente garantite al nome, alla persona, all'immagine ed all'onore.
Quindi, se pensate di passare di qua per scrivere "spiritosaggini" a ruota libera, ve ne assumerete anche le eventuali conseguenze. Per parte mia, mi riterrò libera di intervenire se rileverò che si siano superati i limiti dettati dall'educazione e dal rispetto della dignità riconosciuta alle persone... TUTTE!
L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

Blog360gradi - L’aggregatore di notizie a 360° provenienti dal mondo dei blog!

Ma certo che NO!!!