A erin une volte une vôlp e un lupo...
Cominciava così una delle favole che più ho ascoltato nella mia infanzia... Anzi, ora ve la racconto... in italiano, naturalmente.
Un giorno, di buon mattino, si trovarono per caso nel bosco, e siccome avevano fame decisero di fare un tentativo per andare a a mangiare in una casa lì vicino. La volpe disse:
- Allora stasera ci si trova alle 9 davanti la casa...
La sera si incontrano ed entrano per una finestrella e cominciano a mangiare tutto quello che trovano.
Ma la volpe, più furba, mangiava senza tascurare di verificare di controllare di riuscire poi a passare dalle inferriate della finestra.
Il lupo, invece, continuava ad abbuffarsi.
Il padrone di casa, che aveva sentito dei rumori, scese dalla camera. La volpe subito scappò dalla finestra, si sedette fuori e si mise ad aspettare.
Intanto, in casa, il padrone visto il lupo, cominciò a picchiarlo di santa ragione. Gliene diede tante, ma tante, che non so neppure dirvi... ma alla fine il lupo riuscì a sottrarsi e a sgusciare dalla finestra.
La volpe, appena lo vide cominciò a fingere di avere un gran dolore ad una gamba così che il lupo, che desiderava solo allontanarsi da lì, se la caricò sulle spalle e si avviò.
Mentre il lupo camminava, la volpe canticchiava:
D
aran dan, il malât al puarte il san!(Daran dan, il malato porta il sano)
Il lupo comunciò a capire che la volpe fingeva di aver male e così, mentre attraversavano un fiume, ce la scaraventò.
La volpe prese ad urlare:
Lupo, salvami!
Ma il lupo, ridendo, cantava:
Daran dan, il malat al puarte il san...E così la volpe si annegò e il lupo andò bello asciutto per i fatti suoi.
Per noi bimbi era una storiella allegorica sui pericoli delle bugie... ma oggi la leggo con altri significati.
Oltre a quello scontato del "malato" che aiuta il "sano", mi evoca anche l'on. Cetto La Qualunque:
W la politica dei fatti! Fatti i cazzi toi!
(un programma politico)