Oggi la figura che ho impressa nella mente e nel cuore non è quella di Cristo, ma quella di un meraviglioso bambino che chi mi legge ha già "incontrato" in questo blog: Sebastiano.
Un'immagine che in molti tratti è davvero somigliante a quella di Cristo, in ogni modo.
Nell'amore che attorno a lui cresce e si diffonde ma anche, purtroppo, nella sua innocenza - portata a paravento della cieca e bieca cattiveria di una civiltà che soffoca nei numeri i sentimenti - e nella sofferenza - che è parte di lui ma che può diventare per noi, se abbiamo voglia di fermarci, senso e ragione di alcune riflessioni importanti.
Personalmente non lo conosco. Ma vorrei poter colmare questa lacuna perchè vorrei poter depositare nel mio cuore il granellino di gioia di sentirlo cantare e di vederlo sorridere. Desidero potermi fermare accanto a lui e con lui perchè so che sarebbe un regalo per la persona che vorrei riuscire ad essere...
La prima che si è "fermata" accanto a lui è Giusi, la sua mamma.
Giusi è una donna forte! E' una mamma indomita che ha letteralmente strappato il suo bimbo all'ignoranza delle statistiche e alla crudeltà delle previsioni. E Sebastiano è qui a parlarci della vittoria della vita e della gioia sulle più pessimistiche ipotesi e tempistiche. E Sebastiano è qui a giocare con i suoi fratellini e con la sorellina e a fare il piccolo tiranno con tutti in casa, ben sapendo che potrà ottenere ciò che vuole in forza del suo bel musetto e del suo sorriso monello.
Finora la sua mamma è riuscita ad emozionarci e a stupirci per tutte le cose che riesce a fare... presentandole peraltro come "normalità materna". Ma chi la legge sa quanto si discosti dalla normalità ciò che riesce a reggere.
E fra le cose che inanellava nelle sue giornate piene, c'era anche il lavoro dipendente.
Non credo costi molta fatica poter immaginare che, talvolta, abbia dovuto ricorrere all'aiuto della legge per poter giustificare qualche assenza (e nel suo blog le quantifica). Del resto, per cos'altro dovrebbe essere stata promulgata una legge se non per "aiutare" i cittadini a vivere?
Ora, la legge in questione, è la legge 104/92... ed è sacrosanto che esista.
Eppure l'azienda per la quale lavorava Giusi ha provveduto a LICENZIARLA infischiandosene della legge e, soprattutto, della persona.
Non so cosa potremo fare... ma non posso non dedicare a Giusi, a Sasi e alla sua famiglia questi miei pensieri e questo misero post.
Io credo che se ci scambieremo idee, suggerimenti, riflessioni, forse potremo essere utili a Giusi e, di riflesso, a tutta la nostra Società.
Forse è uno dei motivi per i quali tenere un blog può avere senso.