Passeggiando sui rigogliosi prati verdi dei primi giorni, il Creatore si beava del tripudio di fiori, profumi e colori che ricoprivano il suolo. Sorridendo con tenerezza dello stupore infantile di Adamo ed Eva, indicava di volta in volta il nome assegnato a ciascun fiore, come poco prima (un "poco prima" che sapeva di eternità) aveva fatto con ogni animale creato.
Tutta la natura era attenta alle parole di Dio, consapevole che ogni cosa cominciava ad esistere esattamente nel momento in cui il suo nome veniva pronunciato: in principio era il Verbo... mentre una leggera brezza accarezzava i volti della prima donna e del primo uomo, scompigliava il manto peloso o piumato degli animali, faceva increspare la superficie delle acque in un leggero tocco che arrivava ad ogni essere vivente che in esse nuotavano, di divertiva ad inserirsi fra le piume delle ali degli uccelli che volteggiavano in cielo, faceva fremere le foglie degli alberi traendone una musica briosa e spettinava l'erba dei prati in modo che ogni fiore potesse ricevere lo sguardo di Dio.
D'un tratto parve di udire una voce lontana: "....... di me!"
Tutti si fermarono per capire da quale direzione arrivassero quelle parole e per cercare di coglierne il senso che non avevano potuto intendere.
Dio allungò una mano e indicò un punto nascosto sotto un cespuglio che, troppo proteso nel cercare di vedere il Creatore, aveva talmente allungato i suoi rami da coprire "qualcosa" che era nato al suo stesso riparo.
Vergognandosi della sua invadenza, il cespuglio si ritrasse e così tutti videro il fiorellino azzurro che stava ancora ripetendo: "Non ti scordar di me! Non ti scordar di me!".
Una risatina distese le labbra di Dio e contagiò tutto il Creato: "Ma certo che non ti scordo... e il nome che ti sei scelto mi piace molto. Te lo assegno."
"Quale nome?", chiese il fiorellino?
"Quello che hai detto", suggerì un Angelo, timoroso che l'interruzione potesse infastidire il Signore.
"Forse se lo è scordato", disse Dio cantalenando il fiorellino. "Ma Io non mi scordo di nulla. Perchè ogni cosa è preziosa ai miei occhi e tutto è degno del mio Amore. E tu sarai un fiore che gli uomini offriranno per parlare d'amore, caro NonTiScordarDiMe".
Ho recuperato nella memoria, aggiungendo qualcosa come si fa nel raccontare una favola, la storia di questi fiorellini spontanei perchè ieri ho portato alcuni vasi di Non ti scordar di me a mia sorella per confermarle il mio amore. Sono passati già 26 anni dal giorno che ci ha lasciati e certe volte mi sembrano tantissimi, altre volte mi paiono un soffio...
Tutta la natura era attenta alle parole di Dio, consapevole che ogni cosa cominciava ad esistere esattamente nel momento in cui il suo nome veniva pronunciato: in principio era il Verbo... mentre una leggera brezza accarezzava i volti della prima donna e del primo uomo, scompigliava il manto peloso o piumato degli animali, faceva increspare la superficie delle acque in un leggero tocco che arrivava ad ogni essere vivente che in esse nuotavano, di divertiva ad inserirsi fra le piume delle ali degli uccelli che volteggiavano in cielo, faceva fremere le foglie degli alberi traendone una musica briosa e spettinava l'erba dei prati in modo che ogni fiore potesse ricevere lo sguardo di Dio.
D'un tratto parve di udire una voce lontana: "....... di me!"
Tutti si fermarono per capire da quale direzione arrivassero quelle parole e per cercare di coglierne il senso che non avevano potuto intendere.
Dio allungò una mano e indicò un punto nascosto sotto un cespuglio che, troppo proteso nel cercare di vedere il Creatore, aveva talmente allungato i suoi rami da coprire "qualcosa" che era nato al suo stesso riparo.
Vergognandosi della sua invadenza, il cespuglio si ritrasse e così tutti videro il fiorellino azzurro che stava ancora ripetendo: "Non ti scordar di me! Non ti scordar di me!".
Una risatina distese le labbra di Dio e contagiò tutto il Creato: "Ma certo che non ti scordo... e il nome che ti sei scelto mi piace molto. Te lo assegno."
"Quale nome?", chiese il fiorellino?
"Quello che hai detto", suggerì un Angelo, timoroso che l'interruzione potesse infastidire il Signore.
"Forse se lo è scordato", disse Dio cantalenando il fiorellino. "Ma Io non mi scordo di nulla. Perchè ogni cosa è preziosa ai miei occhi e tutto è degno del mio Amore. E tu sarai un fiore che gli uomini offriranno per parlare d'amore, caro NonTiScordarDiMe".
Ho recuperato nella memoria, aggiungendo qualcosa come si fa nel raccontare una favola, la storia di questi fiorellini spontanei perchè ieri ho portato alcuni vasi di Non ti scordar di me a mia sorella per confermarle il mio amore. Sono passati già 26 anni dal giorno che ci ha lasciati e certe volte mi sembrano tantissimi, altre volte mi paiono un soffio...