mercoledì 29 aprile 2009

Le spalle dei nostri predecessori...

Un’immagine che traggo da un'intuizione di Bernardo di Chartres, che già nel 1100 aveva reso con un’efficacissima metafora: siamo «nani che camminano sulle spalle di giganti», è ciò che orienta i miei pensieri oggi.
Un'intuizione costantemente ripresa e rielaborata che, per esempio, fa ribadire a Paul Ricoeur l’importanza di «lavorare la memoria per aprire un futuro al passato... Gli uomini del passato hanno avuto anch’essi dei progetti, cioè avevano un futuro che fa parte del nostro passato».
Era di domenica il 29 aprile del 1906. Centotre anni fa.
Ed era una giornata molto piovosa, tanto che, a Tolmezzo, la programmata “Festa degli alberi” dovette essere rimandata “causa il pessimo tempo”...

Quello stesso giorno, a Villa Santina, in Carnia, una trentina di persone si erano date appuntamento con il notaio Marioni per costituire formalmente una Cooperativa che aveva lo scopo di introdurre una nuova cultura dell'alimentazione e del commercio, in senso generale.


Una notizia che certamente non arrivò ai quotidiani nazionali, al contrario della notizia relativa alla partita-spareggio Juventus-Milan valevole per l'accesso alla finale della "Coppa Lombardia", partita che termina 0-0 e dev'essere rigiocata in altra data.
Un avvenimento che nessuno immortalò con servizi fotografici "in posa", chè i protagonisti erano persone del fare più che dell'apparire;.
Una Società che non aveva altro “capitale” che gli ideali che la ispirarono.
Un’utopia che assunse linfa dalla fede e dalla caparbietà dei suoi padri e che è arrivata fino a noi mantenuta salda dalla profondità delle proprie radici e, per continuare con la metafora “arborea”, ben decisa ad espandere i propri rami e a produrre i suoi propri frutti.
Sarò una sognatrice... ma io mi sento di dover molto a questi "pionieri" e avverto come obbligo morale inanzittutto conoscere i loro ideali e poi, nelle mie possibilità, farli vivere ancora. Soprattutto nell'ambito lavorativo. Nella loro Cooperativa, che è anche la mia.

Ecco i "giganti" della metafora iniziale.
Un'immagine che si vela di grande tristezza al pensiero di un presente in mano a nani, ballerine e illusionisti.

P.S.: sottolineando che il presente post vorrebbe (o avrebbe voluto) essere una dedica alla Cooperativa per la quale lavoro e per il suo 103° anniversario, non potevo non confrontare i tempi e gli uomini di allora e di oggi. Inevitabile il rimando che tutti hanno colto a chi impersona la totale assenza di valori che imperversa al presente. Andate a leggere qui? Altro che tristezza! E' vergogna il sentimento che dovremmo provare...

mercoledì 22 aprile 2009

La polse...

... ovvero, letteralmente, il luogo del riposo.
Stavo pensando "Si riparte!", e contemporaneamente ho concluso con "ma mi sento già stanca".
Non proprio la forma migliore per una nuova impresa. Ma so che poi l'entusiasmo della partecipazione darà impulso alla voglia di fare.
Ad ogni modo avrei parlato comunque di UN riposo... ma andiamo con ordine.
Venerdì pomeriggio, nel piccolo paese carnico di Illegio, sarà inaugurata l'annuale Mostra d'Arte che, per la corrente stagione, è dedicata ad "Apocrifi. Memorie e leggende oltre i Vangeli".
Le opere esposte saranno 80, tra tele, icone, incisioni, altari e statue provenienti dalle più prestigiose sedi museali europee: i Musei Vaticani, gli Uffizi di Firenze, la Galleria Borghese e la Galleria Doria Pamphilj di Roma, l’Accademia Carrara di Bergamo, i Musei Reali di Arte e Storia di Bruxelles e la Galleria Tretyakov di Mosca.
Interessanti le firme (Guercino, Albrecht Durer, Andrea Pozzo, Pomponio Amalteo, Ludovico Mazzolino e...), ma più ancora l'argomento trattato.
I Vangeli Apocrifi, ovvero nascosti. Motivo di confronto fra chi vuole che il nascondimento sia voluto da una Chiesa intenzionata a celare chissà quali verità sospettate di poter minare la sua stabilità, e chi semplicemente differenzia la Sacra Scrittura fra Libri Canonici e altri ritenuti non significativi ai fini della Divina Rivelazione.
Libri che, peraltro, appartengono alla memoria collettiva e comunitaria del popolo dei Credenti che ne ha sempre attinto e li ha tramandati di generazione in generazione sotto forma di "memorie e leggende".
Libri ai quali ha fatto riferimento la musica (De Andrè, per fare un nome solo) e la letteratura (Dan Brown, per citare il più recente e publicizzato).
Libri ai quali, soprattutto, si è ispirata molta parte dell'Arte sacra e devozionale cristiana che ha fatto sapiente fusione di Fede e Tradizione nel "mostrare" la Storia della Salvezza.
Per il primo mese di apertura, la Mostra fa un vero e proprio regalo ai suoi visitatori giacchè consente di poter ammirare un assoluto capolavoro.

sabato 18 aprile 2009

La vita in cattedra...

Gli ultimi due giorni sono stati indimenticabili...
Tutti i ragazzi che, anche in brevi occasioni, ci sono stati affidati per la formazione cristiana del catechismo; quelli che frequentiamo regolarmente o quelli che hanno ruotato negli spazi delle animazioni parrocchiali; tutti quelli che, talvolta con rammarico, ci chiediamo dove siano e quelli con i quali instauriamo rapporti di profonda familiarità; quelli che pare vogliano sfidarti nella dimostrazione di poter fare a meno di te, dei sacerdoti e, più ancora, di Dio... hanno partecipato a una terribile ora di domande sul senso della vita...
Per me tutto è cominciato con una telefonata... e come un sasso lanciato nell'acqua le parole si sono diffuse come cerchi concentrici, insieme con le lacrime... e al centro c'era un ragazzino di 15 anni.
"Gesù ha preso Marco per mano...", così mi ha detto il don al telefono.
Lo sapevamo che sarebbe accaduto.
Troppi giorni aveva cercato di contrastare il male, Marco. Mesi, anni... che aveva completamente cambiato la sua vita e quella dei suoi genitori, il suo viso e certamente anche la sua anima.
"Credi che sia sbagliato dubitare dell'esistenza di Dio?", mi sussurra George durante il rosario, seduti stretti sui banchi della nostra Chiesa.
"No, George! Ma io non oserei nemmeno guardarti in viso se non potessi risponderti che invece solo in Lui possiamo trovare senso a questo nostro dolore. E giustificazione al pianto e certezza che non siamo "solo" carne destinata alla putrefazione."
"Ma che un figlio preceda il genitore nella morte è inaccettabile..."
"Vero, Francesco... credo che anche la Madonna lo abbia detto, in cuor suo."
"Sai, Licia? Qualche volta mi chiedo se avrei attorno tanto rimpianto, anche io, se dovessi morire..."
Confesso che su questa frase ho pensato: Sono ancora dei bambini...
Ma l'indomani ho inghiottito con le lacrime questo pensiero.
Quando ho visto attraversare la navata del nostro Duomo da una marea di ragazzini in divisa sportiva che seguivano sei ragazzi di 15 anni che portavano una bara.
Alcuni erano ragazzi del mio gruppo di catechismo... Lo era anche Marco, seppure per poco tempo. Ed è stato uno dei ragazzini con i quali partecipo ai campiscuola estivi.

Come potremo far sì che ciò che abbiamo condiviso, lo strazio, i pianti e gli abbracci, non appassisca nei loro cuori senza aver dato i frutti che certamente ha seminato?
Quale altro modo abbiamo di ricordare Marco se non farlo sorridendo, dicendoci l'un l'altro "Ti ricordi...?" e ammettere che era davvero un rompiscatole?
Come non dirci che ci ha dato un grande insegnamento e che siamo certi che è vissuto con più pienezza lui nei suoi brevi 15 anni che molti, ricchi di tempo ma poveri di significato.
Come potrò non ripensare alle nocche delle loro mani bianche nella forza della stretta che ci intrecciava l'uno agli altri, ai loro visi pallidi e agli occhi smarriti se non potrò esortarli ad andare incontro con fiducia al futuro... e ad amare con la certezza che le persone che più amano (ed ameranno) sono destinate all'eternità e non sono solo a un "incidente temporale"?
E che tutti siamo destinati a ritrovarci...
Sciocchezze?
Certezza della speranza!

lunedì 13 aprile 2009

Creduloni? No! Credenti!!!

Abbiamo celebrato, come ogni anno, i Riti della Settimana Santa e della Pasqua.
Per quanto mi riguarda, quest'anno ci sono state delle variazioni (non dipendenti dalla mia volontà) che me l'hanno resa un po' meno "vicina"... ma forse il tempo liberato dai troppi impegni degli ultimi anni mi ha consentito di pensare maggiormente a quanto si stava per rivivere.
O forse lo dico più a me stessa che a chiunque altro, per cercare di convincermene.
Di certo, la lettura del Vangelo della Passione che abbiamo fatto fino allo scorso anno, faceva arrivare me e il gruppo di ragazzi che mi seguono a un grado di coinvolgimento emotivo che mi è mancato.
La preparazione, "teatrale" ma più ancora quella spirituale - alla riproposizione dei gesti e delle parole del Vangelo di Giovanni davanti alla Comunità, nonostante il tono decisamente goliardico delle prove e dell'approntamento delle varie occorrenze - alla fine ci prendeva alla gola e più di uno versava lacrime di commozione vera davanti alle "scene" della Passione di Cristo.

I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.
Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca.
Così si adempiva la Scrittura:
Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte.
E i soldati fecero proprio così.






E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse:
Tutto è compiuto!
E, chinato il capo, spirò.







Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatéa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre.
Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende...

A dire la verità, sto già sondando il terreno per il prossimo anno...
Quanto alla possibilità di pensare di più al senso... mi verrebbe da dire che, davvero, l'unico ragionamento che ho sviluppato mi ha condotto alla convinzione che sia impossibilie negare ciò che è avvenuto.
Come si può pensare, in effetti, che tutto sia frutto di fantasie di uno sparuto gruppetto di analfabeti?
E se così fosse, non sarebbe logico pensare che si sarebbero impegnati a "inventare" qualcosa di più credibile che questo racconto di un Dio che manda il proprio figlio sulla terra a farsi uccidere e poi lo resuscita il terzo giorno?
Suvvia... ci voleva poco ad architettare di meglio di questa assurdità.
Solo la realtà può essersi concessa il lusso di fregarsene della logica umana!

venerdì 10 aprile 2009

Aspettando il mattino di Pasqua...

Da ieri sera, quando, al termine della solenne celebrazione della S.Messa "In Coena Domini" con il trasferimento dell'Eucarestia nell'Altare della Reposizione, i Sacerdoti hanno fatto memoria dell'estrema umiliazione inflitta a Nostro Signore con la privazione delle vesti, spogliando gli altari mentre cantavano "Diviserunt sibi vestimenta mea et super vestem meam miserunt sortem", la Chiesa invita i Fedeli a rimanere in silenzio, quasi a trattenere il respiro davanti alla Passione e alla morte del Salvatore.
In questa Settimana Santa, abbiamo anche altri motivi per trattenere il respiro... e le lacrime.
Oppure per lasciarle scorrere, ma non per dichiarare la nostra sconfitta, la nostra disperazione, la nostra resa davanti al male e alla morte.
Bensì per lasciar trasparire il dolore per le vite che, per il nostro modo di pensare, erano ancora incompiute e che l'evento catastrofico del sisma ha interrotto.
Consapevoli, però, che anche per loro ci sarà il "mattino di Pasqua".
Unico evento capace di dare senso agli affanni della vita.

domenica 5 aprile 2009

... un brigante

E' cominciata con la proclamazione del Vangelo della Passione la Settimana Santa che culminerà nella grande celebrazione della Passione, Morte e Resurrezione di Nostro Signore.
Anche oggi ho partecipato alla Lettura a più voci della Parola, ricoprendo i ruoli minori (si sa! Nella Chiesa non ci sono grandi ruoli per le donne...): le serve che attorno al fuoco nel cortile di Pilato interpellano Pietro sulla sua conoscenza dell'accusato e la turba che urlava "crocifiggilo", esprimendo quasi un piacere all'idea di assistere al versamento di sangue di un proprio simile.
E quando Pilato chiede "Chi volete che io vi liberi?" urla "Barabba" nonostante Barabba fosse un brigate (come dice l'evangelista Giovanni).
E proprio la figura di Barabba vorrei "leggerla" con voi. Se avete la pazienza di seguirmi in un tentativo di ricostruzione della direzione dei miei pensieri.

giovedì 2 aprile 2009

2 aprile 2005

Stasera il cuore torna alla tristezza di 4 anni fa.
Ma non per questo non sa quanta festa sia stata riservata in cielo al Santo Padre Giovanni Paolo II. Nè quale sarà la gioia del ritrovarsi.
Proprio in questi ultimissimi tempi è stato "usato" come giustificazione di pensieri altri.
Alcuni si sono fatti paravento delle sue ultime parole senza nemmeno porsi domande o avere dubbi sull'interpretazione.
Capita a molti "grandi" e lui lo è stato sicuramente.
Nel suo passaggio in terra ma, soprattutto, davanti al Dio che ha dolcemente e strenuamente amato per tutta la sua vita.

Lui stesso aveva parlato della sua morte più volte, con la serenità che contraddistingue chi ha in cuore una Fede sicura.
Nel 1999 scriveva in una lettera indirizzata agli anziani:

Trovo una grande pace nel pensare a quando il Signore mi chiamerà.
Mi sale spesso alle labbra, senza alcuna vena di tristezza, una preghiera che il sacerdote recita dopo la celebrazione eucaristica: Nell’ora della morte chiamami!
E’ la preghiera della speranza cristiana, che nulla toglie alla letizia dell’ora presente, mentre consegna il futuro alla custodia della divina bontà”.

"Lasciatemi andare alla casa del Padre"... la risposta a una chiamata attesa.
L'ultimo, struggente, forse ardito, sicuramente dolce, desiderio di un'anima santa.

STAIT ATÊNZ…

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Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

Blog360gradi - L’aggregatore di notizie a 360° provenienti dal mondo dei blog!

Ma certo che NO!!!