domenica 27 febbraio 2011

Di tuttologi e giovani speranze...

Ho sempre trovato scorrettissimo che certe persone si arrogassero il diritto di criticare, in forza di un'auto-proclamazione di esperto, il lavoro di altre persone.
Per questo motivo ho preferito, tanto per fare un esempio, passare per la "mamma che le va bene tutto" piuttosto che permettermi di giudicare, bocciare e cercare di condizionare il lavoro delle maestre dei miei figli.
Allo stesso modo, però, non consento che alcuno abbia a ridire del mio lavoro, a meno che non mi sia superiore di grado nella stessa Società.
Eppure questo modus pensandi pare attecchire molto bene nella Società italiana e proprio oggi ne abbiamo uno svilente esempio da quotidiano che affida a uno scrittore di trame decisamente "leggere" il commento sul tragico epilogo del caso di Yara Gambirasio.
Nei prossimi giorni prevedo turbe di criminologi, sociologi e tuttologi a dire la loro dopo che perfino alcuni sensitivi avevano già, in questi 3 mesi di assenza della ragazzina, cercato di indirizzare la polizia ad adottare linee investigative a dir poco alternative. Una delle quali aveva portato perfino qui in Carnia.
Forse più banalmente io scelgo di non dire nulla sul caso e di raccontare, invece, una crudeltà che si è consumata accanto a me.
Oggi mi ha chiamata mia sorella. "Passa da me, mi ha detto, che devo farti vedere una cosa..."
Ci sono andata con un filo di timore, perchè si corre una da una parte e una dall'altra e si finisce per cercarci a vicenda solo se ci sono problemi.
E il problema c'era. E speriamo che si vada versa la sua risoluzione positiva (*).
E' accaduto che il suo micione mancasse da casa da qualche giorno.
Ovviamente non è la prima volta e, dunque, la cosa non destava troppe preoccupazioni.
Invece venerdì sera hanno sentito un lamento e lo hanno trovato fuori dalla porta di casa coperto di sangue e con il musetto tumefatto e gli occhi chiusi.
Al ritrovamento sono seguite la corsa dal veterinario (Giovanni, cara Anny, è il nostro Angelo custode) e la decisione immediata di operare per capire la situazione e cercare di risolverla.
Il dottore gli ha rimesso a posto mento e labbro inferiore che penzolavano per un possibile colpo con un badile, dato qualche altro punto in ordine sparso, preso atto di una lesione alla lingua e un buco al palato superiore e - incredibile ma vero - estratto un pallino da fucile in mezzo agli occhi...
Adesso il micio riesce ad aprire gli occhi ma non ancora a nutrirsi autonomamente (lo nutre mia sorella con l'ausilio di una siringa, tanta pazienza e condimento di amore) e speriamo che si riprenda.
Speriamo anche che abbia imparato che dell'uomo non ci si può fidare...

Prima di uscire per recarmi alla Messa (stamattina non stavo per niente bene) voglio però lasciare una notizia diversa. L'ho ascoltata da Massimo Gramellini ed è stato balsamo per il cuore.

Siamo a Catanzaro, in una classe di terza media dove c’è un alunno con la sindrome di Down. Tutti in piedi, entra la preside. Ha appena comunicato agli insegnanti che non autorizzerà più la partecipazione del ragazzo Down alle gite di classe. Tanto, dice, lui non è in grado di capire niente. La preside si accerta che l’alunno non sia fra i banchi, poi raccomanda ai ragazzi di tacere al loro compagno la data della prossima gita di classe per evitare problemi alla scuola.
Ma una ragazzina alza la mano: Se lui non può più venire in gita con noi, allora non ci vado nemmeno io. I buoni esempi sono come quelli cattivi. Contagiosi. Uno dopo l’altro, tutti i compagni alzano la mano: nemmeno io… nemmeno io… nemmeno io… Vedi, esiste davvero una voce dentro ciascuno di noi. Più forte dell’ignavia, della paura e persino del cinismo. Usa parole diverse, ma ripete sempre la stessa frase: fai la cosa giusta.

Non era possibile non ripensare alla commovente immagine del finale del film "L'attimo fuggente"... O Capitano, mio Capitano, richiamano i ragazzi il professore che è stato cacciato dalla scuola.
Loro non dimenticherann
o ciò che lui ha insegnato loro...

“la verità è una coperta che ti lascia fuori i piedi
cogliere l’attimo per un’esistenza da esseri umani capaci di emozioni e di scelte
“Andai nei boschi perchè desideravo vivere con saggezza e in profondità e… succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto… due strade trovai nel bosco e io presi quella meno battuta”.

...
e saranno adulti migliori degli adulti che hanno conosciuto...

Una volta di più possiamo dirlo: I giovani sono la nostra speranza... Siano benedetti.


* Non è andata bene... il micione non ce l'ha fatta.

martedì 22 febbraio 2011

Baciamo le mani...

Spesse volte ciò che succede nel mondo ci raggiunge ma non ci penetra in profondità.
Anche se razionalmente siamo capaci di valutare i diversi impatti degli avvenimenti, ci capita, altre volte, che gesti, azioni, immagini per la maggioranza delle persone banali, ci scavino dentro caverne di pensieri e di emozioni.
Io credo che questo dipenda dal grado di adesione che le cose che accadono hanno con la nostra realtà.
Così la fatica di papa Wojtyla nel cercare di parlare nel suo ultimo Angelus, accompagnata dal gesto di stizza con cui battè una mano sul legio, per me è il ricordo più straziante che ho di lui, perchè anche il mio papà non aveva più voce nei suoi ultimi tempi e batteva la mano sul letto quando si innervosiva perchè non capivamo subito ciò che cercava di dirci.
In questi giorni viene riproposto il fermo immagine di un gesto che mi indigna profondamente.
E, anche in questa occasione, il metro di paragone è con mio padre, il mio faro.
In quell'ultimo tratto faticoso di salita, quando sapevamo che il pianerottolo al quale saremmo arrivati era la sua partenza, molte persone si avvicendavano nel fargli visita. Alcuni accolti con grande gioia, altri, come capita, forse solo sopportati...
Una visita quotidiana gliela faceva il monsignore del nostro paese, libero nella decisione che l'uomo era meritevole di attenzione certamente più dell'appartenente ad una diversa confessione religiosa.
Ebbene, il mio papà lo ringraziava quotidianamente con un gesto certamente non banale: gli baciava le mani. Non all'uomo che aveva dinanzi.
Non solo quantomeno.
Ma a ciò che l'uomo rappresentava e in segno di grande riconoscenza e stima per ciò che quelle mani compivano in nome dell'Unico Dio, prima fra tutte la frazione del pane.
Ed ecco l'enormità del degrado e della miseria che mi riporta all'oggi con questa immagine:


Degrado del quale siamo tutti vittime. Alcuni neppure consapevoli.
Miseria di ciò che questo figuro è in contrapposizione con ciò che rappresenta e con ciò che si illude di essere.
Quante parole si potrebbero spendere sui rapporti intercorrenti fra colui che ci rappresenta e tutta una serie di discutibili personaggi. Nazionali ed internazionali, direi.
Ma la nausea sale e dico solo che anche con questi pensieri aspetto il 17 marzo...

P.S.: sono poco presente perchè impegnata nel trasloco dell'ufficio nella nuova sede... ma torno, eh!

sabato 19 febbraio 2011

Aspettando il 17 marzo...

... che io festeggerò!
Non perchè me lo diranno. Non perchè si approfitterà di un giorno di non-lavoro. Non perchè è una nuova occasione di contrapposizione fra idee e ideologie.
Io festeggerò perchè sarà la Festa di tutto il nostro Paese. Perchè sarebbe ipocrita dirmi orgogliosa di Pirandello, Montale, Montessori, Levi Montalcini, Moro o Montini ma farne una questione di provenienza se non addirittura denigrarla. E sarebbe sciocco amare la "friulanità" dei miei conterranei e non avere consapevolezza che ho incrociato i miei passi con persone meravigliose che non provenivano esattamente da dietro l'angolo... e viceversa. Senza dimenticare che nelle vene dei miei figlio scorre sangue trentino e sloveno che, fuso in perfetta unità con quello carnico, ne fa le persone che incarnano le tracce di coloro che mi hanno dato la vita o che ho conosciuto e amato nel mio percorso.
Perciò il nostro Inno degli Italiani cantato da Benigni, ancora una volta rivelazione rispetto all'immagine dissacratoria che ama esibire, mi commuove oltre ogni retorica.



Come scrivevo in un post piuttosto datato che ho riletto grazie ad Anna, ho nel cuore molti motivi di orgoglio per il MIO Paese e li voglio spendere per coprire chi costantemente lo dileggia, lo svilisce e lo offende.
W l'Italia.

giovedì 17 febbraio 2011

Non dire gatto...

... coniugando al nome di questo regale animale tutti i luoghi comuni che lo accompagnano.
Il gatto non si affeziona alle persone ma alla casa... a forza di sentirlo dire si corre il rischio di crederci.
I gatti neri portano sfortuna... e ben sappiamo come alcuni si facciano promotori di vere e proprie crociate contro di loro.
Il gatto è per natura traditore ed opportunista...
I gatti sono sporchi e portano malattie...
Fortunatamente, per questi e molti altri pregiudizi, un antidoto c'è. E funziona! Il rimedio è di facilissima assunzione, tuttavia è meglio che venga preso da persone che hanno consapevolezza delle sue controindicazioni: non dev'essere "disperso nell'ambiente" nè smaltito con superficialità, dev'essere preferibilmente mantenuto in una condizione ambientale pulita ed asciutta, può dare dipendenza. Ed è un rimedio che, declinato nelle diverse situazioni, cura da pregiudizi, superstizioni e deficienze varie: la conoscenza.
Fortunatamente possiamo godere, in contrapposizione, di giudizi tratti da ben altre esperienze di convivenza con questi magici animali.
Oggi, nella giornata dedicata alla "Festa del Gatto", dedico ai miei mici, passati e presenti, una breve citazione di tale Stuart McMillan: un "miao" massaggia il cuore.

mercoledì 16 febbraio 2011

Chi?

Chi di noi - ripetevano come un mantra Cicchitto (livido in volto) e la Bernini (tirata come nessun lifting saprebbe fare) - potrebbe sopportare un simile numero di intercettazioni senza che si trovi qualcosa di penalmente rilevabile?
IO!!! - potrebbe rispondere la maggioranza del tanto sbandierato "popolo sovrano".
Io! - rispondo senza minimamente esitare.
Mi avessero intercettato anche per tutto l'anno appena trascorso, i discorsi non si sarebbero mai allontanati da un binario di quotidiana normalità.
Le uniche conversazioni "rilevabili", ma non penalmente, sono state quelle che si sono dipanate nel corso della primavera e dell'inizio dell'estate. Parlavo del mio melanoma, della mia paura e della mia intenzione di non "dimettermi".
Senza appellarmi ad altro che al mio intimo.
Nessun famigerato "mandato".
Nessuna unzione dall'alto.
Solo IO davanti a ME STESSA.
E credo di aver avuto l'interlocutore più difficile da circuire.
Quell'interlocutore che probabilmente qualcuno non saprebbe nemmeno riconoscere, se mai se lo trovasse dinanzi. Tanto lo ha mascherato per raggiungere i propri obiettivi.
Ma, purtroppo, un interlocutore che è impossibile evitare per sempre.

Quindi, cari promotori della liberà del vostro datore di lavoro (e potere), rassegnatevi.

La maggioranza degli italiani non passa il tempo ad organizzare feste per vecchi pruriginosi..
La maggioranza delle italiane non perde il proprio tempo a sognare di essere "usata" da chicchessia.

Purtroppo, per noi stavolta, la maggioranza delle persone "normali" passa il tempo a lavorare onestamente per consentire ad altri di percepire compensi vergognosamente immeritati, di occupare posti di potere e, non di rado, di tenere comportamenti tutt'altro che corretti piegando anche la Legge alle loro esigenze.
Questa è la realtà. E sarebbe il caso che ne prendessimo atto e ci comportassimo di conseguenza.

domenica 13 febbraio 2011

Ora!!!

Avete presente quelle giornate uggiose che ti ispirano un solo pensiero: quanto sto bene a casetta...?
Stamattina mi sono svegliata un po' così e, dopo aver guardato fuori dalla finestra, questa idea ha cominciato a monopolizzare ogni mio pensiero.

Sì, lo so! - ero pronta a giustificarmi - ho anche preparato un cartellone ma, visto che pioviggina, è improbabile che lo possa esporre e quindi potrei anche starmene tranquilla tra il divano e la sedia.
Un'occhiata ai mici di casa mi confermava che anche loro avevano maturato la mia stessa convinzione, giungendo alla medesima conclusione: stiamocene al calduccio, va'.
Intanto però diamo un senso alla giornata festiva e andiamo alla S.Messa e poi prenderemo una decisione - temporeggiavo mentre i risultati di un meschino conteggio suggerivano che una su, una giù, non faceva nessuna differenza.
Invece la differenza, anche oggi, l'ha fatta la Parola che mi ha sorpresa per la sua "adesione" alla realtà.
Infatti, il Vangelo di oggi dopo aver articolato la rivoluzione che Gesù Cristo portava, anche alla Legge del suo tempo, concludeva così:
«Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”...».
Mancava solo che nel testo ci fosse anche una domanda, per confermarmi nelle mie idee: Se non ora, quando?
Ma la Parola non ha bisogno di essere contestualizzata. Perchè ciò che dice è già sufficiente.
OK... si va!
Con la sciarpa bianca d'ordinanza, il cartellone arrotolato, il basco in testa e l'ombrello in mano...
E' stato un pomeriggio esaltante...
Appena arrivata sulla piazza ho srotolato e "indossato" il mio slogan cartaceo e subito mi è stato chiesto da più parti se acconsentivo ad essere fotografata mentre le organizzatrici mi hanno arruolata per leggere uno dei contributi che venivano proposti ai presenti.
Ho scelto un estratto della lettera cge Giulia Bongiorno ha scritto a "La Repubblica" questo ultiimo 21 gennaio: Noi donne calpestate non possiamo tacere.
Nel corso della manifestazione sono intervenute alcune ragazze.
Voglio riportare le loro parole, per quanto mi ricordo, senza edulcorarle perchè certe volte l'espressione colorita fatica a trovare un sinonimo che la rappresenti fedelmente...

Ho 17 anni e potrei essere vostra sorella, vostra figlia, vostra nipote.
Ho 17 anni e potrei essere una delle ragazze delle feste di Arcore.
Ho 17 anni e vado al liceo. Il mio sogno non è di farmi mettere le mani da un vecchio porco.
Il mio sogno è poter intraprendere un percorso di studi e poterlo portare a termine.
Fate che io possa realizzare i miei sogni nel mio Paese...

Sono una studentessa universitaria e studio in Austria.
Pensavo che dire di essere italiana fosse l'occasione per essere riconosciuta come figlia di un Paese che ha tanto dato all'arte e alla cultura.
Invece, da qualche tempo, dire di essere italiana significa sentire una sequela di battute sulle puttanate di un vecchio libidinoso...

Non credo di essere l'unica fra le presenti che si può dire anche credente
Stamattina alla S.Messa sono stata orgogliosa di far parte della Chiesa.
All'omelia il nostro parroco non ha avuto timore di chiamare le cose con il proprio nome e nemmeno di fare nomi ben precisi.
Anche questo ci conforta.

In uno degli interventi, una delle organizzatrici ha richiamato la piazza a non considerare la manifestazione solo come un moto popolare contro Berlusconi. Perchè lui è solo un prodotto...
Non son d'accordo!
Lui in realtà è il produttore.
E certamente le sue televisioni hanno preparato il terreno perchè questo svilimento della legalità e questa svendita dei valori potessero attecchire.
Lui è il produttore, il regista e il proprietario della rappresentazione che tanti figuranti senza altro merito che quello della propensione all'inchino stanno mettendo in scena a beneficio (parola certo poco calzante al risultato) dei fedeli telespettatori, all'occorrenza altrattanto fedeli elettori.
Qualcuno mi ha detto che non sarà la piazza a farlo dimettere. Nè la politica nè la magistratura...
Beh, non lo trovo un motivo sufficiente per zittirmi e non dire ciò in cui credo!


E sono orgogliosa di esserci stata oggi.










Se non ora, quando?












mercoledì 9 febbraio 2011

Voglia di ESSERCI...

... anzi, quasi un BISOGNO.
Domenica 13 febbraio molte donne italiane scenderanno in piazza.
Con la sciarpa bianca al collo, con i mestoli e i coperchi per farsi sentire, in silenzio per essere ancora più dirompenti.
Con cartelli e slogan, con consapevolezza e tristezza, con l'orgoglio di dirsi ALTRO.
Perchè le donne non sono tutte "a disposizione".
Perchè alcune amano coltivare il proprio cervello piuttosto che esaltare il proprio fisico.
Perchè il giorno dopo guarderanno negli occhi il loro uomo e lui potrà essere fiero che lei gli abbia dato il suo amore.


A Udine ci troveremo in Piazza Matteotti. Alle 14:00.
Se non ora... quando?


Postilla
Stasera, su un canale televisivo che non ho memorizzato, trasmettevano il film sulla vita di Maria Goretti. Santa Maria Goretti.
Spesse volte - quando parlo dello svilimento della morale, dell'umiliazione inflitta costantemente alle donne da chi le considera poco più che un "taglio di carne", della sconfitta che la nostra società continua a subire in campo di educazione delle nuove generazioni, della necessità di recuperare ciascuno il proprio ruolo, genitori, figli, coniugi... ma anche scuola, Chiesa, Stato - porto l'esempio dei miei genitori che, in carenza di istruzione eppure con encomiabile maestria, ci raccontavano le vite dei Santi per indicarci il modello.
Ecco...
Ieri sera ho pianto per la storia di questa ragazzina che sapeva cosa meritasse di essere difeso a costo della vita.
E domenica sarò in piazza anche per dire che ciò che l'infimo rappresentante istituzionale sbandiera non sarà MAI un modello per me.
E, spero, nemmeno per miei figli...

sabato 5 febbraio 2011

Un premio ron-ron


Paola, che di ron-ron, fusa e pelosetti se ne intende, ha voluto passare a me un premio ultradolce che Tomaso ha messo in circolo offrendolo all'altra amica Paola...

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzaKi7strxXNt6I_tRwxWHje8SNh1545Azb0GniKmX9Fp3wK-stfJ0R6x2RX53BthyphenhyphenTSvCAZ5ivhyaYLghD6fewVj-_5N3VJex1ajC7Or-acMhoYPyM9xNXje_JZ1lwHGHlOywXNATIPg/s1600/il%252Bnostzro%252Bgattino%252Ballevato%252Bin%252Bestremis.JPG

Vista la concentrazione di aMICI che stanno attraversando il mio cammino, non potevo ricevere un premio più appropriato.
Vederlo e pensare che lo avrei voluto assolutamente passare a due persone in particolare è stato immediato... e così faccio.
Con un abbraccio lo invio, dunque, a Mamit e ad Anny.
La prima perchè i suoi mici, nel tempo, si sono insediati anche nel mio cuore; la seconda perchè sta realizzando un progetto di grande amore e sensibilità.

martedì 1 febbraio 2011

Una disintossicazione opportuna e piacevole

In effetti questi ultimi giorni ho spesso cominciato a scrivere post.
Scrivevo, correggevo, riscrivevo, limavo ed aggiungevo... e poi cancellavo.
Soprattutto alla luce della monotematicità degli argomenti che mi "ispiravano": la contrarietà ad un modo di gestire la res pubblica che è inaccettabile e la mancanza di rispetto per i cittadini, in generale, e per le donne, in particolare, da parte di certe istituzioni.
Argomento battuto e ribattuto, per altro.
Per fortuna mi è arrivato, attraverso il blog, una ventata di positività e così posso scrivere un post senza ombra di livore. Anzi...
E' capitato che una nuova amica, Cincy, mi abbia conferito un premio che prevede, quale risposta ed accettazione dell'assegnazione, di onorare questi punti:
1 - Ringraziare il/la blogger che ha inviato il premio
Grazie Cincy... sei stata molto cara a pensare a me.
Sarà che ancora non mi conosci bene (scherzi, eh!).
2 - Raccontare sette cose di sè
Adesso ci penso...
3 - Donare il premio ad altri 10 blog
Ops... son tanti. Mumble mumble... Sì, sì. Ce la posso fare.

Intanto ecco il PREMIO
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSkHfD2v1TOqbpWx9LJdG6EtzelfDAyc6K9VEfUmw7PMnyhbF-v2cCgMjmv10UD0y92DqlgB77SCjzq-L6AKQ5AFDL7-mTOU98pbfRDhSeYxgMGybyk-OVPX2UaNpS8UKeQ1gneuvPBpDi/s1600/stylishblogger.jpg

Non so se lo merito ma trovo che sia molto raffinato e che stia molto bene nella mia "Bacheca dei Premi".
Non trovate anche voi?

Mercoledì 2 febbraio
Dopo una giornata passata ad aspettare il proprio turno in affollatissime file di pazienti - di nome e di fatto - in attesa di visite mediche... riprendo a sviluppare i concetti che il post si è impegnata ad esprimere.

Sette cose di me
1 - In prima elementare volevo sposare il figlio della maestra perchè in effetti amavo lei. Da grande l'ho sposato perchè amavo lui. Adesso lo tornerei a scegliere...
2 - Il mio sogno più importante sono miei figli. Un sogno che ho cullato fin dall'infanzia e che ho potuto realizzare.
3 - La cosa più importante per me è la famiglia. Sono disposta a passare sopra a qualunque sgarbo che mi fosse rivolto. Ma se mi si toccano genitori, sorelle, nipoti della famiglia di origine o marito e figli... con me si è chiuso per sempre ogni rapporto.
4 - Il sentimento principe, secondo me, in assenza del quale non ne può sopravivere un altro, è la stima. Nemmeno l'amore riesce a colmare la sua mancanza.
5 - L'arte dell'educare i più piccoli è l'arte che vorrei possedere. Accompagnare la crescita di un essere umano è una gioia senza paragoni.
6 - Vorrei saper pregare meglio...
7 - Ho un grande desiderio... legato a ciò che ho scritto al punto 6.-

Dieci amici ai quali passare il premio
E se lo passassi a tutti i miei lettori e sostenitori?
Credo che alcuni lo abbiano già ricevuto ma comunque, per il solo fatto che che voglio avere un "aggancio" diretto con i blog degli elenchi qui a fianco, significa che per me sono i migliori.

STAIT ATÊNZ…

Questo, come ogni altro blog, è tutelato dalla legge 675 del 1996 (tutela della privacy), dall'estensione della suddetta avutasi con il Decreto Legislativo n° 196 del 30/06/2003 e dalle norme costituzionalmente garantite al nome, alla persona, all'immagine ed all'onore.
Quindi, se pensate di passare di qua per scrivere "spiritosaggini" a ruota libera, ve ne assumerete anche le eventuali conseguenze. Per parte mia, mi riterrò libera di intervenire se rileverò che si siano superati i limiti dettati dall'educazione e dal rispetto della dignità riconosciuta alle persone... TUTTE!
L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

Blog360gradi - L’aggregatore di notizie a 360° provenienti dal mondo dei blog!

Ma certo che NO!!!