Nella tarda primavera del 1944, i partigiani, dopo aver distrutto tutti i ponti di accesso all’alta Carnia da Tolmezzo, costituirono ad Ampezzo un Governo Libero, riconosciuto dagli Alleati e formato da tutte le forze politiche.
Ai primi di ottobre del 1944 i tedeschi, con un’azione punitiva, occuparono tutta la zona libera e ci misero le truppe cosacche.
L'antefatto...
Nell'agosto del 1941, nella regione di Mogilev, un reggimento di fucilieri dell'Armata Rossa, si arrende integralmente ai tedeschi persuaso dal proprio comandante.
Nonostante le direttive hitleriane che vietavano l'arruolamento di militari sovietici che, in quanto slavi, erano considerati esseri inferiori, il generale tedesco responsabile del settore di Mogilev, alle prese con il problema endemico delle bande partigiane che rendevano precarie retrovie e linee di comunicazione, ha un'intuizione. Autorizza il maggiore Kononov a formare un reggimento cosacco in funzione della lotta antipartigiana.
Questo avvenimento segna ufficialmente la nascita delle unità cosacche nell'esercito tedesco.
La promessa...
I tedeschi avevano previsto di creare una patria cosacca, una Stan, proprio in Carnia, che in tedesco era anche definita Kosakenland. In Carnia era stata istituita anche la scuola per allievi ufficiali, chiamati junker come ai tempi dello Zar.
Lì si erano portati al solito tutta la loro comunità, con tanto di folklore iconografico (bande musicali, poi mucche e cammelli al seguito) e di eccentrici aristocratici ed aristocratiche emigrées (un totale, secondo le fonti britanniche, di 24.000 unità inclusi donne e bambini).
La vita quotidiana...
Cosacchi e carnici non avevano nessun interesse ad attuare alcuna integrazione.
I primi ritenevano che quella terra fosse giustamente loro assegnata e che, quindi, fosse loro diritto prendersi tutto quello che trovavano di preesistente... comprese le vite delle persone.
I secondi erano nati e radicati su questa terra. La sentivano loro e se ne sentivano parte.
Condividevano sicuramente i pidocchi e la fame. Forse anche la paura...
Ciononostante, in alcuni casi, le umanità degli uni e degli altri dettero origine a rapporti di scambio, di solidarietà e di affetto.
Il tradimento...
I britannici e gli americani avevano raggiunto in data 11 febbraio 1945 un accordo con Stalin, che prevedeva la consegna all'Unione Sovietica di tutti i prigionieri sovietici che avevano combattuto con l'esercito tedesco pur prevedendo la sorte di questi ultimi, accordo che i britannici tendevano a rispettare implacabilmente.
Dopo circa venti giorni di incertezza, inganni e trattative, i Cosacchi vengono inquadrati e consegnati in massa ai sovietici, compresi i civili, cioè donne e bambini. Scene di disperazione si moltiplicavano, con molti atti disperati di suicidio.
In totale, vengono consegnati all'Armata Rossa oltre 50.000 Cosacchi, di cui 2.000 ufficiali. La vendetta staliniana sarà terrificante, ancora più dura che con altri sovietici rimpatriati allo stesso modo. Molti dei cosacchi "carnici" non oltrepassarono il Passo di Monte Croce Carnico ma perirono in un agguato teso proprio a sterminarli.
Anche questa popolazione è stata vittima della barbarie assoluta che è la guerra... anche queste persone meritano il nostro ricordo...
La mamma ci ha sempre raccontato di Vassilij e ne ricorda ancora (probabilmente non con esattezza, ma sicuramente con un misto di nostalgia e affetto) le canzoni tristi...
Ai primi di ottobre del 1944 i tedeschi, con un’azione punitiva, occuparono tutta la zona libera e ci misero le truppe cosacche.
L'antefatto...
Nell'agosto del 1941, nella regione di Mogilev, un reggimento di fucilieri dell'Armata Rossa, si arrende integralmente ai tedeschi persuaso dal proprio comandante.
Nonostante le direttive hitleriane che vietavano l'arruolamento di militari sovietici che, in quanto slavi, erano considerati esseri inferiori, il generale tedesco responsabile del settore di Mogilev, alle prese con il problema endemico delle bande partigiane che rendevano precarie retrovie e linee di comunicazione, ha un'intuizione. Autorizza il maggiore Kononov a formare un reggimento cosacco in funzione della lotta antipartigiana.
Questo avvenimento segna ufficialmente la nascita delle unità cosacche nell'esercito tedesco.
La promessa...
I tedeschi avevano previsto di creare una patria cosacca, una Stan, proprio in Carnia, che in tedesco era anche definita Kosakenland. In Carnia era stata istituita anche la scuola per allievi ufficiali, chiamati junker come ai tempi dello Zar.
Lì si erano portati al solito tutta la loro comunità, con tanto di folklore iconografico (bande musicali, poi mucche e cammelli al seguito) e di eccentrici aristocratici ed aristocratiche emigrées (un totale, secondo le fonti britanniche, di 24.000 unità inclusi donne e bambini).
La vita quotidiana...
Cosacchi e carnici non avevano nessun interesse ad attuare alcuna integrazione.
I primi ritenevano che quella terra fosse giustamente loro assegnata e che, quindi, fosse loro diritto prendersi tutto quello che trovavano di preesistente... comprese le vite delle persone.
I secondi erano nati e radicati su questa terra. La sentivano loro e se ne sentivano parte.
Condividevano sicuramente i pidocchi e la fame. Forse anche la paura...
Ciononostante, in alcuni casi, le umanità degli uni e degli altri dettero origine a rapporti di scambio, di solidarietà e di affetto.
Il tradimento...
I britannici e gli americani avevano raggiunto in data 11 febbraio 1945 un accordo con Stalin, che prevedeva la consegna all'Unione Sovietica di tutti i prigionieri sovietici che avevano combattuto con l'esercito tedesco pur prevedendo la sorte di questi ultimi, accordo che i britannici tendevano a rispettare implacabilmente.
Dopo circa venti giorni di incertezza, inganni e trattative, i Cosacchi vengono inquadrati e consegnati in massa ai sovietici, compresi i civili, cioè donne e bambini. Scene di disperazione si moltiplicavano, con molti atti disperati di suicidio.
In totale, vengono consegnati all'Armata Rossa oltre 50.000 Cosacchi, di cui 2.000 ufficiali. La vendetta staliniana sarà terrificante, ancora più dura che con altri sovietici rimpatriati allo stesso modo. Molti dei cosacchi "carnici" non oltrepassarono il Passo di Monte Croce Carnico ma perirono in un agguato teso proprio a sterminarli.
Anche questa popolazione è stata vittima della barbarie assoluta che è la guerra... anche queste persone meritano il nostro ricordo...
La mamma ci ha sempre raccontato di Vassilij e ne ricorda ancora (probabilmente non con esattezza, ma sicuramente con un misto di nostalgia e affetto) le canzoni tristi...
Nema lajka, nema kukuruza,
nema hleba, nema malakò.
...
Citiri malinko e il mush al front
nema hleba, nema malakò.
...
Citiri malinko e il mush al front