lunedì 31 dicembre 2007

L'archivio nel cuore...

Scrivo questo post in una domenica sera sonnacchiosa, e penso...

Penso a quante persone sono impegnate in preparativi per i festeggiamenti di saluto all'anno che se ne va e di benvenuto al 2008 che arriva.
Penso a quanto comodamente aspetterò la mezzanotte io a casa... senza neppure l'obbligo di "essere festosa".

Ho partecipato a due soli veglioni di Fine Anno: il primo da ragazza, con una compagnia di amici; il secondo con mio marito e i miei ragazzi, quando la loro età era sufficiente a farli resistere fino a tarda ora, ma non lo era ancora per andare a festeggiare con altri che i propri genitori.
Beh... non li ho trovati granchè interessanti...

C'è una tradizione, invece, alla quale, salvo casi "speciali", non rinuncio: la celebrazione della Santa Messa di Ringraziamento con il canto del "Te Deum laudamus"...

Nella nostra Comunità abbiamo l'usanza di ricordare, in momenti diversi della Celebrazione, le tappe importanti che alcuni hanno raggiunto. Così leggiamo tutti i nomi dei bimbi che sono stati battezzati, di quelli che hanno ricevuto la Prima Comunione, dei ragazzi che sono stati cresimati, delle famiglie che si sono formate con il Matrimonio, di coloro che abbiamo dovuto salutare...

Trovo questa cosa di grande dolcezza, perchè nominandoli li si ricorda assieme, si sorride di un'immagine, ci si commuove di un episodio passato... si prega per loro... e poi li si continua a custodire in quell'archivio personale e singolare che è il nostro cuore.... dove lo spazio non manca mai e, anzi, si valorizza aggiungendo volti e nomi.

Quest'anno, avrò un elenco "speciale" che non leggerò pubblicamente, ma che il mio cuore ripasserà: è l'elenco degli incontri che mi hanno segnata e hanno colorato l'anno che se ne va... con le sfumature chiare o scure che la vita sceglie per noi... è l'elenco dei vostri nomi, cari amici, e io chiuderò l'anno con un sentimento di dolcezza per ciascuno di voi e di gratitudine per ogni parola che ci siamo scambiati e per ogni emozione che ci siamo confidati...

Te Deum laudamus...

martedì 25 dicembre 2007

E' nato...

Buon Natale, amico mio: non avere paura.
La speranza è stata seminata in te. Un giorno fiorirà. Anzi, uno stelo è già fiorito.
E se ti guardi attorno, puoi vedere che anche nel cuore del tuo fratello, gelido come il tuo, è spuntato un ramoscello turgido di attese.
E in tutto il mondo, sopra la coltre di ghiaccio, si sono rizzati arboscelli carichi di gemme. E' una foresta di speranze che sfida i venti densi di tempeste e, pur incurvandosi ancora, resiste sotto le bufere portatrici di morte.

Non avere paura, amico mio.
Il Natale ti porta un lieto annunzio: Dio è sceso su questo mondo disperato. E sai che nome ha preso? Emmanuele, che vuoi dire: Dio con noi.

Coraggio, verrà un giorno in cui le tue nevi si scioglieranno, le tue bufere si placheranno, e una primavera senza tramonto regnerà nel tuo giardino, dove Dio, nel pomeriggio, verrà a passeggiare con te...
Se vi dico che uno stelo di speranza è già fiorito, è perché voglio esortarvi a recuperare un genere diverso di vita e un nuovo gusto di vivere.
E’ perché voglio invitarvi a stare nella crisi attuale senza rassegnazioni supine, ma con lucidità e coraggio.
E’ perché voglio stimolarvi ad andare controcorrente e a porre sui valori morali le premesse di un’autentica cultura di vita, che possa battere ogni logica di distruzione, di avvilimento e di morte.

Gesù che nasce, è il segno di una speranza che, nonostante tutto, si è già impiantata sul cuore della terra.
Dagli scritti di don Tonino Bello, vescovo.

domenica 23 dicembre 2007

Un sogno per rispondere a tanti dubbi...

Al centro del messaggio della quarta domenica di Avvento vi è la ripresa della profezia di Israele: La vergine concepirà e partorirà un figlio...

Personalmente, però, le parole che più mi colpiscono della Liturgia odierna, sono quelle rivolte dall'Angelo, in sogno, a Giuseppe: Figlio di Davide, non temere...

Mi ispira una tenerezza infinita la figura di Giuseppe, promesso sposo di Maria, padre putativo di Gesù...
Quasi a ridosso del matrimonio (d'amore? di convenienza? combinato o desiderato? ...non lo sappiamo, in realtà) si ritrova immerso in una realtà che non capisce... ma che chiede la sua collaborazione: Non temere di prendere con te Maria...

Quali pensieri si saranno affollati nella sua mente?
Rispetto a se stesso, rispetto a Maria, rispetto alla gente...

Tempo fa ho proposto di provare ad immaginare le sue reazioni ai ragazzi del catechismo.
Come risultato, abbiamo scritto sei lettere che Giuseppe "indirizza" rispettivamente a Dio, a Maria, ad Anna, a se stesso (alla ragione e al sentimento) e, infine, al figlio che "non aspettava"...

Le avevamo trascritte su cartoncini a forma di lettere dell'alfabeto che componevano la parola

F I G L I O
... eccole...

AL SIGNORE...
Adonai, unico Dio, e tu, grande padre Abramo.
Nel rotolo sta scritto che la discendenza della quale faccio parte sarà tanto numerosa da non poter essere contata. Questa benedizione la sentivo rivolta anche a me e invece...
E invece il mio destino sarà di non avere una famiglia.
Perchè non posso nemmeno immaginare di formarmene una con una donna che non sia Maria...
Ma quello che sta accadendo... non so cosa pensare... non so nemmeno capire i miei sentimenti... sia fatta la Tua volontà.

A MARIA...
Cara Maria, sposa mia dolce, amica mia, cosa ne sarà del nostro amore?
Tu non parli, non ti giustifichi, mi guardi con i tuoi occhi limpidi e sinceri e abbassi il capo...
Il cuore mi dice che nel tuo animo non può albergare il peccato... ma questo bambino.
Basta! Non posso far altro che ripudiarti. Tu conosci la legge.
Maria, che non puoi essere mia sposa, io ti benedico, e benedico anche il bambino che ci divide: sii felice.

AD ANNA...
Anna, madre mia, potrò ancora chiamarti così?
Per la legge e per la gente io dovrei desiderare solo di non avere più a che fare con la tua famiglia.
Ma la legge non sa dei sentimenti, e la gente non legge il cuore.
L’affetto con il quale mi hai accolto in casa tua, la comprensione con la quale mi ascoltavi, la disponibilità con la quale mi consigliavi hanno creato fra di noi un legame che non si può spezzare.
Non entrerai a far parte della mia famiglia, ma mi sarai comunque madre.
Il Signore ti ricompensi per il bene che hai donato a me e per quello che fai per Maria.

ALLA RAGIONE...
Che cosa strana sono i sogni. Qualcuno sostiene che siano il frutto dei desideri che non riescono a trovare la loro realizzazione nella realtà e il mio sogno di stanotte ha proprio queste caratteristiche.
Il mio desiderio più grande è quello di formarmi una famiglia con la ragazza che mi era stata promessa in sposa, ma se il sogno è stato inconsapevolmente condizionato da me, non riesco a comprendere come possa aver lasciato che la mia fantasia galoppasse così: un angelo che mi rassicura “il bambino è figlio dell’Altissimo” è umanamente inconcepibile. E poi... se anche ci volessi credere io, chi altri ci crederebbe?
Signore, ho proprio bisogno di un segno che mi indirizzi...

AL CUORE...
Ma che segno sto aspettando? C’è forse un segno più grande di un bambino che è opera dello Spirito Santo? Io non ho bisogno di altre prove, e non è un problema che la gente ci creda o no, perché il bambino sarà di Maria e mio, e questo è tutto. E io so che il nostro Dio può compiere ogni cosa e che le sue strade non sempre sono comprensibili agli uomini ma Egli è un Dio fedele e adempirà la Sua promessa e io sono pronto a fidarmi di Lui. Come potrebbe essere altrimenti se Egli per primo si è fidato di me tanto da affidarmi il bene più grande, un figlio?

AL BAMBINO CHE STA PER NASCERE...
Bambino, innocente colpevole di tanti dolorosi pensieri, non riesco a immaginarmi cosa dovrei preparare per la Tua venuta: figlio dell’Altissimo, suona incredibile perfino dirlo.
Io sono un umile operaio e Maria, la tua dolce mamma, una semplice ragazza di paese: saremo capaci di essere la Tua famiglia terrena?
Se penso al bambino che sarai, vedo solo un piccolo essere da amare, da proteggere e da curare.
Penso a ginocchia sbucciate e a lacrime da asciugare; a manine che vogliono imparare a fare ciò che faccio io e a capricci da calmare; penso a un piccolo uomo da accompagnare per mano al Tempio e al quale insegnare le preghiere... penso a una vocina che chiama papà.
Non so se Ti saprò offrire la famiglia migliore, ma so che Ti amerò e, con Maria, sarò al Tuo fianco fino a quando avrò vita.
Benvenuto, figlio mio!

martedì 18 dicembre 2007

Il mio Momore...

14 giugno 1998...

E' la data di quando mi sono fatta convincere dal mio secondogenito, ad andare a "vedere" una cucciolata di gattini di un suo compagno di scuola.
In realtà, andavamo a prendere uno dei gattini, visto che i due figlioli e il loro papà erano già stati in avanscoperta.

Arrivati alla casa del ragazzo, la mamma ci fa scendere al piano scantinato e ci mostra la cucciolata: quattro gattini candidi... incantevoli.
Uno solo non si gira al nostro arrivo... e io mi dirigo proprio verso di lui e dico: Questo!

Credo che sia stato il momento dell'imprinting!
Lui mi ha sempre riservato un affetto speciale... e io l'ho considerato né più né meno che un bimbo.
La prima notte è stata una notte di miagolii disperati per la nostalgia della mamma. Così con il figlio "responsabile" dell'adozione, abbiamo fatto i turni a tenerlo in braccio.
L'indomani mio figlio mi butta lì: Credo che Scodacjut (già... il suo vero nome è proprio questo! Momore è il vezzeggiativo) non ci senta.

In realtà a scuola avevano parlato della cucciolata e un insegnante aveva detto loro che i gatti bianchi possono avere questo difetto genetico.
Cambia poco... oramai lui fa parte della famiglia!

Ma lo vedete che scricciolino era?
Impossibile non amarlo...

La prima foto è del giorno del suo arrivo a casa, la seconda il giorno dopo... un incanto incoronato dall'arcobaleno.

I primi tempi la notte piangeva e io me lo portavo a letto.
Tra l'altro così si scoprì la mia allergia alla forfora di gatto.
Il dottore mi intimava di non tenerlo... o almeno stargli lontana.
Sì... figurarsi.

Lui non vedeva l'ora di entrare nel letto.
Si infilava sotto il copriletto, rigorosamente dalla mia parte e io sentivo il suo tepore e lui il mio: una sorta di simbiosi.
Ora è un pochino più grande... appena, appena...


... ma continua a essere "il gno picjul"... il mio piccolo.
Questi giorni non sta bene... lo sapete già... ma si riprenderà!

Nel frattempo, penso proprio che si meriti una DEDICA speciale...

Oltre al post, ecco anche una citazione "suggeritami" da Fabio...

Venezia, dove bimbi, cani, gatti si chiamano Amore.
Sulle fondamenta di Cannareggio un signore anziano; un cagnolino bianco gli trotterella a fianco. Un gatto con collarino e medaglietta aspetta che qualcuno gli apra il portone. Il signore solleva il cagnolino e se lo appoggia sul fianco; gira un po' al largo del gatto, riappoggia il cagnolino sul selciato: "El pericolo xe passà, adesso ti pol caminar, Amore".
Una signora apre il portone: ti podevi anche miaolarme, Amore".
(Bozzetto animalista autentico)
Pietro Croce

lunedì 17 dicembre 2007

... un improbabile "Dietro le quinte"

Nei nostri paesi è ancora molto sentita la tradizione della "Novena del Santo Natale", vale a dire la ripetizione del canto del Vangelo dell'Annunciazione per 9 sere che precedono la Notte Santa...

Nella cittadina dove abito, invece, c'è un'oggettiva difficoltà a far radicare tradizioni perchè i suoi abitanti continuano a sentirsi come appartenenti alle comunità di origine, e non già alla comunità che li ha accolti.

Ma certo le difficoltà non sono un freno... piuttosto uno stimolo.

Così, oltre a rilanciare il canto del "Missus", per attirare i ragazzi programmiamo delle animazioni che rendano la partecipazione più "interessante"...
Questa è quella dello scorso anno...


Suona il cellulare del parroco.
S: pronto! Chi parla?
L: Ciao sono Luca! Ci sono i ragazzi delle medie lì? (pausa) Ma è possibile che non mi rispondiate mai?! Riproviamo: ciao ragazzi! ... Oh, così si ragiona! Bene, allora forse è meglio che mi presenti in maniera più decorosa. Sono Luca, San Luca… (tono ad effetto tipo “Bond, James Bond” seguito da pausa), Luca evangelista.
Beh, il brano di Vangelo che avete appena cantato l’ho scritto io, così pensavo che avrei potuto raccontarvi alcuni retroscena che non ho riportato. Vi va??
Cominciamo dall’Arcangelo Gabriele.
In quel tempo - ho il vizio di cominciare sempre così i miei racconti – in Paradiso fu emanato un Bando di concorso per un posto vacante da Arcangelo e la cosa risultava parecchio interessante per gli Angeli più giovani e desiderosi di fare “carriera”.
La selezione fu organizzata tipo gioco a premi “Chi vuol essere Arcangelo” e la sala delle audizioni era proprio gremita.
Quando entrò il Giudice si fece silenzio, non si sentiva battere un’ala… Se a un Angelo fosse caduta una piuma si sarebbe sentito il rumore che avrebbe fatto cadendo al suolo.
Egli disse che aveva una domanda da fare e che in base alla risposta avrebbe deciso chi era il candidato più adatto.
La domanda era:
DOVETE PORTARE UN MESSAGGIO IMPORTANTE AD UNA GIOVANE DONNA, COME VI PRESENTATE?
Tutte le ali scattarono in alto (beh, si sa, gli Angeli a scuola non alzano mica la mano, ma l’ala, appunto) e tutti ebbero la possibilità di rispondere. Ci furono le risposte più varie:

1A Io assolderei la Fanfara del Settimo cielo e la schiererei sotto casa della prescelta. Dopodiché cominciamo un bel concertone finchè non esce a vedere cosa succede…

2A Io sceglierei una cosa un po’ più moderna: visto che è giovane. Le manderei un bel SMS tipo “Sn ang. - Dio TVTTTB e ti conv x dirti qlc di imp. OK?”

3A Io le manderei Maria, quella di Filippi, e la inviterei in Televisione per una trasmissione senza dirle di cosa si tratta e poi, si toglie la busta e …“Sorpresa!”

L. Gabriele, che partecipava perché il suo “Capo schiera” lo aveva iscritto d’ufficio, se ne stava, rosso in viso, tutto rannicchiato in un angolino per non essere notato… ma il Giudice lo notò e gli chiese come si sarebbe comportato lui.
Figurarsi!... impacciatissimo Gabriele rispose:

AG Forse ci vorrebbe qualcuno con più esperienza di me. E poi, se sbaglio e la ragazza mi risponde di NO e comprometto tutto il piano di Dio? E se lei mi fa delle domande e io non so cosa rispondere? E se lei ha paura, come faccio a rassicurarla io che tremo già all’idea?
… Io vorrei saperle dire solo così:
Sii felice, il Signore ti ha scelta. E se ti vuole affidare un incarico stai sicura che non ti lascerà sola e ti darà la forza di portarlo a termine.
Sii felice, se il Signore ti ha scelta significa che ha pensato a te fin dall’inizio dei tempi e ti ha amata dal principio.
Sii felice, per merito tuo l’umanità saprà per l’eternità che le gerarchie della terra non hanno valore in cielo e che un’umile ragazza può essere una grande Regina.

L Allora, sapete indovinare chi ha vinto il concorso? Già, proprio Gabriele, il più umile.
(… guarda l’orologio. Poi prosegue)

Mamma mia, come passa il tempo. Però mi piacerebbe parlarvi un po’ anche di Maria…
Non è facile perché sono tanti gli aspetti che si potrebbero approfondire.
Io ho parlato con Anna e Gioacchino (la sua mamma e il suo papà) e loro mi hanno raccontato anche qualcosa dell’infanzia di questa loro figlia davvero speciale…
Ma stasera voglio farvi notare solo una cosa:
Quando Gabriele entrò, la porta della casa di Maria era socchiusa.
La teneva sempre così perché tutti potessero entrare senza soggezione.
La disponibilità della Vergine era così grande che non solo il cuore era aperto, ma anche la porta della sua casa.
L’Arcangelo disse cose difficili da comprendere.
Lo stupore di Maria rasentò la paura. Ma la porta del suo cuore si spalancò davanti alla volontà di Dio.

L2 Nella vita di ogni persona c’è un momento che si chiama Annunciazione: un ideale, un incontro, un dolore, una scelta difficile, una gioia.
Lascia aperta la porta del cuore.
Dio manderà il suo angelo.
Ascolta la sua voce.


I personaggi in “azione” erano:

il sacerdote (S = pensava di non essere coinvolto?),
un lettore (L = che si presenta come “Luca”),
l’Arcangelo Gabriele (AG),
tre Angeli (nA) che partecipano al “concorso”,
un lettore (L2) per la parte finale

Sceneggiatrice (o sceMeggiatrice): Licia

domenica 16 dicembre 2007

Gaudete...

La terza domenica di Avvento è detta "gaudete" perchè le letture sottolineano la fondatezza di un'attesa gioiosa del Salvatore.
Il profeta Isaia, prima, e il brano evangelico, poi, riportano un elenco di segni miracolosi che "narrano la buona novella".
E questo è il quadro nel quale ho vissuto una giornata improntata alla tristezza, ma anche alla riflessione...
In questo momento - così come in tanti momenti della vita, anche recenti... e vissuti con voi - avrei voluto che Dio fosse un distributore.
Avete presente: inserire un gettone (che ne so? Gesti di carità, fraternità verso che non è accolto da nessuno, desiderio di essere fedele alla parola, presenza nella Comunità), scegliere sul display o sulla pulsantiera cosa si desidera "acquistare" e ritirare quello che si è prenotato.

Non funziona così... purtroppo lo sappiamo tutti!
Ma c'è un ma... anzi, più di uno.
Ma lo potremmo seguire, riconoscere, amare un Dio così?
Ma siamo poi sicuri che noi sapremmo cosa farci "erogare"?
Ma anche gli altri (ogni altro) avrebbero la loro propria dotazione di gettoni... e se li usassero "contro" di noi?
Ho perfino pensato che per qualcuno Dio dovrebbe essere una sorta di superuomo dotato di "missili intelligenti" da scagliare su opportuna indicazione... e la cosa mi ha creato qualche apprensione...
Gesù, quasi immaginando quanto poco adatto al ruolo di "salvezza" lo avremmo, talvolta, trovato, dice: Beato chi non si scandalizza di me!

E infatti, se non scaldalo almeno contrarietà provoca pensare che non fa morire un pedofilo prima che violi un innocente, o un serial killer prima che sfoghi la sua follia, o un dittatore prima che mandi alla morte la sua gente, o ....
Invece Lui effonde il Suo amore e la Sua misericordia sui giusti e sui malvagi e, lontano dai nostri "calcoli", non corregge ciò che noi troviamo umanamente inaccettabile, ma riversa la Sua particolare affettuosa attenzione su coloro che sono in difficoltà...
Solo questo mi fa accettare le cose che non capisco, mi viene da dire: che non condivido...
Lui sa più di quanto so io...
Ma è difficile... ogni giorno...

sabato 15 dicembre 2007

Il volto di Cristo

Per dare risonanza all'onda emotiva che ha accompagnato le notizie sulla tragedia di Torino, nella quale ci sono state quattro vittime a seguito dell'incendio divampato alle Acciaierie ThyssenKrupp, mentre altri operai sono gravi all'ospedale, la Camera ha assunto un'iniziativa... allestire a Palazzo Marini, sede della Camera dei Deputati, una Mostra sulle morti bianche...

Ora... credo che non si possa commentare una notizia del genere e riuscire a mantenere un linguaggio accettabile per un blog pubblico, perciò eviterò di farlo.
Ma della polemica marginale a questa iniziativa qualcosa non posso trattenermi dal dirlo.

Intanto la polemica.

Un quadro che raffigura il Cristo con un volto all'apparenza somigliante a quello dell'ex-terrorista Br Renato Curcio è stato bloccato all'ingresso della sede della Camera.

La motivazione ufficiale del divieto riguarda la dimensione della tela, giudicata eccessiva. L'autrice dell'opera peraltro sostiene che il volto dell'uomo ritratto nella Deposizione è ispirato a quello di uno dei suoi amici artisti e non all'ex-fondatore delle Brigate rosse.
Ora - e questo è il mio punto di vista, ovviamente - sul volto di Cristo e sulla sua aderenza ai dati storici e geografici dell'uomo Gesù di Nazareth, possiamo discutere per anni senza trovare un punto di contatto.

Io, talvolta, stuzzico il senso critico dei ragazzi ai quali faccio Catechismo, ricordando loro che il bimbetto biondo e riccioluto, con i suoi occhioni azzurri sgranati sul mondo, che porremo nei nostri presepi, ricorda ben poco la provenienza (Palestina) di Cristo.

Tuttavia, esiste un'iconografia universalmente accettata alla quale rifarsi...
Magari la pittrice che ha realizzato l'opera non sa nemmeno chi sia Curcio, ma perchè il protagonista della sua opera fosse riconoscibile, invece che uno dei suoi amici, non poteva attenersi ai canoni tradizionali?

lunedì 10 dicembre 2007

... il deserto fiorirà

Pur rimanendo a tema, ricominciamo con una storiella...

Nel Nord Africa, un missionario fu sorpreso dal curioso comportamento di un beduino.
Ogni tanto l'uomo si stendeva per terra, lungo e disteso sul terreno, e premeva l'orecchio contro la sabbia del deserto.
Meravigliato, il missionario gli chiese: "Che cosa fai?".
Il beduino si rialzò e rispose: "Amico, ascolto il deserto che piange. Piange perchè vorrebbe essere un giardino".
... e proseguiamo con una sorta di preghiera...
Come vuoi che io parli di Lui?
Non posso esprimerlo a parole.
Devo viverlo e basta.
Vorrei gridarlo, vorrei sbatterlo in faccia a tutti.
Per la strada, nel metrò, l'indifferenze, il disprezzo, la collera che mi assale, vorrei distruggerli per sempre.
Se questo è il volto di Dio, io sono pagana.
Ma so che Egli esiste nel mondo di uomini e donne che vivono semplicemente la vita e sanno, nel sorriso e nello sguardo, di poter accendere una stella nel cuore di un bimbo, di un povero, di un vecchio.
Tutte queste stelle disperse, sparpagliate per il mondo, finiranno un giorno per abbracciare l'universo.
Nel fuoco di amore e di gioia brillerà il volto di Dio, per grazia di alcuni.
In loro io ho fiducia, voglio cercare di seguirli.
In loro io credo.
E il deserto fiorirà.
Scritta da Anna, 18 anni

domenica 9 dicembre 2007

I passi dell'Avvento

Nel deserto... per prepararsi...

La seconda domenica di Avvento ci invita a prepararci abbandonando tutte le infrastrutture nelle quali viviamo la nostra quotidianità.

A scuoterci un uomo, Giovanni, che nel nostro tempo farebbe difficoltà a farsi accettare da chicchesia: la descrizione del suo essere vestito ci pelli di cammello, del suo cibarsi di locuste, del suo gridare e inveire contro tutti... ci fanno supporre che sarebbe certamente un disadattato.

E oggettivamente la sua figura non sembra "adattarsi" troppo bene neppure al messagio evangelico della Salvezza.

Egli è una sorta di "ultimo e più sfortunato dei profeti" e minaccia vendetta e castighi divini... Ma i tempi sono cambiati (e parliamo di QUEI tempi... figuriamoci i NOSTRI): le persone non si convertono con le minacce o i sensi di colpa.

E infatti Dio decide diversamente: Giovanni profetizza incendi e roghi, e invece arriverà Gesù a svelare che Dio non punisce ma AMA e PERDONA...
Il volto di Dio che Gesù svela nel Natale è così inaudito e inatteso che Giovanni stesso stenterà a riconoscerlo. Quando sarà prigioniero, infatti, manderà a chiedergli: Sei Tu quello che doveva venire o dobbiamo aspettarne un altro?
Eppure, i consigli di Giovanni sono gli stessi che poi darà Gesù: Convertitevi, perchè il regno è vicino... solo che Gesù aggiungerà all'imperativo "Convertitevi" una dritta: Credete al Vangelo... cioè alla Buona Notizia.
Io trovo che questo sia un messaggio assolutamente consolatorio: non c'è motivo per aver paura di Dio, possiamo cessare anche di avere sospetti su di Lui... perchè a Dio non interessa la nostra sottomissione ma il nostro amore. E se talvolta ci stanchiamo di cercarLo, non importa! Lui non si stanca mai di noi.
Questo è per me l'Avvento: riconoscere che se la voglia di camminare si è sopita durante l'anno, schiacciata da mille altri impegni, assordata da troppe altre voci, accecata da miriadi di altre luci, Lui ci invita nuovamente a ripartire da noi stessi, a ritrovarci nel deserto di qualche momento di riflessione, a cercarci nei ricordi delle persone che hanno percorso la nostra stessa via, a incontrarci e riconoscerci fratelli nella medesima aspirazione alla serenità e alla giustizia.

martedì 4 dicembre 2007

La Legge è uguale per ... Titty...

La prossima volta che sento dire che in Italia la Giustizia non funziona... penserò a questo articolo do oggi, 4 dicembre 2007 ...

Insomma...
Titty, Paperina, Paperino e Topolino sono stati convocati a comparire "davanti al giudice monocratico" per deporre "quali testi nel procedimento penale n° 6342/05"... e non è uno scherzo.

Il timbro sulla "relazione di notifica" parla chiaro "Io ufficiale giudiziario, richiesto come in atti, ho per ogni legale effetto notificato l'atto che precede a..." all'indirizzo dello studio legale milanese che patrocina Warner Bros e Walt Disney nei processi per contraffazione.

Infatti, il procedimento è stato avviato dal Tribunale di Napoli nei confronti di un cinese accusato proprio di contraffazione...

Ovvio il lapsus.

Ma ecco l'assurdo in agguato...

Di ufficio in ufficio, l'errore ha risalito tutti i livelli di una burocrazia talmente paraocchiata da diventare cieca anche rispetto al ridicolo...

Fin qui il Corriere della Sera.

Insomma, i suddetti "personaggi" sono stati assurti alla dignità di "persone" per un banale errore che, però, nessuno ha rilevato.

Vogliamo aggiungere qualcosa o ci facciamo una sana, liberatoria e gustosa risata?

lunedì 3 dicembre 2007

Spe Salvi

Il Santo Padre ha reso pubblica il 30 novembre la sua seconda Lettera Enciclica.
Dopo "Deus caritas est" dedicata all'Amore, il tema trattato è ora quello della Speranza: Spe Salvi (facti sumus) – nella speranza siamo stati salvati...

Riporto un passaggio dell'Enciclica... magari in un momento di tempo libero, chi lo desidera, può darle una sbirciatina...
Dato che alcuni punti offrono l'occasione per avviare discussioni... ho scelto solo parti che riguardano espressamente il significato della Speranza...

L'uomo ha, nel succedersi dei giorni, molte speranze – più piccole o più grandi – diverse nei diversi periodi della sua vita. A volte può sembrare che una di queste speranze lo soddisfi totalmente e che non abbia bisogno di altre speranze. Nella gioventù può essere la speranza del grande e appagante amore; la speranza di una certa posizione nella professione, dell'uno o dell'altro successo determinante per il resto della vita. Quando, però, queste speranze si realizzano, appare con chiarezza che ciò non era, in realtà, il tutto. Si rende evidente che l'uomo ha bisogno di una speranza che vada oltre. Si rende evidente che può bastargli solo qualcosa di infinito, qualcosa che sarà sempre più di ciò che egli possa mai raggiungere.

In questo senso il tempo moderno ha sviluppato la speranza dell'instaurazione di un mondo perfetto che, grazie alle conoscenze della scienza e ad una politica scientificamente fondata, sembrava esser diventata realizzabile. Così la speranza biblica del regno di Dio è stata rimpiazzata dalla speranza del regno dell'uomo, dalla speranza di un mondo migliore che sarebbe il vero «regno di Dio». Questa sembrava finalmente la speranza grande e realistica, di cui l'uomo ha bisogno. Essa era in grado di mobilitare – per un certo tempo – tutte le energie dell'uomo; il grande obiettivo sembrava meritevole di ogni impegno. Ma nel corso del tempo apparve chiaro che questa speranza fugge sempre più lontano. Innanzitutto ci si rese conto che questa era forse una speranza per gli uomini di dopodomani, ma non una speranza per me. E benché il «per tutti» faccia parte della grande speranza – non posso, infatti, diventare felice contro e senza gli altri – resta vero che una speranza che non riguardi me in persona non è neppure una vera speranza. E diventò evidente che questa era una speranza contro la libertà, perché la situazione delle cose umane dipende in ogni generazione nuovamente dalla libera decisione degli uomini che ad essa appartengono.

Se questa libertà, a causa delle condizioni e delle strutture, fosse loro tolta, il mondo, in fin dei conti, non sarebbe buono, perché un mondo senza libertà non è per nulla un mondo buono. Così, pur essendo necessario un continuo impegno per il miglioramento del mondo, il mondo migliore di domani non può essere il contenuto proprio e sufficiente della nostra speranza. E sempre a questo proposito si pone la domanda: Quando è «migliore» il mondo? Che cosa lo rende buono? Secondo quale criterio si può valutare il suo essere buono? E per quali vie si può raggiungere questa «bontà»?
Ancora: noi abbiamo bisogno delle speranze – più piccole o più grandi – che, giorno per giorno, ci mantengono in cammino. Ma senza la grande speranza, che deve superare tutto il resto, esse non bastano. Questa grande speranza può essere solo Dio, che abbraccia l'universo e che può proporci e donarci ciò che, da soli, non possiamo raggiungere. Proprio l'essere gratificato di un dono fa parte della speranza. Dio è il fondamento della speranza – non un qualsiasi dio, ma quel Dio che possiede un volto umano e che ci ha amati sino alla fine: ogni singolo e l'umanità nel suo insieme. Il suo regno non è un aldilà immaginario, posto in un futuro che non arriva mai; il suo regno è presente là dove Egli è amato e dove il suo amore ci raggiunge. Solo il suo amore ci dà la possibilità di perseverare con ogni sobrietà giorno per giorno, senza perdere lo slancio della speranza, in un mondo che, per sua natura, è imperfetto. E il suo amore, allo stesso tempo, è per noi la garanzia che esiste ciò che solo vagamente intuiamo e, tuttavia, nell'intimo aspettiamo: la vita che è «veramente» vita.

domenica 2 dicembre 2007

Quale Avvento?

E' cominciato il Tempo di Avvento... ma come lo intendiamo?
La nostra cultura è permeata di Cristianità; la nostra storia, anche quella personale di ciascuno, non può prescindere dalla Fede che i nostri predecessori hanno incontrato, mantenuto e trasmesso...
Io credo che quello che ci è stato tramandato dovrebbe essere per noi motivo di immensa cura, ma leggo - anche nei miei comportamenti - che la maggiore comodità di altri atteggiamenti ci occupa molti spazi della vita...
Con oggi, però, comincia - ricomincia - il Tempo dell'Attesa della venuta del Nostro Signore... un'altra occasione ci è donata... perchè quando si "aspetta" qualcosa o qualcuno, si è anche portati a riflettere e a porsi delle domande.

Per quanto da voi mi sono fatta conoscere, comprenderete che sarei ipocrita se non ammettessi che talvolta ho trattenuto il desiderio di approfittare di questo spazio e dei vostri passaggi per parlare di quello che mi sta a cuore...

Intendo dire, invece di chiedermi di settimana in settimana cosa POSSO postare... mi prenderò la libertà di scrivere (magari solo qualche volta...) proprio ciò che VOGLIO postare.

Oggi avrei piacere di cogliere l'opportunità di ripensare alle nostre vere tradizioni e al significato del Santo Natale... Può essere un modo per richiamare alla memoria volti e parole delle persone che, anche solo per il fatto di averli conosciuti, hanno contribuito a farci diventare le persone che siamo...

Intanto, in previsione dell'arrivo di quell'ospite speciale che è Gesù, condivido con voi il racconto che segue.

C'è un quadro famoso che rappresenta Gesù in un giardino buio. Con la mano sinistra alza una lampada che illumina la scena, con la destra bussa ad una porta pesante e robusta. Quando il quadro fu presentato per la prima volta ad una mostra, un visitatore fece notare al pittore un particolare curioso.
"Nel suo quadro c'è un errore. La porta è senza maniglia".
"Non è un errore" rispose il pittore "Quella è la porta del cuore umano. Si apre solo dall'interno".

martedì 27 novembre 2007

Il figlio del vento...

Sul Corriere della Sera di lunedì c'era un articolo che parlava del "ritorno" di uno dei miei miti... quella scultura vivente che risponde al nome di Carl Lewis... il "Figlio del Vento"...

Nell'articolo si parlava di un suo impegno a difesa dello spirito più puro dello sport... contro il doping e ogni genere di adulterazione che lo rovini...

E fin qui...

Quello che mi ha colpito è una battuta del giornalista, il quale, parlando dei tempi migliori dell'atleta e, inevitabilmente, di quanto fisicamente sia cambiato, ha scritto (parola più, parola meno):
"Colui che un tempo era chiamato Figlio del Vento e oggi potrebbe essere piuttosto Lo Zio del Vento"...

Ma come si permette?
Un mito non è soggetto al deterioramento temporale... e nessuno deve sentirsi autorizzato ad abbattere piedistalli sui quali, oltre che i nostri miti, poggiano anche molte delle nostre (mie di sicuro) certezze...

Anche se...
Questo mito ha già subito un durissimo colpo quando si è sparsa la voce della sua (presunta?... sicura?... chissà!) omosessualità...

Personalmente mi rifiuto ancora oggi di pensare che tanto ben di Dio possa essere andato sprecato...

Siamo seri...

Come avevo accennato, ieri pomeriggio si è svolta la 54° edizione della Premiazione del Lavoro e del Progresso Economico...
Presentatrice della serata, come da invito, Daria Bignardi... Però...

Però la manifestazione si apre con l'introduzione del Presidente della Camera di Commercio, titolare dell'iniziativa, che annuncia che la sig.ra Bignardi è stata ricoverata in ospedale e che la sostituirà la signora Andreina Fontana...
E chi sarebbe??? Ah... ecco... quella biondina che avanza sul palco... ma è Federica Fontana!...
Insomma, gaffe a parte (che lei molto carinamente non ha rilevato), si comincia... e il pubblico rivela la sua stupidità e meschineria...

Ad ogni errore della presentatrice, sottofondo di mugugni... ad ogni accento mal posizionato, brontolii di disapprovazione...

Ora... visto che la ragazza non è famosa per aver pubblicato trattati economici... dato che la stessa è stata chiamata in tutta fretta nella stessa mattinata... dato che molti dei mugugnatori hanno probabilmente sbavato sulla sua unica pubblicazione, il calendario... mi sorge il dubbio che protestassero solo per accontentare le mogli che sedevano loro accanto, tutte impettite e tirate a lucido, nella loro rabbia invidiosa davanti a ogni bella ragazza...

lunedì 26 novembre 2007

L'aura... c'è o non c'è?

Non sapendo cosa postare...
Amando le calle (ma anche le calli, per affetto di Angie)...
Dato che venerdì non ho potuto giocare a "strega comanda colore"...

Mi è capitato sotto gli occhi un articolo che parlava di "bambini indaco"... cioè bambini circondati da una particolare aura di questo colorene avete mai sentito parlare?
Beh, forse è il caso che ci allertiamo tutti se è vero, come sostiene una parapsicologa americana che sono il 30 per cento della popolazione ma le loro nascite si stanno moltiplicando.

I seguaci della cultura New Age sostengono che questi bambini e ragazzi siano dotati di un'eccezionale intelligenza e sensibilità, che li guidi un'intelligenza superiore e che siano qui per salvare un mondo che sembra andare a rotoli.
Assentire o dissentire... la curiosità è stuzzicata...
Così trovo notizie di una ragazzina che pare sia una delle più famose appartenenti alla categoria. Scrive poesie incredibili per la sua età e dipinge... il suo nome è Akiane Kramarich e questa è una delle sue opere...

... e questa una poesia che ha scritto a 7 anni...
Come falchi daltonici tutti andiamo in cerca dell'arcobaleno,
cerchiamo la forza divina.
Circondati da vespe camminiamo alla sua ombra,
se moriamo con il sorriso allora torneremo a casa.

Questa ragazzina - che ora ha 13 anni - non ha frequentato le scuole perchè c'era troppo rumore...
Di se stessa dice "devo girare il mondo, parlare con la gente, i capi di stato. Devo spiegare che c'è una parte più luminosa dietro questa realtà, e che io ho avuto la fortuna di vederla"...
Sostiene di essere andata con regolarità in "visita" in Paradiso dai 4 ai 6 anni...
Dice di aver incontrato Dio, così chiama l'intelligenza che la ispira, e "ricordo solo che attraverso i suoi occhi vedevo l'infinito"...

Non credevo mai di dire una cosa del genere: "Preferisco le bimbe che giocano con la Barbie".-

mercoledì 21 novembre 2007

... tu eras cusì biele...

Quando ero piccina avevo una storia che era in assoluto la mia preferita… era il racconto del giorno della mia nascita.
Quel giorno il freddo era pungente ma la neve non aveva ancora ricoperto tutto con la sua coltre.
Così la mamma, anche se fin dal risveglio sentiva dolori alla schiena, decise di andare nel bosco a “frandej”, vale a dire a raccogliere foglie secche per utilizzarle come tappeto per le mucche della stalla.
Il papà era smontato dal lavoro alle 6 di mattina e avrebbe ripreso alle 22 per un altro “turno di notte” e così andarono insieme.
Il lavoro consisteva nel riempire grandi sacchi di iuta, las sacheras, di foglie, secche, fruscianti e profumate, poi legarne i lembi, caricarli sulla gerla e portarli a casa… insomma, una ginnastica pre-natale infallibile.
Infatti nel pomeriggio la mamma manifestò le prime doglie e la sua zia, agne Meme, vecchia ostetrica del paese, le consigliò di andare a letto e di chiamare la “comari”, l’ostetrica in attività.
Il papà, allora, accudì le bestie della stalla al posto della moglie, controllò che le 3 bimbe fossero a posto, e poi si lavò e si preparò per andare a lavorare. Il tutto doveva essere fatto con largo anticipo perché il tragitto fino allo stabilimento richiedeva oltre un’ora di tempo… un po’ a piedi, un po’ a cavallo della bicicletta, giù per la strada ghiaiosa che portava a fondovalle.
Arrivato fuori dello stabilimento, il portinaio di turno lo chiamò, dicendogli che c’era una telefonata per lui… era none Mabile, la nonna materna. Forse anche per la scarsa dimestichezza con l‘infernale apparecchiatura, la nonna non perse tempo in convenevoli e gli disse: Orpo di bio, Meni, un’altra bimba… con il tono di chi lascia sospeso un quasi doveroso “purtroppo”…
Il papà chiese: Come sta la puerpera? …e la bimba?
Alle rassicurazioni della nonna, chiuse la conversazione con un Allora sono contento
E l’indomani mattina, timbrò il cartellino, pedalò fino all’inizio della salita, poi si caricò la bici in spalla e camminò verso casa… dove andò subito in camera a vedere la sua donna e la sua piccola …
... e qui arriva la parte che io amavo di più …
Il papà raccontava sempre di essersi affacciato alla culla, di avermi guardata … “Tu eras cusì biele!” … “eri così bella” … che per me, ancora oggi, non esiste una favola più bella…

lunedì 19 novembre 2007

... ecco... appunto!

... e dopo i miracoli, la psicologia.
Il Times pubblica un articolo su un disturbo comportamentale che chiama "VB Disorder" in onore (onore?) a Victoria Beckham.
Consiste nella pretesa di controllare tutti gli aspetti della vita (propria ed altrui).

Le colpite dal morbo sono inclini ad accoppiarsi con individui parimenti maniacali... e infatti Vic, per non farci aver dubbi, dichiara orgogliosa che David passa l'alpirapolvere per linee rette...

Pare che sia rivelatrice l'evidenziazione di una assoluta intolleranza alle imperfezioni (...) alle quali, nel caso degli scatti fotografici, la paziente provvederà ad ovviare sottoponendo gli scatti stessi a dosi massicce di photoshop... e infatti l'ultimo video delle Spice Girls viene considerato un vero manuale di fotoritocco...

Pare anche che la persona che ne soffre tenda a rifare il look alle persone che frequenta... e qualcuno racconta che la signora Beckham abbia obbligato perfino Ellen Degeneres a calzare scarpe con tacchi vertiginosi per adeguarsi ai suoi consigli...

Per finire... ma forse è l'aspetto più preoccupante, il soggetto risulta pressochè privo di istinto di sopravvivenza... e Victoria non fa eccezione visto le rigide diete alle quali si sottopone...

Un ultimo sintomo che però non desta preoccupazioni... semmai un po' di tenerezza visto che è comune ai bimbi dell'asilo: è quello della mania di far scrivere il proprio nome su oggetti di uso quotidiano quali occhiali, profumo, sedili dell'auto e persino mutande...

domenica 18 novembre 2007

E adesso?

Questo fine settimana i ragazzi dei miei gruppi di catechismo mi hanno dato filo da torcere...

Il gruppo del sabato, per esempio, impegnato in un dibattito sulle motivazione del credere e del non-credere, si è diviso in due opposte "fazioni" che si sono sfidate a suon di domande sulle rispettive convinzioni...

Io, nella mia veste di avvocato della categoria di "colore che credono", mi sono trovata a rispondere, oltre che alle domande attese sulle prove dell'esistenza di Dio, anche a un serio "Perchè Dio fa miracoli solo ad alcuni?"... e un provocatorio "Perchè Dio ha creato gli Angeli e, tra loro, anche Lucifero?"...

La situazione richiedeva una certa serietà... e noi ci abbiamo provato, quantomeno...

Ma alla fine dell'incontro ero esausta!
Così ho pensato: ora rincaso e mi metto tranquilla a bermi un buon caffè e poi vado a vedere se trovo qualcuno in giro pr blog per godermi di una meritata pausa...

Mentre il silenzio regnava sovrano in ogni post... sulla pagina di apertura del collegamento ad Internet mi passa davanti agli occhi un titolo che mi stuzzica...
Torno indietro (chè nel frattempo ero passata oltre), mi sistemo meglio gli occhiali sul naso e leggo questo articolo:

Salma Hayek per avere un florido décolléte s'è rivolta nientemente che ai santi del Paradiso.

Solitamente si pensa che tra il miracolo di un corpo che sboccia con tempistica sospetta e una celebrità di solito c'è di mezzo la chirurgia estetica. Ma non sempre...

Alcune non hanno problemi a parlare di religione e perfino di miracoli.

«Ero piatta, entrai in chiesa e pregai» ha dichiarato l'attrice. «Durante un viaggio in Messico, io e mia madre entrammo in una chiesa cattolica e io pregai perché accadesse un miracolo, bagnai le mani nell'acquasantiera e chiesi più seno».
Non è straordinario? Altro che chirurghi, operazioni dolorose e parcelle costose: la fiducia, anzi la fede fanno miracoli.

Chiedete e vi sarà dato, dunque.

Sì... ma io... per quanto riguarda la mia sfera personale... perchè non ho pensato pure io di chiedere la stessa grazia di 'sta Salma qua???

E poi, guardando la foto, perchè non mi vengono assegnati due Angeli Custodi come i suoi? (Perchè quelli che la affiancano sono i body gard celesti del "corpo del miracolo", no?)

E... soprattutto... ai miei ragazzi... ora CHE GLI RACCONTO???

martedì 13 novembre 2007

Un'ala di riserva

Il post "angelico" di Fabio ha richiamato alla mia mente una preghiera dolcissima di don Tonino Bello... un grande uomo di Chiesa... ma più ancora un grande Testimone dell'Amore di Dio.

Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita.
Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un'ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.

A volte nei momenti di confidenza oso pensare, Signore, che anche Tu abbia un'ala soltanto, l'altra la tieni nascosta... forse per farmi capire che Tu non vuoi volare senza me.
Per questo mi hai dato la vita, perché io fossi tuo compagno di volo.

Insegnami allora a librarmi con Te, perché vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla.
Vivere è abbandonarsi come un gabbiano all'ebbrezza del vento;
vivere è assaporare l'avventura della libertà;
vivere è stendere l'ala, l'unica ala con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te.

Ma non basta saper volare con Te, Signore: Tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello, e aiutarlo a volare.

Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.
Non farmi più passare indifferente davanti al fratello che è rimasto con l'ala, l'unica ala, inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi, o Signore, un'ala di riserva.

Don Tonino Bello

lunedì 12 novembre 2007

A scuola di integrazione... (2)

Lunedì sera ero alla riunione settimanale di programmazione con i miei colleghi catechisti... A un certo punto ricevo una telefonata da mio figlio:
Mamma... i gattini neri sono tre...
Ecco... mandi un figlio all'Università e non sa neppure contare...
Tutti sapete la storia della micia e dei tre micetti che abbiamo alloggiato: due neri e uno rosso... Dunque TRE, ma in totale...
Vabbè, ora non posso. Ci vediamo dopo.

Alla fine della riunione, ovviamente, il primo pensiero è: Contiamo 'sti gatti...
Tre neri e uno rosso... Totale QUATTRO...
L'ipotesi è che qualcuno abbia "scaricato" un micettino appena più grande dei miei nel mio giardino... dove mangiano 7, mangeranno anche 8 - avrà pensato.

Così abbiamo seguito l'evoluzione dell'integrazione di un nuovo componente nella famigliola.

Martedì i tre fratellini soffiavano al nuovo arrivato e la mamma gli allungava qualche zampata.

Mercoledì il rosso accettava di stargli vicino.

Giovedì la mamma lo "sopportava" a patto che non cercasse di farsi allattare.
Venerdì dormivano tutti assieme... come da foto già postata.

Che dire?

"A scuola di integrazione" sì... ma docenti le bestie e alunni gli esseri umani...


Le iscrizioni sono aperte.




P.S.:
contavo di aggiornare gli sviluppi di questa storia... ma qualcosa è andato diversamente da come avrei voluto...
Da giovedì notte non abbiamo più visto la mamma-gatta... e ora ci ritroviamo a coccolare 4 micetti che vogliono dormire fra le nostre braccia e, dormendo, cercano il latte e il calore della loro mamma...
Intanto nelle due foto potete vedere la mamma che dorme con 2 cuccioli neri accanto mentre il rosso, nella seconda cesta, dorme con il fratello acquisito...

domenica 11 novembre 2007

A scuola di integrazione...

Cercando di capire cosa cribbio fosse un "HAPAX", ho buttato giù una storiella di getto... Ovviamente con gli hapax (qualsiasi cosa fossero) aveva poco a che fare... ma poi...

Andiamo con ordine... intanto la storiella. Eccola...

Mamma, io sono cattiva?!
Perché mi guardano così? Sono sporca? Sembra quasi che non mi conoscano…
Mentre mamma mi disannodava e riannodava le treccine, io mi sono guardata allo specchio… sono uguale a ieri…
Ciao” - dico al mio amichetto…
Con te non ci parlo… il papà dice che siete dei sanguivori”.
Io non so cosa sono i sanguivori… Ma tu sei il mio amico”.
No! Io non sono amico di una trucida”.
Maestra!… Cosa sono i sanguivori? E perché io sono una trucida?”.
Fattelo spiegare dalla tua mamma… Oggi puoi stare a casa… l’asilo è chiuso (per te)”.
A me piace quando l’asilo è chiuso, perché sto a casa con la mia famiglia e la nonna ci racconta storie avventurose e spaventevoli… e i grandi sorridono quando corriamo a nasconderci fra le loro braccia…
Ma oggi la mamma non sorride… anzi, mi pare che stia piangendo…
Forse è colpa mia… Forse sono cattiva... Forse è vero che sono una sanguivora trucida… Ma io non capisco… io sono solo una bambina…

E il poi...
Il "poi" più che raccontarvelo... ve lo mostro...

Vedete qualcosa di strano???

Le orecchie che si contano sono troppe... anche togliendo quelle di pezza???

lunedì 5 novembre 2007

Fame... di cultura?

... Macchè??? La nostra era proprio fame-fame...

Insomma... questo è l'argomento di una sorta di seconda puntata dedicata al vernissage della Mostra...

Con l'invito all'Inaugurazione - inutile per chi è stato destinato al servizio di accoglienza di autorità e ospiti - avevamo ovviamente anche l'invito al ricevimento che ne sarebbe seguito e che si sarebbe tenuto a Palazzo Ferrajoli, in Piazza Colonna... e qui intendevo fare un'ottima accoglienza a me medesima...
Così, superate le fasi iniziali dell'evento, mi riunisco al gruppetto con il quale intendevo godermi la serata e ci trasferiamo a Palazzo Ferrajoli... ovviamente tutti ben sistemati, tacchi alti, abito elegante anche se non sfarzoso, pettinati a modino, trucco discreto riservato solo alle signore (e signorine)... nulla da eccepire su di noi.

Arrivati al luogo deputato... lo troviamo già super-affollato... ma da dove sono sbucati tutti 'sti invitati?

Boh!!! Facciamoci largo e raggiungiamo i tavoli...

Ma... ma... ma... hanno già spazzolato tutto?
Ma no - ci dice qualcuno - erano solo gli stuzzichini. Portate un po' di pazienza...

Pazienza? ... e che è? Un formaggio spalmabile?? No??? ... allora non ce l'abbiamo... noi abbiamo fame VERA... e qui ci pare che siano più ricche le decorazioni che le pietanze...

Ragazzi... che facciamo??? Pizza???

OK... Ciao a tutti... A che ora è previsto il rientro?

E così siamo finiti a mangiare la pizza in un locale appena dietro l'angolo rispetto alla Gelateria "Giolitti"... uno dei pochi posti di Roma che conosciamo benissimo...



Non so al ricevimento... ma noi ci siamo proprio divertiti...


Alla fine della serata il cameriere ha dichiarato esausto:
Mo' me vado a licenzia'...
Ma in realtà quando ci scappava di intonare qualche canzone di Battistiana memoria... cantava pure lui... oltre a improvvisarsi fotografo perchè ci rimanesse traccia del nostro "evento"...


E il tipo che suonava all'ingresso del locale vicino... alla fine suonava per noi... mentre un altro personaggio ci dedicava degli apprezzamenti che non oso riportare...

Che serata!

Perchè va bene l'arte... va bene i discorsi di cotanti relatori... va bene gli ospiti illustri... va bene il luogo e il suo significato... va bene il "ricevimento" in un luogo chic... ma la libertà di goderci una serata in allegra compagnia, a dire sciocchezze con il solo intento di divertirci, è stata proprio una delle "tappe" che ricorderemo con maggiore simpatia...

domenica 4 novembre 2007

Giocando tra gli alfabeti...

... per rincorrere i significati delle parole.

Oltre all'incanto della collocazione suggestiva e bellissima nella quale abbiamo trasferito la NOSTRA Mostra "Apocalisse: l'ultima rivelazione"... mi sono lasciata stupire dalle suggestioni che il luogo e il nuovo allestimento mi hanno suscitato.

Il luogo...
Il Salone Sistino, antica sala di lettura costruita per Papa Sisto V, con le due serie di affreschi, dove da una parte si vede la storia delle più insigni biblioteche e dall'altra la raffigurazione dei Concilii ecumenici. Sui piloni centrali, poi, il tema degli alfabeti e dei loro inventori... dunque un vero e proprio omaggio alla parola scritta.

L'allestimento...
La Mostra è esposta su pannelli che raggruppano l'argomento per "capitoli" dando proprio l'impressione di pagine aperte di un libro.

Così la prima "pagina" si apre sul veggente di Patmos e sulle sue visioni (da lui trasformate in parola scritta e ridiventate visibili grazie all'estro e al genio di grandi protagonisti dell'arte); poi incontriamo la Donna vestita di sole; i due testimoni; San Michele Arcangelo e la lotta contro la bestia; il Giudizio Universale; Babilonia; l'Apocalypsis in figuris di Albrecht Durer; l'apocalisse nel quotidiano (con un accenno al terremoto del 1976 in Friuli); e, infine, una grande vetrata di Henri Matisse sull'Albero della vita.

L'esposizione (che contiene più di quanto ho ricordato) era percorsa dal testo del Libro dell'Apocalisse - espresso in greco, italiano e inglese - e da brani liturgici...
Ma io mi sono fermata, letteralmente a bocca aperta, davanti alle frasi "apocalittiche" perchè...
Magari le avevo pure già viste, ma non avevano il significato che ho attribuito loro in questo momento della mia vita... Vi faccio un esempio.
Se leggete una frase come questa...
Δόξα Πατρί και Υιώ και αγίω Πνεύματι. και νυν και αεί και εις τους αιώνας των αιώνων. Αμήν.

... voi, cosa notate?
E proprio questo ho notato io...

Poi, non avendo studi classici alle spalle mi sono un po' esaltata... chissà cosa significa questa ripetizione di "KAI"?

In realtà... significa "e"... la piccola e semplice congiunzione. Più precisamente è definito così:
Kai narrativo di "consecuzione " alla maniera del wayyiqtol ebraico nell'Apocalisse...

Insomma... nessuna grande "rivelazione"... ma entrare la mattina nel Salone e leggerlo a me piaceva un sacco...





P.S.: per la cronaca, la frase riportata non proviene dal Libro dell'Apocalisse... ma ho trovato solo questa... che in realtà è la preghiera del "Gloria al Padre...".-
Doxa Patri kai Hyio kai hagio Pneumati. kai nyn kai aei kai eis tous aionas ton aionon. Amen.

lunedì 29 ottobre 2007

Prova e controprova... per battuta di cuore...

Quando mi capita di accennare al fatto di avere degli AMICI che ho incontrato tramite internet, le persone sovente assumono un’espressione dubbiosa e perfino denigratoria…
La cosa buffa è che io fino a non molti mesi fa avrei avuto la stessa reazione: un misto di pietà (ma non sono in grado di instaurare relazioni “normali”?), scetticismo (amici… vabbè…nemmeno conoscenti…), sospetto (chissà poi chi si nasconde dietro ‘sti nomignoli?...), sospetto (meglio non dare troppe indicazioni sulla propria identità)…
Eppure…

Eppure adesso la mia esperienza mi dice ben altro…
Con molti miei colleghi di lavoro - con i quali convivo per almeno 8 ore al giorno / 5 giorni alla settimana – il livello di condivisione non ha superato le informazioni minime sul nucleo familiare… ma non esiste accenno al passato né partecipazione ai sogni futuri…
Perfino con alcuni parenti si mantiene un rapporto molto bello ma si evita di confidare taluni dolori, alcune cicatrici dell’anima che si cerca di curare da soli…

Così la possibilità di incontrare alcuni di questi AMICI non è stata considerata una stranezza nella stranezza ma un’opportunità da cogliere… anche come verifica di una sensazione che poteva (doveva) trovare conferma nella realtà.

Sul primo degli incontri che ho potuto avere, con la incantevole Angela, ho già detto alcune cose….

Sul secondo, con la dolce Irene, ha espresso le sue sensazioni già lei nel suo blog… anche se posso aggiungere che, mentre ero all’esterno del bar, incapace di rimanere seduta per una agitazione del cuore che riuscivo a contenere meglio se mi muovevo, non immaginavo nemmeno che l’avrei RICONOSCIUTA con l’emozione con la quale poi è accaduto…
Irene… ho impresso nel cuore l’espressione del tuo viso mentre avanzavi guardandoti timidamente in giro… mi ha proprio “scatenato” la voglia di abbracciarti… e mi viene ancora da ridere al pensiero di che figura avrei fatto se non fossi stata proprio tu…

E poi il terzo incontro… con Paola… che avevo imparato a conoscere oltre che nei commenti sui diversi blog, anche per alcune “chiacchierate” via mail, dove ci si può anche “scoprire” più tranquillamente.
Insomma, domenica pomeriggio, ci diamo appuntamento al Colosseo…
In Metro mio figlio mi esterna il suo scetticismo sul fatto che sia poi così facile incontrare e riconoscere qualcuno nel andirivieni di una stazione di Metropolitana a Roma… ma io gli rispondo tranquilla: “E che ci vorrà mai? Tu guarda se vedi due ragazze e una bimba con degli occhi strepitosi…”
Intanto arriviamo, scendiamo, usciamo dalla Metro… e io adocchio un gruppetto “familiare”: padre (alto), madre (eleganterrima), due ragazze (alle quali non riesco a vedere gli occhi) e una bimba… e mi dirigo verso di loro… e SONO PROPRIO LORO!!!
Avevo la tachicardia… con Paola ci abbracciamo e so che anche il suo cuore fa le capriole… poi saluto la sua famiglia… Che belli sono!!! La piccola è dolcissima e non esita a darmi la manina per camminare con me… e gli occhi BELLI li hanno ereditati proprio dalla mamma…
Il pomeriggio è stato CALDO CALDO (pure se c’era un vento assurdo e io avevo perso la giacca… come Irene ha già raccontato) e né mio figlio né io abbiamo avuto imbarazzo a stare con persone che incontravamo per la prima volta…
Forse (a ‘Pà… lo devo racconta’…) il momento più “imbarazzante” è stato quando abbiamo perso di vista la famiglia di Paola e abbiamo capito che l’unico che aveva idea di dove fossimo era… mio figlio…
Il bis di incontro è stato un po’ più ristretto: Paola e una figlio, io e mio figlio… e lì davvero ci siamo “raccontate”… saltabeccando da un ricordo all’altro, da una confidenza all’altra, da una somiglianza all’altra… senza strani pudori o fingimenti per mostrare un’ipotetica “parte migliore”… ma proprio per DIRCI chi siamo…

Credo di dovere delle scuse ai rispettivi figli per quanto hanno dovuto sopportare… ma spero che abbiano capito che per noi è stato davvero un incontro IMPORTANTE e, soprattutto, PIENO DI AFFETTO e significato…
E uno dei significati che abbiamo percepito e ci siamo scambiate a vicenda è quello che accomuna tutti noi… è il legame che sentiamo…

Allora:
CE LA FACCIAMO A FARCELA DI INCONTRARCI TUTTI????

domenica 28 ottobre 2007

... vi ricordate di me???

BenTrovati a tutti!!!
Eccomi di nuovo a casa e alla mia "vita normale"...
Dopo 11 giorni trascorsi a Roma... dopo l'esperienza strana e piacevolissima di aver "lavorato" ai Musei Vaticani... dopo le meravigliose opportunità di incontrarmi con Irene e Paola... la quotidianità mi ha subito catturata...
Così sono impossibililitata ad "aggiornarmi" sui vostri post... perchè il PC è appannaggio esclusivo di mio figlio (che lo usa per studio, specifica... seeeeeee).
Non bastasse la mia affezionatissima emicrania mi sta tenendo ben stretta...
Perciò posto solo il mio saluto e un abbraccio generale e singolo per ciascuno di voi, promettendo solennemente che quando Monica mi invia le foto (Monicaaaaa!!!), vi racconto qualcosa dell'incontro con Paola...

martedì 16 ottobre 2007

Saluti da Roma...

E dato che sarò giù per l'Apocalisse (beh... per la Mostra dedicata all'Apocalisse...), ecco una poesia del poeta romano Giuseppe Gioacchino Belli che spiega molto meglio di quanto faccia io il Giudizio Universale...

ER GIORNO DER GIUDIZZIO

Quattro angioloni co le tromme in bocca se metteranno uno pe cantone
a ssonà: poi co ttanto de vocione
cominceranno a dì: "Fora a chi ttocca".

Allora vierà su una filastrocca
de schertri da la terra a ppecorone,
pe ripijà ffigura de perzone
come purcini attorno de la biocca.

E sta biocca sarà Dio benedetto,
che ne farà du' parte, bianca, e nera:
una pe annà in cantina, una sur tetto.

All'urtimo uscirà 'na sonajera
d'angioli, e, come si ss'annassi a letto,
smorzeranno li lumi, e bona sera.

Ecco... ora spengo... vado, eh??? Già... devo!!!

Ciao a tutti... vi penserò costantemente... vi porterò proprio nel cuore... e le preghiere che eleverò in questa città, così importante per chi ha Fede, saranno anche per voi... per tutti voi...

lunedì 15 ottobre 2007

Pretty... Post

Dedicato a STEFF...



Insomma... non ero pronta ad un post d'emergenza...
Ma la prima puntata della storia d'amore con Richie val bene una dedica???

Poi, alla seconda puntata, valuteremo a che età vietarlo ed, eventualmente, i tagli della censura...

Che caratterino, questi artisti!

Lo scorso anno, avvicinandosi la data nella quale avremmo festeggiato 25 anni di matrimonio, cominciai a pensare a quale regalo fare a mio marito, in modo da non essere "ripetitiva" e, allo stesso tempo, trovare qualcosa di significativo.

Come spesso accade, per caso entrai in contatto con una persona che commerciava in quadri... non opere di valore astronomico o di "dignità museale", ma produzioni artistiche talvolta anche di pregio.
Allora ripensai ai racconti che avevo ascoltato dall'allora mio fidanzato...

Da ragazzino il suo sogno era quello di diventare un grande ciclista... Quanti sogni guardando le imprese di Coppi e Bartali... e quanta fatica ad avventurarsi sulle strade dell'Italia degli anni '50... ma anche quanta soddisfazione quando una meta veniva raggiunta...

Però... il suo futuro non era questo...

Non mi dilungo sulle motivazioni che fecero modificare il corso dei suoi progetti, ma arrivo subito al nocciolo del racconto rivelando che il sogno alternativo divenne la pittura.. del resto in famiglia una dotazione di geni artistici pareva davvero non mancare.
Così, vincendo anche la sua ritrosia, il bel ragazzo si decise a presentarsi ad un pittore locale per chiedere se fosse disposto ad insegnargli a dipingere.

Arturo Cussigh - questo era il nome del cosidetto "poeta dei fiori" - accettò di prendere il ragazzo "a bottega" e gli propose, in attesa di aver tempo da dedicargli, di lavorare al tornio per la realizzazione di immagini della Madonna, secondo un suo originale disegno che aveva trovato un largo favore.

Beh - si sarà probabilmente detto il ragazzo - gli inizi non sono mai esaltanti... portiamo pazienza...
... e portò pazienza... fino a un certo punto.

Dopo un paio di mesi, nei quali aveva sfornato un certo quantitativo di immagini sacre e non aveva visto una lira, il ragazzo "affrontò" il pittore, reclamando soddisfazione.

Ahi, ahi... scontro di personalità forti... risultato effervescente...

Il pittore sbraitò che il ragazzo doveva andarsene... il ragazzo disse che doveva prima essere pagato... il pittore ribattè che non ci pensava nemmeno... il ragazzo aprì lo sportello della stufa a legna e cominciò a riversare sulle fiamme tutte le "Madonne" che aveva accumulato nei giorni lavorativi trascorsi nella bottega del pittore.
La cosa finì in lite furiosa... il ragazzo non ebbe le sue lezioni nè i suoi soldi, il pittore non ebbe più un lavorante nè le sue immaginette... e i due non ebbero più parole di saluto reciproche...

Così impegnai il signore che commerciava in quadri a trovarmi un'opera di Cussigh... e la ebbi.


Il giorno dell'anniversario, mio marito scartò il pacco e appese, quasi con emozione, il SUO quadro... poi uscì di casa... e io immaginai dove fosse diretto.
Infatti andò al cimitero a "salutare" il vecchio scorbutico pittore con il quale aveva avuto uno scontro alla pari e dal quale, in certo qual modo, ora si sentiva ripagato...

STAIT ATÊNZ…

Questo, come ogni altro blog, è tutelato dalla legge 675 del 1996 (tutela della privacy), dall'estensione della suddetta avutasi con il Decreto Legislativo n° 196 del 30/06/2003 e dalle norme costituzionalmente garantite al nome, alla persona, all'immagine ed all'onore.
Quindi, se pensate di passare di qua per scrivere "spiritosaggini" a ruota libera, ve ne assumerete anche le eventuali conseguenze. Per parte mia, mi riterrò libera di intervenire se rileverò che si siano superati i limiti dettati dall'educazione e dal rispetto della dignità riconosciuta alle persone... TUTTE!
L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

Blog360gradi - L’aggregatore di notizie a 360° provenienti dal mondo dei blog!

Ma certo che NO!!!