Con la Chiesa, l'attesa assume un'accezione molto speciale, perchè non si tratta solo di essere spettatori di qualcosa che deve venire, ma di prepararsi perchè ciò che viene ci trovi consapevoli di quale novità rappresenti.
Questo il significato del Tempo di Avvento che con oggi è cominciato...
Questo ci sarà concesso di cogliere non già dal proliferare delle luminarie o dalla veste scintillante delle vetrine dei negozi, ma, eventualmente, dal ciclo di Letture che la Chiesa stessa ci offre nella ciclicità triennale delle proposte.
Per la prima domenica di Avvento, il tono del Vangelo non è esattamente il tono dolce e serafico che amiamo riconoscere al Natale. Anzi!
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso.
Ma siamo capaci di vegliare?
Oppure le nostre coscienze sono oramai irrimediabilmente assopite e "addomesticate"?
Probabilmente l'atteggiamento di molti è oramai assolutamente distratto. Sicuramente indaffarato.
Del resto, i giorni che viviamo non favoriscono le soste per concedercisi di riflettere. Troppo da fare, tanto da correre, molto da produrre e ancor più da consumare.
E i predicatori, anzi, gli imbonitori, lanciano messaggi subdoli che pochi si preoccupano di decodificare ripulendoli dall'inquinamento dell'interesse economico che ha un peso maggiore dell'interesse dell'uomo, nella sua generalità.
E così il soddisfacimento immediato, distrae da questioni ben più fondamentali...
Anche dall'importanza reale della Venuta di Gesù e del Santo Natale?
Si occupa la mente con tanti piccoli problemi e tante piccole questioni.
Alcune forse importanti, altre finanche vitali, altre totalmente futili che servono a distrarre dalle questioni fondamentali, quelle che danno senso e sapore alla vita.
Parlare di Fede attira sorrisini ironici (quando va bene). Dire di credere alla Vita Eterna, parlare di orgoglio per le proprie radici cristiane e per le tradizioni religiose del proprio paese, ammettere di pregare, pronunciare parole come Speranza, Giustizia, Salvezza... perfino Vita, fanno sì che si venga qualificati in un certo modo e che ogni altro giudizio non possa prescindere da questa "classificazione".
Ma in questo tempo di attesa del Santo Natale, il clima religioso pare essere più tollerato.
Del resto, come si dice? A Natale siamo tutti più buoni...
Questo il significato del Tempo di Avvento che con oggi è cominciato...
Questo ci sarà concesso di cogliere non già dal proliferare delle luminarie o dalla veste scintillante delle vetrine dei negozi, ma, eventualmente, dal ciclo di Letture che la Chiesa stessa ci offre nella ciclicità triennale delle proposte.
Per la prima domenica di Avvento, il tono del Vangelo non è esattamente il tono dolce e serafico che amiamo riconoscere al Natale. Anzi!
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso.
Ma siamo capaci di vegliare?
Oppure le nostre coscienze sono oramai irrimediabilmente assopite e "addomesticate"?
Probabilmente l'atteggiamento di molti è oramai assolutamente distratto. Sicuramente indaffarato.
Del resto, i giorni che viviamo non favoriscono le soste per concedercisi di riflettere. Troppo da fare, tanto da correre, molto da produrre e ancor più da consumare.
E i predicatori, anzi, gli imbonitori, lanciano messaggi subdoli che pochi si preoccupano di decodificare ripulendoli dall'inquinamento dell'interesse economico che ha un peso maggiore dell'interesse dell'uomo, nella sua generalità.
E così il soddisfacimento immediato, distrae da questioni ben più fondamentali...
Anche dall'importanza reale della Venuta di Gesù e del Santo Natale?
Si occupa la mente con tanti piccoli problemi e tante piccole questioni.
Alcune forse importanti, altre finanche vitali, altre totalmente futili che servono a distrarre dalle questioni fondamentali, quelle che danno senso e sapore alla vita.
Parlare di Fede attira sorrisini ironici (quando va bene). Dire di credere alla Vita Eterna, parlare di orgoglio per le proprie radici cristiane e per le tradizioni religiose del proprio paese, ammettere di pregare, pronunciare parole come Speranza, Giustizia, Salvezza... perfino Vita, fanno sì che si venga qualificati in un certo modo e che ogni altro giudizio non possa prescindere da questa "classificazione".
Ma in questo tempo di attesa del Santo Natale, il clima religioso pare essere più tollerato.
Del resto, come si dice? A Natale siamo tutti più buoni...