mercoledì 31 marzo 2010

Il nostro neonato...

Dopo alcuni giorni letargici passo a dare aria al blog...
Sono stati giorni - tanto per utilizzare un'espressione che ho sentito in radio e mi è piaciuto pensando alla mia condizione pseudo-catalettica di blogger dilettante - di "stipsi creativa".
La tragedia è che in realtà esiste l'argomento "lassativo" per eccellenza e viene sparso a larghe mani su ogni dove. Ma almeno nella settimana che ci avvicina alla Santa Pasqua non ne volglio proprio essere contaminata.
E allora vi racconto una cosa bella, alla quale ho partecipato: ieri, 30 marzo 2010, dopo una gestazione lunga e consapevole, nel mio Paese è nato il Centro di Aiuto alla Vita...
Adesso bisognerà svezzarlo e farlo crescere.
L'entusiasmo e l'amore ci sono.
La voglia di mettersi in gioco anche.
















Con l'aiuto del Signore speriamo che divenga una cosa della quale tutta la Comunità possa trarre giovamento.
Personalmente metto questa nuova iniziativa sotto la protezione di una grande donna che ha saputo amare la vita anche quando si manifestava in forme poco attraenti: Madre Teresa di Calcutta...

giovedì 25 marzo 2010

Di donne e altri esseri...

Non so voi, ma per me sentire o leggere di donne che si ostinano a usare la testa piuttosto che intraprendere le solite scorciatoie (vecchie come il mondo), è un vero toccasana.
Oggi la mia stima, totale e assoluta, va a Franca Valeri...
«Non è che lui sia Richard Gere. Si guardi allo specchio morale»
Intervista di Mariagrazia Gerina

Sapendo quanto è volgare l'uomo, non si dovrebbe neanche stare a sentire cosa dice...», premette Franca Valeri, che da signora dell’umorismo suggerisce di derubricare la battuta del premier a «volgarità».
Poi, piazzando lì, una delle sue pause comiche, ci ripensa.
«Non è che lui sia un Richard Gere, è un vecchio, piuttosto brutto, come anche gli uomini del suo staff... ».
Dice che dovrebbe guardarsi allo specchio lui?
«Sa guardarsi allo specchio a una certa età serve giusto a darsi una rassettata... Più importante sarebbe guardarsi allo specchio morale, per le persone intelligenti è un gesto istintivo, fa male ma porta anche beneficio. Berlusconi credo che non abbia proprio tempo, però sospetto che abbia sempre uno specchietto in tasca per controllare se sono a posto tutte le sue ristrutturazioni».
Ma tecnicamente secondo lei la battuta del premier fa ridere?
«Secondo me, quella battuta è solo la volgarità inutile di un signore anziano. Nessun uomo politico farebbe una battuta del genere. Ma Berlusconi le fa e questo lo squalifica agli occhi di tutti. C'è un termine che si usa per i comici di quart'ordine: il tormentone. Ecco il tormentone è proprio sintomatico di una mancanza totale di ispirazione».
Vale anche per la politica?
«Certo, Berlusconi lo applica continuamente: i tormentoni sulla sinistra, quello sui giudici, purtroppo su un certo livello fanno anche presa...».
E il tormentone sulle donne? Prima se l’è presa con la Bindi, ora con la Bresso.
«Che Rosi Bindi o Mercedes Bresso non siano delle ragazze bone è talmente evidente che è inutile e volgare sottolinearlo, ma sono delle donne di valore politico, come Emma Bonino, è su questo piano che Berlusconi dovrebbe affrontarle e non su quello della bellezza. Ma il fatto è che le avversarie vere gli danno fastidio. Lui ama circondarsi di queste giovani onorevoli che fanno quello che vuole lui, le donne che sono sullo stesso piano o più degli uomini gli danno noia, evidentemente».
Perciò le attacca con queste battute?
«Proprio così».
C’è qualcosa di crepuscolare in questa volgarità?
«No credo che in questo caso la volgarità sia insita nel personaggio, da sempre. D’altra parte ognuno invecchia secondo ciò che è stato da giovane, ma certo invecchiare per lui è un grosso problema».

P.S.: oggi la Chiesa ricorda l'Annunciazione. La fiducia di una ragazzina che, anche senza capire tutto ciò che le veniva proposto, pronunciò un "Sì" che ha cambiato la storia... Continuo a pensare che Lei sia il miglior modello al quale rifarsi. E non posso non pensare che, in questo nostro tempo e in questa nostra società, probabilmente sarebbe guardata come una che non sa cogliere le opportunità...
P.S.2: mi scuso per l'associazione di argomenti così lontani... e anche per la foto...
P.S.3: ringrazio "L'Unità" per i molteplici spunti odierni.



martedì 23 marzo 2010

Senza vergogna!

Abbiamo avuto stregoni, guaritori e sciamani.
Se ne è "interessato" perfino qualche Santo.
Di certo ne ha avuto "interesse" Vanna Marchi.
Ci siamo divisi sui giudizi verso il professor Di Bella.
Ognuno la pensa a modo suo sulle raccomandazioni del professor Veronesi.
Ne abbiamo una paura atavica e decisamente irrazionale, tanto che basta pronunciare la parola o ascoltarla per provare quanto meno disagio.
Ad ogni check-up speriamo (preghiamo, per chi lo preferisce) che non venga nemmeno accennata.
Ogni qualvolta si è dimostrato che qualcuno ha abusato dei nostri sentimenti nei confronti del "mostro", ci siamo scandalizzati e abbiamo auspicato severità di giudizio.
E poi siamo stati offesi da questo proclama:
"Sconfiggeremo il cancro entro tre anni!"
Non so voi... ma io ho pensato le cose peggiori... di chi le ha pronunciate e dei suoi sottoposti che si ergono a paladini di legalità e onestà e, tra uno sculettamento e un ammiccamento, si danno da fare per stanare pseudo imbonitori di ogni specie, rimanendo ben ancorati al libro paga del papi-padrone.

martedì 16 marzo 2010

Tempi nostri...

In giornate come questa è impossibile non pensare a come alcuni fatti di cronaca segnino davvero le età della nostra vita.
Qualche volta, come capita a molte persone, mi lascio andare a far riemergere ricordi che appartengono al mio passato e che mi abitano nel profondo.
Se dovessi metterli in ordine cronologico, senza voler elencare ogni avvenimento ma solamente quelli che maggiormente mi hanno colpita, comincerei con l'uccisione di John Kennedy , prima, e quella del fratello Robert, poi, passando per la morte di Giovanni XXIII. Proseguirei con la Primavera di Praga, lo sbarco sulla luna, la strage di Piazza Fontana e il massacro alle Olimpiadi del 1972. Arriverei al sisma che ha colpito la mia Regione nel 1976 e la bomba alla stazione di Bologna del 1980, senza dimenticare il rapimento dell'onorevole Aldo Moro (16 marzo 1978) e , nello stesso anno, la morte del Santo Padre Paolo VI seguita dall'elezione di ben 2 Papi, il secondo dei quali Giovanni Paolo II...
Ma questi sono avvenimenti che condivido con molte persone della mia generazione...
Un accadimento, invece, mi pare sia meno rammentato e io, quando ne parlo, lo introduco con una frase che ha il chiaro intento di puntualizzare che ho qualche annetto sulle spalle e (dunque) sono meritoria di rispetto.
"Credo che pochi si ricordino di Ermanno Lavorini..."
Ermanno Lavorini era un bimbo (un adolescente, in realtà... ma io mi sentivo ancora bimba e di conseguenza lo percepivo così) della mia stessa età che divenne, suo malgrado, un "caso": primo rapito dell'Italia repubblicana...
Scomparso da Viareggio, mentre nella città impazzava il carnevale, fu ritrovato oltre 2 mesi dopo... sepolto nella sabbia del litorale.
Nel frattempo gli organi di informazione avevano rivelato risvolti che, per una bambina di paese quale ero, rappresentavano veri e propri abissi di oscurità nei quali le parole sesso, omosessualità, politica, estremismo, abusi rimbalzavano e lasciavano dubbiosi ed attoniti.
Perchè lo ricordo in questo post?
Perchè il Liga, per festeggiare il suo 50° compleanno, ha scritto una canzone "Nel tempo" che svela che forse molti altri bambini della mia età hanno chiuso nell'animo i turbamenti di allora...

C’ero quando sono nato,
c’ero quando son cresciuto,
Zorro Blek e Braccobaldo, Belfagor e Carosello,
ed hanno ucciso Lavorini,
e dopo niente è stato come prima.

C’ero sulla millecento

che mio padre urlava un po’ a chiunque,
c’ero la mia prima volta,

non l’avevo neanche scelta,
certo che era bella svelta,
non potevo mica perdertempo,
tutto il tempo lì a tenere il tempo,
che fosse un mondo o solo fantasia,
o quello di una batteria era sempre tempo.

C’ero nel ‘77
a mio modo e col mio passo,
il processo a De Gregori,
c’ero coi Police a Reggio,

c’erano due torri e un muro

e Berlinguer e Moro lì nel tempo,
tutti quegli scherzi che fa il tempo,
tutte quelle foto che non ho,
ne ho scattate solo un po’,

non ne ho mai avuto il tempo,

tutto il tempo lì a tenere il tempo,
che fosse il mondo o solo fantasia,

o quello di una batteria
era sempre tempo.

C’ero quando ho preso casa,

c’ero molto poco e quindi poche scuse,

c’ero quando ho fatto male,

c’ero quando mi hanno fatto male,

c’ero sempre nel mio viaggio,
l’occhio al finestrino
e Falcone e Borsellino
nel tempo tutto il tempo lì a tenere il tempo,
che fosse il mondo o solo fantasia,

o quello di una batteria
era sempre tempo,
tutti quegli scherzi che fa il tempo,

tutte quelle foto che non ho,
ne ho scattate solo un po’
non ne avevo il tempo.

lunedì 15 marzo 2010

Give me a cat...

Non sempre ciò che sembra è vero...
Mi sono lasciata incantare dalla canzoncina di uno spot pubblicitario... e in effetti è molto orecchiabile.
Ma la traduzione non è proprio allegra come sembrerebbe all'ascolto.
Comunque continua a piacermi.
E' una sorta di filastrocca che, come molte delle favole che si raccontano ai bambini, custodisce un cuore di tristezza o, forse, di crudeltà... è come la vita.
E come per la vita, sta a noi accentuarne la melodia o la crudezza.








mercoledì 10 marzo 2010

Sua Maestà

Leggendo la storia della regina Belinda di Suma, mi è tornato alla mente un episodio...
La mia prima nipotina avrà avuto più o meno 3 anni.

Premetto che noi sorelle eravamo letteralmente impazzite per la sua nascita: la prima rappresentante della "nuova generazione". Colei che segnava il cambiamento del nostro essere "figlie", perchè anche se solo una di noi 4 sorelle aveva generato, tutte ci sentivamo un po' mamme di questa creatura.
Lei, poi, è stata una bambina estremamente godibile.
Si adattava ad ogni situazione senza perdere tempo in capricci o lamentazioni.
Era circondata da persone grandi ma imbranate e le aiutava a sbrigarsela nell'inedito ruolo di "educatori" collaborando con loro...
Praticamente catapultata fra 4 giovani donne, non sempre è stata gestita nel migliore dei modi. Ma lei è venuta su benissimo, tanto per confermare che se molto fa l'ambiente educativo, non poco è determinato dall'indole...
Anche nei giochi ci aiutava a reggerli nel migliore dei modi. Di preferenza, giocavamo alle giovani signore che si raccontavano la loro quotidianità fatta di casa, marito e figli. Lei si calava nella parte con vera maestria, usava un modo di parlare da grande e ci imitava negli atteggiamenti e nei toni...
Un pomeriggio, avevo avviato con lei un gioco nel quale io ero una servile dama di compagnia e lei una splendida principessa.
Per introdurla nella parte, mi inchinavo davanti a lei e le acconciavo i capelli con fiori e le spalle con immaginarie stole di zibellino. Lei non dava segni di incertezze e mi rispondeva usando un tono sussiegoso.
A un certo punto io le dissi: "Maestà..."
E lei, senza esitazioni: "Ma-e-stà bene, grazie."
...
Chissà dentro la sua testolina cosa avrà pensato di quella strana zia che usava parole strane e incomprensibili... Probabilmente era la prima volta che sentiva il termine "Maestà" e lo aveva interpretato secondo l'assonanza con "Come sta?".

lunedì 8 marzo 2010

Vallette, sciacquette, donnette e DONNE

In un periodo storico nel quale forse più che in ogni altro le donne sono umiliate, talvolta anche dalle donne stesse... ho cullato questa storia (dal CdS del 17.01) per postarla come AUGURIO per la Festa delle Donne 2010.
Cinquemila chilometri, sei ore di volo e cinque di autobus. È la distanza che separa Belinda Comfort Damoah, badante e infermiera a Lecco, dal suo Paese, la regione di Suma, in Ghana.
Belinda ha 53 anni... come me.
Nel suo Paese nell' Africa tropicale, da secoli regna la sua famiglia. Dal 2003 la corona di regina è sua. Ma lei è una regina in trasferta: vive a Malgrate, vicino a Lecco, da vent' anni. E per vivere lavora. Prima come badante, oggi come infermiera in una casa di riposo.
«Ho lasciato il Ghana nel 1984, con mio marito: crisi, poco lavoro e pochissimi soldi. Ai tempi ero solo principessa... quattro anni a Bengasi, nella difficile Libia di Gheddafi, poi siamo venuti in Europa: obiettivo l'Inghilterra. Ma il destino ha voluto che ci fermassimo qui, a Lecco».
E così si cerca un lavoro e lo trova, appunto, come badante di un'anziana.
Lo stipendio le serve. In Ghana ha una figlia e una seconda nasce qui in Italia...
«Una mattina del 2003 mi hanno chiamato dal Ghana: "Belinda, la nonna, la regina, è morta. Tocca a te". Ho avuto paura ma dopo i primi ripensamenti ho detto sì. Sono volata a Suma per la cerimonia d'incoronazione. Una festa bellissima, ma anche la responsabilità di dover fare qualcosa per il mio popolo. Sono tornata a Lecco con un peso enorme...».
È rientrata in Italia come Nana Akwamma Teprefo Odiakotene, regina madre dell'area tradizionale di Suma, Ghana nord orientale, al confine con la Costa d' Avorio.
«Nana, nel dialetto Akan, quello che si parla a Suma, significa saggio. È quello che sono diventata: saggia, per amore della mia gente».
Obiettivo: aiutare il suo popolo, evitare che, come emigrati, fossero sfruttati ed umiliati, migliorare le condizioni di chi rimane in Patria.
«Ho messo a punto un progetto per migliorare le loro condizioni di vita: aumentare la produttività delle coltivazioni dell'anacardo, il frutto che lì nasce quasi spontaneo. Così ho cominciato a cercare finanziamenti e sono riuscita a trovare il Mida, Migration for development in Africa, uno dei bracci operativi dell'organizzazione internazionale per le migrazioni (Iom) che aiuta gli immigrati a far crescere l'economia nel proprio paese d'origine. Mi hanno garantito 30 mila euro per iniziare».
Tra un turno e l'altro alla casa di riposo, la regina Belinda fonda una cooperativa per implementare il commercio di anarcardi, ma anche pomodori, manghi e yam, una specie di patata.
«Ora la cooperativa dà da vivere a 400 persone. Ma è solo il primo passo: vogliamo costruire un impianto di irrigazione da 40 mila euro che aumenterà ulteriormente la produttività. Così spero di poter costruire una nuova scuola e migliorare la piccola clinica aperta a Suma. Intanto il progetto Mida va avanti: è il mio grande orgoglio».
La testa in Italia, il cuore nel Ghana, badante a Lecco, regina a Suma: questa è la vita di Belinda.
«Torno giù due volte l'anno: lì sono regina, la mia gente non vuole che io lavori, mi permettono di controllare i raccolti, le piantagioni, ma non di lavorare. Mi preparano da mangiare, mi riveriscono, insomma mi trattano da regina: e io ingrasso, anche 4-5 chili in meno di un mese... La mia terra è diversa, lussureggiante e ricca: sorge ai limiti della savana, a oltre 500 chilometri dalla capitale Accra. Io, per ora, ho il compito di aiutare il mio popolo da qui. Faccio progetti e raccolgo fondi per Suma, mi tengo in contatto e aiuto anche i miei sudditi qui in Italia, e poi guadagno per me e la mia famiglia facendo l'infermiera.
Un detto della mia terra recita: "
è la mamma che sa cosa dare ai propri figli"» dice sorridendo.


Mi pare che questa frase finale sia una conclusione degna e dignitosa.
Degna di una grande donna, indipendentemente dalla sua posizione sociale.

Specchio della grande dignità con la quale donne di ogni tempo e di ogni luogo hanno tenuto alto il nome delle donne. Tutte e ognuna.
Auguri, donne!

venerdì 5 marzo 2010

La vera armonia è nel cuore

Ne parlavo con Viviana, e ho avuto il desiderio di lasciarne una traccia anche sul mio blog.
Il "contorno" è il Premio Nonino, ma non è questo ciò che mi fa scrivere e, soprattutto, emozionare.
Quello che mi cattura e mi incatena è la riscoperta, o la scoperta sempre nuova, che il meraviglioso di ogni persona è davanti a noi ma noi, talvolta, non ce ne accorgiamo...
Ciò che mi commuove è che per fortuna qualcuno se ne accorge e ci offre la possibilità di vederlo.



E grazie a Viviana che ha lanciato nello stagno della mia tristezza il sassolino della voglia di cercare le cose belle...

lunedì 1 marzo 2010

Ma dillo con parole tue!

A chi non piacerebbe scrivere qualcosa che facesse rimanere incantato ogni lettore?
Si tratti di un libro, un articolo su un giornale, un post sul blog o un commento sui blog-amici...
E per i più giovani un tema (magari quello dell'esame più importante) o un curriculum che induca chi lo riceve a voler conoscere il candidato e, magari!, ad assumerlo pure...
O una lettera d'amore di quelle che chi la riceve arriva in fondo senza fiato e con il cuore gonfio?...
Oppure una poesia, una preghiera, una riflessione che sia capace di suscitare emozioni perfino in chi le ha scritte, anche a distanza di tempo...
L'alternativa è fare meglio che si può!
Oppure scopiazzare sperando che non sia troppo evidente che non è esattamente farina del proprio sacco.
Vabbè, può capitare... Di certo per scrivere alcune cose è necessario prima informarsi, leggere, documentarsi.

Ma se vi capitasse di voler stupire tutti con una meditazione da proporre in Chiesa, quale teologo evitereste per non essere sgamati subito?

Cosa? Avete detto Ratzingher?

E' lo stesso nome che ho fatto anche io. E non solo io.

Eppure mi è capitato di ascoltare qualcuno che spacciava per propria una meditazione composta da parti diverse carpite all'allora cardinal Ratzingher.
Ed è riuscita pure a renderne incomprensibile il senso visto che ha apportato alcune correzioni sulla punteggiatura. Cioè. Ha eliminato tutta la punteggiatura in modo che la "cosa" risultasse assolutamente illegibile...

Che tristezza...

STAIT ATÊNZ…

Questo, come ogni altro blog, è tutelato dalla legge 675 del 1996 (tutela della privacy), dall'estensione della suddetta avutasi con il Decreto Legislativo n° 196 del 30/06/2003 e dalle norme costituzionalmente garantite al nome, alla persona, all'immagine ed all'onore.
Quindi, se pensate di passare di qua per scrivere "spiritosaggini" a ruota libera, ve ne assumerete anche le eventuali conseguenze. Per parte mia, mi riterrò libera di intervenire se rileverò che si siano superati i limiti dettati dall'educazione e dal rispetto della dignità riconosciuta alle persone... TUTTE!
L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

Blog360gradi - L’aggregatore di notizie a 360° provenienti dal mondo dei blog!

Ma certo che NO!!!