Forse la serata del sabato è la serata con più garanzia di "casalinghitudine" della mia settimana... e ieri sera non è andata diversamente. Perciò, dopo cena, un filmetto non molto impegnativo ha rivestito il ruolo di far arrivare un'ora plausibile per rintanarsi sotto le coperte.
La trama del telefilm di ieri sera, però, pur semplice e forse non impegnativa, mi ha fatta piangere.
Una ragazzina, un rapporto non facilissimo con il padre, un altro padre che, al contrario, racconta di come con sua figlia vada tutto bene, un uomo con problemi esistenziali e di alcool, un omicidio, un processo, la condanna e la morte per mezzo di un'iniezione letale... e legale.
Allora? Beh, allora... il condannato era innocente e tutto il castello accusatorio si basava su bugie.
Sufficiente per farmi piangere... o no?
Di sicuro sufficiente a farmi pensare ad un'altra condanna a morte! Che non sta per essere eseguita in uno stato americano nel quale la pena di morte sia legalmente giustificata, ma nel mio Paese, a pochi chilometri da me e dalla mia vita.
Parlo - serve dirlo? - di Eluana Englaro.
Le mie personali convinzioni sul caso, specifico e generale, le ho già espresse. Solo che nell'esprimerle anteponevo la comprensione per chi la vicenda la vive sulla sua pelle. Successivamente, e ancora al presente, ho continuato a cercare di essere informata sulla situazione... e molte convinzioni sono cambiate. La bilancia con cui la mia coscienza cercava di pesare liberamente la vicenda senza lasciare mai che diventasse una bilancia di giudizio, ha cominciato ad oscillare e a pendere verso una diversa considerazione. L'ago della bilancia che dovrebbe essere la garanzia della verità dei fatti è saltato e con esso anche ogni giustificazione verso chi è responsabile di questa condanna a morte.
Per cominciare:
siamo uno stato laico. Qualcuno l'ha negato? Non si neghi, però, alla Chiesa il diritto-dovere di dire la sua posizione. E si eviti di strumentalizzare il Santo Padre paventando passati coperti da ombre di vergogna o, addirittura, il Papa che lo ha preceduto, raccontando di sue "richieste" di essere lasciato morire... Dimenticando, in questo secondo caso, che la Chiesa non parla di perseguire pedissequamente l'accanimento terapeutico, al quale è invece contraria, ma di non uccidere... quinto comandamento!
Le volontà del malato. Ecco un punto importante, sul quale, dopo 11 anni di battaglie legali, alla fine i giudici hanno trovato un punto comune. Però...
La voce ascoltata - nelle sedi istituzionali e tramite i mass media - è quella del padre che insiste che "l'Eluana ha sempre detto che non avrebbe voluto..." come se in casa non ci fossero altri argomenti di conversazione. Risulta, però, che la ragazza avesse parlato anche con altre persone... ma non sono state tenute in considerazione.
E' una questione privata... chiedo il silenzio... ma intanto la vicenda è stata resa fin troppo pubblica... e non da estranei o sciacalli o giornalisti prezzolati...
E' morta 17 anni fa! ... o questa non è vita, poco cambia al senso della frase. Di sicuro, però, una morte decisamente particolare visto che le sue funzioni vitali sono regolari, non ha bisogno di medicinali per vivere, conserva il ritmo sonno veglia, ha le mestruazioni...
Ma non comunica! ... oppure non ha attività cerebrale... Sicuri? Non è che siamo noi "normali" che non capiamo quello che ci viene "detto"? Una sua compagna di scuola è a Udine, in questi giorni... Racconta di aver detto a Eluana "Svegliati! Ti portano a morire" e che lei abbia cominciato a respirare affannosamente...
Storielle, come quella di
Margherita Coletta, il fratello di
Salvatore Crisafulli o di chiunque dica il contrario del padre... Compresa
sua sorella (che vive qui in un paesino della Carnia) che lo ha implorato di lasciar vivere Eluana e ne ha avuto come risposta l'esclusione dai contatti. Per non parlare delle suore che l'hanno accudita per 15 anni, consentendo al suo corpo di arrivare all'appuntamento con la morte nella migliore delle condizioni possibili; senza piaghe da decubito, con la pelle morbida e liscia. Le suore che hanno raccomandato a chi la prelevava lunedì notte di essere affettuosi con lei... e che la notte successiva sono state cercate al telefono dalla Casa di Riposo (questo è!) di Udine perchè non riuscivano a calmare la paziente... ma come? Una morta che si agita? Una morta che fa i capricci... e tossisce? Una morta da sedare per evitare altre seccature...
A proposito di capricci... Nessun giornale oggi ne riporta la notizia, ma ieri Eluana ha letteralmente sputato il sondino dell'alimentazione! Anche questo un capriccio da morta? O un messaggio per chi vuole interpretarlo:
io potrei (POSSO... se mi aiutate) vivere anche senza sondino perchè deglutisco... ah già! Anche questo non ce lo aveva detto subito, nè a noi nè ai giudici che dovevano decidere sulla vita o la morte!
E cos'altro non è stato detto in nome dell'ideologia che guida oramai le azioni di tutti coloro che si avvicendano attorno al corpo di Eluana?
Perchè non si può negare che oramai lei non sia più una persona, ma un'
IDEOLOGIA da usare ciascuno per i suoi scopi.
Non ultimi
i nostri rappresentanti...
Un Presidente della Repubblica che trova giustamente "incostituzionale" un decreto che pare essere stato emesso con l'unico scopo di provocare uno scontro istituzionale. Ma poi aggiunge che non "se ne ravvedono motivi di urgenza"... e sono obbligata a non commentare per non trascendere nel vilipendio, visto che non ci manca proprio nulla, in questa situazione, se non il tempo... il tempo per potrebbe salvare una vita e preservare l'Italia dalla vergogna della prima sentenza di morte del dopoguerra...
Un Presidente del Consiglio che trova il caso un'occasione ghiotta per minare l'istituzione e dichiara con la solita protervia "andremo avanti da soli"... ma poi, consapevole che "Nel caso di
Eluana Englaro sussistono i presupposti di necessità e urgenza", indice la prossima riunione del Parlamento lunedì alle ore 12:00...
Qualcuno gli ha detto che Eluana sta morendo di FAME e di SETE? Oppure più che Eluana gli interessa lo scontro?! E anche su questo atto di pura demagogia devo astenermi dai commenti...
Questo pomeriggio sarò a Udine. E mi fermerò davanti alla Quiete.
Se potessi farlo salirei da lei a chiederle "scusa" e a tenerle la mano per un momento...
Chissà se ha paura, se si sente sola, se capisce di essere stata tradita?!
9.02.09 - ore 20:30 - Scusate... tolgo la possibilità di commentare. Adesso sento il bisogno di tacere...