martedì 25 agosto 2009

Che fatica...

Mi rimbalzano in testa alcuni versi di Eugenio Montale:
Spesso il male di vivere ho incontrato
era il rivo strozzato che gorgoglia
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
Non so perchè ho pensato proprio a queste parole assieme al nitido ricordo di un paio di incontri di catechismo sul caso di Eluana...
Il fatto è che vivere è davvero una fatica continua... e la serenità è il miraggio che tutti vorremmo si potesse trasformare in realtà quotidiana.
Ieri sera uno dei miei ragazzi di catechismo si è trovato davanti a una domanda alla quale non avrebbe mai voluto dover rispondere...
E con lui un altro ragazzo di quelli che sono passati nei nostri gruppi è precipitato in un'angoscia che potrebbe inghiottirlo per molto tempo...
Speriamo che entrambi trovino la forza di continuare a guardare avanti.

Considerazioni del "poi"...
Credevo che aver visto i miei ragazzi "accompagnare" Marco in Chiesa fosse uno strazio tale da bastarci per lungo tempo... ma oggi ho dovuto guardare un altro di loro portare la sua mamma.
Spero che, anche in queste tragedie, questi ragazzi percepiscano che c'è un'unica risposta che non annichilisce: la Fede.

mercoledì 19 agosto 2009

Il cuore in silenzio...

Sono tornata.
In realtà sono rientrata già domenica sera ma ancora non mi ero palesata nel blog.
A parte la normale stanchezza conseguente a una settimana vissuta sempre con la molla caricata al massimo, mi ritrovo a non essere ancora in grado di dare corpo ai pensieri che mulinellano vorticosamente nella mia mente.

E' stata una settimana ancora più intensa degli anni passati.
Alle normali attività di riflessione si sono aggiunti alcuni stimoli che mi hanno segnata in profondità.
Almeno un paio di ragazzi si sono impossessati del mio cuore lasciandolo dolorante e inquieto per la consapevolezza di non poter far molto per i problemi che, purtroppo, fanno parte della loro vita.
Sono arrivata a Sauris scherzando sui 43 figli.
Ne sono ridiscesa dopo aver raggiunto quota 50 e la proposta, da parte di una ragazza, di adottarla veramente...
Spero che il Signore mi faccia capire quale mio comportamento può essere di sostegno per chi ne ha davvero bisogno.

domenica 9 agosto 2009

Da Sauris al Paradiso

Così ieri il Celebrante ha "raccontato" la storia fra i due animatori della Parrocchia che, attività dopo attività, hanno scoperto proprio durante un camposcuola estivo che avevano uno sguardo diverso l'uno per l'altra.
E' stato un Matrimonio molto coinvolgente, e non solo per me, che, con il vezzo di sentirmi "mamma" di molti dei ragazzi che sono passati nei miei gruppi, mi sono emozionata fin dall'ingresso della Sposa per concludere degnamente nel momento di salutarli.
Poi, in realtà, la mia conclusione ha avuto un epilogo poco simpatico sul quale preferisco mantener una certa discrezione. Dico solo: Managgia all'emicrania!
In ogni modo, oggi parto per Sauris per una settimana dedicata ai ragazzi più grandi e, come spunti di riflessione, a San Pietro.
Venerdì notte, mentre salivo a recuperare mio figlio in modo che sabato mattina fosse presentabile al matrimonio (era anche uno dei testimoni della sposa...), ho pensato di lasciare sul blog, per il periodo della mia assenza, queste indicazioni su dove sono...

«Una nebbia leggera saliva dalle valli e le stelle impallidivano nel cielo dove da poco la luna era tramontata; l’ombra del tramonto della luna combatteva con l’alba. Dai camini del villaggio usciva il buon fumo di legna (…) L’umido del bosco, l’odore della terra umifera, i colori delle foglie dei faggi, del sorbo, del salicone, dell’ontano sul verde cupo degli abeti e lo splendore fiammeggiante di un ciliego selvatico (…) e il silenzio ingrandito dai brevi richiami degli uccelli di passo, dal batter d’ali di un tordo (…) Andare così per tutta la vita. Sempre.»

E' Mario Rigoni Stern a pennellare così efficacemente l’ambientazione, non svelandola, ma è noto che si tratta di Zahre, Sauris: piccolo paese della Carnia, nella regione Friuli Venezia Giulia; sporade linguistica germanica situata nella Valle del Lumiei - dal nome del torrente che vi scorre - tra i 1000 e 1400 metri di altitudine; abitata oggi da poco più di quattrocento persone che vivono tra le frazioni Sauris di Sotto, Sauris di Sopra e Lateis, la località La Maina e il borgo Velt.
A Sauris non si passa, bisogna decidere di arrivarci; e forse è proprio questa particolare recondita posizione – nel cuore di un paesaggio alpino intatto tra l’azzurra profondità del lago e una favolosa catena di picchi - che da sempre conferisce al paese un chè di magico e misterioso, un’atmosfera fiabesca.

Del resto, la sua stessa nascita è spesso raccontata come in una favola: in un tempo molto lontano, quando la Carnia era ancora un gran mare di verde, tra le pieghe di queste montagne giunsero due soldati tedeschi in fuga, stremati e in cerca di un nascondiglio; affascinati dalla bellezza mozzafiato della vallata, desiderosi di lasciarsi alle spalle un passato di guerra e miseria, decisero di stabilirvi la propria dimora, l’uno a Sauris di Sotto, l’altro a Sauris di Sopra...
Così dunque i racconti tramandati oralmente probabilmente nelle lunghe notti invernali, attorno al fuoco, per incantare i più piccoli.
Probabilmente solo racconti, ma per noi che ogni anno ci trascorriamo una settimana incantata, tutto di Sauris è un racconto.
Incantevole come i paesaggi, rassicurante come i sorrisi dei Saurani che ci accolgono con affabilità, indimenticabile come le nostre esperienze, di anno in anno.

martedì 4 agosto 2009

Che mamma voglio essere?

Cara Kaishe,
in questa domanda è contenuto tutto il mio dilemma... che provo a condividere con te a partire dall'inizio.
Un inizio che faccio risalire alla mia infanzia quando, nei miei sogni di bambina che si proiettava in un futuro che, ovviamente, sognava felicissimo, avevo forse un'unica certezza: sarei stata una mamma. E avrei cercato di essere la migliore mamma che i miei bambini potessero avere. Disponibile a giocare con loro e, poi, ad affiancarli nei problemi della crescita, compresi quelli scolastici, mettendoli sempre in cima alle mie priorità. Pronta ad abbandonare qualsiasi faccenda per stare con loro, ascoltarli, confortarli, rassicurarli, trasmettendo loro un senso di certezza e di stabilità. Preparata nel rispondere a qualunque loro dubbio o domanda, sincera nell'ammettermi talvolta non informatissima e decisa a crescere con loro, imparando insieme e l'uno dall'altra. Salda in alcune granitiche certezze, molte delle quali trasmessemi dai miei genitori, delle quali ancora non coglievo il senso pieno ma che (ne ero certa) avrei capito nel corso della vita.
E finalmente sono diventata una donna e, nel momento stesso in cui mi hanno messo la mia bambina in braccio, una mamma.
Direi che mi pare di non essermela cavata male... ho perfino aggiunto alcune prerogative a quelle che già cullavo nel mio cuore. La Fede, ad esempio, che nel momento stesso in cui ho stretto a me il mio "miracolo" ho sentito come uno dei regali più sensati che avrei potuto farle. E con essa tutti i valori che hanno accompagnato la vita della mia mamma, della mia nonna e anche oltre, nel risalire la corrente del tempo a cercare la sorgente della mia vita.
Forse non "la migliore delle mamme", ma una mamma che cercava di essere il meglio che poteva... di questo ero certa e me ne compiacevo. Fino a quando...
Fino a quando la mia "bambina" ha cominciato a farmi alcune domande alle quali non so davvero rispondere. E proprio su questo ho pensato di chiedere il tuo aiuto...
Il fatto è che, non solo essere mamma (genitori, in realtà) è un mestiere difficle, ma pare che tutto quello che circonda la famiglia trami per renderlo impossibile da realizzare.
Mia figlia è ancora nell'età nella quale lo spirito riesce a farsi sentire sul frastuono delle voci e dei rumori che arrivano dall'esterno del nostro essere. L'infanzia non l'ha ancora lasciata del tutto e la bambina che ancora sorride dentro di lei le fa sentire che vivere nel "pulito" e a contatto con il bello, il vero, il giusto è il modo migliore per vivere.
Ma ovviamente non vive sotto una cappa di vetro e vede ciò che accade nel mondo.
Vede che tutti gli insegnamenti ricevuti e volti a preservare la sua "innocenza" sono confinati a ben poche famiglie e a sparuti gruppetti di educatori. Quello che si respira però è che ci sia la necessità di "farsi furbe" prima possibile, imparando a capire quali siano le convenienze e cogliendo ogni opportunità...
Altro che sognare l'amore e desiderare di preservarsi per una sola persona speciale e unica... Che sciocchezza!
Altro che pesare ogni proprio piccolo comportamento sulla bilancia della propria coscienza... Che anacronismo!
Altro che provare gratitudine per ciò che si ha e ricordarsi da chi provenga e dei fratelli che hanno meno opportunità... che sciocco buonismo!
Altro che sognare, come facevo io, di diventare mamma... o di esserlo in un senso ancora più pieno decidendo di offrirsi per aiutare chi soffre... Meglio, molto meglio, sognare di diventare velina e di sistemarsi facendosi sposare da qualche danaroso al quale non serviranno altri "pregi" che questo!
Ecco... ne avrei ancora di esempi e di dubbi. ma fatico perfino a riordinarli nella ridda dei pensieri che affollano la mia mente.
Io non so se tu, Kaishe, sei mamma, ma ti chiedo: Tu, cosa ne pensi? E, comunque, pensi che io abbia sbagliato tutto finora?
Una mamma in crisi.

Cara "mamma in crisi"... cosa vuoi mai pensare? Tra l'altro... pensare è uno degli atteggiamenti non richiesti da questa società nella quale, volenti o nolenti, viviamo. Direi che l'unica cosa che puoi fare per tua figlia è allenarla ad avere stomaco buono... chè chissà quante volte dovrà mascherare con un sorriso ammiccante i conati di vomito davanti a certe persone. Perchè nella vita troverà molti più esseri nauseanti che persone sante... Ma la maggioranza del popolo si prostrerà davanti a loro... e loro potranno riempirsi la bocca di bugie e battutacce infime tanto quanto la loro moralità e compiacersi del proprio essere...
Alla tua seconda domanda, invece, lascio che sia tu stessa a rispondere... mentre rispondi a queste mie piccole curiosità. Che pensieri hai davanti allo svilimento del contenuto di parole come amore, fedeltà, responsabilità? E che pensieri fai davanti all'indifferanza di tanta parte delle donne che, in nome di chissà quali privilegi, lascia che sia infangata la sua stessa femminità? E davanti al pietoso machismo di taluni omuncoli che si beano della loro presunta autosufficienza e superiorità? Sulle tue risposte potrai basare gli insegnamenti che vuoi (o non vuoi) continuare a dare a tua figlia. E la consapevolezza di che mamma vuoi essere.
Auguri a entrambe!

domenica 2 agosto 2009

In casa ci sarebbe bisogno

Di una vera "donna di casa"... e non una trottola che corre come una pazza sempre con l'affanno di chi sa di non farcela...
Di una "presenza" un po' più femminile... e non di una che i capelli se li asciuga andando al lavoro con il finestrino abbassato...
Di una figura più costante... sia ai fornelli che, forse ancora di più, al ferro da stiro senza rischiare quotidianamente che i panni in attesa di essere ripassati mi franino adosso...
Di un clima più rilassato... che certo una che il sabato lo dedica alla creazione di un cruciverba (che, per inciso, ha ben 740 caselle tra utili al gioco e nere) difficilmente può favorire...

Di momenti di calma e di rilassamento... e non di giornate nelle quali, per orientarti, hai bisogno della lavagna con scritto gli impegni di ciascuno per capire se, chi, come, quando...
Di giornate fatte di un sicuro tran tran... che dopo un po' le novità e gli imprevisti stancano...
Di notti riposanti... che se la mattina devi "raccoglierti" con lo scopino e la paletta per quanto stanca sei fin da quando ti alzi (e intendo l'alzarsi per cominciare giornata, non le innumerevoli alzate a controllare che tipo di rumore si senta per casa, cosa stiano combinando i 4 teppisti e che nessuno sia saltato dalla terrazza), si capisce perchè ricomincio a pronunciare parole comprensibili solo verso le 9...
... e molte altre cose che dovrebbero essere concentrate in quello che di solito si definisce "Angelo del focolare"...
Ma, in casa, questa c'abbiamo!

mercoledì 29 luglio 2009

Sorridiamo un po'

Tempo fa, con un "collega" catechista che aveva la mia stessa concezione del rapporto che si può instaurare con i Sacri Testi, avevamo parzialmente riscritto alcune pagine bibliche per adattarle a momenti di gioco e di leggerezza...
Del resto, avvicinarsi alla sfera divina non significa mica mettere il muso o cominciare a tremare per paura di strali divini? Certo che no! Soprattutto perchè Dio stesso non sa che farsene di persone rassegnate, sottomesse o spaventate.
Perciò noi, partendo da queste premesse e alla luce del fatto che siamo persone serie... abbiamo cominciato quasi dall'inizio. Oggi la riscrivo-rileggo con la nuova dolcezza di far vivere Momore nel cuore.

Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie". E così avvenne: Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie.


Un lavoro mastodontico. Per di più realizzato al sesto giorno della crezione, quando già i primi segni di stanchezza si facevano sentire.
Infatti Dio a un certo punto si accorse di una leggerissi
ma sfasatura rispetto al progetto iniziale: a uno degli animali difettava un piccolo ingranaggio.
E' ben vero che l'animale in questione era un lavoro assai raffinato, sia per forma esterna che per funzionamento generale.
Però (ma com'era potuto accadere?) non ci sentiva. Aveva due stupende orecchie, ben rifinite e graziosamente rivestite, ma, quando Dio disse "Avanti un altro" lui non si mosse e fu subito evidente che non ci sentiva.
Vabbè, si disse Dio, non sia mai che una mia Creatura non venga considerata un capolavoro comunque... anzi. A questo... come ho deciso di chiamarlo? A sì. Gatto...Dunque, a questo gatto regalerò un surplus di intelligenza e di delicatezza così che 'sta cosa delle orecchie venga interpretata come una "particolarità" e non come un "difetto".
Però intanto ne voglio fare un altro...


E così fu. Dio fermò per un frattempo il movimento degli astri nel cielo per non arrivare in ritardo sulla "consegna" della Creazione finita e fece un altro gatto. Concentrandosi con attenzione sulle orecchie...
Forse troppa attenzione.
Mi sembrano un pochino grandi. Ne faccio uno nuovo? Macchè! Mi sembra che entrambi siano decisamente degli splendori...

E Dio vide che era cosa buona.

E ora che aveva realizzato l'animale più meraviglioso del Creato, Dio decise di fare l'uomo a sua immagine...
Perchè la fantasia l'aveva messa tutta nelle Opere già eseguite...


domenica 26 luglio 2009

Ieri, oggi, sempre...


... così riportava il logo del Giubileo dell'anno 2000: Christus heri, hodie, semper!
Oggi mi è tornato in mente quando, già di buon mattino, mi sono seduta a pensare cosa volevo (e dovevo) scrivere sulle invocazioni di preghiera per Sira che oggi si è sposata.
E ho ripensato a quanto abbiamo condiviso, alla bambina del primo incontro che frequentava ancora le elementari; alla ragazzina sempre esuberante ma con un'insicurezza di fondo che, con un po' di attenzione, non poteva sfuggire; alla giovane che, con l'opportunità di frequentare l'Università altrove, non si è fatta vedere per anni; alla ragazza che affrontava le difficoltà del crescere e anche alcune forzate sterzate del cammino verso la realizzazione e alla donna che è tornata con una nuova serenità sul viso. Una serenità che si chiama Augusto, che oggi è diventato suo marito.
E insieme con il suo percorso il mio... anche nei riguardi della Fede e dei rapporti con la Chiesa e la Comunità di Credenti nella quale vivo.
Augurando ai due sposi la migliore delle vite, ho ripensato alla fatica, quotidiana, di essere coerenti con se stessi e, quindi, di essere fedeli, con Dio e con ogni "altro" che condivida con noi un tratto di cammino.
A casa, quasi senza sorprendermene, ho trovato alcune righe del card.Martini che ho sentito come risposta ad alcuni miei pensieri... oltre che alla domanda di un lettore che gli chiedeva «Eminenza, ma lei crede davvero, oggi, che Gesù Cristo sia risorto?»
Sì, caro signor Cerutti, lo credo fermamente! San Paolo dice che «se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede!» (1 Corinzi 15,17). I motivi per cui affermo la credibilità della Risurrezione li ho esposti in un mio libro di tanti anni fa e da allora non ho trovato nuovi argomenti contro.
E ad un altro lettore che quasi lo provocava «La fede in Dio, o meglio nel Dio trinitario di questa Chiesa, è inaridita quando ho approfondito la conoscenza dei testi sacri anche fuori dei canoni biblici, quando mi sono avvicinato al pensiero moderno, quando ho riflettuto su ciò che ha determinato gli inizi del Cristianesimo, sulla Chiesa dei primi secoli e l’involuzione autoritaristica e centralizzata almeno a partire dal IV secolo... Non ci credo più, anche se vorrei...»
Ho percorso un po’ le stesse tappe, ma le mie conclusioni sono state di continuata adesione alla fede nel Dio biblico, pur ammettendo che la storia della Chiesa delinea dei momenti più oscuri e dei passi falsi.
Ma la concezione che il Dio di Gesù Cristo mi dà della vita, della morte, del senso della vita umana e dell’eternità mi soddisfa e mi nutre, anche quando sto lottando con qualche difficoltà a credere. Queste ed altre lettere ricevute mi pongono di fronte alla domanda più generale: come ricuperare la gioia della fede e della preghiera?
Non do consigli astratti, ma porto quattro immagini.
La prima è quella di una cascata di montagna: se l’acqua non si butta coraggiosamente, imputridisce.
La seconda è quella dell’alpinista di fronte una parete ripida.
Ha bisogno almeno di tre appigli: nel nostro caso sono un uomo di consiglio, il buon umore e qualche buon libro.
La terza immagine è quella del mormorio di un vento leggero (1 Re 19,12).

Questa è la preghiera fatta a partire da qualche Salmo, meditata nel profondo del cuore.
La quarta immagine è quella di chi sale in elicottero e vede un più vasto panorama, che gli dà orientamento e chiarezza.
Ho sperimentato in me stesso che le difficoltà contro la fede crescono a misura che si rimpicciolisce il quadro di riferimento.

Oggi va così...

STAIT ATÊNZ…

Questo, come ogni altro blog, è tutelato dalla legge 675 del 1996 (tutela della privacy), dall'estensione della suddetta avutasi con il Decreto Legislativo n° 196 del 30/06/2003 e dalle norme costituzionalmente garantite al nome, alla persona, all'immagine ed all'onore.
Quindi, se pensate di passare di qua per scrivere "spiritosaggini" a ruota libera, ve ne assumerete anche le eventuali conseguenze. Per parte mia, mi riterrò libera di intervenire se rileverò che si siano superati i limiti dettati dall'educazione e dal rispetto della dignità riconosciuta alle persone... TUTTE!
L'anonimato, evidentemente, non garantisce la copertura assoluta, poichè, eventualmente, la Polizia Postale può richiedere l'elenco degli IP che hanno effettuato l'ingresso al blog.
Sa ti va ben cussì bón… sennò piês par te!!! …tu pós ancje šindilâti: prat denant e selve daûr…

Stiamo insieme da...

Dicevi??? ^-^

37 grazie x 22 PREMI!!!

Sira degli Oedv Presiùs

Sira degli Oedv Presiùs
Grazie Cri!!!

Embè...

Embè...
Piuma nel Vento ringrazia OEdV!

Già! ... anche...

Blog360gradi - L’aggregatore di notizie a 360° provenienti dal mondo dei blog!

Ma certo che NO!!!