Ogni tanto mi fanno davvero arrabbiare... ogni tanto mi ispirano pure una certa pena...
... Chi?...
Beh, per esempio i TG, quelli che un tempo si potevano pure chiamare "notiziari" perchè infatti il loro compito era di dare NOTIZIE, e lo assolvevano... mi fanno arrabbiare.
Ora infarciscono le informazioni che velocemente ci danno, di gossip, pettegules e promo vari.
I giornalisti, invece, sono quelli che mi suscitano pena se penso che potrebbero avere un ruolo anche "formativo" dell'utente lelevisivo e invece... devono fare da pseudo-valletti del voyerismo collettivo, peraltro pagati meno di tante squinzie sculettanti.
C'era un tempo fortunato in cui dalla televisione si imparava la lingua nazionale e, qualcuno se lo ricorda ancora, perfino a leggere e scrivere con l'indimenticato maestro Alberto Manzi.
A volte, la sera, appena dopo "Carosello" si poteva godere di un dignitosissimo sceneggiato televisivo che, oltre che intrattenere i telespettatori, suppliva alla scarsa circolazione di romanzi nelle modestissime case di gran parte degli italiani.
Oppure ci si incantava ammirati davanti alla vastissima cultura di Massimo Inardi, mitico campione dell'altrettanto mitico Rischiatutto.
In momenti particolarmente corali o importanti, la televisione diventava davvero suggeritore e collante del sentimento di tutti...
Certo, non c'è più necessità di alfabetizzare la gente, ma almeno si curasse l'italiano "istituzionale"...
Ora pare essere il tempo dell'esibizione a ogni costo e dunque, anche a richio di essere ridicoli, patetici, volgari o chissà cos'altro, L'IMPORTANTE E' PARTECIPARE...
...anche a costo di saper contare solo 1,2,3 e meritarsi nulla più che una STALLA...