In questi giorni nei quali parte dell'informazione - da parte dei mass-media, naturalmente, ma anche per l'informazione diretta, quella che ci si scambia incontrando un conoscente o anche solo un vicino di cassa al supermercato - è dedicata allo svolgimento degli esami di fine anno scolastico, mi tornano alla mente i miei...
Per rispetto del vostro tempo, eviterò di ricordare che all'esame di seconda elementare (...) la lettura si intitolava "la luna nel pozzo"... o di approfondire perchè il maestro mi chiedesse cosa significava New York all'esame di quinta elementare... o di verificare se e quanto ne sappia ancora del Commonwealth che avevo preparato per quello di terza media... e nemmeno se la mia ricerca sul petrolio avesse o meno soddisfatto il professore di Scienze o quella sul Pestalozzi la professoressa di Pedagogia all'esame di maturità...
Beh, ma allora?
Allora stavo ripensando al periodo che intercorre fra il termine degli scritti e il sostenimento dell'orale.
Nel mio caso, la lettera estratta per determinare da chi si dovesse incominciare, era la lettera seguente all'iniziale del mio cognome, per la qual cosa io sarei stata l'ultima.
Dunque avevo parecchio tempo per ripassare ed, eventualmente, simulare 'sto benedetto esame...
Macchè!
Che io fossi sotto esame non metteva certo in fibrillazione tutto il parentado, vicino o lontano che fosse, come pare accada talvolta. Il mese di giugno era tradizionalmente dedicato alla fienaggione (... giugno: la falce in pugno...) e tutti si dava il proprio contributo.
Il mio non era convintissimo per almeno due buone ragioni...
Per rispetto del vostro tempo, eviterò di ricordare che all'esame di seconda elementare (...) la lettura si intitolava "la luna nel pozzo"... o di approfondire perchè il maestro mi chiedesse cosa significava New York all'esame di quinta elementare... o di verificare se e quanto ne sappia ancora del Commonwealth che avevo preparato per quello di terza media... e nemmeno se la mia ricerca sul petrolio avesse o meno soddisfatto il professore di Scienze o quella sul Pestalozzi la professoressa di Pedagogia all'esame di maturità...
Beh, ma allora?
Allora stavo ripensando al periodo che intercorre fra il termine degli scritti e il sostenimento dell'orale.
Nel mio caso, la lettera estratta per determinare da chi si dovesse incominciare, era la lettera seguente all'iniziale del mio cognome, per la qual cosa io sarei stata l'ultima.
Dunque avevo parecchio tempo per ripassare ed, eventualmente, simulare 'sto benedetto esame...
Macchè!
Che io fossi sotto esame non metteva certo in fibrillazione tutto il parentado, vicino o lontano che fosse, come pare accada talvolta. Il mese di giugno era tradizionalmente dedicato alla fienaggione (... giugno: la falce in pugno...) e tutti si dava il proprio contributo.
Il mio non era convintissimo per almeno due buone ragioni...
La prima è che ero una ragazza alquanto "distratta", anzi immagino che alcuni mi considerassero quantomeno bizzarra... sovente persa nei miei pensieri, sognatrice diurna, direi. La seconda che, in quei giorni, il pensiero principe fra i quali perdersi era la prova orale...
Dunque, stavamo lavorando il fieno in una località a circa 3 chilometri dal paese, in montagna, che si raggiungeva naturalmente a piedi...
A un certo punto vedo passare sulla strada (a piedi pure lui, si capisce) il Commissario interno, vale a dire l'insegnante di Lettere. Potevo non correre verso di lui per chiedere come stava andando?... No, di certo!
Solo che nello spiccare la corsa "armoniosa" che mi contraddistingueva... inciampai nel manico del rastrello che avevo fra le mani...
Il rastrello cadde sul prato con i denti rivolti verso l'alto e io... dove potevo cadere se non sui denti?
Ben quattro denti mi si conficcarono nel ginocchio ma non ne ebbi immediata coscienza e mi rialzai... qualcosa i caldo mi scorreva lunga la gamba... abbassai gli occhi... Sangueeeeee!!! ... e allora sentii anche il dolore: CHE MALE!!!
Però non lo diedi a vedere... nè che mi faceva male nè, tantomeno, che mi faceva impressione...
Una passata d'acqua fresca, finire il lavoro sui prati, e poi a piedi fino a casa...
Ogni passo, però, il dolore aumentava e alla fine, quando arrivammo a casa, il mio ginocchio si era notevolmente gonfiato.
A quel punto si prese la decisione di andare al Pronto Soccorso... non a piedi, stavolta...
Non potete immaginarvi l'ilarità che suscitava la dichiarazione: Sono caduta sul rastrello...
Tant'è... con una vistosissima fasciatura mi presentai a sostenere la prova orale...
In nessuna delle simulazioni avevo mai preventivato che la prima domanda potesse essere: Cos'ha fatto al ginocchio?...
Ma fu proprio quella... e non saprò mai se il sorriso che comparve sui visi di tutti i componenti la Commissione fosse di divertimento, di scherno o di imbarazzo:
Vi pare MATURA una che cade sul rastrello?
Dunque, stavamo lavorando il fieno in una località a circa 3 chilometri dal paese, in montagna, che si raggiungeva naturalmente a piedi...
A un certo punto vedo passare sulla strada (a piedi pure lui, si capisce) il Commissario interno, vale a dire l'insegnante di Lettere. Potevo non correre verso di lui per chiedere come stava andando?... No, di certo!
Solo che nello spiccare la corsa "armoniosa" che mi contraddistingueva... inciampai nel manico del rastrello che avevo fra le mani...
Il rastrello cadde sul prato con i denti rivolti verso l'alto e io... dove potevo cadere se non sui denti?
Ben quattro denti mi si conficcarono nel ginocchio ma non ne ebbi immediata coscienza e mi rialzai... qualcosa i caldo mi scorreva lunga la gamba... abbassai gli occhi... Sangueeeeee!!! ... e allora sentii anche il dolore: CHE MALE!!!
Però non lo diedi a vedere... nè che mi faceva male nè, tantomeno, che mi faceva impressione...
Una passata d'acqua fresca, finire il lavoro sui prati, e poi a piedi fino a casa...
Ogni passo, però, il dolore aumentava e alla fine, quando arrivammo a casa, il mio ginocchio si era notevolmente gonfiato.
A quel punto si prese la decisione di andare al Pronto Soccorso... non a piedi, stavolta...
Non potete immaginarvi l'ilarità che suscitava la dichiarazione: Sono caduta sul rastrello...
Tant'è... con una vistosissima fasciatura mi presentai a sostenere la prova orale...
In nessuna delle simulazioni avevo mai preventivato che la prima domanda potesse essere: Cos'ha fatto al ginocchio?...
Ma fu proprio quella... e non saprò mai se il sorriso che comparve sui visi di tutti i componenti la Commissione fosse di divertimento, di scherno o di imbarazzo:
Vi pare MATURA una che cade sul rastrello?
OK, ma se proprio vogliamo trovare il pelo nell'uovo: Vi sembra che la maturità di una persona si possa determinare sulla base dello svolgimento di un tema o dell'esposizione di qualcosa di imparaticcio?
Perciò sono stata oltremodo concorde quando si decisero a cambiare il nome dell'esame in "Esame di Stato conclusivo dei corsi di istruzione secondaria superiore"...
... nel corso della vita, avremo altri modi per dimostrare se siamo "maturi"... non vi pare?